La Stampa - 06.03.2020

(Marcin) #1
.

REPORTAGE

LIDIA CATALANO
TORINO

L

a campanella virtuale
suona alle 11. Quindi-
ci minuti prima la pro-
fessoressa Daniela Be-
rardino accende il computer
posizionato sul tavolo della cu-
cina e manda via mail il link
con l’invito a partecipare alla
video lezione. «Tantissimi so-
no entrati in classe - dice pro-
prio così - puntuali. Poi ci sono
i soliti ritardatari, esattamente
come nel mondo reale».

Tutti in aula
Alle 11,30 sono oltre 40 gli stu-
denti di terza media dell’istitu-
to Alighieri-Kennedy di Torino
collegati via smartphone, ta-
blet e pc dalle loro camerette
per la prima lezione di musica
al tempo del coronavirus. «Sal-
ve prof, da quanto tempo!»,
scrivono i ragazzi nella chat
che in pochi istanti si affolla di
commenti. «Per noi insegnanti
è importante mantenere un
contatto con voi in questa situa-
zione così anomala per tutti»,
spiega la professoressa prima
di ricominciare da dove si era in-
terrotta prima delle vacanze di
Carnevale. «Vi ricordate? Sta-
vamo parlando della Turandot
ed eravate divisi in gruppi per
realizzare una presentazione
in classe con la lim (la lavagna
interattiva, ndr). Visto che non
sappiamo quando si rientrerà a
scuola, potete preparare una vi-
deo-presentazione».

La lavagna virtuale
La professoressa condivide in
rete il suo schermo, mostra co-
me fare una ricerca online, co-
piare un link. «Sono nativi digi-
tali, ma fanno un sacco di pa-
sticci», dirà poi a microfono
spento. La scuola prova ad an-
dare avanti, come può. La pa-
rola d’ordine è ingegnarsi, ma
senza improvvisare. «Il nostro
istituto ha una marcia in più
per affrontare questa emer-
genza perché negli anni scorsi
ha partecipato a progetti di di-
dattica innovativa: i ragazzi so-
no già abituati ad affiancare il
lavoro in aula a quello negli
spazi virtuali, dove alla fine
delle lezioni carichiamo mate-
riale di studio e approfondi-
mento». Un’ora dopo l’avvio

della videochiamata ci sono
ancora una trentina di perso-
ne collegate. C’è chi si sconnet-
te e poi torna, chi ha il microfo-
no gracchiante o fuori uso, chi
ha un fratellino più piccolo
che si affaccia nella webcam
ed entra inconsapevolmente a
far parte di questo esperimen-
to di resilienza.

Il botta e risposta
«Prof, ma queste lezioni fanno
parte della scuola dell’obbli-
go?», chiede Marco preoccupa-
to. «No», lo rassicura la docen-
te. «Non ho fatto l’appello e non
chiederemo la giustificazione
delle assenze. Ma noi insegnan-
ti sentiamo il dovere di esserci:
siamo a vostra disposizione per
darvi tutti gli strumenti neces-
sari nonostante le difficoltà del
momento». Poi c’è l’altra do-
manda che ossessiona i ragaz-
zi. «Come si farà per le interro-
gazioni?». La prof li rassicura
ancora: «Non preoccupatevi
dei voti, ma di quello che state
imparando». Più che una lezio-
ne di musica è un modo per te-
nere aperto un canale. Un pon-
te che renda meno spiazzante il
vuoto lasciato dall’interruzio-
ne improvvisa di una routine:
svegliarsi ogni giorno alla stes-
sa ora, studiare con gli amici, af-
frontare le verifiche.
Le domande tra gli alunni di
questa classe virtuale si inse-
guono: «Allora si torna il 15?»
«No, il 15 è domenica. Ma non
sappiamo quando si riprende-
rà». «E le gite?». «Anche su que-
sto non abbiamo informazioni
in più rispetto a quelle che avete
voi». La lezione che doveva du-
rare mezz’ora si conclude alle


  1. Per chi non ha potuto parte-
    cipare la professoressa prepare-
    rà dei video-tutorial, come quel-
    li che si trovano online e che inse-
    gnano come cucinare una torta
    o montare una cassettiera. «Gra-
    zie prof, pensavo che usare Goo-
    gle Meet fosse più difficile», dice
    Giorgio prima di sconnettersi.
    «È tutto nuovo, stiamo imparan-
    do insieme», risponde lei. «Ma
    non possiamo stare fermi. Dob-
    biamo trasformare questo pro-
    blema in un’occasione per met-
    terci alla prova». E chissà che
    non si crei un effetto contagio -
    questa volta positivo - che dia la
    spinta per quella svolta didatti-
    ca e tecnologica che la scuola ita-
    liana aspetta da decenni. —
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


CHIARA BALDI
ALESSANDRO MONDO

U

na norma contenuta
nel decreto del Presi-
dente del Consiglio
per stabilire la «so-
spensione delle attività ambula-
toriali non urgenti e non differi-
bili che vengono svolte in Lom-

bardia». Niente più esami negli
ospedali lombardi, dunque, fi-
no a che sarà in corso l’emergen-
za Coronavirus. Ad annunciare
la misura è l’assessore al Welfa-
re di Regione Lombardia Giulio
Gallera, spiegando che si tratta
di un provvedimento necessa-
rio «per il tempo strettamente
necessario a fronteggiare l’e-
mergenza coronavirus», che in
Lombardia ormai ha assunto i

contorni di una epidemia con
2251 casi positivi, 98 decessi
(di cui 25 solo nell’ultimo gior-
no), 244 persone ricoverate in
terapia intensiva e altre 1169
comunque ospedalizzate. Un
quadro che, con il passare dei
giorni, non sembra voler miglio-
rare nonostante l’istituzione di
una «zona rossa» nel Basso Lodi-
giano e l’applicazione del decre-
to di domenica scorsa. E che ob-

bliga la Regione a ricorrere a
qualunque mezzo pur di recu-
perare medici, infermieri e per-
sonale sanitario per i reparti di
terapia intensiva e pneumolo-
gia, quelli più in sofferenza ne-
gli ospedali per via del continuo
arrivo di persone contagiate.
«Dalla lettura dei dati emerge
che ogni giorno abbiamo 200
persone in più da ricoverare –
ha spiegato l’assessore – Per
questo motivo abbiamo pensa-
to di adottare, per un periodo di
tempo contingentato, una misu-
ra straordinaria al fine di recu-
perare il maggior numero possi-
bile di medici e infermieri nelle
corsie e nei reparti». Tanto che
c’è la possibilità che la Regione
attinga ai sanitari delle Ong pur
di avere forza lavoro.

Garantite solo le urgenze
Sui tempi della sospensione
delle attività ambulatoriali non
c’è ancora una data certa ma, a
quanto si apprende, dovrebbe
partire già dalla prossima setti-

mana per continuare per «un
paio di mesi, o comunque fino
a che durerà l’emergenza Co-
vid19». Ma l’assessore garanti-
sce che «tutte le attività urgenti
e non differibili, sia per i pazien-
ti cronici che per il resto dei lom-
bardi, saranno assicurate». In-
tanto, gli ospedali lombardi
hanno già ridotto del 70 per
cento l’attività programmata e
sono assicurate, già da qualche
giorno, solo le attività di urgen-
za e emergenza.

In arrivo nuove attrezzature
E in affanno è anche la sanità
pubblica piemontese. L’Unità
di crisi sul Covid19 ha ordina-
to alle Asl di sospendere gli in-
terventi chirurgici ordinari e
quelli sanitari che implichino
l’uso delle sale operatorie, ec-
cetto quelli urgenti, quelli sal-
vavita e quelli di tipo oncologi-
co. Stessa disposizione per le
prestazioni ambulatoriali non
urgenti, da sospendere e ripro-
grammare. E anche gli accessi

saranno contingentati. Ma la
massima attenzione sarà per
le terapie intensive. «Stiamo
facendo di tutto: abbiamo con-
vertito ospedali, acquistato ca-
schi per attrezzare alla respira-
zione assistita anche i letti che
non sono di terapia intensiva –
spiega il presidente della Re-
gione, Alberto Cirio –. Il punto
è l’equilibrio tra chi si ammala
e chi va in terapia intensiva».
L’esasperazione è corale. L’Or-
dine dei Medici di Torino se-
gnala una trentina di dottori
contagiati negli ospedali e ri-
marca la carenza delle prote-
zioni individuali. Dieci medici
di famiglia sono finiti in isola-
mento, quindi non possono as-
sistere migliaia di pazienti. Ie-
ri sera erano 108 i contagiati,
un 76 enne positivo al test e ri-
coverato in terapia intensiva
per polmonite bilaterale è mor-
to all’ospedale di Novi Ligure.
È il secondo decesso dopo quel-
lo di mercoledì a Tortona. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PAOLO RUSSO
ROMA

M

entre il Governo
non esclude di
prorogare oltre il
15 marzo la chiu-
sura delle scuole, gli scien-
ziati si dividono tra un fron-
te del no, di cui fanno parte

quelli che considerano la mi-
sura senza «evidenza scienti-
fica di efficacia», e quello
del si, che vede nei bambini
un potenziale volano di dif-
fusione del virus. Che intan-
to galoppa, tanto da far pen-
sare che 10 giorni di stop po-
trebbero non bastare. «In
prossimità della scadenza,
con un certo anticipo per evi-
tare incertezze, cercheremo

di fare un aggiornamento»,
ha annunciato Conte. Me se
la sospensione della didatti-
ca proseguirà anche dopo il
15 marzo «non lo so nemme-
no io».

I contrari
Certo è che continuare a te-
nere chiusi i cancelli di scuo-
le e università si scontra col
parere di tutto il comitato

scientifico, che dovrebbe
supportare le scelte dell’ese-
cutivo e che invece ha boccia-
to la chiusura, perché «di rea-
le efficacia solo se prolunga-
ta nel tempo». Un giudizio
espresso all’unanimità dal
gruppo dei «magnifici otto»
che comprende scienziati e
tecnici di primo livello: a par-
tire da Franco Locatelli, pre-
sidente del Consiglio supe-

riore di sanità, Agostino
Miozzo, braccio destro di
Borrelli alla Protezione civi-
le, Giuseppe Ippolito, diret-
tore scientifico dello Spallan-
zani, Claudio D’Amario, di-
rettore della prevenzione al
ministero della Salute, Giu-
seppe Ruocco, direttore ge-
nerale dello stesso dicastero.
Per arrivare a Mauro Dioni-
sio, direttore della sanità ma-
rittima e di frontiera, France-
sco Maraglino, direttore del-
la prevenzione alla Salute e
Alberto Zoli, a capo dei servi-
zi di emergenza lombardi.
Chi non le manda a dire è an-
che Donato Greco, epidemiolo-
go di fama internazionale ed
ex capo del centro nazionale
di epidemiologia dell’Iss. «Nes-
suno scienziato serio può nega-
re l’assenza di prove di effica-
cia. I bambini e gli scolari, con-
trariamente all’influenza sta-
gionale, non trasmettono que-
sto virus. Tra due settimane sa-
remo esattamente dove l’epi-
demia avrà deciso di essere».

I favorevoli
Un fronte del no ampio e com-
patto al quale si contrappon-
gono però scienziati che consi-
derano per nulla sbagliata la
decisione. Tra questi il virolo-
go Roberto Burioni. «Mi fa ri-
dere sentir parlare di eviden-
za scientifica rispetto a un vi-
rus che è apparso due mesi fa.
Noi in questo momento non
sappiamo se bambini e ragaz-
zi si infettano senza ammalar-
si e se trasmettono poi il virus
pur senza sintomi. Sappiamo
però che la scuola è un luogo
dove si diffondono più facil-
mente le infezioni». Pollice in
su anche da parte di Fabrizio
Pregliasco, virologo e diretto-
re del “Galeazzi” di Milano.
«Diciamo che la misura ha un
valore simbolico, ci ricorda
che è importante essere auto
responsabili. Non sappiamo
quanto il virus circoli tra i
bambini pur senza farli amma-
lare e comunque, sembra brut-
to dirlo, facendoli stare a casa
limitiamo anche gli sposta-

menti delle loro mamme». La
pensa così anche Pier Luigi Lo-
palco, epidemiologo dell’Uni-
versità di Pisa. «La chiusura
delle scuole è sperimentale
ma opportuna». Poi spiega:
«le uniche evidenze scientifi-
che che possiamo prendere a
modello sono quelle delle pan-
demie influenzali, che d’esta-
te scompaiono. Non per il cal-
do come sento ripetere ma
per il rallentamento dei con-
tatti sociali, favorito anche
dalla chiusura delle scuole».

L’incerto
Smussa i toni Franco Locatelli.
«Questa situazione è senza pre-
cedenti, non ci sono elementi
solidi e inconfutabili per for-
mulare raccomandazioni strin-
genti». La chiusura delle scuo-
le «può aiutare a contenere il
contagio del 10, 20, 30 per cen-
to? Al momento non lo sappia-
mo», ammette. Che è come di-
re la sospensione serve ma
non sappiamo quanto. —
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30
I medici di famiglia
contagiati a Torino:
10 sono in isolamento
già da giorni

EMERGENZA CORONAVIRUS EMERGENZA CORONAVIRUS

La classe virtuale con quaranta studenti collegati: “Questa è la nostra resilienza scolastica”

Prof in cucina, alunni in cameretta


Una mattina a lezione via webcam


“Farete una video presentazione per
raccontare il vostro lavoro sull’opera”

200
I ricoveri
quotidiani registrati
negli ultimi giorni
nei reparti lombardi

Negli ospedali di Lombardia e Piemonte
la situazione è diventata critica per il numero
di persone ricoverate e la carenza di personale:
per questo molte attività sono state sospese

Il decreto del presidente del Consiglio dei mini-
stri ha vietato da ieri al 15 narzo l’attività didat-
tica in tutte le scuole e nelle università, ma il
Governo pensa a prolungare il divieto

Daniela Berardino, insegnante di musica
dell’Istituto Alighieri-Kennedy di Torino ha
preparato una lezione su Turandot. Via chat
tutti i dialoghi con i suoi ragazzi.

“Prof, entro quando va consegnato
il video sull’opera lirica?
Se abbiamo difficoltà possiamo
confrontarci
con lei nella classroom virtuale?”

“Prof, faremo a video anche le
interrogazioni di flauto dolce?”

“Prof, ma queste lezioni
sono scuola dell’obbligo?
Se non partecipiamo
serve la giustificazione?”

Il bollettino
Sono 3. 296 i malati per co-
ronavirus in Italia, con un
incremento di 590 perso-
ne. Questi gli ultimi dati di-
vulgati dalla Protezione ci-
vile, che comprendono an-
che 414 guariti e 148 mor-
ti, 41 in più. «Finora i guari-
ti sono il 10, 7% del totale
di coloro che hanno con-
tratto il coronavirus – ha
spiegato il commissario An-
gelo Borrelli – I deceduti in-
vece sono circa il 3, 8% dei
contagiati».


I decessi in Piemonte
Un uomo di 76 anni, morto
all’ospedale di Novi Ligu-
re, in provincia di Alessan-
dria, per una polmonite bi-
laterale, è risultato positi-
vo al coronavirus. Salgono
dunque a due le persone
decedute in Piemonte, do-
po la morte di un 80enne
cardiopatico all’ospedale
di Tortona, sempre n pro-
vincia di Alessandria.


Primi casi in Valle d’Aosta
La Valle d'Aosta era fino a
ieri l’unica regione senza
contagiati. Ora i casi sono
due. Le persone risultate
positive manifestano sinto-
matologie lievi. I pazienti
appartengono allo stesso
nucleo familiare.


Un decesso a Roma
Si tratta di una donna che è
deceduta all’ospedale San
Giovanni: da un primo test
è risultata positiva al coro-
navirus. La donna, cardio-
patica di 87 anni, era rico-
verata al San Giovanni dal
17 gennaio e ha avuto
«una severa endocardite
in quanto portatrice di pro-
tesi valvolare seguita da
una problematica respira-
toria».


L’attività dei tribunali
Il Ministero della Giustizia
ipotizza un provvedimen-
to per la sospensione delle
udienze non urgenti in tut-
te le zone del Paese in cui si
manifestano esigenze sani-
tarie. Il Csm intanto ha
mandato una nota a tutti i
tribunali in cui si chiede di
adottare una serie di misu-
re organizzative che con-
sentano «lo svolgimento
dell’attività lavorativa dal
domicilio del magistrato»
e «il lavoro da remoto me-
diante l’utilizzo delle dota-
zioni tecnologiche e infor-
matiche fornite dal mini-
stero».


L’inchiesta in Puglia
Sul caso di coronavirus di
San Marco in Lamis, in pro-
vincia di Foggia, dove cen-
tinaia di persone hanno
partecipato al funerale di
un deceduto, svoltosi pri-
ma del risultato positivo
del tampone, è stata aper-
ta un’inchiesta. Il prefetto
dice che la situazione è sot-
to controllo.


I contagiati


sono 3296:


148 i deceduti


e 414 i guariti


LA GIORNATA

In Piemonte rinviati gli interventi non urgenti per liberare sale operatorie


“C’è poco personale”

La Lombardia blocca

le visite ospedaliere

RETROSCENA

La sospensione fino al 15 marzo secondo il governo potrebbe non bastare

Scuole, lo stop alle lezioni

potrebbe essere prorogato

Scontro con gli scienziati

IL CASO

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VENERDÌ 6 MARZO 2020LASTAMPA 9
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