Corriere della Sera - 21.02.2020

(Martin Jones) #1


34 Venerdì21Febbraio2020 Corriere della Sera


che sono almeno due, perve-
gliaresuqualiconfini,con
quale viaticoOnu,conquali
regole di ingaggio?Forse il
ministroalludevaaunindi-
rettorafforzamentodelle
operazioni franco-americane
nel Sahel, oppuresiamo an-
cora alle parole incaute? Nel-
l’attesa si deverilevareche
l’altorappresentanteper la
politica esteraUe, lo spagnolo
Borrell, si è precipitato a fre-
nare.
Anche il solo aspetto aero-
navale del nuovoprogetto,
peraltro, è riccodi interroga-
tivi ai quali stanno già lavo-
rando gli esperti nella spe-
ranza di far partire l’operazio-
neafine marzo. Se le navi
della missionecoglieranno
sul fattonavi militari turche
dirette a Tripoli,cosa faranno
concretamenteconsiderando
che ci si troverà tra soci della
Nato? Haftar, molto più facil-
mente di Serraj e della Tripo-


diStefanoMontefiori


LALOTTAPERL’AMBIENTE
EGLISCIENZIATIPRIVI
DIFIDUCIANELPROGRESSO

I


l 13 novembre 2017 erano 15 mila 364
gli scienziati di 184Paesi a firmare un
appello sullo stato preoccupante del
Pianeta, l’anno scorso 11 mila 258 di
153 Paesi, ieri su Le Monde è apparso
l’ennesimo documento, firmato stavolta da
1.000 uomini di scienza francesi. Il tempo
della denuncia sembra finito, la lotta
contro il cambiamento climatico e la
catastrofe imminente passa a un livello
superiore, quello della disobbedienza
civile. «Di fronte alla crisi ecologica la
ribellione è necessaria», si legge in prima
pagina, e il documento — firmato da fisici,
matematici, sociologi, climatologi, etc. —
comincia criticando l’ipocrisia dei politici
che promuovono «un consumismo sfrenato
e un liberalismo economico ingiusto e
predatorio».In queste condizioni, scrivono
gli scienziati, larealtà supera le peggiori
previsioni e un riscaldamento globale
superiore ai cinque gradi non può più
essere escluso, il che significherebbe la fine
della Francia come territorio abitabile.
L’appello prosegue con l’invito ai cittadini
ad aderire alle iniziative di protesta dei
vari movimenti ambientalisti, dagli storici
come Greenpeace ai piùrecenti come
Extinction Rebellion.Visto che i politici
non ascoltano, i cittadini dovrannofare da
soli, sostengono gli scienziati. L’appello è
preoccupante per due motivi: da un lato
dimostra l’oggettiva gravità della
situazione; dall’altro ripropone l’ideologia
della «decrescita» evocata da André Gorz
negli anni Settanta e riportata di attualità
nei primi anni Duemila dall’economista
Serge Latouche.Nessuna fiducia nel
progresso, in politiche pubbliche globali e
magari in un possibile salto tecnologico
capace di risolvere o ridurre il problema:
l’unica speranza viene riposta nell’avvento
di un uomo nuovo, che non si lasci più
affascinare da balocchi inutili come l’auto
autonoma o la nuovarete cellulare. La
salvezza non potrà venire dai governi, ma
da un’umanità di colpo sobria, frugale e
post-consumista.Ipotesi che potremo
verificare presto, quando arriveranno sul
mercato i nuovi smartphone 5G.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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SEGUEDALLA PRIMA


P


ercapire meglio occorre fare
un passo indietro, al nostro
governo gialloverde nel quale
Matteo Salvini era l’uomofor-
te. Fu quel governo italiano, e
fu Salviniconlasua politica
dei «porti chiusi», ad azzop-
parelamissione navale
Sophia che dovevapattuglia-
reil Mediterraneo nell’ambi-
todella lotta ai trafficanti di
carne umana. Sophia, si dis-
se, moltiplicavailnumerodi
migranti aumentando le loro
probabilità di salvezza, dun-
que andava stroncata. Così fu.
Ma l’idea circolavaancora in
Europa,con Germania, Fran-
ciaeSpagna favorevoli, Au-
striaeUngheriacontrari per
paura di nuovi rifugiati (che
peraltro inUngheria non en-
trano),eilnostroministro
degli esteri Di Maio, senza
darlo troppoavedere, d’ac-
cordo con Vienna econ Buda-
pest. Non percopiare la dot-
trina Salvini, bensì stavolta
per evitare che Salvini potes-
se impallinare il governo gial-
lorossoconaccuse dicedi-
mentosultema sempresen-
sibile dei flussi migratori.
Eccoallora checonilvaro
di unanuovaoperazione ae-
ronavale «interamente diver-
sa da Sophia» l’Europa hafor-
malmentesovrappostoilte-
ma migranti e iltema Libia, al
puntoche sevenisseconsta-
tatoun«effettorichiamo»
peritrafficanti anche nella
nuova zona di operazioni, le
naviverrebberosubitospo-
state o rinviate nei loro porti.
Il che stabilisce, finoaprova
contraria, una chiara priorità:

per iPaesi europei e per l’Ita-
lia in particolare, vistoche a
differenza di Austria e diUn-
gheria noi il mare lo abbiamo
intorno, ilcontenimentodei
migranticonta moltopiù di
quello dellefornitured’armi
ai protagonisti della guerra
civile libica.
E non basta, perché Di Ma-
io, oltreall’operazione aero-
navale, havagamenteipotiz-
zatoanche unacomponente
terrestre«se le autorità libi-
che la autorizzeranno». Ma
quali autorità libiche visto

LAMISSIONEDELL’UNIONE


UNALTRO ERRORE SULLALIBIA


L’EuropaeilMediterraneoOltreallaconsuetaretorica


diplomatica,c’èstatoilcoinvolgimentodiforzemilitari


conunaapprossimazionechenonfabensperare


diFrancoVenturini


litania, può riceverelesue
forniture belliche viaterra at-
traverso ilconfine egiziano:
nonsirischia di bloccarela
Turchia e il Qatar e di dare in-
vecepoco fastidio agli Emira-
ti, alla Giordania, all’Arabia
Saudita, alla Russia che servo-
no la Cirenaica? L’operazione,
spostataaOriente, saràco-
munque ricattabile dai traffi-
canti di esseri umani, basterà
aumentare il numero dei bar-
coni in quell’area e le navito-
glieranno il disturbo.
Anche avolercifermare qui
la nuovamissione, che non
ha ancora un nomeenem-
meno uncomandantemen-
tre quello di Sophia era italia-
no, sembra disegnata per ra-
dicalizzareulteriormentela
partita per il predominio nel
mondo sunnita (proe contro
i Fratelli musulmani) che iPa-
esi islamiciconl’aggiunta
della Russiacombattono in
Libia, sulla pelle dei libicie
anche dei migranti. Con ampi
margini di ambiguità: quelli
che abbiamo brevementeci-
tato, ma anche il doppio gio-
codi Mosca checon Lavrovin
visitaaRoma invocal’Onu e
nulla dice dei suoi mercenari
alle porte di Tripoli, che litiga
conlaTurchia in Siria ma ci
vad’accordo in Libia. E anche
l’America di Trump che nulla
dicedel bloccopetrolifero
imposto da Haftar dopo aver-
lo indicatocome linearossa
insuperabile (forse lo spetta-
colo di un’Europa nei guai
non dispiace al presidente in
campagna elettorale?).Ean-
che tutti quantivanno ripe-
tendo che in Libia «non esiste
una soluzione militare». Sarà
anchevero, ma alla fine pure
gli europei hanno dovutoti-
rar fuori l’effetto dissuasivo di
navi bene armate. Con il ri-
schio che gli altri siano dispo-
sti a sparare e noi no.
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ANALISI
&
COMMENTI

❞ Incertezze


Selenostrenavi
coglierannosulfattonavi
militariturchedirette
aTripoli,cosafaranno?

sta di riduzione del numero
dei parlamentarièstata ac-
compagnata dalla riforma
dei poteri delle due Camere.
Questavolta non ècosì.Per-
tantoCameraeSenatodo-
vrebberodomani adempiere
alle stesse funzioni di oggi
con un numero di parlamen-
tari ridotto di unterzo.
La legge, proposta dal
M5S, faceva parte di un «pac-
chetto» che prevedeva anche
ilreferendum propositivo
senza quorum e l’introduzio-
ne del vincolo di mandato.
Ve nivacosì configurato un si-
stema alternativoaquello

parlamentare.Pereffettodi
questonuovosistema una
parte del poteredi decisione
si trasferivadalParlamento,
dovedecidono maggioranze
consapevoli, alreferendum
dovedecidono minoranze at-
tive. L’introduzione del vin-
colo di mandatochiudevail
cerchio perchéconsolidava il
poteredeicapi, gli unici in
grado di determinare iconte-
nuti del mandatoricevuto
dagli elettori. Derivavaquin-
di la irrilevanza del numero
dei parlamentarieforse, in
futuro, la irrilevanza dello
stessoParlamento. Esiti non

auspicabili.
Per ora, il peggioèstato
evitatoperché delle trepro-
posteinizialièstata tradotta
in legge solo quella oggetto
direferendum. Ma a nessuno
sfugge il rischio di paralizza-
rel’interosistema della rap-
presentanza parlamentare.
Mi pareimpensabile una
campagna elettorale per il
«No», visto che la legge è sta-
ta votata da quasi tutti i parti-
ti; occorre inoltre evitare una
campagna demagogicacon-
tro ilParlamento. Si potrebbe
seguire una strada diversa dal
«No»testimoniale e dal «Sì»
rassegnato. Si potrebbe af-
fiancarelacampagna per il
«Sì»con una propostacosti-
tuzionale di iniziativapopo-
lare che superi il bicamerali-
smo paritario, attribuendo al

«SÌ»ALREFERENDUMMACONUNAPROPOSTA


UNARIFORMACHESUPERI


ILBICAMERALISMOPARITARIO


Senatofunzionicompatibili
con il numero dei suoicom-
ponenti. Si direbbe ai cittadi-
ni: «Ilvostrovoto, per ridurre
il numero dei parlamentari e
lavostra firma per riformare
il Parlamento».
Non sono necessari grandi
sforzi. Basta attingereauna
delle proposte di riforma del
recentepassato: sono abba-
stanza simili. Si potrebbeco-
sì aprire una discussione se-
ria sul futuro della nostra de-
mocrazia. Leforzeche adot-
tasseroquesta soluzione
dovrebberoperòimpegnarsi
ad attuarla entroquesta Legi-
slatura prima che, nella pros-
sima, entri in vigore la nuova
composizione delle Camere.
«Ex malo bonum», avrebbe
ripetuto sant’Agostino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

❞ Pericolo


Nonsfuggeilrischio
diparalizzareilsistema
dellarappresentanza
parlamentare

❞ Aggiustamento


L’obiettivoèdiattribuire
alSenatofunzioni
compatibiliconil
numerodeicomponenti

I


l29 marzo siterrà ilre-
ferendum sulla legge
costituzionale che ri-
duce il numero dei par-
lamentari. La riduzione
è drastica: da 630 a 400
deputati, dal 315 a 200 sena-
tori. Non è una novità: tutte le
propostediriformacostitu-
zionale sinora presentate
hanno previstolariduzione
del numero dei parlamentari
più o meno nella stessa misu-
ra. Ma, per evitare la paralisi
delParlamento, ogni propo-

diLucianoViolante


ILLUSTRAZIONEDI


DORIANOSOLINAS

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