La Stampa - 06.03.2020

(Marcin) #1
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GIUSEPPE AGLIASTRO
MOSCA


Putin e Erdogan assicurano
di aver trovato un’intesa per
far tacere i cannoni a Idlib in-
terrompendo i combattimen-
ti nel Nord-Ovest della Siria
che hanno messo a dura pro-
va la difficile alleanza tra Mo-
sca e Ankara e che potrebbe-
ro provocare una nuova on-
data migratoria verso l’Euro-
pa. Dopo quasi sei ore di col-
loqui a porte chiuse al Cremli-
no, i leader di Russia e Tur-
chia hanno annunciato un
cessate il fuoco a partire dal-
la mezzanotte di cui solo il
tempo rivelerà l’efficacia.
L’accordo prevede anche un
corridoio di sicurezza lungo
la strategica autostrada M
nella zona di Idlib e pattuglia-
menti congiunti russo-turchi
lungo questa via a partire dal
15 marzo. Erdogan ha inol-
tre detto di avere tra i suoi
obiettivi il ritorno a casa dei
profughi siriani.


Nonostante le accuse reci-
proche e le recenti tensioni,
Putin e Erdogan dimostrano
così che l’asse Russia-Turchia
al momento è ancora in piedi
e di essere sempre più i signori
del Medio Oriente. Mosca e

Ankara sono schierate su fron-
ti opposti sia in Siria sia in Li-
bia ma, almeno finora, sono
state in grado di raggiungere
dei compromessi per spartirsi
le zone di influenza ed evitare
un pericoloso scontro aperto.

A Idlib, ultimo bastione dei
ribelli siriani, la situazione è
però particolarmente diffici-
le. I recenti combattimenti
tra le truppe turche, che so-
stengono alcuni gruppi ribel-
li, e quelle del regime di As-

sad, appoggiato dalla Russia
e dai suoi jet, preoccupano gli
osservatori. Erdogan ieri non
ha usato certo toni concilianti
nei confronti di Assad e ha ri-
badito a Putin che la Turchia
reagirà «con tutta la sua for-
za» a eventuali nuovi attac-
chi. La situazione resta flui-
da. Erdogan ha detto di aver
concordato con Putin di do-
ver aiutare i profughi a torna-
re nelle loro case. Resta però
da vedere se ci saranno dei ri-
sultati pratici. Le violenze a
Idlib hanno spinto quasi un
milione di siriani verso la Tur-
chia e Erdogan ha reagito
aprendo le porte dell’Europa
ai migranti: una mossa che
molti interpretano come un
tentativo della Turchia, dove
vivono 3,6 milioni di profu-
ghi siriani, di premere sui
Paesi Ue per avere maggiore
sostegno in Siria. Tanto per
cominciare, Ankara ha già
annunciato che invierà mille
agenti lungo il fiume Evros,

frontiera naturale tra Tur-
chia e Grecia, «per evitare i
respingimenti» di migranti
da parte delle guardie di fron-
tiera di Atene.
Russia e Turchia si accusa-
no a vicenda di violare gli ac-
cordi di Sochi che hanno
portato alla creazione di
una zona di de-escalation e
al dislocamento di 12 posta-
zioni militari turche a Idlib.
Mosca sostiene che Ankara
permette ai miliziani legati
ad Al Qaeda di lanciare at-
tacchi dalla regione, men-
tre i turchi rimproverano a
Mosca di non frenare le of-
fensive del regime di Assad.
Russia e Turchia sembrano
però voler evitare che la situa-
zione sfugga loro di mano. Ne-
gli ultimi anni hanno rafforza-
to i loro legami economici,
ma collaborano sempre più
anche nel settore energetico
e in quello militare. Mosca è il
secondo partner commercia-
le di Ankara con un inter-
scambio di 26 miliardi di dol-
lari. La Russia vende in Tur-
chia cereali e gas, anche con
il nuovo metanodotto Turk-
Stream, che permetterà a Pu-
tin di esportare il suo oro blu
in Europa aggirando l’Ucrai-
na. Inoltre, nonostante la
Turchia sia un Paese Nato, il
Cremlino vende ad Ankara
anche i missili S-400 e sta rea-
lizzando la prima centrale
nucleare turca. Litigare po-
trebbe insomma essere con-
troproducente. —
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AP

IL VERTICE AL CREMLINO

Putin-Erdogan, intesa sulla Siria


“A Idlib scatta il cessate il fuoco”


Mosca e Ankara superano le accuse reciproche e si spartiscono il controllo della regione


Previsto un corridoio di sicurezza per i profughi. Soldati turchi al confine con la Grecia


Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello russo Vladimir Putin al Cremlino dopo 6 ore di colloquio

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