Il Sole 24 Ore Mercoledì 11 Marzo 2020 25
Mondo
Contro il virus Trump punta
sui tagli alle tasse dei lavoratori
STATI UNITI
Nel piano anche congedi
pagati per gli impiegati a ore
e aiuti alle imprese
Duro attacco alla Fed:
«Patetica, deve abbassare
i tassi più velocemente»
Riccardo Barlaam
Dal nostro corrispondente
NEW YORK
In risposta al coronavirus e al Lunedì
nero di Wall Street - la peggiore se-
duta dal giorno del crack di Lehman
Brothers - Donald Trump ha annun-
ciato un pacchetto di misure per al-
lontanare l’economia americana dal
rischio di recessione. Le possibilità
di crisi per la prima economia mon-
diale sono salite del % secondo
l’ultima lettura dei modelli statistici
di Bloomberg Economics.
Trump ha proposto al Congresso
un taglio delle tasse sui lavoratori
dipendenti per sostenere i consumi
e il congedo di malattia retribuito
per i lavoratori con paga oraria. Il
presidente ha detto che vuole aiuta-
re quei lavoratori che perdono lo sti-
pendio restando a casa a causa del
virus: «Non è giusto che vengano
penalizzati per qualcosa di cui non
hanno colpa». Trump ha parlato an-
che di aiuti per le piccole e medie im-
prese e di sgravi fiscali per le linee
aeree, gli alberghi e il settore delle
crociere. A queste misure si aggiun-
ge la sospensione temporanea al pa-
gamento delle imposte per le perso-
ne fisiche e le società.
Il taglio delle imposte sulle buste
paga aiuterà i lavoratori dipendenti,
penalizzati dallo stop forzato delle
loro aziende. Le payroll tax (tasse
previdenziali e sanitarie, in genere
suddivise tra datori di lavoro e di-
pendenti) valgono oltre il % del Pil:
ogni punto percentuale di riduzio-
ne costerà allo Stato dai ai mi-
liardi di introiti fiscali in meno, se-
condo il Committee for a Responsi-
ble Federal Budget.
Un lavoratore dipendente con un
reddito annuo di mila dollari po-
trebbe ritrovarsi in busta paga un
taglio di tasse di dollari al mese,
di solito ripartite tra dipendente e
datore di lavoro. Una misura in-
somma che aiuta i lavoratori conce-
dendo maggiore capacità di spesa e
le imprese riducendo il costo del la-
voro in un momento che è forse il
più difficile per la presidenza
Trump da sempre spinta dall’eco-
nomia che ora frena.
Da mesi il Tesoro americano sta-
va studiando una proposta di dimi-
nuzione delle imposte sui redditi per
i lavoratori dipendenti, pensata per
la classe media, dopo la riforma fi-
scale entrata in vigore nel gennaio
, che ha ridotto le tasse societa-
rie dal % al %, ha portato nelle
casse delle aziende americane un te-
soretto di . miliardi e fatto
schizzare il deficit federale a livelli
record. Il piano ha avuto un’accele-
razione negli ultimi giorni.
Il pacchetto di misure dovrà però
essere approvato dal Congresso. Il
taglio della “payroll tax” di solito è
una proposta popolare tra i Demo-
cratici che ogni tanto torna a galla, da
sempre osteggiata dai repubblicani.
Ma ora le posizioni si sono invertite.
I tagli fiscali per la classe media e
i lavoratori dipendenti proposti da
Trump diventano una straordinaria
arma nell’anno elettorale. I Demo-
cratici annunciano battaglia. Il pre-
sidente della Commissione tributa-
ria della Camera, Richard Neal, e altri
esponenti del partito hanno già ma-
nifestato la loro opposizione.
I leader Democratici alla Camera
e al Senato, Nancy Pelosi e Chuck
Schumer, propongono invece una
legge per concedere a tutti gli ame-
ricani test gratuiti per il coronavi-
rus, sussidi per i lavoratori colpiti
dalla malattia, l’espansione dei
programmi di sostegno federali per
la disoccupazione e l’aumento dei
sussidi alimentari. La scorsa setti-
mana l’Amministrazione Trump
aveva proposto , miliardi di stan-
ziamenti straordinari. Il Congres-
so, con un’azione bipartisan, è sali-
to a , miliardi.
Trump è tornato ad attaccare la
Fed, definita «patetica»: «Ha alzato
i tassi troppo velocemente e li ha ab-
bassati troppo tardi». La settimana
scorsa, la Fed ha ridotto di punti
base il costo del denaro.
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REUTERS
Stop agli arrivi. Il desk immigrazione di un terminal dell’aeroporto John F. Kennedy di New York, svuotato dall’epidemia
TOKYO CORRE AI RIPARI
Manovra da 8,5 miliardi per il Giappone
Il Governo giapponese ha varato
una manovra di sostegno
all’economia del valore
complessivo di mille miliardi di
yen (, miliardi di euro), che si
aggiunge a quella da miliardi
di yen approvata il mese scorso. Il
nuovo pacchetto riguarda in
particolare il sostegno - attraverso
presti agevolati o pagamento di
interessi bancari - alle piccole e
medie imprese e crediti a tasso zero
fino a mila yen. Previsto anche
un contributo giornaliero di .
yen ( euro) a lavoratori precari o
autonomi costretti all’inattività per
le conseguenze della diffusione del
coronavirus. Istituti di credito
pubblici verranno inoltre incontro
alle esigenze delle imprese che
volessero riportare in patria alcune
produzioni o avessero difficoltà
nelle loro attività all’estero. Altre
misure di supporto dovrebbero
essere varate dalla Banca del
Giappone il marzo. Il Governo ha
anche approvato un disegno di
legge (che dovrebbe passare
in Parlamento entro fine
settimana) che consentirà al
premier di dichiarare lo stato di
emergenza e assumere quindi più
poteri per contrastare la diffusione
dell’epidemia, che secondo una
commissione governativa
potrebbe durare alcuni mesi. Da
oggi il Giappone è chiuso a
chiunque sia stato nel Nord Italia
nei precedenti giorni. Si
moltiplicano intanto i dubbi sulla
possibilità di uno svolgimento
delle Olimpiadi di Tokyo: un
membro del comitato
organizzatore ha ipotizzato un
rinvio di un anno o due. Secondo
Goldman Sachs, cancellare i Giochi
costerebbe miliardi di yen
all’economia giapponese,
approfondendo una recessione
ormai praticamente sicura. Il Pil
del quarto trimestre è stato rivisto
al ribasso a un tasso annualizzato
del -,% ( il peggiore da oltre
anni), rispetto alla stima iniziale
del -,%. Il crollo del % degli
ordini di macchinari a febbraio
evidenzia l’impatto del coronavirus
sugli investimenti manifatturieri.
—S.Car.
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Sfida finale nella notte tra
i due candidati rimasti in gara
per la nomination dei
Democratici: Joe Biden
e Bernie Sanders. Per Sanders
si tratta dell’ultima chance
Primarie Usa
Democratici:
Biden
e Sanders
al duello finale
Erdogan annuncia un summit
a Istanbul il marzo per
discutere la crisi dei migranti
con la tedesca Merkel,
il francese Macron e (forse)
il premier britannico Johnson
Crisi migranti
Erdogan
invita Merkel
e Macron
a Istanbul
L’esodo dei disperati.
Migranti al confine tra
Turchia e Grecia
Da qualche settimana si era diffusa la sensazione che
solo una visita a Wuhan da parte di Xi Jinping avrebbe
dato il segnale di una svolta verso il contenimento del-
l’epidemia da coronavirus in Cina.
È accaduto ieri: il presidente è andato nella città epi-
centro della crisi, completamente paralizzata da fine
gennaio a causa dei contagi (saliti fino a quasi mila,
con oltre . morti). Lo ha fatto proprio nel giorno in
cui le ultime due della quindicina di strutture ospedalie-
re temporanee realizzate in tutta fretta sono state sman-
tellate. Una giornata in cui si sono registrati solo nuo-
vi casi in tutto il Paese: a Wuhan e altri due (a Pechino
e nella provincia di Guangdong) che hanno riguardato
persone arrivate da Gran Bretagna e Spagna. Per il terzo
giorno consecutivo, fuori dalla provincia di Hubei non
sono emersi casi di trasmissione “interna” del virus.
Xi Jinping ha ispezionato un ospedale e visitato al-
cuni cittadini in quarantena nelle loro case: secondo
i media cinesi, il presidente ha espresso rin-
graziamenti e gratitudine per gli addetti in
prima linea sul fronte dell’epidemia e rile-
vato che la situazione «ha mostrato positivi
cambiamenti con importanti progressi»,
pur sollecitando la continuazione di «sforzi
decisi, solidi e meticolosi di prevenzione e
controllo». Ha anche sottolineato che, men-
tre i primi passi verso una stabilizzazione e
una svolta nella regione sono stati fatti,
l’econonia dell’Hubei, pur duramente colpi-
ta, non ha visto intaccato il suo grande po-
tenziale a lungo termine.
La visita di Xi è coincisa con l’annuncio di
alcune misure di allentamento nelle draco-
niane misure di prevenzione in alcune aree della pro-
vincia, in cui, a breve, potranno riprendere gli sposta-
menti di persone in salute e a basso rischio, che avran-
no una identificazione con una app (sono previsti tre
codici di salute, differenziati per colore, per ogni resi-
dente). Una città dell’Hubei, Qianjiang, è pronta a ri-
muovere a breve tutti i checkpoint e riavviare il sistema
dei trasporti e le attività produttive.
La sensazione di una svolta è rafforzata dal fatto stes-
so che Xi - rimasto relativamente nell’ombra per una
lunga fase iniziale della crisi - abbia aumentato la pro-
pria visibilità sui media nelle ultime settimane. Il Global
Times di ieri ha sottolineato che è proprio il presidente
a comandare di persona la «guerra del popolo» contro
il coronavirus, impartendo ogni giorno istruzioni scritte
e orali. Una esposizione, insomma, che probabilmente
non avverrebbe se l’epidemia non fosse giudicata pros-
sima a essere posta sotto controllo. Dopo aver subito
forti critiche - all’esterno ma anche internamente - per
le inadeguatezze e i ritardi nella risposta iniziale alla
crisi, ora la Cina incassa diffusi apprezzamenti per le
misure drastiche adottate, che sembrano risultate effi-
caci per contenere la diffusione di una epidemia che fa
sempre meno paura dove è iniziata e terrorizza sempre
più il resto del mondo.
—Stefano Carrer
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LA CINA PROVA A RIPARTIRE
IL CONTAGIO FRENA
Il leader Xi ricompare
e visita Wuhan,
dove tutto è cominciato
19
I NUOVI
CASI IN CINA
Ieri nel Paese
si sono registrati
soltanto
19 nuovi casi
di infezione
da coronavirus.
Il numero totale
di contagi
è di circa 50mila
con 2.400 decessi