La Stampa - 11.03.2020

(Ben Green) #1

L


exus atterra nel do-
mani elettrico con
un concept car che in-
tegra un drone, l’Air-
porter. Il dispositivo
volante dovrebbe al-
leggerire gli occupanti da varie
incombenze, incluso il traspor-
to dei bagagli dalla macchina a
casa e viceversa. È di una delle
molteplici applicazione tecno-

logiche che il marchio pre-
mium del gruppo Toyota esibi-
sce sul prototipo LF-30 Electri-
fied, che a Ginevra avrebbe de-
buttato in anteprima europea,
dopo la passerella a Tokyo del-
lo scorso autunno. Tra le funzio-
ni a guida autonoma ci sono le
conosciute Chaffeuer e Guar-
dian, ma anche la Front Door
Pick-up, grazie alla quale è la

macchina che va a prendere il
guidatore.
Sul concept sono intelligenti
perfino i cristalli: quelli laterali
possono modificare la loro opa-
cità al servizio della privacy e
del comfort, mentre quello del
tetto è a comando vocale e può
proiettare sia informazioni sia
video. L’apertura delle portiere
ad ala di gabbiano costituisce
un omaggio a un glorioso passa-
to nella speranza di un presti-
gioso futuro.
Il prototipo misura 5,09 me-
tri lunghezza e offre un passo
generoso di 3,2 metri. In altez-
za misura 160 centimetri ed in
larghezza poco meno di 200.
L’alimentazione elettrica è an-
che frutto dell'esperienza matu-
rata dal gruppo Toyota con i si-
stemi ibridi, che ha finora com-
mercializzato in 15 milioni su
veicoli. Lexus non è stata trop-
po generosa con i dettagli tecni-
ci, ma la trazione è integrale
con motori piazzati su ogni ruo-
ta per un totale di 400 Cv di po-
tenza e 700 Nm di coppia. La ve-
locità massima è di 200 orari, lo
spunto da 0 a 100 km/h avvie-
ne in 3,8 secondi. L’autonomia
massima di 500 chilometri nel
ciclo Wltp è resa possibile dalla
una batteria agli ioni di litio da
110 kWh. In occasione delle
Olimpiadi di Tokyo, Toyota do-
vrebbe annunciare novità im-
portati sugli accumulatori allo
stato solido. M. ECC. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

T


utto sommato, riman-
darne l’esordio è sta-
to un bene: non lo am-
mettono ufficialmen-
te in Toyota, ma lo
fanno intendere. Il ri-
ferimento è al nuovo B-Suv
ibrido che doveva essere pre-
sentato a Ginevra e il cui esor-
dio, complice il Coronavirus, è
stato rimandato a data da de-

stinarsi. Poco male, visto che il
modello non arriverà a listino
prima di marzo 2021. E poi c’è
una Yaris nuova da cima a fon-
do da lanciare sul mercato,
quindi meglio non mettere
troppo carne al fuoco.
Certo è che il Suv urbano
avrà enorme importanza stra-
tegica nella gamma Toyota e
andrà a confrontarsi con best

seller come Ford Puma, Nis-
san Juke e Renault Captur.
Protagoniste del segmento del-
le sport utility per la città, sui
4-4,2 metri di lunghezza, in
piena ascesa: nel 2019, in Eu-
ropa, ne sono state vendute
1,9 milioni di unità, in crescita
del 20% sul 2018.
Dal canto suo, la giapponese
offrirà al pubblico il piatto for-
te della Toyota, ovvero la tec-
nologia ibrida, con quattro ruo-
te motrici in opzione (grazie al-
la presenza di un’unità motrice
elettrica aggiuntiva al retrotre-
no). E siederà immediatamen-
te al di sotto della C-HR, pur
avendo dimensioni legger-
mente maggiori rispetto a quel-
le della Yaris: da quest’ultima
erediterà la piattaforma co-
struttiva e il motore tre cilindri
di 1.5 litri, supportato da un’u-
nità elettrica – alimentata da
una batteria a litio – incorpora-
ta nel cambio automatico.
La potenza dovrebbe atte-
starsi a quota 116 Cv, con la
possibilità di poter marciare
in ambiente urbano per
l'80% del tempo in modalità
elettrica. Infine, la vettura
sarà costruita presso la fab-
brica Valenciennes, Fran-
cia, dove viene assemblata
la Yaris e dove Toyota ha pia-
nificato investimenti per un
totale di 400 milioni di euro
al fine di ampliarne le linee
produttive. O. A. E. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIERO BIANCO


L


a griffe GFG Style (di
Giorgetto e Fabrizio
Giugiaro) ha presen-
tato tre prototipi elet-
trici ultrasportivi. Il
più intrigante, Bandi-
ni Dora, è una “barchetta” che
omaggia il marchio romagnolo
diventato celebre per le sofisti-
cate vetture da corsa artigiana-
li. Bandini Automobili produs-
se (tra il 1946 e il 1992) 75 “bar-
chette” biposto da competizio-
ne. E Giorgetto Giugiaro si è ispi-
rato a quella storia di successo
per la versione moderna. «Co-
struita in serie limitata aprirà
una nuova era per l’azienda -
spiega il Ceo Michele Bandini,
pronipote del fondatore Ilario -
che mantiene la cura del detta-
glio sposando l’innovazione».
Dora (come la mamma del
fondatore) è una biposto full
electric a 4 ruote motrici, spinta
da 2 motori per un totale di 400
kW. Il telaio è in alluminio spa-
ce frame, la carrozzeria in fibra
di carbonio. «Cercavo una for-
ma originale - racconta Giorget-
to Giugiaro - ed è nata una vettu-
ra edonistica come piace a me.
Difficile concepire oggi una
sportiva così senza considera-
re l'evoluzione sulla sicurez-
za. Pensando alla F1, ho idea-
to un parabrezza pulito come
si usava una volta, senza rin-
forzi, il più lineare e leggero

possibile. Per garantire prote-
zione, c’è una sovrastruttura
che si integra nello stile, con
una marcata funzione struttu-
rale e protettiva».
Nel design moderno e dina-
mico si ritrovano molti stilemi
classici di Giugiaro: «Un caratte-
re forte che deriva anche dalla
doppia protezione che scorre la-
teralmente e raccorda le fianca-
te con l’ampio roll-bar il quale
ospita a sua volta uno spoiler
che ottimizza le esigenze aero-
dinamiche. Le porte incerniera-
te davanti garantiscono un age-
vole accesso».
Fabrizio Giugiaro ha perso-
nalmente curato le altre novità,
due hyper-car “all-terrain” pen-
sate per l'Arabia Saudita. Sono
la Vision 2030 e la sua evoluzio-
ne Desert Ride, il cui nome già
svela la mission. «L'essenza -
spiega Fabrizio - è l’architettura
specifica per la vocazione off
road di una possibile granturi-
smo a 4 ruote motrici, capace di
affrontare agilmente percorsi
impegnativi. La definirei un hy-
per-suv ad altissime prestazio-
ni. Questa evoluzione estrema
è nata per performare principal-
mente in fuoristrada, risultan-
do molto alta da terra. È una
due posti secchi rivolta ai gran-
di divertimenti nei ride del de-
serto. La caratteristica principa-
le è l'impostazione con un unico
assetto alto con sospensioni spe-
cifiche per un uso in fuoristrada
estremo». Alimentazione elet-
trica anche per le Vision 2030:
600 Cv erogati dai due motori
da 200 kW più una batteria da
90 kW per una velocità massi-
ma di 200 km l’ora. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

LF-30 ELECTRIFIED


Ali di gabbiano e drone


Sulla concept Lexus


è intelligente pure il tetto


LA GAMMA SI ALLARGA NEL 2021


Toyota rimanda il lancio


del crossover da città


cugino della nuova Yaris


Un assaggio del B-Suv che doveva debuttare a Ginevra

GIORGETTO E FABRIZIO FIRMANO TRE SPORTIVE ELETTRICHE ECCITANTI. CON UN OCCHIO AL MERCATO ARABO


La “barchetta” Bandini e il super Suv by Giugiaro


  1. La barchetta elettrica GFG Style Bandini Dora. 2. Vision 2030 Desert Rid, la variante off-road. 3. La prima Vision 2030


GFG Style proietta nel
futuro un celebre brand
romagnolo con la “Dora”
ed esplora le vie del
deserto con la Vision 2030
nella versione Desert Ride

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A Ginevra era previsto il debutto europeo della show car giapponese


SPECIALE AUTO


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