Corriere della Sera - 13.03.2020

(Nancy Kaufman) #1


12 Venerdì13Marzo2020CorrieredellaSera


L’INTERVISTA


«Nonvanifichiamoglisforzi,


sel’epidemia èsottocontrollo


locapiremo ainizioaprile»


Nelcontestodeinuovi
provvedimentidelgoverno,
quantocontanoicomporta-
mentiindividuali?
«Stiamo affrontando una
sfida moltoimportanteche
passa attraverso l’impegno di
ognuno di noi nel rispettare il
distanziamentosociale, che
significastaredistanti l’uno
dall’altro—risponde Silvio
Brusaferro, presidentedel-
l’Istituto superiore di sanità e
tra imembri del Comitato
tecnicoscientificoche sup-
port ailgoverno —. Se tutti
facessimo uno sforzopo-
tremmo rallentareomodifi-
care la curva di diffusione del
virus e garantire ai più fragili
di poterfruiredella migliore
assistenza possibile. Dobbia-
mo pensare che adesso siamo

tutti parteattivaeche la no-
stra determinazione nel-
l’adottare le misure è un pas-
saggio decisivo per rallentare
la progressione del virus. E
quando dicodecisivovoglio
dire che tutte queste chiusure
sarebbero poco efficaci senza
il contributo dei singoli. L’au-
spicioèche conl’impegno
collettivoilrisultatovenga
raggiunto».
Secondoleilapercezione
delrischioècresciuta?
«Nei giorni scorsi,èvero,
certi comportamenti lascia-
vano adesiderare. Oggi ho
l’impressione che sia stata ac-
quisita laconsapevolezza del-
la fase critica. È un’impressio-
ne checolgo nelle cittàeat-
traverso letestimonianze de-
gli amici».
Cosalapreoccupamag-
giormente?
«Che il virus si diffondave-
locemente,come èsuccesso

Lestorie


diManuelaPelati


L’impegnodegliedicolantiaperti:


«Ilnostropresidioper icittadini»


Giornali in edicolaestam-
patori che nonfermano lero-
tative. L’informazione sui
giornali quotidianicartacei è
presentesulle stradeenelle
piazzedelle città anche nei
giorni delle chiusure più dure
per gli esercizicommerciali,
previste dal decreto sull’emer-
genzacoro navirus.
ARoma, dove igiornalai
storici sono dei punti di riferi-
mento per iresidenti di interi
quartieri, l’edicolante di piaz-
za Cola di Rienzo a pochi me-
tri da San Pietro ieri ha porta-
to il giornale acasa di tre an-
ziani. «Ciconosciamo da 28
anni — racconta Marco Chio-
di —, da quando ho aperto
l’edicola. Sono personecon
fragilità fisiche e miconside-
rano uno di famiglia». Il pro-
prietario dell’edicola aperta

tra le saracinesche chiuse dei
negozi ha cinquant’anni eco-
me molti altricolleghi «stori-
ci» gestisceilpuntovendita
«senza souvenir e chincaglie-
rie ma solofornito di prodotti
editoriali». Con lui un socio
per garantiredue turnicon
l’apertura alle cinque e mezza
di mattinaelachiusura alle
20 (in questi giorni ridotta al-
le 17) per sette giorni alla set-
timana tutto l’anno.
In piazza Campo de’ Fiori
l’edicolanteèuna donna, il
mestiere è alla quarta genera-
zione. «A fine ‘800 iniziò la
mia bisnonna quandoc’erano
gli strilloni agli angoli delle
strade—racconta Rossana
Farina, 57 anni, laureata in
Lettere —. Hocomprato dieci
anni fa il chioscoaforma di
esagono in legnoeferrose-

guendo le direttive sul decoro
della Soprintendenza». An-
che qui nessuncompromesso
conpaccottiglia per turisti:
«Mivoglio distingueredai
suk, essereedicolanteèuna
professione». AlPantheon e

in piazza Santa Maria in Tra-
stevereidue chioschi sono
gestiti dalla famigliaFerdi-
nandi, anche lorohanno il
mestiereereditatodai bi-
snonni. «Paura per ilcoro na-
virus non ne hoeneanche i

Brusaferro,presidentedell’Istitutosuperioredisanità


«Lasfidapassadall’impegnodiognunodinoi,


èl’unicomodopermodificarelacurvadeicontagi»


non si potrà fare prima di un
paio di settimane, il periodo
dell’incubazione del virus.».
Èstataefficacelacreazione
dellezonerosseinalcunico-
munidellaLombardia?
«Sì, hanno portatoalla ri-
duzione del numero deicasi a
livello locale».
Chesignificaavereuncom-
portamentoresponsabile?
«In ogni occasione mante-
niamo il distanziamentoso-
ciale,teniamoci lontani dalle
persone almeno un metro,
evitiamo l’affollamento. Dob-
biamo abituarci all’idea di
non avvicinarci alle altre per-
sone, anche incasa. Curare
l’igiene èfondamentale».
Comeviverelaquarantena
acasa?
«Unelementomoltoim-
portante sono le persone aca-
sa in quarantena che hanno
avutocontatti stretticon sog-

getti positivi e quelle poste in
isolamentoperché positive
conpochi sintomiosenza
sintomi. Devono avereun
comportamento rigoroso per
evitare di trasmettere il virus.
Violareleregole significafa-
vorireladiffusione dell’infe-
zione ai vicini e ai familiari e
quindi mantenere attiva laca-
tena dicontagi».
Gliultimidatimostrano
circa2.200casiinpiùrispetto
algiornoprecedente.Il
aprilel’Italiapotrebbeessere
fuoridaltunnel?
«I dati non mi sorprendo-
no. Non ci aspettavamo un’in-
versione ditendenzacosì im-
mediata. Il 3 aprile l’epidemia
non si saràfermata ma spe-
riamo diconoscere per quella
data le curve della diffusione
in base alle quali poter ritene-
re di averla messa sottocon-
trollo».
©RIPRODUZIONERISERVATA

clienti abituali, che sono tutti
di zona, levendite dei giornali
sono le stessecopie di prima.
La perdita maggiore in questi
giorni è quella delle guide tu-
ristiche».
A Milano in via Losanna al-
l’angolocon Corso Sempione
l’edicola di Mario Mortini è un
puntodiriferimentoinuna
città silenziosaeimpaurita.
«Vengono qui anche da altri
quartieri perché molte edico-
le hanno chiuso—racconta
Mortini —, già prima degli ul-
timi decreti.Isoldi non si
prendono piùcome unavolta,
ma cerc hiamo tutti di tampo-
nare la situazione e di andare
avanti».
A Torino l’edicolante Maria
Barberio, in viaPo, tra piazza
Vittorioepiazza Castello,co-
nosce tutti per nome e fa an-
che la raccolta del quotidiano
sospeso: clienticasualieha-
bitué lasciano ilresto per chi
il giornale non può acquistar-
lo.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Lontaniancheacasa
«Dobbiamoabituarci
all’ideadinon
avvicinarciallealtre
persone,ancheacasa»

Primopiano L’emergenzasanitaria


Chiè


●Rossana
Farina, 57 anni,
laureata
in Lettere,
ha un’edicola
in piazza
Campo de’
Fiori. Il chiosco
è alla quarta
generazione di
donne. Alla fine
del 1800 aveva
iniziato
la sua bisnonna

in Lombardia, e che porti un
numeroelevat odipazienti
conunaltissimo bisogno di
assistenza interapia intensi-
va. Bisogna garantire a tutti i
malati critici la cura adeguata
ed è questo il senso dellere-
strizioni».

TemeunnuovocasoLom-
bardia?
«Se non cicomportassimo
tutti in modoresponsabile la
situazione della Lombardia
potrebbe ripresentarsi in altri
contesti. L’auspicioèdinon
doversi trovarenelle condi-

zioni di non garantireatutti
le cure».
Cisaràun’altrastretta?
«Dobbiamo monitorare
quotidianamentel’andamen-
to dei casi e verificare l’effica-
cia delle misuremesse in
campo.Un primo bilancio

Fasecritica
«Neigiorniscorsi
comportamenti
inadeguati,oravedo
piùconsapevolezza»

Angelicustodi
Un cartello
appeso ai
cancelli dello
Spallanzani per
dire grazie a
medici e
infermieri(Ansa)

Chiè


●Silvio
Brusaferro,
59 anni,
presidente
dell’Istituto
superiore
di sanità,
è anche uno
dei membri
del Comitato
tecnico
scientifico
dell’Iss

●Professore
ordinario
di Igiene
e medicina
preventiva
dal 2006,
dal 2017
è direttore
del Dipar-
timento
di Area medica
(Dame)
dell’Università
di Udine

●È membro
del Network
di prevenzione
globale
delle infezioni
dell’Organiz-
zazione
mondiale
della sanità

diMargheritaDeBac


Quotidianità
L’acquisto
dei giornali
in un’edicola
di Milano
(Cremaschi/
Getty)
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