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Uno degli angoli allestiti nel Museo dei ricordi nella frazione Chionea a Ormea
PAOLA SCOLA
ORMEA (CUNEO)
«Umili contadini, gran lavora-
tori, rispettosi della natura.
Uomini saggi dai quali prende-
re esempio e trarre insegna-
menti per la nostra vita». Par-
lano così dei loro antenati.
Con grande rispetto. Gli abi-
tanti di Chionea, la piccola fra-
zione di Ormea, sulla monta-
gna dove la valle Tanaro confi-
na con l’Imperiese, non voglio-
no dimenticare le radici. Nep-
pure quando le cose della vita
li hanno portati altrove. Per-
ché in quelle case, lasciate de-
cenni fa da nonni e genitori,
sono ritornati.
Nella borgata oggi abitano
in modo stabile 25 persone.
«All’inizio del Novecento era-
no quattrocento», ricorda il
sindaco Giorgio Ferraris. Poi
l’emigrazione nel Principato
di Monaco, alla fine della se-
conda guerra mondiale. «Se
ne andò gran parte della fra-
zione - prosegue Ferraris -. A
Montecarlo se ne stabilì una
colonia. Intrapresero quasi
tutti il lavoro dello spazzino,
per il municipio. Compito tra-
mandato fra le generazioni.
Nel tempo i discendenti di
quegli emigrati, pur rimanen-
do ad abitare nel Principato,
hanno recuperato le case di fa-
miglia a Chionea, ora tutte
ben curate. E nel fine settima-
na risalgono in molti». Sul filo
di storia, tradizioni e memo-
ria che li legano ancora alla lo-
ro montagna.
A Montecarlo si trasferiro-
no anche gli antenati di Odet-
te Sappa, cognome classico
della borgata ormeese. È lei
l’anima del «Museo dei ricor-
di», che ha realizzato nella
vecchia canonica, all’ombra
del Pizzo d’Ormea. Un allesti-
mento etnografico «sui gene-
ris». Che non rispetta alcun cri-
terio scientifico, ma le emozio-
ni, i colori e i profumi degli af-
fetti. E propone ai visitatori
ciò che, un tempo, faceva par-
te della vita di tutti i giorni. Un
piccolo viaggio nel passato,
nella quotidianità di «contadi-
ni che lavoravano a stretto
contatto con la natura, speran-
do che potesse fornire loro ci-
bo e mangime per il bestia-
me». E ancora: «Mettevano la
loro vita nelle mani di Dio, ali-
mentando la fede con le loro
preghiere, rifugio spirituale
ove trovare riparo dinnanzi al-
le incertezze della vita». Odet-
te sottolinea: «Possedevano
l’umiltà di accettare quello
che la vita aveva riservato lo-
ro». Una semplicità ricca di va-
lori che si rivede nei piatti , nei
fiaschi con il vimini, nei mesto-
li appesi, nella biancheria dal-
la stoffa ruvida, nelle vecchie
macchine per cucire, nei ritrat-
ti seppiati, così come nell’an-
golo degli attrezzi da lavoro.
Al piano superiore ha aper-
to, di recente, anche la «Scuo-
la dei ricordi». Intatto, un am-
biente scolastico del 1920:
banchi in legno con qualche
nome inciso da un coltellino,
calamai per l’inchiostro, libri
consumati, pennini un po’ ar-
rugginiti, carte geografiche
ormai superate dalla storia, la-
vagna di ardesia, stufa a le-
gna. «Un viaggio reso possibi-
le dall’apporto di tutti i chio-
neesi - conclude Odette Sap-
pa -, che hanno cercato in fon-
do agli armadi foto di mae-
stre, pagelle, disegni, diplo-
mi». Tante vite nei ricordi. —
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VALENTINA SARMENGHI
LESA (NOVARA)
Attraversano tutto il Nove-
cento i racconti contenuti nel
volume Le valorose ragazze di
Lesa, paese in provincia di No-
vara affacciato sul lago Mag-
giore. Storie di donne raccon-
tate da altre donne per un
progetto tutto al femminile
promosso dall’associazione
«Terra di confine».
Nel libro, edito dalla novare-
se Interlinea, si scoprono le sto-
rie delle ricamatrici, di Luigi-
na la contadina, della fotogra-
fa Dea Visconti, della Pina del
Bar Sport, delle suore dell’asi-
lo, delle giovanissime partigia-
ne e molte altre. Vite molto di-
verse tra loro ma che hanno in
comune la determinazione di
chi quotidianamente lotta per
qualcosa. «E dire che a nessu-
na di loro è dedicata una via
del paese - sottolinea la curatri-
ce Rossella Köhler, membro
dell’associazione Terra di con-
fine - ci sembra una grave man-
canza, per questo abbiamo
chiesto all’Amministrazione
comunale di porvi rimedio. Si
tratta della nostra seconda ini-
ziativa letteraria: nella prima
che si intitola Sopra il tavolo
della cucina abbiamo raccolto
le testimonianze di donne del
nostro territorio e non solo ri-
guardo i temi del fidanzamen-
to, il matrimonio, la materni-
tà. Abbiamo deciso di prose-
guire quel cammino per far co-
noscere la vita di queste donne
così importanti per la vita del
paese. Molte dovevano occu-
parsi della famiglia e della ca-
sa ma avevano anche due occu-
pazioni e allora come oggi face-
vano fatica a tenere insieme
tutto». Il libro è scritto da sei
autrici (Livia Casagrande, Pa-
trizia Lanfranconi, Laura Pez-
zi, Maria Grazia Rodi, Letizia
Romerio Bonazzi, Maria Gra-
zia Todesco) con una presenta-
zione a cura dell’attrice e autri-
ce teatrale Lucilla Giagnoni.
Quattro i capitoli tematici
nei quali sono divise le storie
ognuno introdotto da un in-
quadramento storico a cura
di Laura Pezzi: «Inchiostro e
calamaio», «Pesche, asparagi,
filo e bottoni», «Le signore e le
ville», «Bella Ciao».
«E’ stata una bella esperien-
za - dice una delle autrici, Ma-
ria Grazia Todesco - Tutto è par-
tito dal mio interesse per don-
na Adelaide Cavallini, che abi-
tava nella villa che ancora por-
ta il suo cognome e che ora è se-
de di un istituto agrario. Mi so-
no occupata anche della piani-
sta vegetariana Elda Levi, nata
a Milano nel 1900 da una nobi-
le famiglia ebrea e sfollata a Le-
sa nel 1943. Nel libro si parla an-
che di donne ancora in vita co-
me Piera Pavarini, oggi 84 an-
ni, che a lungo gestì l’hotel La-
go Maggiore». Tra Le valorose
ragazze di Lesa trova un posto
d’onore anche Liliana Segre,
che in paese ha una casa. —
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Le storie
del territorio
CUNEO
La vita dei nonni emigrati
ricostruita nel Museo dei ricordi
È mancato
Dottore
Giovanni Serafini
di anni 67
Lo annunciano la moglie Nicoletta, i
figli Alessandro, Tolomeo e Carolina
e i parenti tutti. Il funerale sarà ce-
lebrato sabato 7 marzo ore 15 nella
Basilica di San Nicolò in Pietra Ligure.
Pietra Ligure, 4 marzo 2020
Pompe Funebri Liguri srl
Il personale tutto della Radiotera-
pia di Savona si stringe con affetto
attorno alla famiglia di
Giovanni Serafini
per la prematura scomparsa.
Maria Provini
I condomini, gli inquilini e l’am-
ministratore di corso Sebastopoli
189 - 189 bis partecipano al dolore
della famiglia.
Addio indimenticabile amico di una
vita
Roberto Verrone
affettuosamente partecipano al
dolore della famiglia Tullio Enza,
Laura e figlioccio Gianni.
Roberto Verrone
Le famiglie Giuliano e Peroglio
Longhin commosse, sono vicine ai
familiari.
Lidia, Roby, Manu e famiglie sono
vicine a Rina, Paola e Carlo per la
perdita dell’amico
Roberto Verrone
Roberto Verrone
L’Assilogos abbraccia la famiglia
Verrone.
MUSEO DEI RICORDI
A Chionea di Ormea
esposti tanti oggetti
della quotidianità
recuperati dai bauli
degli abitanti
NOVARA
Contadine, ricamatrici e barcaiole
“Le valorose ragazze di Lesa”
Alcune delle ragazze di Lesa che negli Anni Quaranta andavano a lavorare in barca a Ranco
In un libro, edito
da Interlinea, sei autrici
ripercorrono il Novecento
raccontando storie di donne
che hanno vissuto in paese
Lucilla Giagnoni
24 LASTAMPAVENERDÌ 6MARZO 2020
TM SOCIETÀ