Il Sole 24 Ore - 09.03.2020

(Rick Simeone) #1

12 Lunedì 9 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore


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Riscaldamento a biomasse. In Italia obsoleti due impianti su tre: anche grazie al Conto termico si punta


ad aumentare il ricambio con apparecchiature efficienti e alimentate mediante combustibili poco inquinanti


Legna e pellet per stufe e caldaie:


più comfort e meno emissioni


Maria Chiara Voci

D

a una parte l’evoluzio-
ne tecnologica degli
apparecchi, che in tutte
le “taglie” (dai singoli
caminetti fino alle stu-
fe e alle vere e proprie
caldaie, a servizio di unità condomi-
niali o edifici terziari) sono notevol-
mente migliorati in termini di rendi-
mento e abbattimento delle emissio-
ni in atmosfera. Dall’altra un lavoro
attento sul “combustibile” (cippato,
pellet o legna) per garantire al con-
sumatore un prodotto di qualità,
non solo in termini di resa, ma anche
di sostenibilità. Il tutto senza dimen-
ticare il comfort e l’aspetto estetico:
perché, soprattutto per camini e stu-
fe da appartamento, l’atmosfera che
crea una fiamma che scoppietta rac-
chiusa in un oggetto di design, così
come una distribuzione uniforme
del calore e l’assenza di fumi o ru-
morose ventole, sono aspetti prima-
ri e su cui molto si è investito.
Il settore delle biomasse (quello
che usa gli scarti vegetali) ha presen-
tato le ultime novità nella fiera bien-
nale di Verona Progetto Fuoco. In
mostra tante novità per una tecnolo-
gia che in Italia è molto diffusa (oltre
 milioni gli impianti presenti) e che
fra i principali vantaggi ha una fles-
sibilità di impiego per case autosuf-
ficienti (laddove il contesto, in gene-
re rurale, non consente un allaccio
tradizionale al gas metano) oltre ai
benefici che derivano dall’uso di una
risorsa rinnovabile. «Un ettaro di
bosco gestito – spiega Massimo Ber-
ton, direttore dell’Aiel (Associazione
italiana per le energie agroforestali)


  • genera in  anni un risparmio di
    CO dieci volte maggiore rispetto a
    un ettaro di foresta non gestita».
    Nel vasto mondo degli apparecchi
    a biomassa la scelta è condizionata
    da diversi fattori. Prima di tutto le


necessità da coprire (capire cioè se la
caldaia debba essere usata a integra-
zione ovvero in sostituzione di un
impianto esistente e se debba pro-
durre solo calore e acqua calda o an-
che energia). Fra le caldaie di grandi
dimensioni, le più convenienti – per
via del costo del combustibile – sono
quelle a cippato (pezzi di legno rica-
vati da scarti di segherie o da potatu-
re). Tuttavia, per inserire un impian-
to di questo tipo va verificata con at-
tenzione non solo la presenza nello
stabile di una canna fumaria dedica-
ta e messa a norma (verifica che va
fatta per tutti gli impianti a biomas-
sa, compresi i caminetti) ma anche la
presenza di uno spazio (in genere un
grosso silos) attiguo al locale caldaia,
dove conservare il combustibile (che
non viene venduto “al minuto” e ha
un elevato costo di trasporto). Per
questa ragione, gli impianti a cippa-
to hanno senso al di sopra dei 
KWh a servizio di alberghi, agrituri-
smi o imprese agricole.
Altri tipi di caldaie sono molto
diffuse a livello di case unifamiliari.
Le più moderne arrivano a rendi-
menti anche al di sopra al %, sono
dotate di accensione automatica, so-
no modulabili e s’interfacciano con
un termostato. Il % delle nuove in-
stallazioni sono impianti a pellet:
consentono gestioni completamen-
te automatizzate (come una caldaia
a gas), senza grandi manutenzioni o
la necessità di una pulizia costante.
L’approvvigionamento è semplice:
i pellet (scarti della lavorazione del
legno resi in cilindretti pressati) so-
no venduti in sacchetti e possono es-
sere acquistati nei supermercati.
Uno degli svantaggi (del passato) di
questa tecnologia è la rumorosità e
il poco comfort nella distribuzione
del calore, in genere immesso ad
aria: ma anche in questo caso i mo-
delli più recenti hanno performance
soddisfacenti. Ad esempio il sistema

Core di MCZ Group, impiegato nella
stufa a pellet Groove. Così come i re-
centi modelli di Nordica Extraflame
a Ravelli a Cadel, tutte marche che
hanno fra il resto aderito alla certifi-
cazione volontaria di sostenibilità
Aria Pulita, sviluppata da Aiel. Per
ridurre le necessità di alimentazione
elettrica, invece, Infinity di Piazzetta
sviluppa la doppia alimentazione a
legna o pellet, senza che il passaggio
di combustibile comporti l'interru-
zione di funzionamento.
«Nonostante i passi in avanti
compiuti, la sfida per il settore è an-
cora elevata – commenta Berton –.
Occorre investire nella sostituzione
degli apparecchi obsoleti, visto che
nel % dei casi gli impianti presenti
in Italia hanno più di dieci anni di
vita. E nell’educazione a una corretta
manutenzione e a un uso consape-
vole del carburante, perché non
qualsiasi scarto vegetale va bene».
Per ciò che riguarda gli incentivi, è
allo studio l’ipotesi di rafforzare per
la biomassa l’uso del conto termico.
Questo per spingere di più sulla qua-
lità, perché l’incentivo è proporzio-
nale all’efficienza dell’impianto. Allo
stato attuale però si può ancora ri-
correre anche l’Ecobonus.
Infine, sotto l’aspetto della ricerca
sul combustibile, a Verona è stato
presentato il progetto Agres, finan-
ziato dal Mipaaf, che sta approfon-
dendo le criticità e le potenzialità di
sviluppo della valorizzazione ener-
getica degli scarti agricoli delle pota-
ture a fini energetici. Parliamo di
una materia che deriva da sfasci di
vite, olivo e nocciolo, oggi spesso
trinciata e lasciata in campo (o peg-
gio ancora bruciata a cielo aperto,
creando notevoli problemi per la
qualità dell'aria e la salute umana) e
che potrebbe trasformarsi in com-
bustibile per riscaldare oltre
mila abitazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Anche il più grande evento mondiale
dedicato agli operatori dell’immobiliare
non si svolgerà nelle date inizialmente
stabilite a causa dell’epidemia di Covid-.

Real estate


Fiere e coronavirus,


il Mipim di Cannes


è stato posticipato


dal 10-13 marzo


al 2-5 giugno


Mipim 2019.
L’anno scorso al Mipim
hanno partecipato quasi
30mila partecipanti, più
di 3mila aziende e 6mila
investitori

È la prima centrale di cogenerazione a biomassa del Nord-
Ovest ed è stata installata nell’Eco Wellness Hotel Notre Mai-
son, struttura che dal  sorge nel cuore del Parco Nazio-
nale del Gran Paradiso, nella valle di Cogne, per alimentare
l’intero complesso, composto da  camere più ristorante
e centro benessere. La centrale di cogenerazione
a biomassa garantisce allas truttura l’autosuffi-
cienza energetica –sia termica e sia elettrica – per
tutto l’anno nel rispetto dell’ambiente grazie alla
tecnologia italiana della Espe. Il funzionamento
dell’impianto si basa sul legno sotto forma di cip-
pato proveniente dalla pulizia dei boschi circo-
stanti. Dopo esser stato essicato, il cippato viene
convogliato all’interno di un’apparecchiatura che
trasforma il legno in Syngas: un particolare tipo
di gas che, dopo esser stato raffreddato mediante
uno scambiatore e poi filtrato, va ad alimentare un
motore in grado di produrre  kW all’ora di ener-
gia elettrica tramite un alternatore. L’energia ter-
mica,  kW all’ora, si ottiene invece dal raffred-
damento del gas e del motore. Questa biocentrale ha per-
messo all’hotel di abbandonare definitivamente l'utilizzo del
gasolio, in una zona dove l’assenza di altri allacciamenti
avrebbe reso difficile l'impiego di altra tecnologia.
—M.C.V.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

I CASI

IN VALLE D’AOSTA

Sistema a legno cippato


per l’energia dell’hotel


Novità. In alto, Hrv Silhouette di Ravelli e, sotto, Groove di Mcz; entrambi i modelli
sono stati presentatai all’ultimo Progetto Fuoco di Verona

+Trova di più sul sito
ilsole24ore.com

Un bruciatore naturale, a microgassificazione, che
è applicabile a stufe e a caldaie a pellet e che garanti-
sce grande efficienza e basse emissioni, grazie a un
principio basilare: la combustione viene divisa in due
parti. La tecnologia è prodotta dalla Blu-
comb di Udine, azienda nata come spin-off
dell’Università e vincitrice della prima edi-
zione di Give Me Fire - Progetto Fuoco Eu-
ropean Startup Award, premio riservato
dalla fiera all’innovazione.
Il bruciatore – che può essere installato su
stufe di marche e aziende diverse (per ora  le
case che già collaborano con Blucomb) – pri-
ma trasforma il combustibile (pellet) in carbo-
ne e gas e poi lo brucia, senza il bisogno di
utilizzare energia elettrica. La stufa a pellet
con bruciatore Blucomb funziona ad accumu-
lo e irraggiamento di calore, esattamente co-
me le migliori stufe di una volta: la massa della
stufa (pietra ollare, ghisa, refrattario, maiolica ecc.) ac-
cumula e rilascia gradualmente il calore che si irraggia
nell’ambiente per ore dopo che la fiamma si è spenta.
—M. C.V.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

BLUCOMB DI UDINE

Il bruciatore che aumenta


il rendimento termico


Hi-tech. Impianto
a cippato dell’Eco
Wellness Hotel
Notre Maison
di Cogne

Premio. Blucomb
ha vinto il Give Me
Fire -Progetto
Fuoco European
Startup Award
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