La Stampa - 06.03.2020

(Marcin) #1
.

Gestori divisi sull’apertura con la distanza di sicurezza

Marito e moglie separati in sala


Il grande schermo ai tempi del Covid-19


ss

sss

“Torino ripartirà

Stiamo

le iniziative dei ristoratori di fronte al calo di clienti

Menu ad hoc e consegne a domicilio

Gli chef resistono alla grande paura

CRISTINA INSALACO
ANDREA PARODI

P


oco prima delle 15,30
di ieri pomeriggio ma-
rito e moglie entrano
al Greenwich Village
per la proiezione di «Il lago del-
le oche selvatiche». Ma all’in-
gresso della sala vengono sepa-
rati dallo staff del cinema: pos-
sono sedersi solo nelle poltro-
ne su cui c’è il foglio «riserva-

to», quindi lasciando tra loro
due posti vuoti. La coppia sorri-
de e senza polemizzare si gode
il film, che è peraltro ambienta-
to a Wuhan, ma l’episodio rac-
conta una situazione a tratti
paradossale che potrebbe ripe-
tersi spesso nei prossimi gior-
ni. «Fidanzati o gruppi di ami-
ci dopo aver trascorso la gior-
nata insieme dovrebbero divi-
dersi in sala per poi ricongiun-
gersi fuori dal cinema?» , dice
Luigi Boggio, gestore dell’I-
deal e presidente dell’Agis re-

gionale. Il decreto ministeria-
le per lui pone diversi proble-
mi, a cominciare dalla salute
da tutelare dei suoi dipenden-
ti: «Come faccio a garantirla?
E se la distanza di un metro da
rispettare tra uno spettatore e
l’altro si può applicare nelle sa-
le, ammesso che le persone poi
non si spostino, come ci com-
portiamo per bagni, foyer e bi-
glietteria?» Per questo lui ha
deciso di chiudere l’Ideal fino
al 3 aprile.
Ma l’incertezza sull’applica-

zione del decreto insieme alla
paura di conseguenze penali e
sanzioni amministrative è an-
cora tanta tra i gestori, e per
questo l’Agis nazionale ha scrit-
to al Ministero per avere deluci-
dazioni sull’interpretazione
del decreto. In attesa di queste
risposte, in molti ieri hanno de-
ciso di abbassare la saracine-
sca, rimandando la decisione
sulle aperture o chiusure ad og-
gi. È il caso del Massaua, Massi-
mo, Centrale, Fratelli Marx,
Due Giardini, Reposi, Eliseo,
Romano e Nazionale. Ad esse-
re aperti con limitazioni negli
accessi ieri erano invece Uci Lin-
gotto, The Space e Lux (in en-
trambi i casi solo alla sera),
Greenwich, Classico e Ambro-
sio. Con l’idea di continuare in
questa direzione: «Apriamo no-
nostante i sacrifici – dice Stefa-

no Jacono, gestore di Greenwi-
ch e Classico, che ieri per 8 spet-
tacoli ha venduto 80 biglietti e
ha già ordinato bombole con
spray igienizzante per le sale –.
Lo facciamo per dare un servi-
zio e un segnale positivo alla cit-
tà». Ma i problemi sono anche
sui contenuti: «Blockbuster co-
me 007, Mulan o il film di Ver-
done sono rimandate – dice Mi-
chelangelo Toma, proprietario
del Massaua – e per noi è un ul-
teriore problema».
La prospettiva è nera anche
per i teatri, che rimarranno
chiusi fino al 3 aprile. Così il Re-
gio e lo Stabile. Per il Colosseo
la comunicazione avverrà spet-
tacolo per spettacolo, mentre
dal Teatro Ragazzi, che rimar-
rà chiuso, il presidente Alberto
Vanelli lancia l’sos per i dipen-
denti: «Proporrò al Ministero

la possibilità di una qualche for-
ma di cassa integrazione a cau-
sa dei mancati incassi». Proba-
bile che prenda piede la possibi-
lità di portare su Facebook alcu-
ne rappresentazioni, come av-
venuto per il Teatro Baretti ieri
e come farà Casa Fools con il
«teatro a distanza». Chiuso an-
che il Circolo dei Lettori, men-
tre sul versante dei musei, tutti
regolarmente aperti, il proble-
ma potrebbe intervenire per
gli spazi minimi da garantire
tra i visitatori. Un’esigenza
che, nella stragrande maggio-
ranza dei casi, non si verifica
semplicemente perché l’afflus-
so del pubblico è contenuto.
Anche la mostra sul Barocco al-
la Reggia di Venaria la prossi-
ma settimana si aprirà senza
inaugurazione ufficiale. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

MIRIAM MASSONE

S

arà il Salone dei bo-
gianen»: l’appellati-
vo dei torinesi «che
non si muovono, fer-
mi, caparbi, determinati»,
Giulio Biino, presidente del
Circolo dei Lettori, lo cuce ad-
dosso alla squadra che da
giorni sta lavorando al Salo-
ne del Libro 2020. L’idea, la
volontà, la speranza, l’obietti-
vo è di esserci, tutti insieme,
dal 14 al 18 maggio per l’edi-
zione numero 33, quella dedi-
cata ad «Altre forme di vita»,
con ospiti Canada e Irlanda.
Non è cieco ottimismo ma
cauta lungimiranza. «Abbia-

mo un margine maggiore di
tempo rispetto ad altre fiere
ed eventi annullati, siamo in
contatto costante con le istitu-
zioni, monitoriamo la situa-
zione ogni ora, ce la stiamo
mettendo tutta insomma, ma
siamo comunque pronti ad af-
frontare anche eventuali
cambiamenti legati all’emer-
genza» dice Elena Loewen-
thal, direttore del Circolo,
che gestisce il Salone assieme
allo scrittore Nicola Lagioia

(per la parte editoriale) e a Sil-
vio Viale dell’associazione
«Torino città del libro» (per
quella commerciale).
Allarme: una parola, e uno
status, con cui la fiera ha pa-
recchia dimestichezza. «Di-
ciamo che noi non abbiamo
mai lavorato senza l’emer-
genza» conferma Biino che
ha preso le redini l’anno scor-
so proprio nel periodo horri-
bilis quando del Salone non
c’era più nemmeno il mar-

chio, per poi contribuire alla
sua resurrezione. Emergen-
za è quasi un modello di busi-
ness, dunque, per il Salone.
Lo staff è attrezzato: «Se ser-
ve siamo pronti a rimodulare
i programmi - spiega Loewen-
thal - assolutamente in grado
di cambiare un evento 20
giorni prima, fare una telefo-
nata negli Stati Uniti per invi-
tare un ospite importante e
organizzare un incontro ai
massimi livelli».

Il Coronavirus è sì un dan-
no, un disagio, un incubo,
ma anche un’opportunità.
Per riflettere, innanzitutto:
ecco perché se ne parlerà an-
che al Salone. Come il suo dif-
fondersi abbia influito sulla
nostra quotidianità sarà «og-
getto di confronti e incontri:
il focus verterà su questo, sul
nostro rapporto con la scien-
za e su come il Covid-19 ci ab-
bia dimostrato quanto la no-
stra società sia fragile e sia

fondata sul movimento: stia-
mo scoprendo di non essere
capaci a stare fermi, e questo
può essere anche, a posterio-
ri, una lezione di etica».
Nel frattempo la macchina
logistica va avanti, tutto co-
me se il 14 dovesse esserci il
taglio del nastro. E al momen-
to così è. Il programma è a
buon punto, gli editori ci so-
no, gli stand di Canada e Ir-
landa non mancheranno,
qualcuno telefona per chie-
dere come procede l’organiz-
zazione, ma sono per lo più
chiamate interlocutorie, non
spaventate. Gli scrittori su-
per ospiti confermati: uno so-
lo avrebbe declinato l’invito.
Ma anche nel caso in cui gli
stranieri dovessero diserta-
re, la soluzione è già pronta:
«Lo trasformeremo in un
grande Salone italiano: ab-
biamo già pensato a un paio
di testimonial importanti da
chiamare. E poi confidiamo
nell’arrivo di tanti lettori».
L’unico problema oggetti-
vo riguarda le scuole: diffici-
le possano affollare i padi-
glioni come gli anni scorsi.
Per questa edizione si stima-
vano 35 mila studenti, ma se
ne arriveranno 15 mila sarà
già un bel traguardo. «Trove-
remo un modo per far arriva-
re la lettura anche ai ragazzi
che non potranno esserci».
Insomma, con la crisi in
corso (di cui tutti sono co-
munque consapevoli), il Sa-
lone è «work in progress».
Una cosa è certa: «In qualun-
que condizione e giorni si fa-
rà, non sarà un’edizione tri-
ste, misera o dimessa - pro-
mette Biino - : non giochia-
mo in difesa, sarà una gran-
de festa per la lettura». Non è
nemmeno escluso che sia la
prima fiera dopo una batte-
ria di eventi annullati: «Sa-
rebbe un grande segnale se
l’Italia ripartisse proprio dal
Salone del Libro, dalla cultu-
ra, da Torino». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

SARAH SCAPARONE
Da un paio di giorni gli chef
piemontesi hanno promosso
sui social un video che è diven-
tato virale. Al grido di “Io non
mi fermo” testimoniano la vo-
lontà di non arrendersi. Un se-
gnale forte di come il sistema
ristorativo piemontese stia
continuando a lavorare con lo
stesso entusiasmo e la profes-
sionalità di sempre. Sul fare si-
stema gli chef sono d’accordo:
«L’unione fa la forza e dovrem-
mo organizzare tutti insieme

un incontro con le istituzioni
per comprendere come muo-
verci per tutelarci. Io sono otti-
mista, ma la situazione è gra-
ve e stiamo notando che il flus-
so di clienti si concentra solo
nel fine settimana», commen-
ta Santino Nicosia del Risto-
rante Al Garamond. Gli fa eco
Marco Sacco da Piano 35: «Le
persone preferiscono uscire il
venerdì e il sabato, ma hanno
ridotto le occasioni di incon-
tro ». Parole analoghe da Ales-
sandro Mecca, chef di Spazio

7: «A oggi non abbiamo varia-
to nulla in carta: il servizio se-
rale sta tenendo, mentre ab-
biamo meno gente a pranzo.
Dobbiamo tener duro, anche
se ieri per la prima volta ho
avuto paura: il mercato di Por-
ta Palazzo è un disastro, c’è po-
ca gente e i contadini sono dav-
vero preoccupati».
Situazione confermata da
Beppe Gallina che proprio da-
vanti al mercato coperto ha la
sua pescheria: «C’è poco movi-
mento in città, la gente non ha

voglia di stare in luoghi affolla-
ti; da noi però è aumentata la
richiesta di consegne a domici-
lio del prodotto crudo».
E da oggi anche la Farmacia
Del Cambio inizia un servizio
di delivery con Glovo: «Conse-
gneremo a casa alcuni piatti
del nostro menù – spiega Mat-
teo Baronetto – ma la decisio-
ne è stata presa prima di que-
sta emergenza».
Intanto da Eataly nasce
«Pizza buona 2 volte»: dal 9 al
31 marzo per ogni pizza ven-
duta, Eataly devolverà un eu-
ro all’ospedale Sacco di Mila-
no, impegnato in prima linea.
La raccolta fondi coinvolgerà
i ristoranti «Pizza&Cucina»
all’interno di alcuni store Ea-
taly italiani, compresi Torino
Lingotto e Pinerolo. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ANDREA ROSSI
«Torino ripartirà». È il mes-
saggio che rompe un silen-
zio che durava da qualche
giorno, dal precipitare di
una situazione che sabato
sembrava sotto controllo,
al punto da far cadere in Pie-
monte le misure restrittive
adottate, e invece non lo
era affatto. Chiara Appendi-
no in un videomessaggio
pubblicato sui suoi social
network, si rivolge ai torine-
si per inviare parole rassicu-
ranti: «Torino saprà supera-
re l'emergenza e lo farà an-
che grazie al senso di re-
sponsabilità dei suoi cittadi-
ni e a quello spirito di comu-
nità di cui sono orgogliosa
più che mai».

Traiettorie diverse
Negli ultimi giorni i vertici
delle istituzioni locali han-
no seguito traiettorie diver-
se. Alberto Cirio, il presiden-
te della Regione, si è mosso
in prima linea: lunedì, men-
tre il governo aveva dato
via libera alla riapertura del-
le scuole, ha voluto proroga-
re la chiusura, scelta poi
adottata a livello naziona-
le. Si è esposto, ha inviato
messaggi, rilasciato dichia-
razioni pubbliche. È andato
a Roma per trattare con il
governo le misure per tene-
re a galla il sistema econo-
mico. Appendino è rimasta
dietro le quinte: questione
di ruoli, le decisioni e le ini-
ziative spettavano al presi-
dente della Regione, ma ha
comunque lavorato sotto-
traccia. «Stiamo mettendo

in campo, insieme con le al-
tre istituzioni e le catego-
rie, azioni che potranno par-
tire subito una volta supera-
ta l'emergenza».

Le prime decisioni
Due sono già state varate: il
rinvio delle prossime due
rate della tassa rifiuti per le
80 mila imprese torinesi e
la decisione di non far paga-
re alle famiglie le rette dei
nidi per i giorni di chiusura.

L’impatto
Piccoli segnali di attenzio-
ne, ma in frangenti così è
l'impatto psicologico a fare
la differenza, sono i com-
portamenti individuali che
si fanno spirito collettivo:
«La città sta rispondendo
con grande senso di appar-
tenenza», dice la sindaca.
Cita i tanti gesti di solidarie-
tà e altruismo, dalle dona-
zioni della comunità cinese
alle famiglie che si organiz-

zano per badare ai figli. «So-
no scelte che fanno la diffe-
renza perché in un momen-
to di barriere reali non se ne
creino anche di sociali».
Momento delicato
Il momento è delicato, sotti-
le il crinale che separa l'usci-
ta dall'emergenza dal bara-
tro, e molto sta nell'effica-
cia delle restrizioni e delle
misure di sicurezza adotta-
te. «Sono tutte basate sul
confronto con gli esperti
con l'obiettivo di tutelare
la salute e la sicurezza. So
bene che richiedono un
grandissimo sacrificio, toc-
cano la vita di tutti». Eppu-
re, insiste Appendino,
«cambiare abitudini è ciò
che può fare la differenza
per tornare al più presto al-
la normalità».

La prudenza
Le istituzioni, garantisce,
«stanno facendo l'impossi-
bile». Quanto ai cittadini,
l'appello è lo stesso rivolto
in queste ore dalle massime
cariche dello Stato: essere
prudenti, accorti, rispetta-
re le nuove regole. Ma non
darsene di nuove, perché
l'effetto di questo momento
già si vede sui consumi e sul-
la vita quotidiana, nelle
strade, nei bilanci delle im-
prese, nei posti di lavoro. E
allora, dice la sindaca, «ri-
spettiamo le limitazioni
che ci sono ma non ponia-
mocene di ulteriori». An-
che questo è un modo per
uscire dall'emergenza il pri-
ma possibile. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSA

Emanuele Caruso è trascinato
dall’emergenza coronavirus ab-
battuta sui cinema in cui avreb-
be dovuto passare il suo film «A
riveder le stelle», girato in la
Val Grande, con due cellulari e
un drone e la partecipazione di
Maya Sansa e Giuseppe Ceder-
na e il medico Franco Berrino.
l1 Quando ha deciso la sfortu-
nata data del 5 marzo?
«A ottobre, noi indipendenti
non possiamo uscire a Natale.
E quando lunedì le sale hanno
riaperto, non ho voluto riman-
dare, c’erano gli accordi».
l2 Lei sta appeso al decreto che
mette gli esercenti nella condi-
zione di assumersi ogni respon-
sabilità: è arrabbiato?
«L’Agis sta chiedendo al gover-
no di dare una capienza e non
intimare il metro di distanza,
che al cinema o in teatro non è
possibile misurare e mantene-
re. Perché posso stare al bar o a
sudare in palestra e non seduto
in platea? Ci vuole equità, que-
sto dico».
l3 A quanti spettatori ha rinun-
ciato così, in partenza?
«L’hanno visto 2 mila studenti a
Alba, Domodossola e Cuneo, a
Torino non abbiamo fatto in
tempo e c’erano 3 mila prenota-
zioni».
l4 Un buco di quanto?
«Intorno ai 35 mila euro, che
per la mia azienda con 6 colla-
boratori, può essere letale».
l5 Energia per progettare il
quarto film?
«Nessuna oggi». T.PL. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

1

ELENA LOEWENTHAL
DIRETTORE
CIRCOLO DEI LETTORI

GIULIO BIINO
PRESIDENTE
CIRCOLO DEI LETTORI

CHIARA APPENDINO
SINDACA
DI TORINO

Regio
Il Teatro Regio ha
comunicato la
sospensione di tutte le
attività fino al 3 aprile.
Il Teatro attualmente
sta riprogrammando
tutta la propria attività
nelle settimane
successive

3

Il Colosseo
Spostato al 14 maggio di
Andrea Scanzi «E pensare
che c’era Giorgio Gaber»;
al 13 e 14 novembre il
Massimo Lopez & Tullio
Solenghi “Show” e al 3 e 4
ottobre «È questa la vita
che sognavo da bambino?»
di Luca Argentero.

“Un solo scrittore ha
detto no. Se poi gli
stranieri non vengono
la festa sarà italiana”

COLLOQUIO

2

5 DOMANDE A

la prima cittadina: stiamo mettendo in campo una serie di misure che potranno debuttare subito

Appendino: sapremo superare l’emergenza


Il messaggio della sindaca: “La città ripartirà grazie al senso di responsabilità e allo spirito di comunità”

In qualunque
condizione si farà,
non sarà un’edizione
misera confidiamo
nell’arrivo dei lettori

Ci sarà un focus sul
Covid-19, su come
ha cambiato la
società e sul rapporto
con la scienza

Questa emergenza
la supereremo tutti
insieme, rispettate
le indicazioni
che vengono date

EMANUELE CARUSO
REGISTA

“Il mio film

senza cinema

è invisibile

Un disastro”

Lo Stabile
Rinviati Macbeth e
Orgoglio e pregiudizio al
Carignano e Questioni di
cuore al Gobetti. Sui
social parte la campagna
del pubblico: «Solidali
con le difficoltà dei
teatri, non chiediamo
rimborsi».

4 5 6

Archivissima
Archivissima, programmata dal 3 al 6
aprile, è stata posticipata al 5/8 giugno
(Torino, Polo del `900) e La Notte degli
Archivi, da venerdì 3 aprile, a venerdì 5
giugno. Le nuove date sono state scelte
anche per la concomitanza con la
Giornata internazionale degli archivi (9
giugno) di cui Archivissima e La Notte
degli Archivi saranno l’introduzione

LA GIORNATA
Museo Egizio
Regolarmente aperto, il
museo chiede consiglio
agli antichi egizi per
cercare metodi di saluto
alternativi: «I geroglifici
determinano parole e
verbi, raffigurano gesti
che usiamo ancora oggi».
Sui social, l’elenco.

Il Comune ha deciso il rinvio delle prossime due rate della tassa rifiuti per le 80 mila imprese torinesi

Gli spettatori al cinema Greenwich Village

REPORTAGE

Un’edizione del Salone del Libro con la caratteristica torre

Giulio Biino ed Elena Loewenthal del Circolo dei Lettori pronti a inaugurare il 14 maggio

“Stiamo lavorando al Salone


E non giochiamo in difesa”


IL CORONAVIRUS IL CORONAVIRUS

Baretti
Il Teatro Baretti dell’omonima via nel
cuore di San Salvario ha deciso di non
arrendersi al Coronavirus. E lo ha fatto
con uno spettacolo trasmesso in diretta
Facebook. Ieri sera è andato in scena
«Madres - Racconti da Plaza de Mayo»
con la platea vuota, per rispettare le
direttive imposte dall’emergenza
sanitaria

32 LASTAMPAVENERDÌ^6 MARZO 2020
CRONACA DI TORINO

T1 PR R
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