La Stampa - 06.03.2020

(Marcin) #1
.

*

CLAUDIA LUISE

«L

a mia giornata
da smart wor-
ker soddisfat-
to inizia al mat-
tino, facendo al computer le
riunioni che avrei fatto se fos-
si stato in ufficio. La program-
mazione del lavoro in team è
molto facile grazie alla tecno-
logia. E per alcuni aspetti si di-
venta anche più produttivi,
perché si abbattono i tempi
degli spostamenti. Sicura-
mente manca il contatto fisi-
co, che per tutti noi è una que-
stione culturale». Marco Gay,
amministratore delegato di
Digital Magics, è ottimista:
«Infonde grinta sapere che do-
po una settimana abbiamo
portato avanti l’azienda con
efficacia, anche limitando gli
spostamenti. Si può fare».
Smart working e telelavoro
restano, ovviamente, modali-
tà riservate solo ad alcune ti-
pologie di lavoro, ma in que-
sti giorni di emergenza coro-
navirus hanno subito un’acce-
lerata nella diffusione impen-

sabile fino a dieci giorni fa.
«Tutti siamo in smart wor-
king da due settimane e stia-
mo lavorando benissimo co-
sì. In ufficio si va quando è in-
dispensabile, ma si cerca di tu-
telare la salute delle persone
adottando comportamenti re-
sponsabili» aggiunge Gay.
Lo smart working, rispetto
al telelavoro, permette un’or-
ganizzazione del tempo in
modo autonomo e questo, sot-
tolinea il manager, «è un bal-
zo in avanti molto importan-
te». I dati italiani pre coronavi-
rus raccontano che è già usa-
to nel 60% delle grandi impre-
se e gli smart worker toccano
quota 570 mila, crescendo
del 20% rispetto al 2018. Do-
po queste settimane la percen-
tuale schizzerà ancora. «Da
imprenditore bisogna non
avere l’assillo di volere le per-
sone accanto. Il concetto è
che quando si fanno certi tipi
di lavoro non si paga il tempo
delle persone, ma le emozio-
ni e i neuroni. Quindi se en-
triamo i questa ottica non ci
sono barriere» racconta Ro-
berto Rosso della Key-Stone,
azienda torinese specializza-

ta in indagini di mercato. Pro-
prio Rosso da oggi sarà a casa
per 15 giorni. «Inutile prova-
re ad andare in giro per incon-
trare clienti: non ci riceve nes-
suno. E anche la fiera a cui do-
vevamo partecipare a Madrid
è stata annullata. Come me,

tutti i miei collaboratori pos-
sono lavorare da remoto e
con la chiusura delle scuole
soprattutto le mamme sono a
casa. Abbiamo attivato i pro-
tocolli di sicurezza per la tra-
smissioni dei dati sensibili
che trattiamo abbiamo co-
struito subito un manuale
con le procedure da seguire
per non venire in ufficio» spie-
ga Rosso. Non tutto era pron-
to per lavorare da remoto pri-
ma della crisi, «ma in una gior-
nata abbiamo risolto».
La stessa esperienza la stan-
no vivendo alla Directa Sim,
dove tutti i circa cento colla-
boratori possono lavorare da

casa. «Non abbiamo contatti
con il pubblico e questo ci ha
aiutato ad organizzarci in mo-
do rapido. Inoltre, essendo
una azienda tecnologica, è
bastato un attimo per confi-
gurare le postazioni di smart
working» sottolinea l’ammi-
nistratore delegato, Vincen-
zo Tedeschi. Cosa ci lascerà
questa emergenza? Tedeschi
è convinto: «Aziende più at-
trezzate e dipendenti che
stanno apprezzando questa
modalità di lavoro. Quindi
imprese più flessibili dove il
minor tempo in ufficio non sa-
rà più un tabù». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

*

ANDREA JOLY
«La scuola mi manca». Manue-
la Chirone, docente di italiano
e latino al liceo scientifico Cat-
taneo, commenta così l’ottavo
giorno senza lezioni in classe.
Una situazione che è destinata
a durare, non si sa ancora
quanto: «I primi due giorni è
stato anche piacevole riposa-
re, poi comincia a venirti un
po’ il fuoco sotto i piedi. Vorrei
tornare alla vita che ho scelto
quando ho iniziato a insegna-
re». Che è fatta di routine tra i
banchi e lezioni da portare
avanti: «Non vado più avanti
col programma, vengo meno
al mio lavoro e non posso ri-
spettare le scadenze». Anche
se in questa settimana sarebbe
dovuta essere in gita: è saltata
anche quella. E la routine è
stravolta: «Mi svegliavo alle
6,30 ed ero al Cattaneo dalle 8
alle 14. Nel pomeriggio correg-
gevo compiti. Ora è tutto diver-
so». Per continuare a tenere in
esercizio i ragazzi le soluzioni

sono tante, ma non semplici:
«Chiedo su WhatsApp i compi-
ti, che gli studenti mi manda-
no via mail. Ho provato ad atti-
vare Zoom per fare le famose
videolezioni, ho perso una
mattinata per capire come fun-
ziona. Ma poi bisogna anche
saperlo spiegare a distanza».
Una soluzione la propone il si-
to della Treccani: «Per le mie
materie ci sono lezioni già fat-
te online, che finiscono con
esercizi: vedo chi non li fa».
Ma non è lo stesso: «Immagino
i miei studenti in pigiama
quando faccio lezione. Non rie-
sco ad avere questo rapporto
con lo schermo». La scuola
non è più chiusa, un vantag-
gio: «I professori possono an-
dare a prendere i libri e per chi
ha una quinta riunirsi e decide-
re come fare è essenziale». Lì il
programma non aspetta: «Pos-
so anche fare 4 poesie in meno
di Foscolo e 2 canti in meno
della Commedia, altre mate-
rie no. Chissà quanto questa si-
tuazione andrà avanti». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ALLARME

CANCELLA

TUTTI

I CONFINI

MARIA TERESA MARTINENGO

S


cuole in ordine sparso
di fronte all’invito del
ministero a procedere
nei programmi con la
didattica a distanza. A riprova
delle tante, diverse condizioni
in tema di digitale e di abitudi-
ne a servirsene. Elasticità e rigi-
dità, entusiasmi e arroccamen-
ti. L’ex preside Gianni Oliva, in
un’intervista alla Stampa on li-
ne, ha suggerito di «mantene-
re il contatto con gli studenti
attraverso mail, compiti, qual-
che attività in streaming, so-
prattutto per far sentire che la
scuola c’è». Oliva ha suggerito
anche un altro rimedio per re-
cuperare i giorni persi, consa-
pevole che possa risultare «in-
viso»: prolungare le lezioni a fi-
ne giugno e spostare la Maturi-
tà a luglio, com’era decenni fa.
Un provvedimento che solo il
ministero potrebbe trasforma-
re in realtà. Più attuabile, ma
comunque soggetta a passag-
gi burocratici e verifiche sinda-

cali, l’idea di usufruire di tre
giorni delle vacanze di Pasqua
(10,11 e 14 aprile), dei ponti
primaverili. «Le segreterie na-
zionali hanno assicurato mas-
sima disponibilità per supera-
re questo difficile momento»,
dice Diego Meli, segretario re-
gionale Uil Scuola. E Massimi-
liano Rebuffo, segretario Flc
Cgil Torino: «Attendiamo del-
le linee guida unitarie, ci atter-
remo a quelle».

Nel frattempo, all’Istituto
Majorana di Mirafiori – liceo
scientifico e istituto tecnico
economico – si è sperimentato
un collegio docenti on line.
«C’è stata commozione e sollie-
vo a rivedersi, una parvenza di
quella quotidianità che si è
spezzata», racconta la preside
Silvia Petricci. «I docenti, mol-

ti alla prima esperienza, se la
sono cavata bene. Il desiderio
e la necessità è di ritornare a
svolgere il proprio ruolo, di far
sentire a studenti e famiglie
che ci siamo, che pensiamo a
come proporre attività, eserci-
tazioni, lezioni. Molti avevano
già preso contatti con i ragaz-
zi, i più arditi anche con lezio-
ni a distanza, che comunque
nella sezione tecnica è una mo-
dalità acquisita».
E se istituti paritari come il
Mazzarello, il Flora, il classico
statale Gioberti annunciano di
essere già on line o di stare per
esserlo, al tecnologico Avoga-
dro il preside Tommaso De Lu-
ca è dubbioso, come tanti colle-
ghi sentiti in chat sempre più
frequentate: «Nessuna didatti-
ca on line può sostituire quella
in presenza: negli istituti tecni-
ci e professionali nel triennio
ci sono molte lezioni in labora-
torio. Poi, per fare un’ora di
buona didattica on line non ci
si improvvisa, ne servono dieci
di preparazione. E questa di-
dattica deve essere per tutti gli
studenti, non solo per alcuni.

Io ho chiesto ai miei docenti, al-
cuni presenti, di far sentire ai
ragazzi che la scuola non li ab-
bandona, che manda compiti,
li rispedisce corretti. Però, per
recuperare davvero servireb-
be un provvedimento naziona-
le fatto ora, con richiami alla
responsabilità collettiva».
Che la situazione sia diffici-
le, lo conferma il preside del li-
ceo linguistico e delle scienze
umane Berti: «La scuola chiu-
sa è destabilizzante per tutti.
Non sappiamo come muover-
ci, le comunicazione arrivano
a singhiozzo. E la didattica a di-
stanza non è fattibile da tutti al-
lo stesso modo con una classe
docente non giovanissima e
poco tecnologica... Chiedia-
mo il minimo: compiti, piccoli
test, far fare riassunti di capito-
li, inviare link a siti e tutorial:
qualcuno l’ha già fatto altri no.
Da ieri, dopo un’apposita circo-
lare, è obbligatorio. Se non so-
no attrezzati con pc, i docenti
possono venire a scuola. Tan-
to più che probabilmente non
sarà l’ultima interruzione». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ANSA

I manager e la svolta del lavoro autonomo

Scelta adottata dal 60% delle grandi imprese

Riunioni al pc


e niente ufficio


“Tanto i clienti


non ricevono”


Una lettrice scrive:
«Sono un’insegnante. Vole-
vo ringraziare la Fondazio-
ne Specchio dei tempi e Rea-
le Foundation per l’iniziati-
va dei kit per sanificare le
scuole.
«È una cosa piccola, forse, di
fronte al dramma dell’epide-
mia.
«Ma è con tanti piccoli gesti
che si vincono le grandi bat-
taglie.
«Grazie di cuore».
CAROLINA P.

Un lettore scrive:
«Da un pò di tempo a que-
sta parte noto con preoccu-
pazione che la manuten-

zione dei semafori cittadi-
ni è scarsa o quasi del tutto
assente. Non c’è pratica-
mente incrocio ove non ci
sia almeno una lampada
bruciata (sovente si tratta
di quella del “rosso” con
grave pericolo per la circo-
lazione), una parabola
mancante o un parasole
staccato.
«A parte il senso di trascura-
tezza il pericolo per automo-

bilisti e pedoni è molto ele-
vato».
MB

Un lettore scrive:
«Vorrei rispondere a Loren-
zo Bertea. Al suo triste elen-
co di attività cessate nella no-
stra città, vorrei replicare
con quello delle tante attivi-
tà che hanno recentemente
aperto a Torino o che apri-

ranno a breve.
«Edit, Mercato Centrale,
Combo, Starbucks, Iginio
Massari, Cannavacciuolo,
Peyrano.
«La nuova Rinascente, Bira-
ghi e Y in Piazza San Carlo.
Moxy, Ostelzzz, Green Pea e
Students Hotel. I Murazzi
che finalmente riaprono. In-
tesa Sanpaolo con il polo as-
sicurativo e Galleria Italia,
Google e Tim con il nuovo

Data Center. Lavazza con la
Nuvola e il ristorante Condi-
videre. Fca con il nuovo polo
dell’elettrico. Cassa Deposi-
ti e Prestiti e Aruba con nuo-
ve sedi. Leonardo con la cit-
tadella dello Spazio. Tech-
stars, l’Mtc.
«Fanno poi guardare al futu-
ro con ottimismo i dati re-
cord sul turismo e un evento
come Atp Finals in arrivo. In-
somma, non dico di ispirarci

ai “ganassa” milanesi, ma al-
meno smetterla di fare i “mai
cuntent” sarebbe un enorme
passo avanti per la città».
LUCIANO

Un lettore scrive:
«Come misura per contene-
re il contagio da COVID19,
potrebbe servire se tutti noi
lavassimo giornalmente le
monete di cui veniamo in
possesso prima di rimetterle
in circolazione?
«Anche solo un unico lavag-
gio serale potrebbe in breve
tempo abbassare la diffusio-
ne di virus e batteri vari per
via di questo mezzo.
«Grazie per l’attenzione».
DAVIDE SOFFIENTINO

L’esame di quinta è alle por-
te, ma il Coronavirus non gli
permette di prepararsi al me-
glio. Nicolò Negrini frequen-
ta il classico Gioberti: è alla fi-
ne del percorso ma non sa
quando potrà affrontare le ul-
time lezioni prima della pro-
va più dura: «Il problema è
che, per quanti sforzi si possa-
no fare con le lezioni online,
non si va avanti con il pro-
gramma» racconta preoccu-
pato. Anche se è sicuro: «Non
ci daranno il 6 politico, ma
credo che le prove della Matu-
rità saranno proporzionali al-
la nostra preparazione, se
questa situazione dovesse
continuare». Il problema co-
munque non riguarda solo le
quinte: «Noi quest’anno finia-
mo, ma tutti gli altri dovran-
no recuperare quello che non
stanno facendo oggi». Per la
sua classe, alcuni insegnanti
hanno organizzato lezioni on-
line: «Da quando si è capito
che fino a metà mese sarebbe

stato così, tutti ci siamo orga-
nizzati. Ogni mattina alle
9,30 ci connettiamo per fare
greco o latino. E inizieremo
presto anche le altre materie.
Però, da casa, distrarsi è un at-
timo: ci si vede tutti ma non è
come tra i banchi».
Intanto la routine è quella
dei giorni di vacanza: «Nel po-
meriggio faccio qualche eser-
cizio assegnato, a volte come
classe ci vediamo in gruppo a
casa di qualcuno per studia-
re. Non possiamo neanche an-
dare in qualche aula studio.
La sera, invece, esco con gli
amici, potendo svegliarmi
due ore dopo». Limitate an-
che le attività extra scolasti-
che: «Le palestre hanno ria-
perto, ma non posso più alle-
narmi con i miei compagni di
hit ball: giochiamo in impian-
ti scolastici. Anche andare al
cinema o altrove è diventato
un problema: non pensavo
l’avrei mai detto, ma mi man-
ca andare a scuola e fare la vi-
ta di sempre». A. JOL. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

La docente

“Mi mancano


le mie classi


Lezioni da casa?


Non è lo stesso”


11

570.000
I lavoratori smart
lo scorso anno
sono cresciuti del 20%
in tutta Italia

10

La donazione
La Juve ha donato tre
tonnellate di cibo che
sarebbe stato messo in
vendita allo stadio a
Banco Alimentare,
Sermig, Comunità di
Sant’Egidio e
Fondazione Specchio
dei Tempi

Auguri da remoto
Gli auguri per i cento
anni in videochiamata,
per rispettare le misure
precauzionali. Così la
sindaca Appendino ha
“inaugurato lo
smart-whising” per
festeggiare la signora
Maria

Luigi La Spina

12

CARA TORINO

I test
Vengono realizzati a
Torino le migliaia e
migliaia di test che ogni
giorno hanno il compito
di aggiornare il numero
dei contagi da Covid-19.
Li fabbrica la Elitech
Group, che ha sede in
corso Svizzera

14

le zone più in difficoltà
nell’assicurare cure adegua-
te alle gravità dei casi che si
devono affrontare.
Altrettanto importante,
però, è l’uniformità territo-
riale dei provvedimenti di
aiuto alle famiglie e all’eco-
nomia del nostro Paese. Su
questo piano, la selezione
degli interventi deve essere
effettuata in base all’urgen-
za e alla gravità dei bisogni,
in favore delle fasce più de-
boli tra i nostri concittadini.
Una distinzione per zone
geografiche, più o meno in-
teressate alla diffusione
dell’epidemia, da questo
punto di vista, non avrebbe
molto senso, proprio per-
ché i legami sociali ed eco-
nomici tra popolazioni re-
gionalmente contigue sono
ormai così stretti che nean-
che una burocratica conce-
zione può dividerli.
A quanto pare, le prime
impressioni dell’atteggia-
mento governativo, a que-
sto proposito, inducono a
un certo ottimismo. Occor-
re, però, che le istituzioni
piemontesi non si accon-
tentino di promesse verba-
li e generiche rassicurazio-
ni, ma vigilino, con scrupo-
lo e fermezza, perché le pa-
role non siano smentite dai
fatti. Resistere alle isterie,
da bravi “bogianen”, è alta-
mente raccomandabile,
ma aprire gli occhi lo è al-
trettanto. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

13 15

Il Comune di Grugliasco
Il Coronavirus potrebbe far risparmiare i
Comuni, ma rischia di mandare in crisi le
aziende. Per questo il Comune di
Grugliasco ha deciso di utilizzare i soldi
che questa situazione sta procurando
investendoli nei suoi partner
economici.«Dobbiamo garantire chi
lavora - dice il sindaco Roberto Montà -
dando la possibilità di pagare gli stipendi»

LA GIORNATA
Trofarello
Il sindaco Gian Franco
Visca, 77 anni, ha deciso
di ascoltare i medici e di
restare a casa. Annullati
appuntamenti e seduta
in giunta: «Uso
computer e chat per
comunicare con gli
uffici».M. RAM.

Le operazioni di pulizia, mercoledì, nelle aule del liceo classico e linguistico Gioberti


Le scuole si mobilitano per la didattica a distanza. Però in molti casi non basta


Compiti ed esercizi via web


Ma raggiungere tutti è dura


SEGUE DA PAGINA 31

Gli uffici della Reale Mutua in via Corte d’Appello 11

RETROSCENA

Specchio dei tempi

«Batteremo il virus con tanti piccoli gesti...» - «Semafori dimenticati»
«C’è anche una Torino che si muove» - «Laviamo le monete, tutte le sere...»

IL CORONAVIRUS IL CORONAVIRUS

Orbassano
Spettacoli di burattini in diretta
Facebook e canzoncine cantate su
WhatsApp per stare vicino ai loro
bambini. È l’iniziativa lanciata dal
nido «Gli amici di Winnie the Pooh» e
della ludoteca «Mettiamoci in gioco»
di Orbassano. «Un modo per aiutare
anche i loro genitori», spiegano i
titolari.M. RAM.

Lo studente

“Ci connettiamo

ogni mattina

per imparare

greco e latino”

Manuela Chirone

IL CASO

I suggerimenti: corsi
fino a fine giugno,
maturità a luglio e a
Pasqua meno vacanze

LO SCRIVO A SPECCHIO DEI TEMPI.... [email protected] - via Lugaro 15, 10126 Torino - info: 011.6568376 - http://www.specchiodeitempi.org

Nicolò Negrini

36 LASTAMPA VENERDÌ 6MARZO 2020
CRONACA DI TORINO


T1 PR

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