La Stampa - 11.03.2020

(Ben Green) #1
realizzato da cinque ingegneri informatici

Aeter, il videogame targato Politecnico


“Speriamo la passione diventi un lavoro”


LEONARDO DI PACO
Creare da zero un prodotto
frutto di quel mix tra creativi-
tà e tecnologie, con la speran-
za di riuscire un giorno a tra-
sformare la passione per i vi-
deogames in un lavoro.
È il sogno di un team di cin-
que studenti del corso di lau-
rea magistrale in Ingegneria
Informatica, specializzazione
Grafica e Multimedia, del Poli-
tecnico, che in quattro mesi
per fini didattici hanno svilup-
pato un’applicazione di realtà

virtuale - “Aeter” - traendo
ispirazione dai loro gusti co-
me videogiocatori.
«I nostri docenti, Andrea
Giuseppe Bottino e France-
sco Strada, ci hanno chiesto
di realizzare un prodotto uti-
lizzando il motore grafico
“Unity”, così alla fine di otto-
bre ci siamo messi all’opera e
dopo aver valutato diverse op-
zioni abbiamo scelto di realiz-
zare un videogioco che met-
tesse assieme i generi “Survi-
val”, “Shooting” e “Racing”»

spiega Simone Terzuolo, lo
studente che assieme ai colle-
ghi Andrea Gravile, Gianma-
rio Lupini, Alessandro Picar-
di e Francesca Scarrone ha
sviluppato il gioco. «L’intento


  • prosegue Simone - era realiz-
    zare qualcosa che innanzitut-
    to soddisfacesse i nostri gusti
    in ambito videogiochi. Quin-
    di abbiamo preso ispirazione
    da alcuni titoli per creare il no-
    stro prodotto».
    Quali sono stati i giochi che
    hanno dato ispirazione a gio-


vani del team “Idont Studio”?
«Il mitico "Carmageddon",
"Jak X" ma anche Mario Kart e
"Crash Team Racing", il video-
game di corse della storica se-
rie "Crash Bandicoot"».

Il risultato è “Aeter”, video-
gioco pubblicato un paio di
giorni fa (scaricabile gratuita-
mente dal sito del team) frut-
to di lunghe ore di lavoro e rea-
lizzato attraverso la piattafor-

ma di modellazione Blender.
La scelta stilistica individua-
ta dal team di ragazzi del Poli
è stata una di quelle più in vo-
ga negli ultimi tempi in ambi-
to videoludico e chiamata
“low poly”. L’ambientazione
di “Aeter” è un’arena futuristi-
ca spaziale, dove un veicolo
deve sopravvivere agli attac-
chi dei nemici. «Realizzare
questa applicazione ci ha ri-
chiesto un grande dispendio
di energie e di tempo, soprat-
tutto per riuscire a rispettare
la scadenza didattica dei quat-
tro mesi. Siamo comunque
molto soddisfatti del risulta-
to». Le difficoltà non sono
mancate. Il sogno, ovviamen-
te, è riuscire un giorno a far di-
ventare questa esperienza un
lavoro vero e proprio. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ANDREA JOLY


U


n testo rinnovato e
30 tavole curate nei
minimi dettagli, tra
analisi al microsco-
pio e centinaia di campiona-
menti. La nuova edizione di ri-
ferimento della Divina Com-
media illustrata prende vita a
Torino. In vista dell’importan-
te anniversario dantesco del
prossimo anno – nel 2021 sa-
ranno 700 anni dalla morte
del Sommo Poeta – il comita-

to torinese della Società Dan-
te Alighieri ha promosso l’i-
dea di Commedia presentata
dalla curatrice Federica Ma-
ria Giallombardo. Un proget-
to nato già due anni fa, al pri-
mo incontro tra la studentes-
sa torinese e l’artista Agosti-
no Arrivabene: «Era il nostro
sogno, ma per mesi è rimasto
solo un’idea. Le case editrici
erano scettiche, forse non si fi-
davano a dare un progetto co-
sì importante nelle mani di
una studentessa di 27 anni».
La scorsa estate la scintilla:
«Le prime tavole di Arrivabe-

ne mostrate al comitato han-
no conquistato tutti, tra cui la
casa editrice Hapax: in quel
momento è iniziato tutto». Il
percorso creativo è articola-
to, lo scopo è più ambizioso
che mai: «Ogni dettaglio del-
le 30 tavole è studiato e pensa-
to, come se fosse un palcosce-
nico: io faccio la regista, Arri-
vabene recita. E la nostra Divi-
na Commedia illustrata vuo-
le riassumere in un’unica ope-
ra tutte le nuove scoperte de-
gli ultimi anni». Molte scelte
si allontanano dalle visioni
tradizionali: «A partire dalle

figure di Dante e Virgilio, solo
accennate: loro sono il punto
di vista del lettore, per noi
non devono comparire mai in
viso. E poi i personaggi: per
Doré Gerione era simile ad un
dragone con le ali, noi l’abbia-
mo riprodotto senza. Più co-
me un’anguilla visto che per
Dante fluttuava nell’aria, e
per la sua pelle abbiamo ana-
lizzato al microscopio centi-
naia di batteri per dare la sen-
sazione ripugnante».
Per il canto di Piccarda Do-
nati, invece, sono stati analiz-
zati pietre e minerali per avvi-

cinarsi all’idea di colore luna-
re descritto da Dante: «E per
il suo volto abbiamo campio-
nato quasi cento Madonne
medioevali e fiamminghe».
Così tutte le altre 28 illustra-
zioni, un nuovo apparato ico-
nografico per un nuovo testo
che rivoluzionerà la Divina
Commedia: «Sarà la prima
edizione illustrata col testo
di Enrico Malato, uno dei più
importanti filologi al mon-
do. Ha dedicato tutta la vita
per arrivare ad una versione
ancora più vicina alla Com-
media originale di quella co-
nosciuta, il suo testo potreb-
be essere quello che studiere-
mo nei libri in futuro».
L’edizione verrà pubblicata
su tre volumi più il commento
alle opere della curatrice. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Da Dionisio a Ricciarelli i primi lungometraggi sostenuti da Film Commission Piemonte

I film che verranno

La città del cinema investe

sulle pellicole del futuro


  1. Rosella Fava. 2. Matteo Sintucci. 3. Chiara Tessiore. Sono tutti
    attori che hanno sostenuto il provino l’anno scorso


SILVIA FRANCIA


T


eatri chiusi, come da
decreto, ok. Ma non
fermi del tutto. E se
qualcuno, già nei
giorni scorsi, ha deciso di offri-
re un’alternativa on-line al rito
consueto dello spettacolo dal
vivo, altri trovano il modo di
portare avanti le attività senza
per questo infrangere le regole
o mettere a repentaglio la salu-
te degli utenti. E’ il caso di Tan-
gram Teatro dove, normal-
mente, più o meno di questi
tempi si svolgevano le audizio-
ni per la rassegna «Maldipal-
co», dedicata ai giovani attori.
Per questa stagione, ovvia-
mente non sarà possibile e co-
sì i direttori artistici della strut-
tura torinese hanno deciso
che la selezione dei quattro fi-
nalisti (su un’ottantina di do-
mande in arrivo da tutta Ita-
lia) avverrà in maniera virtua-
le. «Stiamo ancora pensando
se basarci unicamente sui ma-
teriali video che i ragazzi ci in-
vieranno o se fare veri e propri
scrutini in videoconferenza»
spiega Ferraro. E aggiunge:
«Una prima fase unicamente
basata sull’esame di curricula
e video è comunque, da sem-
pre, nella prassi ma, per non
far saltare del tutto la rasse-
gna, abbiamo pensato di af-
frontare a mezzo computer an-
che il secondo step, che di soli-
to veniva realizzato dal vivo
nella sede del Tangram».
Unica via, viste le attuali li-
mitazioni per garantire ai can-
didati la possibilità di parteci-
pare all’iniziativa, che è riser-
vata ad artisti, maschi e femmi-
ne, «under 32 non strutturati
in gruppi o Compagnie, con
istanze espressive nuove, sup-
portate da una solida prepara-
zione tecnica». Una bella chan-
ce, per giovani diplomati nelle
migliori scuole e accademie
d’Italia: tanto che i finalisti del-
le ultime edizioni si sono tutti
accaparrati, dopo «Maldipal-

co», scritture da anti vari, co-
me lo stesso Tangram, ma pu-
re il Festival delle Colline, On-
da Teatro o la Fondazione
Tpe/Teatro Piemonte Europa.
Lo stesso Tpe che, fra l’altro,
collabora alla realizzazione
della rassegna e la ospita, dal
19 settembre all’11 ottobre.
In calendario per il 4 otto-
bre, invece, la serata dedicata
ai quattro finalisti di questo
concorso anomalo, che non ve-
de un vincitore vero e proprio
ma, appunto, quattro super se-
lezionati. «I quattro arriveran-
no a Torino a settembre e, per
una decina di giorni saranno
nostri ospiti e potranno dispor-
re del Tangram per provare cia-
scuno il proprio brano, ma sa-
ranno anche messi nelle condi-
zioni di incontrare altri giova-
ni, dal momento che allogge-
ranno in un campus universita-
rio e di conoscere la città, con
la possibilità di vedere spetta-
coli e visitare mostre gratuita-
mente» racconta Ivana Ferri.
«Questa esperienza, nelle pre-
cedenti edizioni, si è dimostra-
ta molto intensa, sia per i parte-
cipanti che per noi. Il clima che
si crea è quello di una grande
famiglia e molti dei ragazzi so-
no rimasti in contatto con noi
non solo per ragioni professio-
nali, ma per quanto si è condi-
viso umanamente».
Ulteriore occasione di incon-
tro e scambio per i nuovi talen-
ti di «Maldipalco», sarà con al-
tri personaggi ospiti della ras-
segna, ovvero artisti e intellet-
tuali titolati, dalla madrina Da-
cia Maraini, a Umberto Galim-
berti e Vittorino Andreoli agli
attori Silvia Battaglio (con il
suo Lart/Laboratorio di Arte
Teatrali) e Alessia Giuliani.
«Non mancheranno nomi su-
pernoti e molto amati dal gran-
de pubblico che, per ora, non
possiamo ancora rivelare» con-
clude la Ferri, che sarà anche
autrice e regista dello spettaco-
lo di apertura, tratto dal libro
«Il mercante di luce» del can-
tautore Roberto Vecchioni. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un’immagine del videogame «Aeter»

3


i primi progetti che
hanno ottenuto il via
libera da Piemonte Film
Tv Development Fund

Federica Maria Giallombardo

PERSONAGGIO


ANALISI


2


milioni di euro il budget
previsto per il nuovo
lavoro della regista
Irene Dionisio

EPA


Le audizioni dei finalisti per la rassegna “Maldipalco” prosegue in via telematica

La prova d’attore si fa in videoconferenza

Tangram continua a puntare sul talento

Trenta tavole illustrate per l’opera di Dante: il progetto di una giovane torinese

La studentessa che ridisegna l’iconografia della Divina Commedia


TIZIANA PLATZER


I


produttori ci stanno ragio-
nando, soprattutto su co-
me chiudere il cerchio del
budget. I registi stanno
tracciando le loro cast list e il
piano delle location, immagi-
nando il tempo del primo
ciak. E gli sceneggiatori sono
lì che scrivono, cambiano la
prima versione o sono a una
nuova stesura del soggetto.
Tutti hanno in testa la stessa

immagine: il film da girare.
Che esiste, ha un titolo e ha ot-
tenuto già dei fondi, come
quelli del Piemonte Film Tv
Development Fund di Film
Commission: ogni progetto è
idealmente il futuro dell’indu-
stria del cinema a Torino, un
miraggio nei giorni dell’emer-
genza. Tanto da far stare con
le dita incrociate su tutto:
«Posso anticipare poco, ma
qualcosa sì – dice Irene Dioni-
sio, regista del film “La voce di
Arturo”, impegnata anche al-
la sceneggiatura con Valia

Santella, che ha lavorato al
fianco di Marco Bellocchio,
Valeria Golino e Ferzan Ozpe-
tek – Approfittando di questo
momento che ci obbliga a ral-
lentare, a restare casa, io e Va-
lia stiamo lavorando alla se-
conda stesura del soggetto».
Che l’anno scorso ha parte-
cipato alla Berlinale Talents
Script, dieci selezionati su
340, e che fra due mesi si pre-
para a volare negli States. «Ab-
biamo vinto una residenza ar-
tistica a New York – prosegue
la regista torinese - Dovrem-

mo essere lì a giugno e luglio,
dove dovrei lavorare alla par-
te visiva, che vorrei non con-
venzionale». Ma qual è la sto-
ria? «Di un imitatore di voci e
del suo spettacolo, ma posso
assicurare che c’è molto, mol-
to di più. E’ una storia vera ro-
manzata». Che sarà girata a
Torino: «Tutti gli interni sicu-
ramente, poi una parte degli
esterni a Roma». Con l’ambi-
zione di una visione interna-
zionale. «Sarà un film per un
pubblico internazionale.
Non so ancora quando inizie-

remo le riprese, è una produ-
zione importante, con un
budget da 2 milioni di euro,
immagino il set nel 2021 e an-
cora non posso anticipare
nessuno dei protagonisti. Ho
avviato dei contatti ma nulla
che si possa annunciare».
Qualche nome da svelare,
in produzioni con lo stato
dell’arte più avanzato, c’è: sa-
rà Jasmine Trinca la protago-
nista del lungometraggio “La
Guardia”, che vede in regia
Giulio Ricciarelli, autore de
“Il labirinto del silenzio” e
co-sceneggiatore con Fabri-
zio Bozzetti. «E’ un film che sa-
rà girato a Torino e poi si spo-
sterà in Sud Tirolo e in Germa-
nia, c’è una coproduzione te-
desca e anche Rai Cinema –
racconta il produttore Ales-
sandro Borrelli – Io spero di
aprire il set nel prossimo au-
tunno, certo in questo mo-
mento sembra tutto complica-
to». Ma non solo per il Corona-
virus: «Due giorni fa il Ministe-
ro ci ha comunicato che non ci
sosterrà, non ce lo aspettava-
mo, tenendo presente che la
domanda è partita a luglio».
Sostegno negato su un te-

ma di attenzione: una storia
al femminile, che si trasforma
in un road movie europeo,
con particolari riferimenti al-
la realtà dei centri di perma-
nenza temporanea degli im-
migrati. «Nessuna troupe può
entrare in un Cpt, ma la que-
stura di Torino ci ha aiutato
molto – prosegue Borrelli – Ci
hanno dato spunti importanti
per la nostra ricostruzione,
sulla situazione reale del cen-
tro in corso Brunelleschi, le
storie che accadono». Jasmi-
ne Trinca sarà una poliziotta
che opera all’interno del cen-
tro, e che si legherà con altre
due donne, nel viaggio verso
il cuore dell’Europa.
Aria nettamente più incer-
ta per il film sostenuto “La bel-
la estate”, con la regia di Lau-
ra Luchetti. «Il soggetto, con
il titolo che è il romanzo di Ce-
sare Pavese, e la regista ci so-
no – dice il produttore Luca
Legnani – Per tutto il resto an-
cora nessuna sicurezza. L’in-
dustria del cinema è già len-
ta, ora con questa calamità bi-
sogna rivedere tempi e conti
economici». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Una scena de “Il labirinto del silenzio” realizzato da Giulio Ricciarelli

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LA STORIA


MERCOLEDÌ 11 MARZO 2020LASTAMPA 49


T1 PR

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