La Stampa - 11.03.2020

(Ben Green) #1

FRANCESCA LAY
CLAUDIA LUISE


Nessun panico, non restere-
mo tutti senza cibo. Il messag-
gio che produttori e distribu-
tori stanno provando a diffon-
dere è che non ci sono proble-
mi di approvvigionamento
ma sono proprio code e acca-
parramenti a svuotare gli scaf-
fali e a provocare la carenza
temporanea di alcuni prodot-
ti. Come è successo la scorsa
sera quando i torinesi, dopo il
discorso del premier Conte si
sono fatti prendere dal pani-
co e hanno di nuovo assalito i
supermercati della città aper-
ti tutta notte. C’era una fila di
almeno cinquanta persone di
fronte al Carrefour di corso
Montecucco. Stessa situazio-


ne anche negli altri. «La coda
arrivava in corso Bramante,
quindi almeno 300 metri –
spiega un uomo uscito dal
market di corso Turati – ma
abbiamo aspettato». Il per-
ché lo riassume un giovane
uscito con il carrello pieno:
«Ho preferito venire a fare
una scorta perché domani ci
sarà ancora più gente. E poi
perché forse è arrivato il mo-
mento di prendere più seria-
mente la questione».
La presidente dell’Ascom,
Maria Luisa Coppa, è scorag-
giata dopo l’ennesima corsa
inutile verso la grande distri-
buzione. «Nei negozi di quar-
tiere c’è tutto. Questa corsa fol-
le ai supermercati è ingiustifi-
cata sia a livello igienico sani-

tario sia per i rifornimenti. Bi-
sogna andare a fare la spesa in
modo equilibrato, al negozio
sotto casa. Queste code an-
drebbero sanzionate anche
perché sono comportamenti
del genere a provocare caren-
ze». Intanto la grande distribu-
zione si è organizzata per se-
gnalare la distanza di sicurez-
za con nastri adesivi sul pavi-
mento. «Vorrei esortare tutti i
consumatori a rimanere calmi
e ad evitare la psicosi da acca-
parramento. Nei nostri punti
vendita non c’è nessun proble-
ma di approvvigionamento
delle merci e anche la produ-
zione dei nostri fornitori conti-
nua normalmente» commen-
ta il presidente di Nova Coop,
Ernesto Dalle Rive.

Tutti – da Coop, ad Amazon
e Eataly – si stanno attrezzando
per potenziare i servizi di conse-
gna a domicilio. «Registriamo
il raddoppio delle consegne a
casa rispetto alla scorsa settima-
na ma le prepariamo sempre il
giorno della consegna per ga-
rantire il massimo della fre-
schezza. Abbiamo abbassato la
soglia della consegna gratuita


  • spiega l’amministratore dele-
    gato di Eataly, Nicola Farinetti

  • per venire incontro a chi desi-
    dera ordinare prodotti freschi
    più volte a settimana». Anche
    gastronomie, pizzerie al taglio
    e kebab, che devono chiudere
    alle 18, possono proseguire ol-
    tre questo orario solo conse-
    gnando a domicilio. —
    © RIPRODUZIONE RISERVATA



  1. Una cassiera, protetta dalla mascherina, allontana i clienti in atte-
    sa. 2. Anche ieri piccoli e grandi supermercati sono stati presi d’as-
    salto dai cittadini. 3. La coda nella tarda serata di lunedì, davanti
    all’ingresso del Carrefour di corso Montecucco, subito dopo l’annun-
    cio del nuovo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte


Questa corsa folle ai
supermercati è
ingiustificata sia a
livello igienico
sia per i rifornimenti

REPORTERS


MARIA LUISA COPPA


PRESIDENTE


ASCOM


confindustria

“Chiudere tutto


sarà devastante


Deve restare


l’ultima opzione”


La grande corsa ai supermercati


Ed è boom di consegne a domicilio


Le associazioni del commercio: nei negozi c’è tutto. I colossi: nessun problema con le scorte


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REPORTERS


1


REPORTERS


Andrebbero
sanzionati anche
perché sono
comportamenti così
a provocare carenze

IL CORONAVIRUS


«In un momento come questo
rallentare o chiudere le attivi-
tà produttive sarebbe rovino-
so, devastante. Non è escluso
che si possa essere costretti a
farlo, ma deve essere l’ultima
soluzione». Il presidente di
Confindustria Piemonte, Fa-
bio Ravanelli, sottolinea l’im-
portanza del rispetto delle re-
gole proprio per non arrivare
a decisioni ancora più drasti-
che. «La situazione è dramma-
tica. La tutela della salute del-
le persone viene al primo po-
sto, ma nei limiti del possibile
dobbiamo cercare di salvare
l’economia. Se ogni imprendi-
tore e ogni lavoratore appli-
cheranno in modo rigorosissi-
mo, maniacale, le norme pre-
viste dall’ultimo decreto della
Presidenza del Consiglio, in
un paio di settimane si potreb-
be vedere la luce fuori dal tun-
nel». Eppure una possibilità
che potrebbe profilarsi è quel-
la di ridurre le attività produt-
tive non indispensabili, soste-
nuta da una parte della Fiom
ma che invece non trova l'ac-
cordo degli altri sindacati.
Una scelta che, nel caso si
rendesse necessaria, per il pre-
sidente della Camera di Com-
mercio e dell'Unione Indu-
striale, Dario Gallina, potreb-
be portare a fallimenti. «Si pos-
sono individuare soluzioni
per beni non necessari, con ac-
cordi a livello territoriale, ma
non è possibile chiudere tutto
perché ci sono aziende che per-
derebbero le commesse e non
riaprirebbero più» spiega.
«Chiudendo le fabbriche si am-
mazza il Paese. Una modula-
zione concertata con il sinda-
cato per potere ridurre la capa-
cità produttiva in un momen-
to di economia debole è possi-
bile, ma bisogna consentire al-
le aziende che vogliono lavora-
re a capacità produttiva piena
di poterlo fare. L'importante è
che non siano il governo i i go-
vernatori a prendere decisioni
forti per tutti».
Le due difficoltà principali,
al momento, sono legate al tra-
sporto internazionale delle
merci e alla fornitura di com-
ponenti. C. LUI. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

*


*


Un lettore scrive:


«Visto cosa è successo per il co-
ronavirus ho pensato al nuovo
ospedale che sostituirà le Moli-
nette al Lingotto vicino al grat-
tacielo.
«Prima che esplodesse l’e-
mergenza ci dicevano che ci
sarà un riduzione dei posti
letto disponibili rispetto al
vecchio ospedale per una mi-
gliore organizzazione... ora
è esplosa l’emergenza e i po-
sti letto soprattutto in tera-
pia intensiva non bastano
da nessuna parte!
«Visto che bisogna ancora co-
struirlo non sarebbe meglio
magari progettare un piano o
due in più, da lasciare chiusi
ma attrezzati, per eventuali


necessità come questa?
«Noi non siamo i Cinesi non
riusciamo ad allestire un ospe-
dale in due settimane, ma se
l’ospedale esiste già...
«Avere all’interno di una
struttura come la futura Cit-
tà della Salute stanze già
preposte all’emergenze pen-
so sarebbe meglio che cerca-
re sistemazioni di fortuna
da altre parti e penso sareb-
be anche meno dispendioso

e più sicuro per i malati».
DURIO MICHEL

Un lettore scrive:
«Per evitare l'assembramento
sui trasporti pubblici (treni,
bus, tram e metro) per motivi
lavorativi, non sarebbe saggio
sospendere il pagamento del-
le strisce blu per favorire lo
spostamento in macchina?».
ROBERTO MONGIARDINO

Un lettore scrive:
«L'Assessore Lapietra gioisce
per le minori emissioni di CO2
dovute al "successo" dell'ope-
razione monopattini che
avrebbe ridotto gli spostamen-
ti con l'auto e probabilmente
sarà vero. Ho però constatato
di persona che il monopattino
condiviso ha dei costi non cer-
to alla portata di tutte le ta-
sche, perlomeno non di quelle

di molti torinesi grazie a cui il
movimento 5 stelle è al gover-
no (?) della città, quelli delle
periferie, dove il servizio nem-
meno arriva.
«Un costo di 9 € per un tragitto
di andata e ritorno durato
complessivamente 20 minuti
non sono certo una tariffa eco-
nomica ed è sorprendente che
una città dove molti ritengono
un fastidioso optional pagare
il mezzo pubblico si sia così

ben disposti a strapagare un
servizio simile che copre solo
una porzione della città.
«Sono appena tornato da Bar-
cellona, città presa ad esem-
pio anni fa e che ora ci guarda
dall'alto in basso: niente mo-
nopattini in free floating ma 7
capienti linee di metropolita-
na, dozzine (per stallo) nuo-
vissime bici condivise elettri-
che, centinaia di taxi a prezzi
umani, wi-fi pubblico diffuso.
«Qui si spacciano come pronti
domani progetti che appena
esistono sulla carta (la linea
2) e si magnificano servizi che
pochi possono permettersi e
intanto si tagliano quelli che ci
sono. E ci raccontano pure che
siamo smart e sostenibili!».
CARLO ALBERTO

Specchio dei tempi

«Cambiamo il progetto della futura Città della Salute» - «Sospendiamo le strisce blu»
«Monopattini troppo cari, in una città che deve imparare dall’estero»

SPECCHIO DEI TEMPI LOTTA CONTRO IL VIRUS - http://www.specchiodeitempi.org/virus - [email protected] - info: 011.6568376

MERCOLEDÌ 11 MARZO 2020LASTAMPA 43


CRONACA DI TORINO


T1 PR

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