La Stampa - 06.03.2020

(Marcin) #1
.

Parella

Un’estate a corto di piscine


Tra guasti e burocrazia


si arrende anche la Pellerina


barriera di milano

Opera Viva di Bulgini

Un manifesto ogni mese

in piazza Bottesini

La prima opera in mostra: «Rubber Tire, First Lesson» di Maimouda Guerresi

REPORTAGE

DIEGO MOLINO
Piazza Bottesini sarà il cuore
pulsante dell’arte che arriva
nelle periferie, che si mostra e
parla ai cittadini in uno dei luo-
ghi più frequentati del quartie-
re: è qui che giovedì 12 marzo
sarà inaugurata l’ottava edi-
zione di «Opera Viva – Barrie-
ra di Milano», il progetto idea-
to da Alessandro Bulgini e cu-
rato da Christian Caliandro. Il

«megafono» dell’iniziativa sa-
rà il manifesto, un cartellone
sei metri per tre che da qui a fi-
ne anno, ogni mese, ospiterà
le creazioni di artisti prove-
nienti da tutto il mondo. La pri-
ma opera esposta sarà la foto-
grafia «Rubber Tire, First Les-
son» di Maimouda Guerresi
che fa parte della serie «M-ea-
ting», in cui bambini, donne e
uomini africani vengono ri-

tratti prima singolarmente e
poi riuniti in una situazione
conviviale. In questo caso sul
tavolo, al posto del cibo, com-
pare uno pneumatico vernicia-
to di bianco che richiama gli
orrori della guerra e del con-

flitto. Sullo sfondo si legge l’e-
spressione «Bi-smi ‘llah» (Nel
nome di Dio), parte iniziale
dell’invocazione con cui si ini-
zia ogni attività quotidiana.
A sostenere l’evento sarà la
fiera d’arte contemporanea

FlashBack. Il progetto Opera
Viva dedicato a Barriera di Mi-
lano nasce nel 2012 con il con-
cept del «Bar Luigi» in via Bran-
dizzo: uno spazio accessibile e
aperto a tutti dove esporre
creazioni e installazioni. «Due

anni dopo feci diventare tutto
il quartiere un luogo aperto
agli artisti - spiega l’ideatore
Alessandro Bulgini - Quest’an-
no la scelta è caduta su piazza
Bottesini che si trova nella par-
te più antica, vicino allo stori-
co mercato di piazza Foroni e
a corso Novara, che è uno dei
principali ingressi nel borgo:
qui la gente arriva tutti i giorni
a piedi partendo dai palazzoni
di via Leoncavallo, è un luogo
di passaggio, molto vivo e vis-
suto».
Una scelta che tiene conto
anche del momento attuale se-
gnato dall’epidemia di corona-
virus: l’inaugurazione avver-
rà in una piazza pubblica all’a-
perto, per evitare la concentra-
zione di troppe persone in spa-
zi ristretti. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

MAURIZIO TERNAVASIO
Una storia infinita, nonostan-
te le migliaia di persone che
ci transitano ogni giorno. Il
cantiere sul ponte della Gran
Madre sta diventando quasi
una barzelletta, anche in con-
siderazione dell’esiguità dei
lavori che pure stanno cau-
sando tanti disagi e molta iro-
nia tra i cittadini che lo per-
corrono con una certa fre-
quenza.
Il cantiere era stato aperto
da Ireti il 10 febbraio all’in-
crocio tra corso Casale e l’ini-
zio del ponte, lato nord, dalla
parte opposta allo spiazzo do-

ve sino a qualche tempo fa c’e-
ra il benzinaio. Dopo un ini-
ziale intervento da parte de-
gli operai, i lavori si erano in-
spiegabilmente fermati per
una settimana intera, con esi-
ti quasi surreali: impossibili-
tà di attraversare sulle strisce
pedonali, visto che le transen-
ne erano proprio in prossimi-
tà di esse, e obbligo di circum-
navigare il cantiere cammi-
nando per strada, per poter
proseguire la marcia verso
piazza Vittorio, facendosi pe-
ricolosamente sfiorare da au-
to e tram. Immaginabili i disa-
gi soprattutto per anziani,

persone in carrozzella o an-
che soltanto in bicicletta.
Poi era avvenuto il miraco-
lo. Dopo un articolo sulle pagi-
ne della Stampa e un video in-
serito nella sezione online del
nostro giornale, i lavori erano
stati immediatamente ripresi
e ultimati a tempo di record:
niente più lose mancanti e
sabbia affiorante ovunque.
Era il primo pomeriggio di
venerdì 21 febbraio. Poche
ore dopo, il probabile transito
di un’auto che aveva sfiorato
il marciapiede aveva provoca-
to lo spostamento di un’altra
losa, certamente mal fissata.

Risultato: repentino rispristi-
no del cantiere, con le solite
griglie di delimitazione che
però questa volta almeno per-
mettono pur con una certa dif-
ficoltà il passaggio tra la ba-
laustra del ponte e la recinzio-
ne. E la cosa incredibile è che,
due settimane dopo, la situa-
zione sia sempre la stessa: nes-
suno ha provveduto a sistema-
re la pavimentazione del pon-
te, un’opera che si direbbe di
poco conto. Dopo quest’arti-
colo sarà di nuovo la volta
buona, speriamo in maniera
definitiva? —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

MATTEO ROSELLI

U


na vasca gigantesca
immersa nel verde
del parco. La magia
della piscina Pelleri-
na risiedeva nella sua unicità,
al punto che la struttura era
sulla bocca di tutti. Ed è diffici-
le trovare un torinese che nei
cinquant’anni di storia di que-
sto complesso non ci sia stato
almeno una volta. Ma di quel-
la piccola oasi in mezzo alla cit-
tà non rimane più nulla. Ora è
solo un rudere abbandonato
in mezzo al parco. Da fuori or-

mai è difficile distinguere la
struttura. Ci sono rovi e piante
che hanno piegato le cancella-
te attorno al complesso e an-
che la parte dove un tempo c’e-
rano le sdraio. Gli spogliatoi
sono diventati una discarica
di foglie. Ma lo smacco più
grande è vedere la grossa va-
sca svuotata d’acqua e piena
di sporcizia e erbacce che
spuntano dai bocchettoni che
un tempo gestivano il sistema
idrico della piscina. È così da
più di un anno e ci rimarrà an-
che la prossima estate.
Lo conferma Gianluca Fac-
chini, presidente di Sporting
Parella la società che assieme

a Dinamica gestisce la piscina:
«Il bando si è prolungato più
del dovuto, di conseguenza or-
mai siamo troppo in là nel tem-
po per tentare di riaprire la
struttura quest’estate. Anche
se si partisse domani, ci vor-
rebbero comunque almeno
quattro mesi per concludere i
lavori». I problemi sono inizia-
ti nel momento in cui il com-
plesso ha avuto bisogno di un
rinnovo strutturale. Il gratta-
capo più importante riguarda-
va le perdite delle tubature,
ma anche le sale iniziavano ad
accusare il peso degli anni e
avevano bisogno di una ri-
strutturazione. Da lì in poi, tra

ritardi burocratici e costi alle
stelle, la piscina si è fermata.
Adesso c’è un progetto defi-
nito - costo di un milione di eu-
ro - che dovrebbe trasformare
il vecchio impianto in una pi-
scina adatta sia per la parte lu-
dica, con scivoli e giochi d’ac-
qua, che per la parte sportiva,
con uno spazio dedicato alle
nuotate in acqua profonda.
La Pellerina non è l’unica pi-
scina della città a vivere un fu-
turo incerto. C’è anche la Tre-
cate che è chiusa dalla fine del-
lo scorso anno e non si sa anco-
ra quando e sopratutto sé ria-
prirà. Il motivo? Un danno
all’impianto di ventilazione

che ha un costo di oltre 200 mi-
la euro. Una cifra che, ammet-
te l’assessore allo Sport, Rober-
to Finardi, «è difficile da recu-
perare. Ma ci siamo attivati im-
mediatamente per trovare le
risorse per rimettere l’impian-
to a disposizione dei cittadini
nel più breve tempo possibi-
le». Non ci sono invece speran-
ze per la piscina all’aperto del-
la Sempione, l’unica della Cir-
coscrizione 6, che rimarrà
chiusa a tempo indeterminato
a causa dei costi troppo alti
per la manutenzione e il ri-
schio di raid da parte dei van-
dali. Sorride invece la Lombar-
dia, che è ormai l’unica ad ave-
re le vasche all’aperto nell’a-
rea Nord: i problemi di perso-
nale e i grattacapi con le baby
gang si sono risolti per il me-
glio e adesso la struttura si pre-
para all’estate con i migliori
auspici.
Fatica la Parri di San Salva-
rio, che ha pochissimi bagnini
e si ritrova costretta a fare ora-
ri ridotti nonostante la recen-
te ristrutturazione dell’im-
pianto. Continua invece il pe-
riodo d’oro della Colletta, che
si prepara a rinnovare i pavi-
menti con una sistema antisci-
volo di ultima generazione. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

La protesta dei residenti è
stata ascoltata: l’area per il
carico e scarico merci del Mc-
Donald’s di piazza Santa Ri-
ta, prima sotto i balconi de-
gli alloggi in via Barletta, nei
giorni scorsi è stata spostata
in un punto più vicino all’in-
crocio, dove non ci sono ap-
partamenti ma soltanto uffi-
ci. Soddisfatte così, almeno
in parte, le richieste di chi
abita in quel breve tratto di
quartiere, dove erano state
raccolte più di 50 firme per
chiedere di modificare l’atti-
vità dei fornitori del fast
food (e non solo). Una prote-
sta, ripresa sulle pagine del-
la Stampa, montata a causa
del «rumore molesto» delle
operazioni di scarico, che ini-
zialmente - il McDonald's è
in piazza Santa Rita da più
di un anno e mezzo - veniva-

no fatte alle 5,30 del matti-
no. Nei mesi scorsi, dopo le
prime lamentele, la direzio-
ne del fast food era corsa ai ri-
pari e le aveva ritardate di
un’ora e mezza, facendole
partire alle 7.
Non era bastato a placare
l’ira dei residenti, le cui ri-
chieste nei mesi scorsi sono
state portate in Circoscrizio-
ne 2 dal Movimento 5 stelle,
che sul tema ha presentato
mozioni e interpellanze.
L’avvento della raccolta rifiu-
ti porta a porta ha permesso
lo spostamento dello stallo:
l’area di carico e scarico si
trova ora dove, fino a poche
settimana fa, c’erano i bido-
ni stradali. PF. CAR. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA


  1. La grande vasca vuota. 2. Per riaprire la struttura servirebbero quattro mesi di lavori. 3. Il mancato
    intervento dei nuovi gestori è legato ai ritardi accumulati nella presentazione del bando


PIER FRANCESCO CARACCIOLO

S

ono manutenzioni at-
tese da mesi, in alcu-
ni casi da anni. Di cui
la Città non riusciva a
farsi carico per la carenza cro-
nica di fondi. Sarà il sostegno
di Iren a permettere di inter-
venire. Grazie a una sponso-
rizzazione della multiutility
da quasi 220 mila euro
(219.600 per l’esattezza), il
Comune realizzerà interven-
ti di risistemazione - in alcuni
casi vere e proprie riqualifica-
zioni - in 11 parchi della città:
Valentino, piazza d’Armi,
Ruffini, Pellerina, Tesoriera,
Vallette, Michelotti, Colletta,
Crescenzio, Caduti dei lager
nazisti e nel verde di strada
comunale del Villaretto.
Aree giochi danneggiate e
per questo inutilizzabili, at-
trezzi per il fitness non più co-
sì efficienti, pavimentazioni
rotte: tante le problematiche
su cui i tecnici del Verde ora
potranno metter mano. Lavo-
ri in alcuni polmoni verdi -
nella Circoscrizione 8 - già ini-
ziati che, spiegano da Palaz-
zo Civico, dureranno diversi
mesi. Interventi che, in alcu-
ni casi, prevedono non solo la
sistemazione di ciò che non
funziona più, ma anche l’ag-
giunta di attrezzi nuovi, mai
utilizzati a Torino. Negli spa-
zi bimbi di 5 aree verdi, ad
esempio, verranno installati
a titolo sperimentale dei gio-
chi musicali. Saranno simili a
piccoli tamburi o mini-xilofo-
ni, che suoneranno al tocco
dei bambini. Arriveranno al
Valentino, al Michelotti, alla
Colletta, al Crescenzio e al Ca-
duti dei lager nazisti.

Proprio in quest’ultimo pol-
mone, in corso Moncalieri, le
manutenzioni sono appena
iniziate. Sorprendendo alcu-
ni anziani che ieri, complice
l'emergenza coronavirus,
avevano portato qui i nipoti,

salvo doversi fermare davan-
ti all'area giochi transennata.
Una precauzione necessaria
per eseguire i lavori: oltre a
cambiare alcuni attrezzi per
bambini, i tecnici sostituiran-
no parte della pavimentazio-
ne. Un intervento simile sarà
eseguito al Valentino (dove

si interverrà anche sugli at-
trezzi ginnici in viale Ceppi),
al Michelotti (sarà rimesso a
nuovo lo spazio bimbi nel
giardino Fausto Coppi), al
parco Colletta (la riqualifica-
zione coinvolgerà l’area gio-
chi in via Carcano) e al parco
Crescenzio (saranno sostitui-
ti i giochi in via Nievo). Tra le
manutenzioni più attese c’è
quella in piazza d’Armi, dove
i tecnici interverranno nell’a-
rea giochi tra corso Monte
Lungo e corso IV Novembre.
Al Ruffini e alla Pellerina, in-
vece, saranno riqualificati i
due percorsi ginnici. Alle Val-
lette e in strada del Villaretto
si interverrà su giochi e pavi-
mentazione. Infine, la Teso-
riera: qui, oltre a giochi e pavi-
mentazione, sarà riparato il
trenino. —
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QUARTIERI

REPORTERS

1

2

I

l campo in erba sinteti-
ca, le luci che illumina-
no il terreno di gioco e
poi il classico calcio d’ini-
zio di una partitella tra ami-
ci. Dopo dieci anni di abban-
dono è stato affittato per la
prima volta un campo da cal-
cetto del centro sportivo di
Falchera. Due anni fa la Cit-
tadella dello Sport era solo
un sogno scritto su un foglio
di carta. La realtà dava tutti
i pronostici contro. I campi
sportivi di via degli Ulivi era-
no abbandonati da una vita
con rovi, immondizia e oc-
cupazioni abusive che di cer-
to non facevano pensare ad
un rilancio rapido. E invece
la Nida ha fatto il miracolo.
In due anni ha ripulito l’inte-
ro impianto e ha rimesso in
piedi i campi da calcio. Cer-
to, ad oggi mancano ancora
gli spogliatoi, ma la voglia
di iniziare a tirare un calcio
a un pallone fa dimenticare
tutti il resto.
Qualche mese fa è partita
la scuola calcio che, a diffe-
renza di altre, «non si basa
sulla competizione e l’indivi-
dualismo ma sulla solidarie-
tà e l’inclusione verso tutti»
spiega Walter Galliano, il
presidente della onlus. L’al-
tra sera invece un gruppo di
ragazzi del quartiere ha de-
ciso di testare uno dei nuovi
campi. Se la parte sportiva è
quasi completata, mancano
solo gli spogliatoi e i campi
destinati agli altri sport che
dovrebbero essere pronti
entro quest’estate, ci vorrà
invece ancora del tempo
per il centro fisioterapico de-
dicato ai bambini affetti da

problemi fisici. A breve, in-
tanto, si concluderanno i la-
vori di ristrutturazione del-
la vecchia palazzina dove
sorgeranno cucine, bagni e
un ristorante. Al centro di
tutto il progetto c’è l’atten-

zione verso i bambini meno
fortunati, con l’intento di fa-
re della Cittadella un centro
accessibile a tutti.
Per questo prenderà il no-
me di Bea e Stefi, in memo-
ria della «bambina di pie-
tra», Beatrice, e di sua mam-
ma Stefania: «Da chi non

può pagarsi l’iscrizione per
problemi economici fino a
chi ha disabilità fisiche, che
normalmente non gli per-
metterebbero di fare sport
insieme agli altri: nessuno
verrà lasciato indietro».
Quello della Nida non è
un percorso facile. La scorsa
estate ha dovuto affrontare
il furto di tutti i materiali
per costruire la Cittadella,
compresi i mezzi di lavoro.
E in quel momento la onlus
era pronta a gettare la spu-
gna. Ma il quartiere ha reagi-
to con un mare di solidarie-
tà: «Chi è venuto a darci una
mano per i lavori e chi ha re-
cuperato gli strumenti da la-
voro: questo ci ha ridato la
forza per continuare più for-
ti di prima e i risultati si ve-
dono». M. ROS. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Santa rita

Spostata la sosta


“rumorosa”


per i fattorini


del fast food


I nuovi stalli di carico e scarico

REPORTERS

3
REPORTERS

Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24);
atrio Stazione Porta Nuova dalle ore 7 alle ore 20; corso Romania 460
(Auchan) dalle ore 9 alle ore 21; corso Vittorio Emanuele II 34 dalle ore 9
alle ore 20. Di sera (19,30-21,30): corso Belgio 97; corso Francia 1/bis;

corso Traiano 73; piazza Galimberti 7; via Foligno 69; via Sacchi 4; via
San Remo 37; via Sempione 112. Di notte: piazza Massaua 1; via Nizza
65; via XX Settembre 5; corso Vittorio Emanuele II 66 (aperta fino alle
24). Informazioni: http://www.federfarmatorino.it.

Farmacie

Il calcio d’inizio della prima amichevole tra i ragazzi del quartiere

Il miracolo della Nida, la onlus che trasformato i campi di Falchera

Le prossime sfide del centro: spogliatoi e spazi per il tennis

La Cittadella dello Sport


Prima partita di calcetto


dopo 10 anni di abbandono


IL CASO/ 2

Il progetto prevede
il recupero della
vecchia palazzina, dove
nascerà un ristorante

borgo po

I lavori infiniti sul ponte della Gran Madre

Nessun operaio per dieci giorni. Dopo la denuncia della Stampa opere riprese, ma ora è di nuovo tutto fermo


Il marciapiede impraticabile ormai da quasi un mese

I giardini intitolati ai Caduti dei lager nazisti, in corso Moncalieri

Il gruppo sponsorizza il piano di manutenzione su 11 aree della città

I primi interventi avviati in corso Moncalieri e nel parco del Valentino

Giochi musicali nel verde

Iren investe 200 mila euro

per i giardini pubblici

Tra le manutenzioni
più attese e urgenti
c’è anche quella
in piazza d’Armi

IL CASO/ 1

42 LASTAMPAVENERDÌ 6MARZO 2020

QUARTIERI

T1
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