Le Scienze 33
L’esperimento
delle tre
fenditure
FISICA
Una versione aggiornata di un classico esperimento chiarisce
nuovi aspetti della meccanica quantistica e apre
la strada a un’innovativa strategia per il calcolo quantistico
di Urbasi Sinha
L’esperimento della «doppia fenditura»
ha rivelato che luce e materia sono sia
particelle che onde e ha dimostrato il
principio di sovrapposizione: le particelle
possono trovarsi simultaneamente in più
stati e posizioni.
Di recente sono state considerate
varianti dell’esperimento con tre fenditure
anziché due. La modifica ha rivelato nuovi
dettagli su come si debba calcolare la
sovrapposizione in questa situazione.
L’esperimento a tripla fenditura è utile
anche nel calcolo quantistico. Offre la
possibilità di generare bit quantistici
tridimensionali (anziché gli usuali qubit
bidimensionali), che potrebbero aiutare
a ingrandire i computer quantistici fino a
dimensioni utili.
IN BREVE
“T
utto il mistero della meccanica quantistica» è con-
tenuto nell’esperimento della doppia fenditura,
secondo una nota affermazione del premio No-
bel Richard Feynman. In questo fondamentale
esperimento, proposto per la prima volta nel 1801
dall’eclettico scienziato britannico Thomas Young, un fascio di fotoni – particelle
di luce – è rivolto verso una parete in cui sono state praticate due fenditure.
Quando la luce raggiunge uno schermo al di là della pa-
rete, produce una caratteristica «figura di interferenza»:
bande di luce alternate a bande buie. Questa figura si ottie-
ne solo se i fotoni si comportano come onde anziché come
particelle puntiformi, in modo che le creste e i ventri del-
le onde che attraversano le due fenditure interferiscono
tra loro, a volte sommando la luce e a volte annullandola.
Quando Young effettuò l’esperimento, con un allestimen-
to un po’ diverso, sembrò chiaro che la luce fosse un’onda,
non una particella.