Corriere della Sera - 13.03.2020

(Nancy Kaufman) #1


28 Venerdì13Marzo2020Corriere della Sera


diMaurizioFerrera


SEGUEDALLA PRIMA


N


el nostroPaese, dobbiamo
riconoscerlo, siamo poco
propensiavederenelloStato
la risultantedeicostumi e
deicomportamenti di noi
italiani;eancor menoacapi-
re che loStato, che spesso non apprezzia-
moenon rispettiamo,èilsolo in grado di
assicurarecertecondizioni essenzialico-
me la salutepubblica, soprattuttoinsi-
tuazioni di emergenza. Allo stesso modo,
gli evasori fiscali sono visti da molticome
furbi, noncome criminali; la politicari-
servalorocomprensioneetanti, tanti
condoni.
In giornicome questi, la lucidità au-
menta. Chiediamo al governo di gover-
narci, di prendereprovvedimenti rigoro-
si, di farli osservare. Cirendiamoconto
che solo loStato,conisuoi provvedimen-
ti econ il sistema sanitario,èingrado di
tutelarelasalutepubblica. Riconosciamo
cheafrontedelle tasse, pesanti se siamo
contribuenti onesti, loStatocidàqualco-
sa che non potremmocomprarenel mer-
cato.Forse ci viene perfino in mente, se
abbiamoevaso, cheèanche percolpa no-
stra se tanti pazienticontagiati rischiano
di morireperchéireparti diterapia inten-
sivanon hanno sufficientecapienza.
Anche in Germania, benché ilcorona-
virus si troviaduno stadio meno avanza-
to,lochoc sta portandoamettereindi-
scussione alcuni luoghicomuni. L’altro
ieri lacancelliera Merkel, parlando del
suoPaese, ha dichiarato: «Si tratta di una
circostanza eccezionale.Faremo quel che
occorrerà per usciredaquesta situazione.
Poi, vedremo checosa questoavrà signifi-
catoper il nostrodisavanzo. Metterefine
alla propagazione dell’epidemiaèlaprio-
rità, al di sopra del rispettodelleregole di
bilancio». «Per quantoriguarda laUe,ha
detto: «Penso che il pattodistabilità di-
sponga, per le circostanzeeccezionali, di
una flessibilità sufficienteequestosigni-
ficacheaunPaesecome l’Italia non dire-
mocertoche non può investirenel pro-
prio sistema sanitarioacausa di unare-
gola sul debito».
Proviamoaincastrareipezzi di questo
puzzle :
1) Gli italiani vivono un momentodi
grandissima preoccupazione, dalla quale
tuttavia sembrano scaturiretrevirtù civi-
che, che non sempreabbondano in noi :
a) la lucidità:loStatopuò servire, ecco-
me;isoldi delle nostretasseaqualcosa
servono ;

b) il senso di appartenenza:noi italia-
ni, dopo tutto, siamocapaci di batterci
per obiettivicomuni, quandovediamo
che sono davverocomuni ;
c) la solidarietà pubblica:tantissimi
italiani dedicanotempo, faticaedenaro
ad una miriade di iniziativeesemplari di
solidarietàvolontaria, nelPaeseoverso
l’estero; ma diffidano della solidarietà
(tra aree geografiche, tra abbientiebiso-
gnosi, tra generazioni) che viene esercita-
ta dalle politiche pubbliche. Ebbene,ve-
dendo all’opera in questi giorni il sistema
sanitario nazionaleeilsuovaloroso per-
sonale, probabilmenterivalutiamo la
grande solidarietà che passa per loStato,
alimentata dal sistema fiscaleerealizzata
dalle politiche sociali.
2) Gli altri europei, guardando all’Italia
di oggievedendo in essa il domani dei lo-
roPaesi, sembrano pronti noncertoa
gettarealle orticheiprincipi di una sana
politicadibilancio (come tanti italiani fa-
rebberosenza alcuna preoccupazione se
non cifosseroleregole europeeelepres-
sioni dei mercati,ecome tanti governi
italiani hanno fattoper decenni, prima di
quelleregoleepressioni), maacapire

che la salutepubblicahauna priorità su-
periore.Perfino la Merkel,conunbuon
senso che andrebbecoltoalvolo—pri-
ma che piòmbino su di noiifalchi «anse-
atici», che gli ornitologi più aggiornati
definiscono «predatori del nordEuropa,
affamati di disavanzi meridionali»—ha
indicatoall’Italia la via maestra di «inve-
stirenel proprio sistema sanitario», via
che non sarà intralciata da «unaregola
sul debito».
Il governoelacomunità scientificadel-
la Medicinaedelle Scienzedella Vita,così
riccadi talenti in Italiaeall’estero, do-
vrebberoelaborare,apartiredalle eccel-
lenti iniziativegià operativeoprossime
ad esserlo, un Progettoper la SaluteInte-
grata, rivoltosia al potenziamentonel
brevetermine delle strutturesanitarie
delle quali l’attuale pandemia ha mostra-
to ilimiti, sia allo sviluppo di lungo perio-
do delcapitale fisico-tecnologico, ma so-

prattuttoumano, per metterel’Italia in
posizione di sicurezzaedipreminenza in
Europaenel mondo.
Il presidenteConteeilministroGual-
tieri, cheamio parere,conilministro
Speranza, stanno governando questa cri-
si confermezzaesenso delloStato, po-
trebberoconsiderareper tale progetto,
avvalendosi dellacompetenza della Ban-
cad’Italiaedel Tesoro,forme di finanzia-
mentoche non si traducano semplice-
menteinoneri aggiuntivi per le future
generazioni, ma facciano appello al rin-
novatospiritocivicoealritrovatosenso di
appartenenza cheoggi gli italiani dimo-
strano,che facciano levasulla loroatten-
zione enormementeaccresciuta per la sa-
lutepubblicaesulle aperturechevengo-
no dall’Europa.
Si potrebbe pensareall’emissione di un
prestitoallaRepubblicaitaliana denomi-
nato«Investi nella Salutedell’Italia» o
«Buoni per la SalutePubblica»o«Health
ofItaly Bonds» per il mercatointernazio-
nale. Dovrebbe essereun’emissione per
un importomoltorilevante,alungoter-
mineoirredimibile, ma negoziabile nel
mercatosecondario;atasso di interesse
fissoemoltobasso (oggi anche un tasso
zeropotrebbe essereinteressante, se
l’inondazione di liquidità cheverrà creata
percontrastaregli effettirecessivi della
pandemia farà scendere ulteriormente i
tassi di interesse interritorio negativo),
allecondizioni fiscali più favorevoli,com-
presa l’esenzione da qualsiasi futura im-
posizione. Gli investitori meno miopive-
drebberoinquesta clausola,forseconre-
alismo, l’indicazione che se emissionico-
me questa incontreranno il favoredel
mercato,leprobabilità di doverricorrere
in futuroadun’imposta patrimoniale si
ridurrebbero, mentrediper sé una grave
crisi economico-finanziariaconseguente
alla pandemia non potrebbe che farle au-
mentare.
In questomodo, gli italiani di oggi che
possono permetterselo aiuterebbero
l’Italiaadotarsi di strutturesanitarie di al-
to livello in tuttoilPaese, ponendo solo in
partel’onerediciòacaricodegli italiani
di domani.
Mi sono limitatoaschizzareun’idea:
come lacollettività, attraverso loStato,
possatrarrevantaggio per se stessa, in
forma di finanziamento ampio econve-
nientedella presenteefutura salutepub-
blica, dai particolari stati d’animo che in
questi giorni sembrano instaurarsi in Ita-
liaeinEuropa.Eche potrebberonon du-
raremoltoalungo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

● ÈILMOMENTODIVARARE


BUONIPERLASALUTEPUBBLICA


EmergenzaVavalutatal’emissionedi«HealthBonds»per


ilmercatointernazionale,alungotermineoirredimibili


diMarioMonti


ANALISI
&
COMMENTI

SEGUEDALLA PRIMA


L


estrutturesanitarie funzio-
nanoapieno ritmo, le risor-
se sono peròlimitate, so-
prattuttosulversantedelle
terapie intensive. In molti
contesti si devono fronteggiarescel-
te«tragiche»:achi dareprecedenza
nell’accesso ai presiditerapeutici di-
sponibili, moltoinferiori alle neces-
sità? Dalle risposteche si danno può
dipenderepersino la sopravvivenza
dei pazienti.
Imediciconesperienza sulcampo
sono abituati ad affrontarequestesi-
tuazioni in base alvecchio principio
ippocraticodi«scienzaecoscienza»,
ossiavalutazione clinicaeragione-
volezza pratica. Il giudizio finale del
medicorifletteinevitabilmenteuna
certa dose di discrezionalitàedun-
que diresponsabilità individuale. In
tempi normali, le decisionivengono
prese vicino al lettodel proprio pa-

ziente(il cosiddettobedsideratio-
ning), in una sorta di area grigia in
cui si bilanciano criteri generali e
considerazioni particolari: ognicaso
ha la sua storia. In fase di emergenza,
tuttodiventa più difficile. Mancail
tempo per riflessioni articolate. La
pressione esterna, lo stress, l’ incer-
tezza clinicaeinparticolarelascarsi-
tà di risorse obbliganoadeciderein
fretta, ad attraversarel’areagrigia il
più rapidamentepossibile.
Può sembrarepocoopportuno
aprireora un dibattitosuquesti deli-
catissimi aspetti. Tuttavia, per chi si
ammala, perisuoi familiari, inrealtà
per tuttiicittadini, lacertezza di es-
sereben curatiedinon subirediscri-
minazionièunbene preziosissimo.
Ègiustoche questacertezzavenga
pubblicamentericonfermata.Eche
siano chiariicritericoncui gli ospe-
dali filtrano, secostrettiafarlo, l’ac-
cesso alle cure.
Dal 2003 disponiamo di un Piano
nazionaledirisposta alle pandemie
checontiene utili linee guida per tut-

ti isoggetticoinvolti, operatori sani-
taricompresi.El’associazione nazio-
nale dei medici che si occupano di
anestesia, analgesia, rianimazione e
terapia intensiva(Siaarti) harecente-
menteformulatouna serie di racco-
mandazioni di eticaclinicain«con-
dizioni eccezionali di squilibrio fra
necessitàerisorse disponibili». I
principi ispiratori sono due: evitare
scelteunicamentebasatesu«chi ar-
rivaprima», ossia sullacasualità dei
tempiedei modi di accesso agli
ospedali; privilegiarela«maggior
speranza di vita», ossiaipazienticon
maggiori probabilità di successote-
rapeutico. Questosecondo criterio
tendeaprivilegiareipiù giovani e
nonconsidera la qualità degli anni di
vita chevengono «salvati».Tocca
perciò ai singoli medici la delicata
responsabilità di usare«coscienza»
nell’applicareleraccomandazioni.
Irecenti provvedimenti del gover-
noconferiscono altema dei criteri di
selezione una rilevanza particolare.
Lerestrizioni mettonoadura prova

le abitudini, gli interessi,iprogram-
mi, lerelazioni sociali di tuttiicitta-
dini. Sulla base delleconoscenzedi
cui disponiamo, il bloccodi attività e
spostamenti non necessarièl’unica
strategia che promettediessereeffi-
cacepercontenereilcontagio,come
mostra l’esperienza cinese. Attenzio-
ne, però: noi non possiamoenonvo-
gliamo «farecome in Cina». Lì unre-
gime autoritario ha governatol’epi-
demiaconilpugno diferro, senza al-
cun riguardo per le situazioni
individualiofamiliari. Basta un sem-
plicegirosuinternet per farsi una
idea delle pratiche oppressivemesse
in attodalla poliziaeper le violazioni
perpetratedalle strutturesanitarie ai
danni dei diritti dei pazienti.Èvero,
sono statesalvatemoltissime vitedal
coronavirus. Ma attraversoforme di
razionamentoburocraticoocasuale
che per noi sarebberodel tuttoinac-
cettabili. Ilcontenimentodelconta-
gio ha avutopriorità assolutaesiso-
nocosì penalizzati tuttiipazienti af-
fetti da altrepatologie.Idannicolla-
terali della via cinese sono stati
massicci, anche se ilregime diPechi-
no nonfornirà maiidati.
Il nostro Servizio sanitario nazio-
nale funzionaconuna logicacom-

pletamentediversa. Non solo perché
isuoi medici operano in libertà e
non subisconoidiktat della burocra-
zia, ma anche perché si basa sul ri-
spettodei diritti individuali: medesi-
me opportunità di accessoetratta-
mentopercasi eguali, dirittoall’in-
formazione, allaconsultazione, al
rispettopersonale, alla giustificazio-
ne delle scelteche ci riguardano, alla
proporzionalità degli interventi. E
non si tratta soltantodiprincipi
astratti, ma di fatticoncreti. Fra le ra-
gioniper cui gli italiani apprezzano
la propriasanità pubblica, «il rispet-
todella dignità dei pazienti»e«la
certezza che il servizio sanitarioèin
grado di proteggerelamia salute» fi-
gurano fra ai primi posti (più che in
altriPaesiUe). Naturalmente, insie-
me alla qualitàdei nostri medici in
termini di scienzaecoscienza (dati
Eurobarometro).
Il coronavirus ha lanciatoall’Italia
una sfida senza precedenti. Siamo
tutti esposti. Collaborarenonèsolo
nel nostrointeresse, maèunpreciso
dovere,afrontediquelle garanzie di
assistenza equa ed efficacesucui
possiamocontare,come cittadini di
unPaese democraticoeliberale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

LASFIDASENZAPRECEDENTIDELCORONAVIRUS


IMEDICIELADIGNITÀ DEIPAZIENTI


❞Sistema
Rivalutiamolasolidarietà
delloStato,alimentatadalfisco
erealizzatadallepolitichesociali

SuCorriere.it
Puoi
condividere sui
social network le
analisi dei nostri
editorialisti e
commentatori:
le trovi su
http://www.corriere.it

NOIEILGOVERNO


REGOLESÌ,MACHIARE


N


on ètempo di polemiche stucchevoli
eirresponsabili. Il governo in questi
giorni è riuscito a accumulare un pic-
colocapitale di credibilità. Lo ha fatto
assumendo decisioni difficili, mettendo al pri-
mo posto la difesa della salute, accettando il ri-
schio economico e sociale di scelte radicali per
fermareilvirus.Un’azione che ha avutoun
passo diverso rispetto agli altriPaesi europei e
non solo perché in Italia ilcontagio hacolpito
prima.
Siècreatounclima di fiducia, nonostante
qualcheconfusione dell’inizio,conidecreti
che si sono rincorsi,cambiando e aumentan-
docontenutieraggio d’azione.Èimportante
che questoclima non sia incrinato,come ri-
schia di avvenire in queste ore.
Le persone stanno affrontando questi giorni
conspiritodicollaborazione, non mancano
atteggiamenti sbagliati ma prevale assoluta-
mente il senso diresponsabilità, che smenti-
sce il luogocomune che vuole gli italiani inca-
paci di fare squadra anche di fronte a un pro-
blemacomune.
Tutti chiedono però unacosa sola che non
riescono ancoraaottenere: chiarezza. Rispo-
ste nette, univoche, senzazone grigie.Per po-
ter adeguare diconseguenza i propricompor-
tamenti e per aiutare chi non lo fa a seguire le
regolecon scrupolo. E il governo deve essere
all’altezza dell’apertura di credito che ha rice-
vuto, anche da tantissimi che noncondivido-
no la sua politica e che mai lovoterebbero al
momento delconfronto elettorale. Servonore-
gole che non lascino dubbi sui luoghi di lavo-
ro, sui trasporti, per la vita di tutti i giorni.
Unesempio per tutti. La possibilità di uscire
di casa, oltre che per lavoro o per necessità, an-
che per passeggiare, fare sport,correre al par-
co. Non è la stessacosa dire: bisognarestare a
casa ma non è vietato uscire per una passeg-
giata. Oppure dire: si può passeggiare,correre,
fare sport e andare al parco, purtenendo pre-
sente cherestare acasa è la ricetta migliore per
frenareilvirus. Nel primocaso avremo due
passi per una boccata d’aria, nell’altrolibertà
di star fuori quanto si vuole, magaricon amici
cheresteranno più o meno a un metro di di-
stanza. Eppure sono esponenti del governo ad
aver datole due interpretazioni. Contrastanti
in una situazione normale, devastanti quando
si combattecon il virus. È indispensabile vieta-
reo consentirecon parole limpide. Se è giusto
chiedere all’opposizione di essereresponsabi-
le,èdoveroso chiederealgoverno di non la-
sciare margini di ambiguità. Non è il momen-
to.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

diRobertoGressi

Free download pdf