Le Scienze - 04.2020

(ff) #1

Rudi matematici


92 Le Scienze 6 20 aprile 2020


Strategie di esaustione


“I


o sono molto contenta che abbiate atteso il mio arrivo
per dare inizio alla parte più intensa delle libagioni; mi
restano solo un paio di perplessità...»
«Siamo qui per soddisfarle, Treccia. Ma non aspettarti risposte
sensate a partire da premesse sbagliate.»
«Provo lo stesso, Capo, tanto so già come andrà a finire. La pri-
ma domanda è: come mai la tua quota di birre sul tavolo è maggio-
re di quella di Doc? La seconda, assai più importante, è: dove dia-
volo sono le mie?»
In effetti, a prima vista la scena sembrava proprio quella di un
tranquillo e pigro pomeriggio domenicale nella casa dei nostri
eroi: una congrua scorta di birre sul tavolo, una ciotola di croc-
chette a disposizione della micia, qualche foglio riempito di scara-
bocchi abbandonato in giro.
Lecita quindi la deduzione di Alice, ovvero che si stesse cele-
brando l’arcaico rituale occidentale di persone che celebrano la
festa in compagnia di amici e di una moderata dose di alcolici. Al-
cuni particolari, tuttavia, avrebbero dovuto insospettirla: l’aria
tutt’altro che festaiola di Doc, per esempio; e il fatto che Gaetana-
gnesi sembrasse più interessata agli scarabocchi sui fogli che al-
le crocchette.
«Uh, Treccia... mi stai togliendo tutto il divertimento nel dare
risposte sarcastiche. In realtà stiamo usando le birre solo come se-
gnapunti: all’inizio ciascuno di noi ne aveva lo stesso numero, ma
visto che a ogni turno di gioco una birra cambia proprietario, la
parità si è presto rotta a favore del più forte, che guarda caso sono
io. Tu non eri presente, quindi non potevi avere punti né segna-
punti; e poi il gioco è rigorosamente per due sole persone, quin-
di al più avresti potuto guardarci spostare birre, o al limite passeg-
giare per il soggiorno in bikini brandeggiando il “cartello Round
3”, come negli incontri di boxe americani. O limitarti a bere le po-
che birre che abbiamo destinato a non fare da segnapunti, come
Doc si appresta a fare per la terza volta.»
«Opto per l’ultima ipotesi, anche perché le altre sono o noiose o
sessiste. In mancanza di meglio, sono quasi disposta persino a sen-
tirti spiegarmi il gioco...»
«Faccio io – interviene Piotr – ma solo per non fare la figura di
quello che se la prende o che sta pensando troppo intensamen-
te. Tanto, sto perdendo una partita dietro l’altra, a parte qualcu-
na che, ne sono convinto, Rudy mi lascia vincere per invogliarmi
a continuare a giocare. Originariamente avremmo dovuto dispor-
re ordinatamente 2002 foglietti con tutti i numeri da uno in avan-
ti sul tavolo per pescarli uno alla volta a turno ma, temendo le tue
ire, abbiamo optato per una modalità più consona al salvataggio
della foresta amazzonica.»
«Qualcosa di altamente tecnologico come scriverli uno alla vol-
ta su un foglietto di carta?»


«Già...A turno, ciascuno di noi sceglie un numero, lo enuncia e
questo numero viene cancellato dall’elenco iniziale. In compenso,
è annotato in colonna sul foglietto del giocatore che lo ha scelto.»
«Interessantissimo. Solo 2002 numeri, hai detto? Perché non
2000 miliardi? Potrebbe essere la volta buona per dimenticarmi
definitivamente di voi. Sono quasi tentata di non chiedervi neppu-

re come si vince...» Illustrazione di Stefano Fabbri

Rudy e Piotr si sfidano a un gioco in cui vince
chi fa l’ultima mossa, tra le perplessità e l’ironia
di Alice e la curiosità della micia Gaetanagnesi
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