Il Sole 24 Ore Mercoledì 11 Marzo 2020 29
Norme & Tributi
Ferie già maturate,
il datore può imporle
AZIENDE IN DIFFICOLTÀ
Riduzione o sospensione
dell’attività giustificano
il provvedimento
Per i «riposi» dell’anno
possono entrare in gioco
i contratti collettivi
Aldo Bottini
Gli ultimi provvedimenti governati-
vi relativi all’emergenza coronavi-
rus (Dpcm e marzo) raccoman-
dano ai datori di lavoro di «promuo-
vere» la fruizione delle ferie come
misura di contenimento della diffu-
sione del virus. Le ferie diventano
quindi uno strumento di minimiz-
zazione delle presenze sul luogo di
lavoro e quindi di limitazione degli
spostamenti delle persone.
Questo ha fatto sorgere una serie
di interrogativi, anche pratici, sulla
gestione di tale istituto in questo pe-
riodo di emergenza. Per rispondere,
occorre partire dai principi generali.
Il diritto del lavoratore a ferie an-
nuali retribuite e irrinunciabili è so-
lennemente sancito dall’articolo
della Costituzione. La finalità prin-
cipale è consentire il ripristino delle
energie psico-fisiche.
Il Codice civile, all’articolo ,
prevede il diritto del lavoratore, do-
po un anno di ininterrotto servizio,
a un periodo di ferie retribuite, pos-
sibilmente continuativo, nel tempo
che l’imprenditore stabilisce, tenuto
conto delle esigenze dell’azienda e
degli interessi del dipendente. Il Dlgs
/, attuativo delle direttive eu-
ropee sull’orario di lavoro, ha stabili-
to la misura minima di quattro setti-
mane, di cui almeno due nell’anno di
maturazione (consecutive su richie-
sta del lavoratore) e le restanti due
settimane nei mesi successivi al
termine dell’anno di maturazione. È
stato inoltre stabilito il divieto di mo-
netizzazione delle ferie, se non al
termine del rapporto di lavoro.
Ciò posto in via generale, la prima
questione pratica che si pone in que-
sti giorni riguarda la possibilità, del
datore di lavoro, di decidere unilate-
ralmente, in caso di sospensione o
riduzione dell’attività lavorativa, la
collocazione in ferie. Al riguardo ap-
pare opportuno operare alcune di-
stinzioni. Quella fondamentale è tra
ferie già maturate (o addirittura ar-
retrate) e ferie in corso di maturazio-
ne nell’anno in corso. Per quanto ri-
guarda le prime, si può ritenere che,
soprattutto in questa situazione di
emergenza e in considerazione della
«raccomandazione» proveniente dal
governo, la fruizione possa essere
imposta dal datore di lavoro, sia in
caso di chiusura totale dell’attività
che in caso di riduzione parziale.
La questione diventa molto più
delicata quando si tratti di ferie non
ancora maturate, relative all’anno in
corso. In questo caso, tra l’altro, en-
trano in considerazione le disposi-
zioni dei contratti collettivi, che in
alcuni casi stabiliscono procedure
concertative sulla determinazione
del calendario feriale, mentre in altri
fissano un arco temporale entro il
quale il datore di lavoro ha facoltà di
individuare il periodo feriale (gene-
ralmente da maggio a ottobre).
Qui l’esercizio di un potere unila-
terale da parte del datore diventa più
problematico e la ricerca del consen-
so sindacale o individuale andrebbe
perseguita, anche in questa situazio-
ne emergenziale. Andrebbe altresì
considerato che la funzione propria
delle ferie annuali è quella del riposo,
e non quella di far fronte a particolari
eventi aziendali. Tra l’altro occorre
distinguere tra chiusura “obbligata”
dell’attività per provvedimento della
pubblica autorità e chiusura o ridu-
zione per decisione dell’imprendito-
re dovuta al calo di lavoro.
Nel primo caso la collocazione in
ferie del personale, quantomeno per
il tempo necessario a valutare la
praticabilità del ricorso a un am-
mortizzatore sociale, appare in
qualche modo una scelta difficil-
mente contestabile da parte del sin-
dacato o del singolo dipendente, il
che dovrebbe facilitare una soluzio-
ne consensuale, posto che l’alterna-
tiva sarebbe la sospensione senza
retribuzione per impossibilità so-
pravvenuta della prestazione.
Nel secondo caso, invece, trattan-
dosi di una scelta dell’imprenditore,
l’imposizione unilaterale delle ferie,
benché la fruizione sia “raccoman-
data” dai provvedimenti governativi,
potrebbe esporre l’azienda a succes-
sive contestazioni e richieste di ripri-
stino del monte ferie.
C’è infine la questione della frui-
zione delle ferie “prodromica” alla
richiesta di intervento degli ammor-
tizzatori sociali, ma su questo occor-
rerà ritornare, anche in relazione al
contenuto dei preannunciati nuovi
provvedimenti legislativi.
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PREVIDENZA
Casse: la burocrazia
frena le delibere
di rinvio dei versamenti
Il meccanismo farraginoso
di approvazione ministeriale
rallenta le misure
Federica Micardi
Sono tanti i professionisti che
chiedono aiuto e consigli alla Cas-
sa di previdenza di riferimento.
Vogliono sapere se si può lavora-
re, come ci si deve comportare, se
sono previsti dei sussidi. Pratica-
mente tutti gli enti stanno lavo-
rando in smart working, la comu-
nicazione è spesso affidata ai so-
cial e i contatti sono possibili solo
via mail o telefono.
Molte Casse in questi giorni si
sono attivate con aiuti mirati ai
colleghi presenti nella “zona ros-
sa” (si veda il Sole Ore online,
sezione Norme). Oggi però
l’emergenza è diventata nazionale
e gli interventi messi in campo
vanno ripensati. Le Casse hanno
margini di manovra ridotti e ogni
delibera che prendono deve otte-
nere il nullaosta dei ministeri vigi-
lanti, un iter che normalmente ri-
chiede tempo. «Un meccanismo -
spiega Alberto Oliveti, presidente
dell’Adepp (l’associazione che riu-
nisce le Casse) e dell’Enpam (me-
dici) - che deve essere ripensato; è
necessaria una norma che ci dia
più flessibilità o va immaginato un
iter accelerato per l’approvazione
delle decisioni che gli enti prendo-
no a tutela degli iscritti».
Tra le prime iniziative messe in
campo c’è la sospensione del ver-
samento dei contributi, cosa deci-
so per esempio da Epap (plurica-
tegoriale) che sospende anche i
piani di rateizzazione fino a luglio;
la Cassa dottori commercialisti ha
deciso per una sospensione fino al
aprile, ma non è tutto, come
spiega il presidente Walter Aned-
da «la Cassa garantirà gli inter-
venti di natura economica già pre-
visti dal nostro regolamento per i
casi di emergenza e calamità».
L’Enpap (psicologi) sta valu-
tando la possibilità di sospendere
sanzioni e interessi per chi versa
con ritardo e ha già operativi - co-
me molti enti - servizi di welfare
attivabili su richiesta. Cassa fo-
rense ha tenuto ieri un Cda a di-
stanza per deliberare il differi-
mento di tutti i pagamenti e di tut-
ti gli adempimenti. «Data l’emer-
genza - racconta il presidente
Nunzio Luciano - chiediamo di
poter offrire aiuti sanitari senza
dover rispettare il Codice degli ap-
palti; sarebbe inoltre importante
defiscalizzare i contributi econo-
mici che noi diamo agli iscritti in
difficoltà. Una boccata d’ossigeno
al mondo professionale potrebbe
arrivare anche dai crediti che lo
Stato ha verso i professionisti».
Il presidente di Inarcassa (inge-
gneri e architetti) Giuseppe Santo-
ro ha anticipato che nel Cda di ve-
nerdì saranno valutate azioni a
sostegno degli iscritti messi in dif-
ficoltà dall’emergenza.
Oltre alla salvaguardia della sa-
lute c’è anche la necessità di im-
piegare il tempo in modo costrut-
tivo e c’è chi si sta attrezzando per
fornire strumenti di formazione
per l’attività. È il caso di Enpab
(biologi) che ha messo in rete una
serie di corsi di formazione gra-
tuiti per gli iscritti, con crediti for-
mativi. Enpap (psicologi), infine,
ha scelto la rete per parlare agli
iscritti e domani marzo farà una
diretta facebook per spiegare co-
me fronteggiare questa fase di
emergenza e per rispondere alle
numerose domande che riceve
quotidianamente.
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QUOTIDIANO
DEL LAVORO
ISPETTORATO DEL LAVORO
Rinviate conciliazioni
e certificazioni
Sospensioni nelle sedi territoriali
— Antonella Iacopini
Il testo integrale dell’articolo su:
quotidianolavoro.ilsole24ore.com
QdL
STUDI PROFESSIONALI
Da Confprofessioni
4 milioni di euro
per l’emergenza
Un aiuto per i dipendenti
Incentivi ai titolari
per lo smart working
Alessandro Galimberti
Sostegno al reddito e allo smart
working, ma anche agevolazioni
nell’accesso al credito. Mentre Go-
verno e Regioni pensano a un ul-
teriore inasprimento delle misure
sanitarie per arginare l’epidemia
di coronavirus, Confprofessioni,
d’intesa con le parti sociali, mobi-
lita gli enti bilaterali degli studi
professionali per affrontare il
drammatico shock sull’organiz-
zazione del lavoro.
Oltre quattro milioni di euro è il
primo stanziamento emergenzia-
le. Per tutti gli studi l’Ente bilatera-
le Ebipro ha varato misure straor-
dinarie a sostegno del reddito e un
rimborso spese per agevolare lo
smart working. Ebipro ha inoltre
definito un protocollo d’intesa con
Fidiprof, il confidi degli studi pro-
fessionali per rilasciare garanzie
su finanziamenti per investimenti
o liquidità per , milioni di euro.
«In molte aree del Paese l’atti-
vità si è ridotta drasticamente,
causando gravi rischi sulla tenuta
economica e occupazionale» ha
dichiarato il presidente di Conf-
professioni, Gaetano Stella. «Il
nostro sistema della bilateralità
ha il dovere di intervenire tempe-
stivamente per tutelare i profes-
sionisti e assicurare continuità al
lavoro negli studi, ma dobbiamo
pensare anche a una fase post
emergenza di rilancio».
Leonardo Pascazio, presidente
di Ebipro sottolinea che «moltis-
simi lavoratori sono costretti a ri-
manere a casa e a organizzarsi il
proprio lavoro. Abbiamo deciso
di incrementare le prestazioni di
sostegno al reddito oltre a un
contributo che andrà ad integrare
gli ammortizzatori sociali in de-
roga stanziati dal Governo e dalle
Regioni». A queste misure si ag-
giunge un rimborso spese per i
datori di lavoro che agevolano lo
smart working. La chiusura for-
zata delle scuole, ha aggiunto il
presidente di Ebipro «sta crean-
do enormi disagi negli studi pro-
fessionali, dove il % della forza
lavoro sono donne».
Gli studi professionali possono
accedere alle misure sul sostegno
al reddito già previste dal Ccnl de-
gli studi professionali. In questi
casi, il beneficio consiste in un
contributo a sostegno della retri-
buzione oraria lorda persa in se-
guito a riduzione/sospensione
dell’orario di lavoro. Sono allo stu-
dio interventi per integrare gli am-
mortizzatori sociali in deroga.
Quanto allo smart working,
Ebipro, per agevolare il lavoro a di-
stanza, interviene con un rimbor-
so a favore del datore di lavoro per
le spese sostenute nell’acquisto
degli strumenti necessari (perso-
nal computer, monitor, stampan-
ti). L’importo viene riconosciuto
per ciascun lavoratore interessato.
Per l’accesso al credito Ebipro,
attraverso Gestione Professionisti,
ha stanziato un contributo a Fidi-
prof che potrà consentire l’accesso
a finanziamenti per investimenti
e liquidità per , milioni di euro a
favore dei liberi professionisti che
avranno così l’opportunità di acce-
dere alle garanzie dello Stato, rila-
sciate dal Mediocredito Centrale,
per far fronte alle esigenza di cre-
dito per tutta la durata dell’emer-
genza, ma anche per stimolare la
ripresa delle attività degli studi
post emergenza.
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