La Stampa - 11.03.2020

(Ben Green) #1

IL CASO / 1


I


posti letto, certo: soprat-
tutto nelle rianimazioni
e nei reparti delle malat-
tie infettive. Le attrezza-
ture, anche: dai ventilatori ai
dispositivi di protezione indi-
viduale. Ma la tenuta del si-
stema sanitario piemontese,
che scricchiola di fronte alla
pressione esercitata dall’a-
vanzare dell’epidemia, passa
anche dalla capacità del per-
sonale sanitario, a tutti i livel-
li, di reggere i ritmi imposti
da un’emergenza di cui, oltre-
tutto, nessuno è in grado di
pronosticare la durata.
Il servizio di assistenza psi-
cologica - presente
da anni negli ospedali dell’A-
sl di Torino, nato nei reparti
oncologici ed ora ritarato sul
virus - rientra in quest’ottica.
Da oggi all’ospedale San Gio-
vanni Bosco partiranno ses-
sioni, con cadenza quotidia-
na, rivolte a chi, in sostanza,
non ce la fa più. O comincia
ad annaspare. Venti psicolo-
gi in campo, ritrovo in una sa-
la dell’ospedale (con acces-

so contingentato), sedute
brevi: ma indispensabili per
trovare una “exit strategy”.
«Va da sé che l’iniziativa, vali-
da per tutti i presidi dell’Asl,
interessa prevalentemente
chi lavora nelle rianimazio-
ni e nei pronto soccorso»,
premette Monica Agnesone,
psicologa. Ovvero la prima li-
nea. «Ma chiunque ne abbia

necessità può presentarsi,
siamo a disposizione di tut-
ti», aggiunge.
Per capire cosa giustifichi
un servizio del genere biso-
gnerebbe entrare nei reparti
di terapia intensiva o nel
“backstage” dei pronto soc-
corso, dove operatori affan-
nati scattano come molle a
tutte le ore sulla base di un’e-
mergenza che non conosce
pause. «In effetti la pressione
e quindi lo stress sono in au-
mento tra il personale sanita-
rio – conferma la psicologa -.
Non solo il lavoro è continuo
e i ritmi accelerati ma è conti-
nua la tensione, quindi la
paura». Di cosa? «Paura di
sbagliare, paura di essere
contagiati, paura di non far-
cela ad andare avanti in que-
ste condizioni». Vale in pri-
mis per le rianimazione e i
pronto, ma vale anche per al-
tri reparti: dalle malattie in-
fettive alle pneumologie, dal-
la medicina di urgenza alla
medicina generale.
«In generale è salito il livel-
lo di attenzione e il senso di
allerta – aggiunge la dotto-
ressa -. Più di tutto, gli opera-

tori devono misurarsi con un
forte senso di solitudine».
Una solitudine a tutti i livelli:
nei reparti, dove non c’è tem-
po per confrontarsi con colle-
ghi sempre e comunque pre-
si; a casa, dove bisogna cerca-
re di non allarmare la fami-
glia; con gli amici, concentra-
ti sui loro problemi. Fuori da
questi perimetri è ancora

peggio se è vero che, come
hanno dichiarato in questi
giorni alcuni medici, alcuni
operatori evitano di raccon-
tare il lavoro che fanno per ti-
more di essere isolati. «La co-
sa peggiore di questo virus è
proprio il senso di isolamen-
to che presuppone, fisico e
psicologico», riflette la psico-
loga. Come fisico e psicologi-

co è il disagio di chi rincorre
le emergenze.
Il servizio, prima di tutto
un servizio di ascolto, nasce
da queste premesse. Ed è un
servizio prezioso. «Insegnia-
mo al personale come gestire
le emozioni e lo stress – spie-
ga Agnesone -. In che termi-
ni? Ritagliandosi momenti in
cui staccare per ricentrarsi,

come diciamo noi, e abbassa-
re il livello di tensione, ricor-
rendo a esercizi respiratori,
focalizzando l’attenzione su
altro, nei rari momenti libe-
ri». Si chiamano tecniche si
stabilizzazione, servono a
non perdere il controllo. «Tec-
niche che, dopo essere state
insegnate, diventano una ri-
sorsa alla quale i singoli pos-

sono attingere personalmen-
te». Perché altrimenti «lo
stress finisce per deteriorare
le energie». Con una differen-
za, sostanziale: i posti letto
possono essere aumentati e i
dispositivi di protezione in-
crementati, seppur con fati-
ca. Le energie, invece, non so-
no infinite. ALE. MON. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli ospedali torinesi stanno adottando misure impensabili fino
ad una settimana fa

«T


empo di con-
segna dalla
firma dell’in-
tesa: una setti-
mana» dice Giancarlo Perla,
presidente di Aiop Piemonte,
l’Associazione che rappresen-
ta i privati in Sanità, conven-
zionati e non. La consegna
non riguarda una spedizione
di merci ma la riconversione
della storica e blasonata clini-
ca Pinna Pintor a Torino, passa-
ta dopo corsi e ricorsi al Grup-
po Policlinico di Monza, come
struttura dedicata esclusiva-
mente ai pazienti colpiti dal co-
ronavirus. Clinica, oltretutto,
dotata di terapia intensiva. La
disponibilità, manifestata ieri
alla Regione, rappresenta un
salto di qualità: i privati non so-
lo sono pronti ad ospitare nel-
le rispettive strutture pazienti
«normali», cioè non Covid, in
linea con quanto annunciato
in prima battuta, ma anche
quelli contagiati dal virus. Nel
caso specifico, in una struttura
ad hoc. Obiettivo: permettere
al sistema sanitario pubblico,
in sofferenza, di liberare posti.
«Le nostre 36 strutture sono
a disposizione per deconge-
stionare gli ospedali pubblici e
gestire pazienti anche gravi
nei nostri posti letto di rianima-
zione, di acuzie e di post acu-
zie, in caso di malati cronici»,
precisa Perla. Significa urgen-
ze, ovvero chi ha bisogno di in-
tervento immediato, e urgen-
ze differibili, cioè chi necessita
di intervento nell’arco di
24/48 ore, in particolare sui
pazienti più fragili. A questo si
aggiunge l’offerta della Pinna
Pintor, forte di 25 posti letto in
terapia intensiva e post-inten-
siva, per i pazienti Covid. Of-

ferta certamente interessante
per la Regione,
Apertura anche per quanto
riguarda i servizi ambulatoria-
li: «Possono dare una mano
per prestazioni necessarie ma
non urgenti». Questo perché,
aggiunge Perla, «ci sono nume-
rose altre cure di cui i cittadini
hanno bisogno». Trattativa
aperta anche con Aris Piemon-
te, l’associazione che rappre-
senta le strutture private con-
venzionate di matrice religio-
sa: l’offerta prevede la creazio-
ne di 20 posti letto per pazienti
non Covid in ogni presidio di
post acuzie, ovvero per i mala-
ti che hanno superato la fase
acuta della malattia, per un to-
tale di 200 posti.
E poi ci sono 120 posti letto

messi a disposizione dalle due
residenze per anziani di San
Salvario, la «Chiabrera 34» (in
via Chiabrera 34) e la «Massi-
mo D'Azeglio» (in via Maro-
chetti 11). I primi 13 pazienti
sono arrivati ieri dall’Amedeo
di Savoia, altri 12 sono attesi
questa mattina dall’Oftalmi-
co. Per tutti è stata chiesta ospi-
talità per un periodo di 60 gior-
ni. Le due case di riposo aperte
lo scorso luglio dal gruppo
Gheron (che a novembre ospi-
tarono 12 sfollati per la rimo-
zione dell'ordigno bellico rin-
venuto in via Nizza), contano
in tutto 400 posti letto, di cui
in questo momento la metà oc-
cupati dagli ospiti delle struttu-
re: «I pazienti in arrivo dagli
ospedali saranno accolti in re-
parti dedicati, su piani che og-
gi sono vuoti, con percorsi se-
parati: non entreranno mai in
contatto con i nostri ospiti, co-
sì da scongiurare qualsiasi ri-
schio», spiega Carmelo Zup-
pardi, il direttore delle due
Rsa, convenzionate con l'Asl
To1 (che coprirà per intero i co-
sti di questo sforzo extra). Per i
pazienti, ospitati in camere
doppie dotate di ossigeno, le
due strutture gemelle incre-
menteranno il personale: da
240 a 300 unità.
Infine la questione sollevata
in quarta commissione regio-
nale da Mauro Salizzoni e Da-
niele Valle, entrambi del Pd:
«Mentre il sistema pubblico ha
sospeso le ordinarie attività di
visite specialistiche e diagno-
stica non urgente, i privati con-
venzionati continuano invece
la loro attività. In aggiunta, ri-
sulterebbe che, qualora la Re-
gione sospendesse queste pre-
stazioni, potrebbero lamenta-
re un danno di 60 milioni al me-
se.». PF. CAR. - ALE. MON. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Al San Giovanni Bosco debutta il servizio di supporto per il personale


“Sedute brevi ma indispensabili per gestire il profondo senso di disagio”


“I ritmi sono insostenibili”

Gli psicologi in campo

per medici e infermieri

assediati da stress e paure

ALESSANDRO MONDO
Tamponi in ordine di priori-
tà: sospesi, su disposizione
dell’Unità di crisi della Re-
gione, quelli sui soggetti
asintomatici perché in que-
sti casi «il test non appare so-
stenuto da razionalità scien-
tifica e potrebbe addirittura
essere fuorviante».
Sospesi gli screening per i
malati oncologici per ridur-
re il rischio di contagio: vie-
ne mantenuta solo l’attività
relativa agli esami di appro-
fondimento raccomandati
per gli assistiti con esito posi-
tivo al test di screening. So-
no le ultime misure, in ordi-
ne di tempo, di una regione
che le prova tutte per circo-
scrivere e rallentare l’avan-
zata dell’epidemia.
Ieri Alberto Cirio si è detto
pronto a chiedere un altro gi-
ro di vite sulle misure restrit-
tive, accodandosi alla Lom-
bardia. Prima dell’ennesimo

salto di qualità si attende la
valutazione sull’efficacia del-
le misure di contenimento
già in vigore: il giudizio è de-
mandato all’Unità di crisi re-
gionale e al Comitato scienti-
fico appena istituito. «Se
quello che attendiamo già
nella giornata di domani
(ndr: oggi per chi legge) le ri-

terrà non ancora sufficienti,
siamo pronti ad appoggiare
nei confronti del governo le
misure ancora più restrittive
chieste dal governatore del-
la Lombardia Fontana. La vi-
ta di ogni persona viene pri-
ma di tutto».
Il Piemonte comincia a pa-

gare un prezzo elevato. Tra il
pomeriggio e la sera 4 nuovi
decessi – negli ospedali di
Asti, Biella, Cuneo e Novara
–, che portano a 21 il numero
dei morti. Al momento sono
482 le persone risultate positi-
ve al coronavirus. I ricoveri:
115 a Torino, 58 ad Asti, 69
ad Alessandria, 23 a Biella,
14 a Cuneo, 24 a Novara, 24 a
Vercelli, 11 nel Vco. Diciotto i
casi positivi arrivati da fuori
regione, 74 le persone ricove-
rate in rianimazione. Pirelli
ha annunciato che un dipen-
dente della fabbrica di Setti-
mo è positivo: produzione ral-
lentata, garantite le forniture
ai clienti.
Numeri che rendono il sen-
so di un’emergenza in cresci-
ta. Quello che è peggio, di du-
rata indefinibile. Non a caso,
gli ospedali adottano misure
impensabili fino ad una setti-
mana fa. La Città della Salute
ha attivato un servizio di

pre-triage «su tutto il flussope-
donale e veicolare in entrata
a Molinette, Regina Margheri-
ta, Sant’Anna e Cto» basato
sul controllo della febbre e di
altri sintomi: 8 gli accessi pre-
sidiati alle Molinette, gli altri
saranno chiusi, montate due
tende della Protezione civile
all’ingresso di corso Dogliot-
ti. Previsti controlli anche
all’esterno del San Giovanni
Antica Sede e della Dental
School.
Obbligo tassativo della
mascherina per il personale
sanitario e per pazienti con
sintomi respiratori. Vietata
la sosta degli accompagnato-
ri dei pazienti nelle sale di at-
tesa dei Dea e del pronto soc-
corso. Autorizzata la presen-
za di un solo care giver o ac-
compagnatore per ogni pa-
ziente. Accesso sospeso alle
associazioni di volontaria-
to. L’Asl di Torino ha sospe-
so l’attività dei Centri diurni

a valenza sanitaria e punta
sullo smart working in tutti i
casi possibili.
Misure impegnative. Poca
roba se rapportate alla sfida
delle sfide: aumento dei posti
letto, come da indicazione
dell’Unità di crisi della Regio-
ne, e assunzioni per garantire
gli organici, a loro volta falci-

diati dai contagi. Le Molinet-
te attiveranno un reparto per
pazienti Covid da 20 posti let-
to, forse operativo già da og-
gi: richiesta l’assunzione di
15-20 medici, 16 infermieri e
10 operatori socio-sanitari
(oss), più un numero ancora
imprecisato di medici. Mauri-

ziano: 31 posti letto, 16 tra
pneumologi, internisti, ane-
stesisti e infettivologi; Asl To-
rino: nei quattro ospedali –
Amedeo di Savoia, Maria Vit-
toria, San Giovanni Bosco,
Martini – si potranno attivare
fino a un massimo di 110 po-
sti letto, Covid e non, il fabbi-
sogno calcolato è di 16 medi-
ci, 30 infermieri, 37 operato-
ri socio-sanitari. Asl Torino
3: 145 posti letto, 18 medici,
55 infermieri, 34 oss. Asl Tori-
no 4: 105 solo i letti Covid,
tra aumenti e riorganizzazio-
ne, 27 medici, 78 infermieri,
48 oss, 8 tra medici e assisten-
ti sanitari per l’igiene pubbli-
ca. Asl Torino 5 (purtroppo è
di ieri la notizia che il diretto-
re generale è risultato positi-
vo): 60 letti Covid, 9 medici,
12 infermieri, 10 oss. San Lui-
gi: 89 posti letto, 52 medici,
54 infermieri, 29 oss, 2 fisote-
rapisti, 3 radiologi. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

GIANCARLO PERLA


PRESIDENTE


AIOP PIEMONTE


controlli nelle convenzionate

I Nas accendono un faro

sulle strutture dei privati

Gestione dei casi sospetti - o
accertati - di coronavirus, atti-
vazione delle misure necessa-
rie, sia preventive che di fil-
traggio. Analisi dei carichi di
lavoro e della ripartizione dei
compiti tra il personale sani-
tario. Sono alcuni degli aspet-
ti che i Nas di Torino hanno
iniziato a verificare a partire
dai giorni scorsi nelle clini-
che e strutture della sanità
privata piemontese. Un mon-
do complesso, dove gli accer-
tamenti sono dovuti in una fa-
se d’emergenza. La lista dei
luoghi da «visitare» è lunga e
riguarda città e provincia,
non solo quella di Torino. So-
no molti gli ospizi, le case di
cura e le residenze per anzia-
ni gestite da privati che ospi-

tano pazienti in età avanzata
e con patologie pregresse o
degenerative. In questi am-
bienti è fondamentale, secon-
do gli inquirenti, che ogni mi-
nimo sospetto di contagio sia
immediatamente affrontato.
I controlli dei Nas non
escludono il centro città. Due
giorni fa i militari del Nucleo
antisofisticazione e sanità so-
no entrati alla clinica Forna-
ca di Sessant, in corso Vitto-
rio Emanuele II, uno dei più
rinomati centri della sanità
privata. Non sono state conte-
state irregolarità. Le verifi-
che sono proseguite ieri
all’Humanitas Gradenigo, l’o-
spedale polispecialistico ac-
creditato con il servizio sani-
tario nazionale di corso Regi-

na Margherita. Un polo im-
portante, dove i militari han-
no verificato vari punti. An-
che in questo caso tutto risul-
tato a norma. Ma i blitz non
sono di certo finiti.
Intanto ieri qualche mo-
mento di preoccupazione è
stato espresso da alcuni lavo-
ratori della clinica San Luca
spa, in strada della Vetta, do-
ve un paziente è stato trova-
to positivo al coronavirus do-
menica. All’unità di crisi di
corso Marche il caso risulta
regolarmente comunicato.
«Alcuni di noi però hanno
paura - spiega un lavoratore


  • perché capita spesso di toc-
    care senza guanti oggetti
    con cui sono venuti a contat-
    to i pazienti. Non essendoci
    state date comunicazioni uf-
    ficiali su tamponi da esegui-
    re o quarantene, temiamo
    un possibile contagio».
    «A me - prosegue la perso-
    na che lavora al San Luca - è
    stato detto lunedì mattina di
    mettermi in mutua». E. SOL. —
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


3


I pazienti deceduti in
Piemonte nella
giornata di ieri: sale il
numero de morti

18


I casi positivi
provenienti da fuori
regione. Quelli in
elaborazione sono 126

MONICA AGNESONE


PSICOLOGA


IL CORONAVIRUS


Le nostre 36
strutture sono a
disposizione per
decongestionare gli
ospedali pubblici

La Pinna Pintor ha
25 posti letto in
terapia intensiva e
post-intensiva, per
gestire pazienti Covid

Siamo in grado di
gestire pazienti
anche gravi nei
nostri posti letto
di rianimazione

Il pre-triage con il controllo della temperatura corporea è stato instal-
lato agli ospedali Cto, Sant'Anna, Regina Margherita e Molinette

IL CASO /2


Sette giorni per ospitare alla Pinna Pintor anche i pazienti contagiati

Ieri i primi trasferimenti nelle case di riposo: accolti in reparti dedicati

Cliniche e residenze

offrono altri posti letto

115


I positivi a Torino
Altri 58 ad Asti,
69 ad Alessandria
e 14 a Cuneo

74


Le persone che
attualmente sono
ricoverate nei reparti
di rianimazione

20


Il totale dei morti
dall’inizio
dell’emergenza legata
al virus Covid

Ventuno morti, gli ospedali ora si blindano


Cirio: “Pronti a misure ancora più drastiche”


Il Piemonte si associa alle richieste del presidente della Lombardia. Stop ai tamponi su tutti gli asintomatici

IL CORONAVIRUS


Pressione e stress
sono aumentati per
il personale sanitario:
ritmi senza sosta e
paura di sbagliare

AFP


Pirelli ha annunciato
che un dipendente a
Settimo è positivo:
produzione rallentata

La Città della Salute
ha attivato un servizio
di pre-triage
per chiunque entri

32 LASTAMPAMERCOLEDÌ11 MARZO 2020


CRONACA DI TORINO


T1 PR R

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