La Stampa - 06.03.2020

(Marcin) #1
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IVANA CROCIFISSO

P


er trovare un blocco
così numeroso biso-
gna tornare indietro
di oltre quarant’anni,
fino all’Italia di Bearzot di Ar-
gentina ’78. Nove giocatori del-
la Juventus convocati, altret-
tanti schierati dal ct azzurro
che con quella selezione arri-
vò al quarto posto. Dal maschi-
le al femminile, con un balzo
di quarantadue anni. Tanti se-
parano la spedizione mondia-
le da quella di Milena Bertolini
al prestigioso Torneo dell’Al-
garve, in Portogallo. La sua Ita-
lJuve (nove bianconere schie-
rate titolari su dieci convoca-
te) ha eguagliato quel record
sfiorandone un altro, quello

che rimane ad oggi ancora lon-
tanissimo e che appartiene al
Grande Torino. Undici mag-
gio 1947: Vittorio Pozzo aveva
scelto dieci giocatori del Gran-
de Torino per sfidare l’Unghe-
ria, lasciando fuori solo il por-
tiere (giocò il bianconero Sen-
timenti).
Un record, quello delle ra-
gazze azzurre, che è anche un
vanto per la Juventus di Rita
Guarino. La spina dorsale del-
la sua squadra è diventata an-
che quella della Nazionale che
comunque ha sempre avuto -
da quando la società di Agnelli
è sbarcata nel femminile, qua-
si tre anni fa - una nutritissima
rappresentanza bianconera. E
nella serata portoghese, quel-
la di mercoledì scorso, che ha
visto l’ItalJuve di Bertolini bat-
tere le padrone di casa e volare
in semifinale (contro la Nuova
Zelanda si giocherà domani se-

ra, alle 22 ora italiana e la sfida
sarà trasmessa in diretta su
Rai Sport) c’è stato anche spa-
zio per il rientro di Cecilia Sal-
vai («Che felicità tornare a ve-
stire quei colori», ha scritto su
Instagram). Aveva lasciato la
maglia azzurra a causa dell’in-
fortunio al crociato, l’ha ritro-
vata un anno dopo.
E di marca bianconera è sta-
to il gol decisivo, quello che al
94’, ha consentito all’Italia di
vincere 2-1 e qualificarsi per la
semifinale di un torneo così
prestigioso (oltretutto ad invi-
ti), al quale non partecipava
da dodici anni. Cristiana Girel-
li, l’assoluta protagonista di
questa stagione sia con la ma-
glia azzurra nelle gare di quali-
ficazione agli Europei che con
quella della Juve. Freddissi-
ma, dal dischetto, la numero
dieci bianconera ha trasforma-
to il rigore procurato da Cerno-
ia. Ed esultando per la 23ª vol-
ta in questa stagione. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALBERTO DOLFIN
Un tour de force a porte chiu-
se. Con una nota ufficiale, l’I-
ren Fixi Torino ha comunica-
to quale sarà il nuovo calenda-
rio che l’attende da qui a metà
aprile, in seguito alle disposi-
zioni emanate dal Governo in
merito all’allerta sanitaria.
Per un complesso giro di recu-
peri, questo weekend le bian-
costellate di Riga non scende-
ranno sul parquet e così il
prossimo impegno sarà dome-
nica 15 marzo a Sesto San Gio-
vanni (ore 18): in pratica, un
mese dopo l’ultima partita,
che risale al 16 febbraio, quan-
do Milazzo e compagne han-
no battuto Broni.
La prima sfida casalinga a
tribune vuote, invece, è previ-
sta per lunedì 23 marzo (ore
19,30) al Pala Gianni Asti con-
tro Battipaglia. A seguire
(25/3) trasferta a San Marti-
no di Lupari, poi di nuovo sul
parquet amico con Ragusa
(29/3) e Bologna (2/4), pri-

ma dell’impegno a Vigarano
(5/4). «Ci adattiamo a que-
st’emergenza anomala – ha di-
chiarato il presidente Giovan-
ni Garrone -. Vinceremo tutti
quando potremo tornare a ria-
prire le porte dei palazzetti al
pubblico». Per tutelare gli
spettatori, la Lega Basket
Femminile trasmetterà in
chiaro tutti gli incontri sulla

sua web tv.
Anche per gli allenamenti,
misure speciali come ribadi-
sce Garrone: «Al mattino sia-
mo alla Sisport e al pomerig-
gio al Ruffini perché tutte le al-
tre palestre sono chiuse. La
dottoressa Marta Andrighetti
è sempre a bordo parquet per
tutelare le nostre atlete». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PAOLO ACCOSSATO
No, neppure a porte chiuse.
Questa volta il calcio in regio-
ne si ferma tutto e per tutto il
week-end, non c’è Coppa Ita-
lia che tenga. Il decreto mini-
steriale dava la possibilità al-
le squadre di scendere in cam-
po senza pubblico ma dalla D
in giù a prevalere è stata la
prudenza.
Fermi dunque tutti i tornei
piemontesi, tutti a casa
dall’Eccellenza fino ai Pulci-
ni. Il primo passo l’aveva fat-
to il Comitato regionale già
nella serata di mercoledì con
il presidente Mossino che

spiega la decisione del Consi-
glio: «La nostra scelta è stata
dettata dalla responsabilità
nei confronti dei nostri tesse-
rati in un momento tutt’altro
che chiaro. Sarebbe stato in-
giusto mettere in una condi-
zione di rischio i nostri atleti
in una situazione in continuo
divenire che lo stesso gover-
no sta monitorando ora dopo
ora. Poi sono giunte anche
molteplici richieste dai geni-
tori, soprattutto in relazione
alla chiusura delle scuole e ci
è apparso una incongruenza
far giocare, soprattutto i più
piccoli, con gli edifici scolasti-

ci chiusi». E’ arrivato con l’ul-
teriore slittamento della gior-
nata anche l’avviso che saran-
no inseriti dei turni infrasetti-
manali alla ripresa dell’attivi-
tà. Inoltre è posticipato pure
il termine ultimo per comuni-
care in Lega a Roma il nome
delle squadre vincitrici dei
playoff regionali che andran-
no tra maggio e giugno a fare
le finali nazionali.
Stop anche alla serie D: pu-
re qui, niente porte chiuse
ma rinvio di tutta la 27 ª gior-
nata. Chieri ancora fermo e
che dunque dovrà recupera-
re in data da festinarsi i mat-
ch con Fezzanese e Casale. La
Lega ha scelto il blocco osser-
vando che le società non
avrebbero avuto il tempo tec-
nico necessario per effettua-
re i controlli medici sui propri
tesserati così come richiesto
dal decreto ministeriale. —
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FRANCESCO MANASSERO

P

iù campo, meno teo-
ria: sintetizzando, le
regole di Longo - e
non solo quelle due -
per rivitalizzare il Toro. Il la-
voro del nuovo tecnico è par-
tito da lontano e se in un me-
se di prove non è ancora riu-
scito a ribaltare i magrissimi
risultati del 2020, l'approc-
cio granata alla giornata di la-
voro è cambiato profonda-
mente. Determinando, alme-
no qui, un solco netto con la
precedente gestione di Wal-
ter Mazzarri.
In testa c’è la solidità del
gruppo alla base di ogni suc-
cesso ed è proprio da qui che
è partito l’ex tecnico della Pri-
mavera: l’obiettivo, ricreare
quell’alchimia che non ha tro-
vato al momento del suo inse-

diamento, sfilacciata da una
stagione partita zoppa (la
sconfitta con il Lecce alla ter-
za giornata è stato un campa-
nello d’allarme sottovaluta-
to) e cancellata dalle grandi-
nate di gol subite tra fine gen-
naio e inizio febbraio. Indele-
bile, in tal senso, la lezione su-
bita in casa dall’Atalanta, vit-
toriosa per 7-0.
Longo ha cominciato a rico-
struire dalle fondamenta il
Toro e la prima esigenza av-
vertita è stata quella di stare
insieme il più tempo possibi-
le. Però non in ritiro che suo-
na tanto come una punizio-
ne, ma a casa propria tra il Fi-
ladelfia e lo stadio Grande To-
rino: è lì, per lui, che bisogna
riaccendere l’unione d’inten-
ti. Così si spiegano gli allena-
menti di buon’ora al mattino


  • mentre la precedente gestio-
    ne preferiva il pomeriggio - e
    i ripetuti pranzi consumati


con tutta la squadra alla Tri-
buna Ferrini dello stadio:
non un’eccezione, ma una
consuetudine ormai.
Poi, se la giornata lavorati-
va prima durava 3 o 4 ore al
massimo, adesso sono alme-
no 5 considerando l’arrivo al-
le 9.30 e la partenza alle
14.30. Il confronto e la ricer-
ca dei problemi e delle relati-
ve soluzioni parte anche at-
torno ad un tavolo, e non so-
lo all'interno dello spogliato-
io. Ciò serve pure per evitare
tempi morti, un’altra preoc-
cupazione di Longo: non è
un caso che quando ha potu-
to, il tecnico abbia condotto
gli allenamenti della vigilia
nel tardo pomeriggio, la-
sciando alla squadra i minuti
contati per la cena in hotel.
La quarta regola riguarda
le sfide in famiglia. Il Toro
non ne ha mai affrontate così
tante da quando c’è la nuova

guida. Certo, l’incertezza del
campionato condizionato
dall’allarme coronavirus le
ha incentivate. Ma ora le par-
titelle seguono altre abitudi-
ni: più minuti, più intensità,
nuovi metodi. L’obiettivo è al-
lenare più il gruppo al ritmo
gara, ma anche a renderlo
pronto - togliendo o aggiun-

gendo pedine all’improvviso


  • a farlo giocare in superiori-
    tà o inferiorità numerica.
    Una condizione che Longo
    cerca sul campo, mentre
    Mazzarri si dilungava molto
    in lezioni teoriche.
    Ultimo punto, il nuovo rap-
    porto con i tifosi che era spro-
    fondato anche a causa del Fi-


ladelfia sempre chiuso. Ora
si è avuta la controprova: no-
nostante il periodo di magra,
anche questa settimana il To-
ro ha fatto il pieno di gente.
La sua gente. Davvero, ora,
può tornare il dodicesimo uo-
mo in campo. Anche con lo
stadio chiuso. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dalla serie D alle giovanili

Bocciate le porte chiuse

I dilettanti si fermano

Non c’è nulla di scontato. La
conferma è arrivata dagli otta-
vi di finale dell’Open BNL del
Green Park di Rivoli che han-
no visto anche le prime tre te-
ste di serie dover dare il massi-
mo per salire di un ulteriore
step nel torneo, che si conclu-
derà domenica ed assegnerà
due posti per le prequalifica-
zioni degli Internazionali BNL
d’Italia, in singolare ed uno al-
la coppia vincitrice del dop-
pio.
A rischiare di più è stato il fi-
nalista della scorsa edizione,
il torinese Edoardo Lavagno,
prima testa di serie. Opposto
al ravennate Alessandro Dra-
goni, 2.3 dotato di buon gioco
e traiettorie a “scendere”, La-
vagno ha ceduto il primo set e
nel secondo ha dovuto fron-
teggiare un match point sul
5-6, brillantemente annullato
con un diritto vincente. Rimes-
so le cose a posto nel
tie-break, nella frazione decisi-
va Lavagno si è issato sul 4-0,

poi ha subito il parziale recu-
pero del rivale (3-5) ma ha
chiuso nel nono gioco salendo
nei quarti dove troverà doma-
ni Marco Brugnerotto, che in
due frazioni (6-2 6-3) ha scon-
fitto Edoardo Zanada, atleta
di casa.
Problemi nei primi due set
anche per Luca Tomasetto che
ha dovuto confrontarsi con la

gran resistenza del monregale-
se Andrea Turco. Il numero 2
del draw ha vinto 7-5 la prima
frazione e nella seconda si è
portato sul 4-2 con un break.
Non ne ha approfittato e Tur-
co, ha prima recuperato e poi
gli ha restituito la stessa mone-
ta (7-5). Nel terzo set Tomaset-
to ha chiuso la contesa: 6-0 —
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All’esordio al torneo in Portogallo la ct Bertolini ha schierato contro le lusitane il blocco delle bianconere, tricolori in carica


Solo una volta nella storia la Nazionale maschile ha avuto più giocatori dello stesso club in squadra dal primo minuto


Nove juventine su undici titolari


Le azzurre come l’Italia di Bearzot ’78


LA STORIA

Prima partita di Salvai
dopo l’infortunio
Girelli sempre più
bomber

Cristiana Girelli, 29 anni, ha raggiunto le 70 presenze e 39 reti con la maglia della Nazionale

I precedenti storici
Basket femminile: un medico sempre presente ai training

Calendario compresso

L’Iren Fixi lega la salvezza

al tour de force

tennis: l’Open bnL è ai quarti

Chi non si arrende allo stop


A Rivoli sfide valide


per gli Internazionali d’Italia


Argentina 1978
Bearzot schierò il blocco Ju-
ventus nel match contro i pa-
droni di casa: il gol di Bette-
ga(foto) diede la vittoria

Quarto posto amaro
Sempre 9 furono gli juventi-
ni che giocarono da titolari
contro i Paesi Bassi la finali-
na ai Mondiali 1978

Record ineguaglaito
La Nazionale con più gioca-
tori dello stesso club fu schie-
rata da Pozzo nel 1947 con
10 calciatori del Torino.

Edoardo Lavagno, torinese, è nei quarti dell’Open Bnl al Green Park

L’allenatore granata svolge gli allenamenti al mattino e sono più lunghi


Partitelle, pranzi e tifosi


Così mister Longo


prova a scuotere il Toro


IL CASO

L’Iren Fixi è penultima con Bologna in serie A1

Il Toro tornerà a giocare in campionato il 14 marzo contro l’Udinese

Difficiile

VENERDÌ 6 MARZO 2020LASTAMPA 51

T1 PR
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