La Stampa - 09.03.2020

(Wang) #1
JOLE SANTELLI Il neo governatore: “Già il primo decreto aveva determinato molti arrivi

Il commissariamento ha chiuso ospedali, effettuato tagli pesanti e impedito le assunzioni”

“Calabresi fermatevi, la nostra Sanità

non è in grado di reggere il contagio”

MARIA ROSA TOMASELLO
INVIATA A REGGIO CALABRIA
Il Sud teme l’ondata di ritorno.
Davanti all’esodo di migliaia
di persone in fuga dalle zone
rosse, alle prime ore di domeni-
ca la reazione si allarga in cer-
chi concentrici. Dalla Sicilia,
dalla Puglia, dalla Calabria, ri-
sale la Penisola fino al Lazio e
alla Toscana. Un appello dopo
l’altro: «Non venite, non dif-
fondete l’epidemia». Una ordi-
nanza dopo l’altra: quarante-
na per chi rientra dalle aree
più colpite del Paese per evita-
re che il virus dilaghi, portan-
do al tracollo il sistema sanita-
rio e il conto delle vittime a ci-
fre insopportabili. Il primo ad
alzare un argine è il presidente
pugliese Michele Emiliano:

nella notte tra sabato e dome-
nica firma il provvedimento
che impone l’isolamento a chi
arriva dalla Lombardia e dalle
undici province del Nord. «Vi
parlo come se foste i miei figli,
i miei fratelli, i miei nipoti. Fer-
matevi e tornate indietro –
chiede – Non portate nella no-
stra regione l’epidemia lom-
barda, veneta ed emiliana
scappando per prevenire l’en-
trata in vigore del decreto del
governo». Le indicazioni sono
inderogabili: isolamento per
14 giorni, avvertire il medico
curante e compilare un modu-
lo online per dichiarare di esse-
re rientrato, comunicare l’e-
ventuale comparsa di sintomi.
Non rispettare l’ordinanza, av-

verte Emiliano, è un reato ai
sensi dell’articolo 650 del codi-
ce penale. Chi la viola rischia fi-
no a tre mesi di arresto. Per le
regioni meridionali, rimaste fi-
nora nelle retrovie dell’emer-
genza, il pericolo è un impatto
insostenibile su un sistema già
fragile, come potrebbe accade-
re in Calabria, dove dieci anni
di commissariamento, tagli e
blocco delle assunzioni hanno
spolpato la sanità. Dopo un
drammatico appello alle pri-
me ore del mattino, anche la
presidente jole Santelli vara
misure straordinari che preve-

dono la quarantena obbligato-
ria. È la decisione che assumo-
no una dopo l’altra anche Sici-
lia, Campania, Abruzzo, Moli-
se, Basilicata. «Se questa ope-
razione non riesce avremo
un’ospedalizzazione di massa
dei pazienti e andremo incon-
tro a una situazione drammati-
ca» avverte il presidente cam-
pano Vincenzo De Luca, avver-
tendo che chi arriva dalla zona
rossa in treno o in pullman «de-
ve essere identificato». I con-
trolli partono immediatamen-
te. Un treno proveniente da Mi-
lano viene fermato nel Caserta-

no, a Salerno viene intercetta-
to un pullman diretto a Mate-
ra. «Non sappiamo quante per-
sone stanno venendo in Sicilia
lo può sapere solo il Ministero
dell’Interno, io ho chiesto una
particolare vigilanza alle forze
di polizia sugli aeroporti, sui
porti e soprattutto sullo Stret-
to di Messina – dice il governa-
tore Nello Musumeci –. C’è
l’impressione che Roma non
abbia pieno la percezione di
un fenomeno come quello che
potrebbe determinarsi nelle
prossime ore. Allora spetta a
noi governatori del Sud adotta-

re tutti i provvedimenti neces-
sari». Con Nicola Zingaretti in
auto-isolamento perché positi-
vo e due morti per coronavirus
in un giorno, la Regione Lazio
si spinge oltre: l’ordinanza che
prevede l’obbligo di quarante-
na il divieto di spostamenti a
chi arriva dalle aree chiuse, in-
fatti, contiene anche una stret-
ta per i residenti, con la chiusu-
ra di piscine, palestre e centri
benessere. In Toscana, dove si
registra la prima vittima, il go-
vernatore Enrico Rossi dispo-
ne l’isolamento fiduciario vo-
lontario «dal giorno dell’ulti-

ma esposizione, comunican-
do tale circostanza soprattutto
in presenza di sintomi al pro-
prio medico». Ma le ordinanze
che contengono direttive ai
prefetti (come quella puglie-
se) «non risultano coerenti
con il quadro normativo», pre-
cisa in serata il Viminale: «Fer-
ma restando l’autonomia di
ciascun ente nelle materia di
competenza nei limiti della le-
gislazione vigente» sottolinea
il Ministero, i prefetti « rispon-
dono unicamente all’autorità
nazionale». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

DALL’INVIATA A REGGIO CALABRIA


«C


ari calabresi,
è una follia.
Fermatevi!
L’esodo incon-
trollato porterà all’aumento
esponenziale del contagio an-
che da noi. È evidente che una
sanità come quella calabrese,
vessata da anni da tagli selvag-
gi, non è in grado di reggere
una situazione di totale emer-
genza». È mattina quando Jole
Santelli, da poco più di un me-
se governatore della Calabria,
lancia un drammatico appello
per chiedere a chi vive o lavora

al Nord di non rientrare, an-
nunciando la quarantena ob-
bligatoria per chi torna.
Qual è la sua paura?
«Dobbiamo considerare che
già il primo decreto sulla zona
rossa aveva determinato l’arri-
vo in Calabria di molte perso-
ne provenienti da lì. E in effetti
le persone sottoposte a tampo-
ne con risultati positivi aveva-
no tutti collegamenti con quel-
le zone. Il decreto di sabato,
che non ha previsto contromi-
sure per le regioni del Sud, ha
dato il via a un esodo di massa.
Il timore di una diffusione mas-
siva del contagio anche nelle
nostre regioni è una possibili-
tà realistica».

Lei ha chiesto al governo di in-
tervenire, che tipo di misure
ritiene siano necessarie?
«Occorre controllare treni e
pullman di lunga percorrenza.
Occorre che il governo impe-
gni prefetti e forze dell’ordine
nei controlli. Occorrono san-
zioni per chi non rispetta le pre-
scrizioni. Ci sono materie che
attengono alla potestà dello
Stato che deve esercitarla».
In questi giorni voci diverse,
sindacati, medici, hanno de-
nunciato il rischio che la sani-
tà calabrese crolli davanti al
diffondersi del contagio. Un
rischio reale quindi?
«La sanità calabrese è sottopo-
sta da anni a piano di rientro, a

commissariamento ed infine
c’è stato il decreto Calabria. La
“cura” ha debilitato fortemen-
te il paziente “sanità calabre-
se”. Sono stati chiusi ospedali,
effettuati tagli molto pesanti,
non sono state autorizzate as-
sunzioni di personale. Risulta-
to: abbiamo una sanità che già
boccheggia per offrire un servi-
zio sufficiente. Fronteggiare
un’emergenza che ha portato
al collasso una sanità modello
come quella lombarda fa veni-
re decisamente i brividi. Abbia-
mo predisposto il piano di
emergenza, ma siamo consa-
pevoli dei nostri limiti».
Realisticamente, in concreto,
cosa crede sia possibile fare

nel giro di due o tre settimane
quindi?
«Abbiamo necessità di ulterio-
ri 50 posti letto in Terapia in-
tensiva e 140 posti tra Malattie
infettive e Pneuomologia. Af-
finché possiamo riuscirci c’è bi-
sogno di attrezzature e di per-
sonale medico e paramedico».
Dopo anni di blocco delle as-
sunzioni in Calabria c’è una
grave carenza di personale.
Quanti tra medici e infermie-
ri ritiene siano necessari per
fronteggiare l’emergenza? I
sindacati parlano della ne-
cessità di immettere nel siste-
ma migliaia tra medici e infer-
mieri...
«Migliaia mi sembra una ri-
chiesta non praticabile, ma
abbiamo necessità assoluta
di assunzioni. Abbiamo fatto
le nostre richieste al Ministe-
ro, che ha varato un decreto
apposito in materia di perso-
nale sanitario. È una lotta
contro il tempo, ma se ciascu-
no svolgerà il proprio compi-
to istituzionale, ce la possia-
mo fare».MAR.TOM. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

CECILIA FABIANO/ LAPRESSE


EMERGENZA CORONAVIRUS


Aumentati i controlli


sulle navi e nelle stazioni


Le immagini del primo gior-
no dell’enorme zona arancio-
ne che abbraccia la Lombar-
dia e quattordici province del
Nord non promettono bene.
O meglio, danno l’idea di un
Paese meno preoccupato di
quel che si immagina. Se Ro-

ma è pressoché deserta per il
fuggi fuggi dei turisti, a Rimi-
ni la giornata di sole ha spin-
to centinaia di persone nei
bar davanti alla spiaggia. Sta-
re all’aperto è tutto sommato
meno pericoloso che nei loca-
li, ma le limitazioni non man-

cano. Se non si hanno sinto-
mi della malattia, si può conti-
nuare ad andare regolarmen-
te al lavoro, a meno di non
avere una mansione gestibile
a distanza. In caso di fermo bi-
sognerà dimostrarlo, e saran-
no i prefetti a monitorare l’at-

tuazione dei controlli. Le san-
zioni per chi viola la regola so-
no quelle previste dall’artico-
lo 650 del codice penale: fino
a tre mesi di carcere e ammen-
da di 206 euro. Si dirà: poca
roba per un sistema giudizia-
rio che raramente condanna

realmente a pene inferiori ai
tre anni. E’ comunque possibi-
le la circostanza aggravante
dell’articolo 452. Si intitola
«delitti colposi contro la salu-
te pubblica» e prevede da tre
a dodici anni di reclusione.—
© RIPRODUZIONE RISERVATA

VALERY HACHE / AFP


l’ordinanza di toti


La Liguria blocca
in casa i turisti
delle zone rosse

JOLE SANTELLI


PRESIDENTE


DELLA REGIONE CALABRIA


Ora il Sud teme l’ondata di ritorno dal Nord


“Non venite, rischiate di portare l’epidemia”


Dalla Sicilia alla Basilicata scattano gli appelli e le misure restrittive. Si teme il tracollo del sistema sanitario


La prima ad alzare
il “muro” è la Puglia:
isolamento a chi arriva
dalle zone rosse

Oltre alla Puglia hanno previsto misure straordinarie anche Sicilia, Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata. Nella foto la stazione Termini semi deserta

A CURA DI ALESSANDRO BARBERA


EMERGENZA CORONAVIRUS


ALESSANDRO DI MATTEO


IL PUNTO


Accuse

incrociate

per il pasticcio

delle bozze

Quelle bozze girava-
no tra troppe mani,
ormai al governo la
pensano quasi tutti così.
Di sicuro, non si placano le
polemiche per quella «fu-
ga dal Nord» innescata dal-
le notizie uscite sui media
prima ancora che il decre-
to fosse approvato ufficial-
mente e, quindi, prima che
chiunque potesse impedi-
re alle persone di «scappa-
re» dalle nuove zone ros-
se. Il presidente del Consi-
glio Giuseppe Conte si è
davvero arrabbiato: «È ne-
cessario chiarire quel che
è successo, una cosa inac-
cettabile. Ne va della cor-
rettezza dell’operato del
governo e della sicurezza
degli italiani».
Nel mirino ci sono i pre-
sidenti di Regione. Vito Cri-
mi, capo politico M5s lo di-
ce abbastanza chiaramen-
te: «Alle ore 19 (di sabato,
ndr), la bozza del decreto
è stata inviata ai presiden-
ti di Regione. È la procedu-
ra: i governatori devono
essere sentiti prima dell’e-
manazione del decreto. Po-
co dopo, la bozza viene dif-
fusa su vari mezzi di infor-
mazione. Un fatto grave e
inaccettabile».
La Cnn, poi, ha tirato in
ballo esplicitamente la
Lombardia, sostenendo di
avere avuto il Dpcm dallo
staff del governatore Fon-
tana. Una cosa che poi in
parte corretta in serata,
dal momento che la Cnn
ha precisato di avere solo
chiesto una «conferma» al-
la Lombardia delle bozze
che già circolavano su altri
media. Di sicuro, la Lega
non ci sta: «È assolutamen-
te falso - scrive l’account
twitter del partito di Salvi-
ni - che regione Lombardia
o qualsiasi canale Lega ab-
bia diffuso in anteprima
“bozze”». Una replica ri-
volta ai «poveretti a 5 Stel-
le che ci accusano». Per la
Lega i responsabili vanno
cercati «al governo».
Ma anche tra gli alleati
di governo in parecchi at-
tribuiscono proprio al pre-
mier l’errore di fondo,
quello di aver fatto circola-
re così tanto la bozza tra
presidenti di Regione e mi-
nisteri vari. «Ce l’aveva
davvero tanta gente - di-
ce un ministro - può esse-
re stato chiunque». E un
parlamentare Pd aggiun-
ge: «La verità è che sono
stati ingenui: hanno se-
guito alla lettera la pras-
si, ma in un momento co-
me questo non dovevano
far girare la bozza. Solo
telefonate per acquisire
pareri, ma la bozza secre-
tata fino all’ultimo. È co-
me se Amato avesse fatto
trapelare che voleva fare
il prelievo sui conti cor-
renti prima di farlo... ». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Impareremo a conoscerla come zona arancione,
nel gergo burocratico «a contenimento rafforza-
to». In queste ore milioni di italiani si fanno la stes-
sa domanda: posso andare regolarmente in uffi-
cio? La direttiva emanata ieri dal Viminale parla
di «esigenze lavorative, situazioni di necessità o
motivi di salute da attestare mediante autodichia-
razione». In caso di test positivo al virus, il divieto
di uscire di casa è «assoluto e non ammette ecce-
zioni». I controlli sul rispetto delle disposizioni
«avverranno lungo le linee di comunicazione» at-
traverso Polizia, Carabinieri e Polizie municipali.
Nei testi al momento non c’è traccia dell’interven-
to dell’Esercito, invocato in questi giorni. Control-
li verranno effettuati nelle stazioni, ai varchi di ac-
cesso degli aeroporti, e a Venezia sulle navi da cro-
ciera. I termoscan, già utilizzati negli aeroporti
per controllare la temperatura, verranno intro-
dotti anche nelle stazioni.

PERSONE


Nelle ore convulse della discussione sulle rego-
le da introdurre nella grande area arancione
del Nord, nei Palazzi si è discusso a lungo di co-
me evitare lo stop all’economia, che pagherà
già un prezzo pesantissimo all’emergenza. La
pressione delle associazioni di categoria e del-
le Regioni ha imposto un compromesso: chi la-
vora nelle aziende manifatturiere potrà conti-
nuare a farlo regolarmente. Ciò vale per ope-
rai, autisti, tecnici. C’è poi il tema delle merci.
La nota esplicativa del governo spiega che «il
personale che conduce i mezzi di trasporto può
entrare ed uscire dai territori interessati e spo-
starsi all’interno degli stessi, limitatamente al-
le esigenze di consegna o prelievo». Il mondo
della logistica aspetta però ulteriori chiarimen-
ti, perché il governo non ha dato disposizioni
chiare per evitare la quarantena in caso di attra-
versamento della zona arancione.

Operai, autisti e tecnici

potranno lavorare

MERCI


Il Viminale abbraccia la linea dura

Carcere per chi viola la quarantena

Inviata ai prefetti la direttiva per l’attuazione dei controlli nelle aree a contenimento rafforzato


Il governatore ligure Giovan-
ni Toti ha firmato una ordi-
nanza che si inserisce nel sol-
co del Dpcm del governo e
stabilisce che «tutti gli indivi-
dui che hanno fatto ingresso
in Liguria dalla mezzanotte
del 24 febbraio 2020 e non
vi siano residenti» e «pro-
vengono» dai territori delle
province coinvolte dal de-
creto, hanno l'obbligo di ri-
manere in casa e autosegna-
larsi. L'ordinanza scatta og-
gi alle 14. Chiunque rientri
in questa casistica- dice Toti


  • deve stare a casa sua e se-
    gnalare la propria presenza
    alla regione. Quindi - dice il
    provvedimento - deve atten-
    dere i giorni necessari per
    capire se abbia portato con
    sè il virus o no. Mezzi della polizia a Mentone presidiano il confine tra Francia e Italia


INTERVISTA


Abbiamo
predisposto il piano
di emergenza, ma
siamoconsapevoli
dei nostri limiti

Ieri il ministero della Giustizia ha precisato le
norme che riguardano le limitazioni nei tribuna-
li. Fino al 22 marzo sono rinviate d’ufficio «le
udienze civili e penali» su tutto il territorio nazio-
nale. Ci sono però diverse eccezioni. Nel civile
restano fissate le udienze per adozioni, separa-
zioni, procedimenti di convalida per l’espulsio-
ne, e in genere «tutti i procedimenti la cui ritar-
data trattazione può produrre grave pregiudi-
zio alle parti». In quest’ultimo caso «la dichiara-
zione di urgenza è fatta dal capo dell’ufficio e,
per le cause già iniziate, dal giudice istruttore o
dal presidente del collegio giudicante. Nel pena-
le proseguiranno senza sosta le udienze di con-
valida di fermo o arresto, quelle per i procedi-
menti urgenti o a carico di detenuti e imputati
minorenni. In ogni caso, fino al 31 maggio la par-
tecipazione alle udienze dei detenuti va assicu-
rata «ove possibile» con videoconferenza.

Udienze civili e penali

rinviate fino al 22 marzo

GIUSTIZIA


8 LASTAMPA LUNEDÌ 9MARZO 2020


PRIMO PIANO

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