Corriere della Sera - 13.03.2020

(Nancy Kaufman) #1


14 Venerdì13Marzo2020CorrieredellaSera


Primopiano L’emergenzasanitaria


ABERGAMO


Con2.136casièlaprovinciaconpiùmalati


GliappellidelsindacoGoriarestareincasa


Ildubbiocheall’iniziosisiasottovalutato


Lavicenda


●Bergamo
siconferma
laprovincia
lombarda
(eitaliana)
conilmaggior
numero
dicasipositivi
daCovid-19:
2.136,
con321casi
inpiùrispetto
algiornoprima

●Segue
Brescia
con1.528casi,
cheperò
cresconomeno
diieri(247),
eCremona
con1.302.
Milano
haattualmente
piùcasi
diLodi,l’area
delfocolaio,
1.146contro
1.123.In
entrambele
provinceperò
lacrescitanon
èesponenziale

●ALodisolo
88casiinpiù,
anzi«sempre
meno,a
dimostrazione
chelastrada
cheabbiamo
seguitoinquei
territorièla
stradagiusta»,
comeafferma
l’assessoreal
Welfare
lombardo
GiulioGallera
neldareidati
mentrenel
milanesesono
220inpiù,
avanzamento
«costantema
lento».APavia
468casi,a
Comosolo

Lacittàsospesa


con71medici


infettatidalvirus


eimortiinchiesa


«Qui èterribile»


diArmandoDiLandro


BERGAMOLa conta è impietosa:
61 morti, ieri, sulterritorioco-
munale di Bergamo (46 uffi-
ciali e altri 15 annunciati dagli
ospedali),controottonello
stesso giorno di un anno fa.
«E mercoledì erano stati 51,
c’è un divario enorme rispetto
alle statistiche del 2019 — di-
ce l’assessoreall’Anagrafe
Giacomo Angeloni —.Èuna
situazioneterribile». Gli uffici
cittadiniregistrano tutti i de-
ceduti delterritorio, quindi
anche quelli chevengono da
fuori provinciaacurarsi al-
l’ospedalePapa Giovanni o al-
le Cliniche Humanitas Gavaz-
zeni: quei numeri diventano
così il termometro più imme-
diatodello strazio seminato
dal coro navirus. E si riflettono
nelle statistiche dellaRegio-
ne, altrettantodrammatiche:
Bergamoèlaprovincia più
contagiata d’Italia,con2.
casi, che avanzano di 300 ogni
ventiquattroredaquattro
giorniconsecutivi. I morti so-
no stati 191 dalla tarda serata
di domenica 23febbraio a ie-
ri: dieci al giorno. E lecamere
mortuarie dei due ospedali
non bastano più, tantoche il

Tempio di Ognissanti, dentro
il cimitero, ospita una media
di 40feretri al giorno.
Unacittà euna provincia
unitedalla paura, che hanno
semprefattodell’operosità la
loroforza, oggi sono diso-
rientate, guardanoconspe-
ranza agli «eroi»,come li ha
definiti uno striscione fuori
dal Papa Giovanni: medici e
infermieri, che non siferma-
no, nonvedono i loro familia-
ri per paura delcontagio, e ri-
schiano. Sono 71imedici ri-
sultati positivi su tutto ilterri-
torio bergamasco,enel solo
ospedale Bolognini di Seriate
si contano più di 60 operatori
(infermieri inclusi),contagia-
ti. Una guerra, quella alcoro-
navirus, che si affrontacon
una chiamata alle armi: un ri-
chiamo agli infermieri in pen-
sione, neolaureati in medici-
na mandati all’aeroportodi
Orio acontrollare latempera-
tura dei viaggiatori, richieste
atutti imedici delPapa Gio-
vanni di farealmeno cinque
turniasettimana dedicati al-
l’epidemia.
Bergamo èferma, il sindaco
Giorgio Gori lancia appelli
ogni giorno. «Restateinca-
sa». Il timore è che gli ospeda-
li collassino. Il traffico sembra

dogno. Si è creatocosì unfo-
colaio devastante tra Nembro,
Alzano, AlbinoeVilla di Se-
rio? A Villa viveva la prima vit-
tima, Ernesto Ravelli, 83 anni,
mortonella tarda serata del
23 febbraio dopo il trasporto
d’urgenza alPapa Giovanni
proprio da Alzano, dov’era
stato ricoverato il 21: il giorno
dopo iltest positivosul pa-
ziente1diCodogno. Franco
Orlandi era unex camionista
di Nembro, 83 anni: era stato
ricoveratogià sabato15feb-
braio nello stesso ospedale, in
Medicina, dov’è sempre rima-

Adistanza
Unfunerale
aNembro
(Bergamo),
nellazonadella
valSeriana
dovesiregistra
unelevato
numero
dicontagi
emortiperil
coronavirus
(Corner/Ansa)

sparito, i turisti arrivati a mi-
gliaia negli ultimi anni in una
città che raramenteèstata
tantodinamica, sono scom-
parsi. E icaldissimi ultrà del-
l’Atalanta hanno evitato dife-
steggiareilt raguardo storico
deiquarti di finale di Cham-
pions League: silenzio. Ma
perché Bergamoèstata ag-
greditacosì dal Covid-19? Il
dubbioèche ci sia stata una
sott ovalutazione dei sintomi
di alcuni pazienti, che erano
arrivati all’ospedale di Alzano
(alle portedella città) prima
che esplodesse l’allarme a Co-

Da ieri il Crocifisso di Don
Camillo è esposto
all’esterno della chiesa di
Brescello. «Cristo, morto e
risorto per la nostra
salvezza, facciacessare
l’epidemia su Brescello,
l’Italia e il mondo intero!».
Con questa frase postata
sulla sua paginaFacebook
e corredata difotografie il
parroco di Brescello
Evandro Gherardi ha
annunciato ai suoifedeli
di aver posizionato il
crocifisso fuori dalla
chiesa di Santa Maria
Nascente, nella piazza del
Comune emiliano, famoso
per essere lo scenario
scelto da Guareschi per
Don Camillo ePeppone.
©RIPRODUZIONERISERVATA

Ilparroco


esponeilCristo


didonCamillo


ABrescello


Lastoria


diCandidaMorvillo


Ilprimariochehaperso12annidimemoria


«ALodiaiutochiescedallarianimazione»


PierdantePiccioniel’incidentecheglicambiòlavita:hoimparatocos’èl’empatia


Q


uestaèlastoria di un
primario cheèstato,
parole sue, non un ba-
rone ma un «principe bastar-
do» dellecorsie e che un gior-
no si ribalta in auto,va in co-
ma, si sveglia e non ricorda gli
ultimi 12 anni della sua vita. Si
crede ancora un medicodi
provincia, non un luminare
concattedraaPavia eincari-
chi al ministerodella Salute.
Però, si rimette a studiare, ri-
conquista un posto da prima-
rio, al pronto soccorso di Co-
dogno.Esì, siamoaqualche
anno dopo e inzona coro na-

virus.Però lui, intanto,èdi-
ventatounaltromedico: ha
scoperto l’empatia.
«Ho fatto un master inPa-
zientologia—racconta Pier-
dantePiccioni—non c’èco-
me provare, percapirecom’è
staredall’altra parte». La sua
missione diventa aiutare i ma-
lati usciti dalla fase acuta, per
non farli sentire abbandonati
come si era sentito lui.Perciò
apre a Lodi un’unità nuova, di
Integrazione OspedaleTerri-
torio eAppropriatezza della
Cronicità.Per destino, ora, se-
gue ipazienti inremissione

dal Covid-19. «È la mia squa-
dra che decide chi può essere
trasferito direparto o ospeda-
le odimesso—spiega —,
perché di Covid si guariscee
non èvero che lasciamo mori-
re i più anziani né altri. A pre-
scindere dalcoro navirus, dal-

la sua storia è nata una fiction,
Docnelletuemani,su Raiuno
dal 26 marzo, prodotta da Lux
Vide, protagonista LucaAr-
gentero.
«Il master inPazientologia
inizia il 31 maggio 2013 — rac-
conta —, mi sveglioconvinto
che sia il 25otto bre 2001 e di
aver portato mio figlio di 8 an-
ni a scuola.Meno12diventerà
il titolo del mio primo libro,
scrittoper Mondadoricon
Pierangelo Sapegno. Da que-
stobuconero, nasceuna vi-
cendacosì incredibile che
IncorsiaPierdantePiccionihascrittoillibro«Meno12» spesso non sono stato credu-

Lochocconifigli
Quandomisono
svegliatohotrovato
dueadulti,maioli
ricordosolobambini
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