Corriere della Sera - 13.03.2020

(Nancy Kaufman) #1


18 Venerdì13Marzo2020CorrieredellaSera


Primopiano L’emergenzasanitaria


EURASIA


Ilpresidentefranceseparlaintvallanazione:«Lacrisi


piùgravedacentoanni».DomenicaleMunicipali.


Merkel:peggiodelcracdellebanche,ildebitononètabù


Macron in campo: misure dure


Stop alle scuole ealle università


DALNOSTROCORRISPONDENTE


PARIGIAncora ieri mattina il
ministrodell’Istruzione na-
zionaleJean-Michel Blanquer
assicurava che la chiusurato-
tale delle scuole «nonèmai
stata presa inconsiderazio-
ne». Ma alle 20, in diretta dal-
l’Eliseo, nel suo discorso più
graveesolenne da quando è
presidente, Emmanuel Ma-
cron ha annunciato che a par-
tiredalunedì «asili, scuole
materne, elementari, medie,
liceieuniversità rimarranno
chiusi, fino a nuovoordine».
È una misura che sembrava
impensabile, in una Francia
che fino a due giorni fa pareva
guardareaquantoaccade in
Italiacon la preoccupazione e
il dispiacere che i sani riserva-
no agli amici malati.

Nello spazio di 24 ore tutto
ècambiato. Dopo il discorso
di Trump ieri anche Merkel
avevarincarato:«Ilfreno al
debito prevede eccezioni. Sia-
mo in una situazione straor-
dinaria, peggiore che nelcaso
della crisi delle banche». Ma-
cron deve mostrarsi all’altezza
delmomentoeusatoni ade-
guati. Ma il presidentenon
annuncia il bloccototale che

ormai anche alcuni medici
francesi invocano, e mantiene
le elezioni municipali di do-
menica. È la parte più discuti-
bile del discorso, visto che far
svolgere il secondo turno sarà
ancora piùcomplicato.
Ma nel momentoforse più
drammaticodella sua presi-
denza Macron è fino infondo
Macron. Si aggrappa all’eter-
na ricercadi un equilibrio tra
due estremi possibili, a quella
formulacentrista—«allo
stessotempo» — che nel 2017
lo aiutònon pocoascalare
l’Eliseo. «Alcunivorrebbero
chechiudessimo tutto, altri
pensano che il rischio non li
riguardi». Luitenta la via me-
diana, «prontoadadattarela
risposta alla situazione».
StefanoMontefiori
©RIPRODUZIONERISERVATA

Ilcaso


diGuidoSantevecchi


Le maschere antivirus


Pechino domina


il mercato (geopolitico)


P


rima del Covid-19 la
Cina produceva
milioni di mascheri-
ne al giorno.Per uso
ospedaliero, indu-
striale e per la gente alle prese
conilquotidiano inquina-
mentodapolveri sottili.
Quando è scoppiato ilcorona-
virus le autorità hanno prima
consigliato e poi ordinato alla
popolazione di indossarela
maschera all’aperto. Con soli
20 milioni di pezzi al giorno e
1,4 miliardi di cittadini, le ma-
scheresono subitoscompar-
se dai negozi cinesi, ci sono
stati scandalosi aumenti di
prezzo, circolavagentespa-
ventata che sicoprivanaso e
boccaanchecon le buccedel-
le arance e bottiglie di plastica
spaccate a metà e trasformate
in improbabili scudi anti vi-
rus.
Ve nti milioni di maschere
rappresentavanocomunque
la metà della produzione
mondiale, ma allora in Occi-
dentenon abbiamo notato
l’ennesimocaso di dominio
cinese di un segmentocom-
merciale. Il virus era un pro-
blema di Wuhan, lontanissi-
mo. Ora lecerchiamo noi.
Agennaioefebbraio, di
fronte allacarenza drammati-
cala Cina ha drenato il merca-
toestero, dall’Indonesia alla
Turchia. A sorpresa il Giappo-
ne, rivale storicodell’Impero
di Mezzo. Governoeprivati
del Sol Levante hanno spedito
centinaia di migliaia di ma-
schere e materiale protettivo.
Sui pacchi era scrittoilverso
di un’antica poesia: «Viviamo
inPaesi diversi, ma il cielo ci
unisce». Questa crisi ha fatto
nascere tra Cina e Giappone la
«diplomazia delle masche-
re».Equandoigiapponesi
hanno avutolaDiamond

techcomeFoxconn, famosa
per l’assemblaggio degli iPho-
ne; Xiaomi e Oppo, specializ-
zate in smartphone.
La Sinopec, gigante del pe-
trolio, ha aumentatolapro-
duzione di materiali di base
per le maschere professionali:
dal polipropilene al polivini-
le. Xi Jinping nella prima usci-
ta pubblica in maschera, a ini-
ziofebbraio, si era messo un
comunerettangolo di garza
chirurgico, usa e getta. Lune-
dì scorso,quandoèandatoa
Wuhan, il leader indossava
una N95 di disegno america-
no, made in China, unrespi-
ratorecheferma il 95% delle
particelle infettanti.
Il peggio sembra passato
sul fronte dell’epidemia in Ci-
na: ieri solo 8 nuovicasi regi-
strati ufficialmenteaWuhan
eleautoritàcentrali sosten-
gono che «il piccodeicontagi

è superato».Pechino ora pen-
sa alla ripresa dell’economia e
anche il surplus produttivo di
maschereèprontoper
l’esportazione. Con il mondo
in pandemia il materiale me-
dicodaprima linea può di-
ventare anche geopolitico e la
Cina può dominareilnuovo
mercato«di guerra».
Unprimocarico è in arrivo
in Italia,concordato tra il mi-
nistrodegli Esteri Luigi Di
Maioeilcollega diPechino
Wang Yi. L’intesa viene pre-
sentatacome gesto di solida-
rietà, dopo letensioni di gen-
naio quandoRoma chiuse i
collegamenti aerei. Il portavo-
cecinese Geng ha citato Sene-
ca:«Siamo onde dello stesso
mare,foglie dello stesso albe-
ro,fiori dello stesso giardi-
no». Geopoliticaediploma-
zia, ilconfine è sottile.
©RIPRODUZIONERISERVATA

AllavoroOperaieaddetteallaproduzionedimascherine:laCina,primadell’epidemia,eraingradodiassemblare20milionidipezzialgiorno


diagnosticati (quellireali so-
no moltidipiù)e61morti è
l’ultimo bilancio.Unapro-
gressionecostante, simile a
quella già vissuta dall’Italia, e
dopo giorni di diniego sem-
prepiù francesi sembrano
rassegnati al fatto che «lo sce-
nario italiano» si produrrà
probabilmente anche da loro,
solocon 8-10 giorni di ritardo.
Ma vistelemisurefinora

Il discorso di ieri sera inve-
cesegna una svolta: «È la più
gravecrisi sanitaria che la
Francia abbiaconosciutoda
un secolo», esordisce il presi-
dente,eilsecolo deveessere
inteso in senso letterale, 100
anni esatti, perché appena
prima, nel 1918-1919, mezzo
milione di francesi morirono
di Spagnola.Poi più niente di
simile, fino a oggi: 2.876casi

Ilsistema
●All’inizio
dellacrisi
innescatadal
coronavirus,la
Cinaproduceva
unamediadi
20mascherine
protettiveal
giorno

●InunPaese
diunmiliardoe
400milionidi
abitanti,
l’epidemiaha
subitofatto
spariredagli
scaffalil’intera
produzione,
innescando
accaparra-
mentie
speculazioni

●Pechinoha
«drenato»gran
partedella
produzione
mondialedi
mascherine

●Poièstato
decisodi
«convertire»
alcunelinee
nellafabbriche
hi-teche
militari.Orala
Cinaèingrado
dirifornireil
mondo

blande delle autoritàetanti
atteggiamenti leggeri deicon-
nazionali, ancora ieri pome-
riggio una trentina dicorri-
spondenti della stampa fran-
cese in Italia si sono sentiti in
doveredi rivolgere un appello
senza precedenti alle autorità
del loroPaese perché «pren-
dano la misura del pericolo» e
«traggano lezione dall’espe-
rienza italiana».

AWuhan
Ierisolo8contagiati
«Passatoilpicco»la
Cinaesportailsurplus
diprodottimedici

FaidateProtezioniricavatedabottigliediplastica InventivaL’esternodiunfruttoalpostodiunaveramascherina


Princesscaricadipasseggeri
in quarantena, daPechino so-
no arrivati kit per l’accerta-
mentodelcontagio, accom-
pagnati dalla poesia: «Mi hai
donatouna pesca, tirendo
giada bianca».
Pechino ha poi mobilitato
le sue grandi industrie auto-
matizzate,comprese quelle
ad altissimatecnologia, che
hannoconvertito alcune linee
di produzione. Oggi la Cina ha
a disposizione circa120 milio-
ni di maschere al giorno.
Tra le aziende che hanno ri-
spostoagli appelli del gover-
noc’èanche laAvic di Chen-
gdu, specializzata nellaco-
struzione deicaccia J-20 steal-
th, orgoglio dell’aeronautica
militare. Latecnologia di pre-
cisione avionicapermettea
ogni macchinario di sfornare
100 mascherealminuto, 24
ore su 24. La fabbrica dei J-
ha impiegato 258 ingegneri e
tecnici nella risoluzione del
problema: e a quanto pare in
tre giorni è stata disegnata la
prima linea di produzione.
Sono almeno 2.500 le im-
prese impegnate al momento
nella nuovaproduzione. Tra
queste circa700 sono dell’hi-
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