Il Sole 24 Ore - 13.03.2020

(singke) #1

2 Venerdì 13 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore


Primo Piano Coronavirus


IL MONDO


Lufthansa: continueremo alcuni voli verso gli Usa
«Nonostante le nuove disposizioni, il gruppo Lufthansa

continuerà a offrire voli verso gli Usa dalla Germania,


dall’Austria, dalla Svizzera e dal Belgio». Lo ha comunicato
il vettore tedesco

5 miliardi


L’IRAN CHIEDE AIUTO ALL’FMI
Teheran ha chiesto accesso immediato all’assistenza finanziaria
dell’Fmi per 5 miliardi di dollari: è la prima volta dal 1962

Trump isola l’America dall’Europa


Il divieto di viaggi. Biden: amminstrazione incapace


di fronteggiare l’emergenza, necessario coordinamento


L’epidemia. Positivo a Covid- anche un funzionario


brasiliano che ha visto il presidente a Mar-a-Lago


Riccardo Barlaam


Dal nostro corrispondente


NEW YORK


Il caos. La decisione di Donald


Trump di vietare i viaggi dall’Europa


verso gli Stati Uniti ha scatenato il


panico a Wall Street e un coro di cri-


tiche. Il divieto che blocca per 


giorni gli spostamenti dei viaggiatori


da  paesi europei parte alla mezza-


notte di venerdì. Gran Bretagna e Ir-


landa sono esentate. Il blocco riguar-


da solo le persone, non le merci. I cit-


tadini americani potranno rientrare


negli Stati Uniti ma dovranno sotto-


porsi a una quarantena.


Le misure proposte da Trump nel


suo discorso alla nazione sono anco-


ra degli annunci. Non sono bastate a


placare le tensioni sui mercati finan-


ziari e i timori nella popolazione.


La politica unilaterale degli Stati


Uniti e dell’America First in queste


ore mostra tutti i suoi limiti, davan-


ti a una pandemia globale dove sa-


rebbe necessaria una risposta da


parte della comunità internaziona-


le. «L’Unione europea disapprova


il fatto che la decisione della Casa


Bianca di bloccare i viaggi dall’Eu-


ropa sia stata presa unilateralmen-


te e senza consultazione», dice la


presidente della Commissione eu-


ropea Ursula Von der Leyen. Trump


si giustifica dicendo che «ci sarebbe


voluto troppo tempo e dovevo agire


rapidamente».


Joe Biden, il frontrunner demo-


cratico ha tenuto un contro-discor-


so alla nazione già da leader, criti-


cando apertamente l’incapacità di


Trump e della sua amministrazio-


ne a fronteggiare l’emergenza del


Covid-. «Dovremmo guidare la


risposta globale come abbiamo fat-


to per l’Ebola».


Finora non c’è stato un coordina-


mento internazionale. La scorsa set-


timana la conference call d’emer-


genza dei ministri finanziari e dei


governatori centrali del G- si è con-


clusa con un generico impegno a


«monitorare attentamente» gli svi-


luppi. Niente di più. Il portavoce del


Fondo monetario internazionale


Gerry Rice invita ora i paesi a lavora-


re assieme per rispondere alla rapida


diffusione del virus.


Wall Street, per la seconda volta


questa settimana, ieri è stata co-


stretta a interrompere le contratta-


zioni per eccesso di ribasso. Sono


precipitati i titoli delle linee aeree.


Su tutti quelli di Norwegian Airlines,


vettore attivo nei viaggi tra i due


continenti, che ha visto crollare le


quotazioni fino al -%. La decisione


di Trump pesa come un macigno


sulle prospettive delle compagnie.


La Iata ha già lanciato l’allarme per-


dite: le restrizioni dei viaggi dall’Eu-
ropa avranno un pesante impatto

sull’aviazione civile in tutto il mon-


do già duramente colpita dagli effet-
ti del virus. L’Europa è la prima de-

stinazione dei viaggiatori america-


ni. Lo scorso anno le linee aeree
hanno trasportato , milioni di

passeggeri dagli Usa verso i paesi


europei, secondo i dati del Diparti-
mento dei Trasporti.

L’isolamento degli Stati Uniti dal-
l’Europa e dalla Cina non risolve i

problemi. I casi di coronavirus conti-


nuano ad aumentare. L’Nba ha deci-
so la sospensione a tempo indeter-

minato del campionato nazionale di


basket dopo casi di positività di due
giocatori. Il governatore dello stato

di Washington Jay Inslee, che è lo


stato il più colpito con  casi e 
morti, ha detto che senza «azioni re-

ali» i casi di coronavirus potrebbero


salire a mila nel solo Stato di Seat-
tle, in otto settimane.

Trump continua a dirsi non pre-


occupato anche se, nell’ordine, sono
stati colpiti dal virus il suo nuovo ca-

po dello staff Mark Meadows, nomi-


nato venerdì e già in auto quarante-
na, i due senatori repubblicani Ted

Cruz e Paul Gosar con cui il presiden-


te aveva partecipato alla conferenza
dei conservatori Cpac, e un funzio-

nario brasiliano - la notizia è stata


diffusa ieri - con il quale il leader
americano ha pranzato e si è fatto fo-

tografare nella recente visita del pre-


sidente Jair Bolsonaro a Mar-a-Lago.
Casi di coronavirus sono confer-

mati in  Stati americani. Ma i test


non vengono fatti per le difficoltà al-
l’accesso del sistema sanitario ame-

ricano. Anthony Fauci, il direttore
del National Institute of Allergy and

Infectious Diseases ha parlato in


un’audizione alla Camera di «siste-
ma fallimentare» di test non ancora

in grado di funzionare a pieno regi-


me. «L’idea che ognuno possa fare i
test come negli altri paesi colpiti non

è ancora possibile. Ci stiamo lavo-


rando. Ma non ci siamo ancora». I
numeri parlano. Il  marzo la Cdc,

l’agenzia federale che segue l’epide-


mia, ha registrato solamente  test
per il Covid- in tutti gli Stati Uniti.

Per fare il test ci vuole la prescrizio-


ne del medico che deve valutare se il
paziente risponde ai criteri stabiliti

dall’agenzia federale. Finora negli


Usa sono stati effettuati solo mila
test su una popolazione di  mi-

lioni di abitanti. Un dato molto bas-


so, considerando che nella Corea del
Sud vengono effettuati mila test al

giorno. Una bomba ad orologeria


pronta a esplodere.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

A terra.


Passeggeri
in attesa

all’aeroporto
di Parigi

Charles de Gaulle.


Mercoledì
il presidente

americano


Donald Trump
ha deciso

di sospendere


tutti i voli
dall’Europa

verso gli Usa


per trenta giorni
al fine di frenare

la diffusione


del coronavirus


EPA

IL COMUNICATO


La rabbia di Bruxelles:


decisione senza consultarci


Si moltiplicano intanto


gli Stati Ue che bloccano


l’ingresso degli italiani


Beda Romano


Dal nostro corrispondente
BRUXELLES

L’epidemia influenzale sta crean-
do nuove tensioni tra gli Stati Uni-

ti e l’Unione europea. Bruxelles ha


reagito ieri con nervosismo alla
scelta americana di sospendere

l’ingresso di molti cittadini euro-


pei negli Stati Uniti. In un comuni-
cato, il presidente del Consiglio

europeo Charles Michel e la presi-
dente della Commissione europea

Ursula von der Leyen hanno con-


dannato la scelta. Nel frattempo, si
moltiplicano i paesi europei che

limitano l’arrivo sul proprio terri-


torio di cittadini italiani.
«Quella del coronavirus è una

crisi globale, non limitata a un con-


tinente ; richiede cooperazione, non
azioni unilaterali. L’Unione euro-

pea disapprova il fatto che la deci-


sione americana di ricorrere allo
stop sui viaggi sia stata presa unila-

teralmente e senza consultazione»,


si legge nel comunicato pubblicato
ieri e firmato dai due presidenti. La

presa di posizione giunge dopo che


Washington ha deciso di vietare


l’ingresso a molti cittadini europei


per  giorni.
Il divieto americano riguarda

l’area Schengen, in tutto  paesi di


cui  dell’Unione europea e altri 
dell’area di libero scambio Efta.

Dalla decisione americana sono
esclusi i paesi non Schengen; oltre

all’Irlanda e al Regno Unito, anche


la Bulgaria, la Croazia, la Romania
e Cipro. Maliziosamente, la stampa

americana notava ieri che il presi-


dente Donald Trump è proprietario
di alberghi nelle isole britanniche.

All’establishment comunitario la


decisione non è piaciuta perché è
stata presa unilateralmente.

Difficile criticare le scelte del pre-


sidente Trump quando in Europa si
moltiplicano decisioni non dissimi-

li e per di più smentendo la retorica


del coordinamento tra i Ventisette.
L’Austria sta controllando gli arrivi

dall’Italia, chiedendo un certificato


medico non più vecchio di quattro
giorni da cui risulta che il viaggiato-

re non è affetto da coronavirus. La


circolazione dei lavoratori tran-
sfrontalieri e dei trasporti-merci ri-

mane autorizzata, mentre sono sta-


ti sospesi i collegamenti ferroviari.
In un comunicato, il governo

sloveno ha precisato che gli stessi


controlli avvengono in sei punti di
passaggio con l’Italia. Il certificato

medico non può essere vecchio di


più di tre giorni. «Se la persona non


riesce a presentare il certificato, gli
sarà comunque permesso di entra-

re nella Repubblica di Slovenia se la


sua temperatura corporea è infe-
riore a ,° e se non mostra chiari

segni di infezione del tratto respi-


ratorio superiore - tosse, starnuti,
respiro corto».

Dal canto suo, l’Ungheria ha de-


ciso lo stato di emergenza, bloc-
cando gli arrivi dai paesi che più

subiscono l’epidemia influenzale,


ossia la Cina, la Corea del Sud,
l’Iran e l’Italia. Nel contempo, il go-

verno ungherese ha reintrodotto i


controlli alla frontiera con la Slove-
nia e l’Austria. La misura unghere-

se è «senza precedenti a  anni


dalla caduta del comunismo», ha
ammesso il ministro responsabile

dell’ufficio del primo ministro,


Gergely Gulyas.
Il codice Schengen prevede la no-

tifica di controlli alla frontiera, nulla
di più, nel caso siano reintrodotti

per via di «una minaccia grave per


l’ordine pubblico o la sicurezza in-
terna». Non vi è necessità di notifica

per le misure che giuridicamente


non sarebbero ritenute controllo ai
confini. Il governo italiano è consa-

pevole di poter fare poco per impe-


dire queste scelte, ma intende ricor-
dare nei consessi europei l’impegno

dei paesi membri alla libera circola-


zione delle persone e delle merci.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condanna.


La presidente


della
Commissione Ue

Ursula


von der Leyen
ha attaccato

la decisione


unilaterale Usa
di sospendere

i collegamenti
con 26 Paesi

Schengen


PARIGI


Emergenza in Francia, Macron chiude scuole e università


Riccardo Sorrentino


«Costi quel che costi». È il whatever


it takes di Emmanuel Macron, che


nel suo discorso alla Francia, ieri se-


ra, ha posto tre obiettivi principali


per contrastare «la più grande


emergenza sanitaria degli ultimi


cento anni»: la mobilizzazione di


tutte le risorse necessarie per il set-


tore sanitario («La salute non ha


prezzo», ha detto); per la protezione


del lavoro e delle imprese; e per evi-


tare a livello europeo, per lui fonda-


mentale, che si propaghi una crisi


economica e finanziaria. Non sa-


ranno rinviate, però, le elezioni mu-


nicipali, il cui primo turno è previ-


sto il  marzo: «Bisogna assicurare



  • ha detto – la vita democratica del-


le istituzioni».


Le misure concrete sono in arri-


vo. Macron ha alternato consigli di


prudenza («Sembrano gesti anodi-


ni: salvano vite»), inviti a restare a


casa il più possibile rivolti agli ultra-


sessantenni e ai malati cronici e in
generale a limitare gli spostamenti,

insieme all’annuncio della chiusura


delle scuole, di ogni ordine e grado,
da lunedì e fino a nuovo ordine.

Verranno aiutate le famiglie del


personale sanitario a prendersi cu-
ra dei figli, mentre le aziende sono

state invitate ad applicare in tutti i
casi possibili il lavoro a distanza. Il

Governo approverà presto misure


per evitare gli assembramenti men-
tre i trasporti pubblici saranno

mantenuti. «Usciremo da questa


crisi con un sistema sanitario più
forte», ha detto il presidente che ha

annunciato una forte mobilitazione


di tutte le professioni del settore:
«Ci prenderemo tutte le nostre re-

sponsabilità, per voi», ha detto Ma-


cron. Attenzione particolare sarà
dedicata alla ricerca: «Occorre avere

fiducia nella scienza, ascoltare


quelli che sanno», ha spiegato, di-
cendosi convinto che l’Europa riu-

scirà a trovare le cure necessarie.


Il governo proteggerà anche – «a
ogni costo» – salariati e imprese e il

potere d’acquisto delle famiglie.
Presto saranno annunciate misure

simili alla cassa integrazione (lo


chômage partiel), mentre saranno
sospesi tutti i pagamenti, anche fi-

scali, con la possibilità di successiva


rateizzazione. Allo stesso tempo
Macron ha annunciato un vasto pia-

no di rilancio complessivo dell’eco-
nomia francese.

Importante, nel discorso del


presidente, è anche – da sempre –
la dimensione europea delle inizia-

tive necessarie, sia sul piano sani-


tario («Il virus non ha passaporto»)
sia su quello economico. «L’Europa

reagirà in modo organizzato, mas-


siccio», ha detto Macron che oggi
contatterà anche Donald Trump, il

presidente degli Stati Uniti – a cui


tocca la presidenza del G- – per
definire una risposta globale alla

sfida dell’epidemia. Occorrerà


prendere misure di rottura, ha ag-
giunto il presidente, compresi i

controlli e la chiusura delle frontie-


re, ma a livello europeo.
Non è mancato il richiamo alla

responsabilità individuale, e alla


solidarietà: «Contiamo su di voi - ha
detto - perché il governo non può

fare tutto da solo». Macron ha loda-


to i francesi per il loro sangue fred-
do, per aver reagito senza collera né

panico («Una grande nazione», ha


detto) e ha chiesto loro di evitare
due scogli: il ripiegarsi su posizioni

nazionaliste nell’affrontare un pro-


blema globale; e il ripiegarsi su po-
sizioni individualiste: «Ciascuno di

noi ha un ruolo nella protezione de-


gli altri», ha detto, aggiungendo:
«Questa crisi deve essere un’occa-

sione per una mobilitazione solida-
le tra le generazioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente: è la più grave


emergenza sanitaria


degli ultimi cento anni


Dall’Eliseo.
Il presidente

francese


Emmanuel
Macron annuncia

in tv una serie


di misure
straordinarie

AFP

LE MISURE
DEGLI ALTRI

Dalla Francia alla


Germania agli Usa
Il mondo nel

panico: misure
in ordine sparso

Su

ilsole24ore

.com

CINA


Le nuove infezioni


scendono a dieci casi


Per la prima volta dall’inizio del


rilascio dei dati a gennaio, il


numero delle nuove infezioni
nella provincia di Hubei è sceso

sotto la decina: solo  casi, tutti a


Wuhan, epicentro della crisi, su
un totale giornaliero in Cina di

, rispetto ai  del giorno


prima: numeri che hanno
indotto le autorità cinesi (nella

foto il presidente Xi Jinping) a


dichiarare che il picco
dell’epidemia è ormai alle spalle.

La prospettiva di un


azzeramento dei nuovi casi entro
fine marzo, anche nell’Hubei, sta

diventando concreta. Il governo


cinese sta accelerando gli sforzi
per favorire la ripresa

dell’economia, senza però


abbassare la guardia: se alcune
restrizioni sono state allentate,

altre misure si sono persino


inasprite per evitare al massimo
il rischio di eventuali

recrudescenze. Ad esempio, tutte


le persone in arrivo dall’estero -
non solo da Paesi a rischio -

dovranno stare in quarantena


per  giorni, nel quadro di una
intensificazione dei controlli

sugli stranieri dopo il riscontro
che una parte significativa dei

nuovi casi di infezione sono “di


importazione”. Il segnale della
svolta arriva nell’Hubei anche

dalle attività manifatturiere:


Honda è la prima casa
automobilistica a riprendere una

limitata produzione.


SPAGNA


L’epidemia accelera


Piano da 18 miliardi


«Emergenza sanitaria ma anche
economica». Il premier spagnolo,

Pedro Sanchez (nella foto), ha


annunciato ieri un piano di
emergenza da , miliardi (pari a

un punto e mezzo di Pil) per


contrastare il coronavirus: 
miliardi per sostenere

l’economia, , miliardi per


rafforzare il sistema sanitario
(attraverso le regioni) e altri 

milioni per i settori più colpiti


dalla crisi (turismo e trasporti).
«Faremo ciò che è necessario,

dove è necessario e quando è


necessario», ha detto il premier
che non ha escluso ulteriori

interventi. Sanchez ha poi


avvisato Bruxelles sulla
flessibilità di bilancio: «L’Europa

sa che non può ripetere gli errori


del passato che hanno
danneggiato le nostre

economie». E ha fatto appello


«alla responsabilità» dei cittadini
imponendo anche la chiusura

delle scuole in tutto il Paese. Gli
ultimi dati del ministero della

Salute indicano un’accelerazione


dell’epidemia: i morti sono saliti
da  a  in un giorno e le

persone contagiate sono in totale


ormai più di mila, con 
pazienti guariti. Anche re Felipe

VI e tutta la famiglia reale si sono


sottoposti al test del coronavirus:
qualche giorno fa la regina Letizia

aveva incontrato la ministra per le


Pari opportunità Irene Montero
che è poi risultata positiva

(obbligando alla quarantena il


suo compagno e leader di
Podemos, Pablo Iglesias).

IN BREVE

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