Il Sole 24 Ore - 03.04.2020

(Martin Jones) #1

2 Venerdì 3 Aprile 2020 Il Sole 24 Ore


Primo Piano Coronavirus


IDEE PER RIPARTIRE


Carlo Bonomi. Il presidente di Assolombarda considera
l’appello dei 150 accademici e scienziati pubblicato ieri

dal Sole 24 Ore «il contributo più concreto ed essenziale,


necessario in questo drammatico momento che stiamo
attraversando».

150


ACCADEMICI E SCIENZIATI
I firmatari dell’appello al Governo con le proposte
per fare ripartire il sistema produttivo italiano

Lello Naso


I


l rettore del Politecnico di Mila-


no Ferruccio Resta, presidente
della Conferenza dei rettori delle

università italiane, risponde al


telefono dal suo ufficio. «Siamo
una ventina di persone, il mini-

mo indispensabile. Gli altri colleghi


lavorano a distanza. Sono piena-
mente attivi solo i laboratori che

stanno lavorando ai progetti sulla


riconversione delle imprese per la
produzione di mascherine, disin-

fettanti, respiratori e i centri di ri-


cerca sull’intelligenza artificiale che
studiano i modelli per l’emergenza

del coronavirus».


Il tono della voce e la precisione
del ragionamento sono quelli di

sempre: un ingegnere che si sforza


di dare un filo logico anche ai pro-
blemi più complessi. Tentenna solo

quando gli chiediamo di Bergamo,


la sua città. «Non c’è sera che non
arrivi la notizia di un amico conta-

giato, ricoverato o che è mancato.


Le immagini delle bare che escono
dalla città sui camion dell’esercito

sono la rappresentazione plastica
del nostro vissuto quotidiano. Ma

dobbiamo dare fondo alle nostre


energie per guardare avanti e non
farci trovare impreparati anche nel-

la fase due dell’emergenza».
Rettore, ha visto la lettera dei

 accademici italiani sull’uscita


dall’emergenza pubblicata ieri dal
Sole  Ore?

Sì, l’ho letta e la condivido. Mi sem-


brano tesi sensate e ragionevoli.
Premesso che la fase acuta non si è

conclusa, che il contenimento so-


ciale è ancora necessario e che non
bisogna assolutamente abbassare

la guardia, proprio adesso si deve


mettere a punto un piano per il gra-
duale ritorno alla normalità.

L’emergenza non è un alibi per non


pensare al dopo.
Dalla Corea a Israele alla Sve-

zia, qual è il modello che la convin-
ce di più?

Tutto può essere fonte di ispirazio-


ne, ma credo che l’approccio mi-
gliore sia valutare le nostre peculia-

rità e i mezzi di cui disponiamo.


Non è realistico pensare che in un
mese avremo una banca dati com-

pleta sulla situazione sanitaria né


un’app che lavori a pieno regime.
Ma servono sia i dati che abbiamo a

disposizione sia l’intelligenza arti-


ficiale, ci mancherebbe.
Quindi che cosa bisogna fare?

Per prima cosa si deve stabilire una


catena di comando e di responsabi-
lità corta, centralizzata e soprattut-

to autorevole. Poi serve un proto-
collo dei comportamenti chiaro, di

breve periodo. Regole per i cittadini


sul distanziamento, di protezione
dei lavoratori, di supporto alle im-

prese e al lavoro.
Ci fa qualche esempio?

Le lezioni universitarie le possiamo


continuare a fare a distanza, diamo
un servizio più che dignitoso. Le

fabbriche devono aprire. Gradual-


mente ma devono aprire. Senza le
mense. Almeno all’inizio non sono

necessarie. I mezzi di trasporto


pubblico possono essere contin-
gentati e utilizzati con il giusto di-

stanziamento.


Come si possono garantire i fon-
di alle imprese e alle famiglie?

Bisogna semplificare le procedure


per accedere ai finanziamenti per il
sostegno degli investimenti neces-

sari al riavvio graduale delle attivi-


tà. Dare supporto ai cittadini e alle
famiglie con il differimento delle

scadenze. Non servono finanzia-


menti a pioggia ma strumenti mira-
ti. I finanziamenti a pioggia rischia-

no di essere uno spreco di risorse e


di spostare avanti il problema.
Introdurre regole così detta-

gliate non rischia di aumentare la


burocrazia?
È quello che si deve assolutamente

evitare. Tutto deve essere semplice


e chiaro. Poi bisogna tenersi pronti
al riemergere di nuovi focolai. Dob-

biamo continuare a rafforzare il si-


stema sanitario anche perché deve
tornare a garantire il servizio con-

sueto per tutte le altre patologie. La


crisi ci ha trovati impreparati per-
ché non avevamo un piano per

fronteggiarla, non perché non ab-


biamo chiuso le frontiere alla Cina.
Non dobbiamo commettere lo stes-

so errore.


Quanto tempo serve per mettere
a punto il piano della fase due?

Dobbiamo farlo subito. Dobbiamo


essere pronti quando i virologi e gli
epidemiologi diranno che si può

uscire dalla fase emergenziale acu-
ta, dal contenimento. Al momento

zero, tutto deve essere definito nei


dettagli.
App e intelligenza artificiale

possono aiutare?


Certamente, se abbiamo strumenti


digitali adeguati dobbiamo utiliz-


zarli. Ma non illudiamoci che in un
tempo breve possiamo avere una

mappatura precisa del territorio e


dei pazienti.
Perché?

Perché la crisi ci ha mostrato che il


nostro livello di digitalizzazione,
dalle banche dati sulla salute agli

strumenti per usarle e leggerle, è


ancora molto deficitario. Essere di-
gitalizzati vuol dire avere dati certi-

ficati e accessibili in tempo reale.


Si possono utilizzare i dati pro-
tetti dalla privacy?

Siamo in una pandemia. La storia


dice che c’è una pandemia ogni set-
tanta anni. Io credo nella Ragion di

Stato. Credo che lo Stato debba


prendersi la responsabilità di usare
anche i dati sensibili dei cittadini.

Cediamo le impronte digitali, l’iri-


de, il riconoscimento vocale, i nostri
spostamenti a multinazionali che si

impegnano a non renderli pubblici.


Non capisco perché non possiamo
cederli, in via eccezionale, allo Sta-

to. Se si impegna a non renderli
pubblici e a utilizzarli solo allo sco-

po di sconfiggere la pandemia.


Lei è un convinto europeista.
Non è deluso dal comportamento

di alcuni dei nostri partner del-


l’Unione europea?
Sono e resto un convinto europei-

sta. L’Europa è indispensabile. Non


possiamo costruire un futuro senza
l’Europa. Ma davvero pensiamo di

scoprire un vaccino senza la piena


collaborazione internazionale degli
scienziati? Ma davvero pensiamo di

competere con Stati Uniti e Cina co-


me singoli stati nazionali? Sono
convinto che l’Europa troverà una

soluzione per una politica di finan-


ziamento della ripresa. Abbiamo bi-
sogno di contrarre debito in manie-

ra importante almeno per i prossimi


dieci anni. Non possiamo che inde-
bitarci insieme, come Unione euro-

pea, e decidere insieme come spen-


dere i soldi del debito. La formula si
troverà, non è questo il problema.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ferruccio Resta.
È rettore

del Politecnico


di Milano
e presidente

della Conferenza


dei rettori
delle università

italiane


IMAGOECONOMICA

‘‘


Cedere i dati


sensibili?


Mi fido


dello Stato,


in caso di


pandemia


è un’ipotesi


percorribile


L’INTERVISTA


Ferruccio Resta. Il Rettore del Politecnico di Milano: serve un piano dettagliato


per gestire l’uscita dalla crisi acuta e organizzare la ripresa graduale alla normalità


«Subito al lavoro per la fase 2,


l’emergenza non sia un alibi»


‘‘


App e Ai?


Possiamo


utilizzarle ma


in un mese


non si può


recuperare


il terreno


perso


PICCOLA INDUSTRIA DI CONFINDUSTRIA


Governo, banche e imprese:


un grande patto per la liquidità


Nicoletta Picchio


Liquidità. Al più presto, con un «pat-


to governo, banche e imprese». Lo
Stato garantisce, le banche erogano

a fronte di una semplice domanda, le


aziende hanno le risorse per restare
in piedi e mantenere i posti di lavoro,

a fronte di una domanda crollata se


non addirittura a zero. Carlo Robi-
glio, presidente della Piccola indu-

stria di Confindustria, indica un or-


dine di grandezza temporale e quan-
titativa: «L’equivalente di almeno tre

mesi di fatturato mancante, con de-


naro a costo zero, da restituire in 
anni», prendendo a riferimento lo

stesso periodo .


«Abbiamo la necessità di avere un
supporto da parte del governo, sia

per questa fase di emergenza, sia per


il futuro. Dai segnali che arrivano dal
territorio le piccole e medie imprese

italiane sono in una situazione


drammatica», dice Robiglio, che ha
messo a punto un documento della

Piccola inviato al presidente Vincen-


zo Boccia, concentrato su come af-
frontare questa prima fase, in cui si

parla di sospendere i pagamenti fi-
scali nazionali e locali fino alla fine

dell’anno: «Il governo deve agire su-


bito, occorre dare una risposta ai
problemi immediati e indicare gli in-

terventi per ripartire».


Pensando al futuro nel giro di
qualche settimana la Piccola prepa-

rerà un altro dossier, Riparti Italia,


per individuare le misure necessarie
per rafforzare la ripresa, focalizzato

su due aspetti prioritari: far crescere


le imprese, favorendo aggregazioni
e una maggiore patrimonializzazio-

ne delle pmi, ridurre drasticamente


il cuneo fiscale, aumentare le com-
petenze, incentivando l’ingresso di

manager in tutte le funzioni, dalla


finanza all’export al commerciale.
«Crescita, competenza e competiti-

vità», sono per Robiglio le parole


chiave del futuro, dopo che sarà
passata la fase di emergenza. E il

presidente della Piccola condivide


la lettera-appello pubblicata ieri sul
Sole  ore di  accademici su co-

me affrontare l’uscita dall’emer-


genza Covid : «È imprescindibile
il ricorso a strumenti legati all’intel-

ligenza artificiale per mappare e


contenere al meglio il diffondersi
del virus tra la popolazione, al fine

di riavviare il prima possibile le atti-


vità produttive che viceversa ri-
schiano il blocco totale».

«Nell’immediato – continua Ro-


biglio – senza liquidità la situazione
delle pmi può rapidamente degene-

rare. Su questo tema giustamente


insiste Confindustria. Molte pmi so-
no ancora sottocapitalizzate e trop-

po dipendenti dal credito bancario


a breve. A causa del Covid  si sta
bloccando il meccanismo virtuoso

del circolante. Non si fattura, non ci


sono incassi, si fermano i pagamen-
ti. Giusta la lettera del presidente

Boccia agli associati, con il richiamo
al dovere dell’etica e della responsa-

bilità sociale e la sollecitazione a pa-


gare clienti e fornitori». Per Robi-
glio è importante l’accordo Abi-

Inps, per cui sono le banche ad anti-
cipare la cassa integrazione. Ma

bisognerebbe intervenire anche sul


versante fisco, sospendendo tutti gli
adempimenti, nazionali e locali, fi-

no alla fine dell’anno. «La nostra


preoccupazione è non distruggere
il patrimonio imprenditoriale che

abbiamo e, di conseguenza, i posti


di lavoro, con pesanti ricadute so-
ciali». La salute è prioritaria, ci tiene

a sottolineare Robiglio: «È questo


l’impegno delle imprese, rispettare
la sicurezza nei luoghi di lavoro. È

stato offensivo per noi imprenditori


essere bollati come quelli che met-
tono davanti il profitto: niente di più

falso, siamo i primi a sostenere che


chi non può rispettare le regole di
sicurezza deve chiudere. Ma ci te-

niamo anche a mantenere in piedi le


aziende, in quanto protagoniste di
quell’ecosistema che genera lavoro.

Il paese non può vivere di sola cassa


integrazione».
La Piccola industria in particolare

da tempo collabora con la Protezio-


ne civile con il programma PGE (Pro-
gramma gestione emergenze). Per le

pmi, comunque, oggi più che mai


l’imperativo è crescere, sottolinea
Robiglio: «Lo diciamo da tempo,

questa volta è imprescindibile». Per
crescere serve unirsi, con fusioni, re-

ti, accordi di filiera. Rafforzare il pa-


trimonio, realizzare la trasformazio-
ne digitale. Occorrono competenze,

inserendo manager. «Operazioni


che costano a che vanno favorite con
incentivi», continua Robiglio, ricor-

dando per esempio i voucher istituiti


per facilitare l’ingresso nelle pmi di
figure manageriali che «vanno fi-

nanziati in modo consistente». Così


come va favorito l’ingresso dei gio-
vani, con un taglio al cuneo fiscale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

il presidente Robiglio:


«Tre mesi di mancati ricavi


a interessi zero e a  anni»


Carlo Robiglio. Presidente della


Piccola Industria di Confindustria


LA LETTERA APPELLO


IL SOLE 24 ORE


1 aprile 2020
PAG. 1

Sulla prima pagina del Sole 


Ore di ieri l’appello al Governo


di  rappresentanti del mondo
accademico per identificare

le misure necessarie a favorire


la ripartenza del sistema
economico, tutelando in primo

luogo la salute dei cittadini,


ma anche la sostenibilità
dell’intero sistema sociale

e produttivo riattivando tutte


le energie del Paese


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Concorrenza. I produttori spagnoli di ceramica sono sempre più aggressivi sul piano commerciale, come documenta anche il sito nella foto sotto

ITALIA CHIUSA Vincoli confermatifino al 13 aprileRegioni più severe
L’Italia resterà chiusa fino al 
apri-le. Il premier Giuseppe Conte ha fir-mato il nuovo Dpcm che, di fatto, proroga tutte le restrizioni già in vi-gore. E ne aggiunge anche una nuovain extremis, e cioè la sospensione di
tutti gli eventi e le competizioni spor-tive, profssionistiche e non, anche sea porte chiuse. Intanto, ancora unavolta Regioni e Comuni dichiarano divoler andare per conto loro, conmaggiori restrizioni. — a pagina 

Bonus, Caporetto Inps PANORAMA^
Il governo: fondi sufficienti FLOP INFORMATICO
Presentate  domande al secondo. Il presidente dell’Inps: attacco hacker L’esecutivo: corse inutili,
disponibili oltre  miliardia tutela di lavoro e famiglieGiornata nera ieri per il sito Inps,messo a dura prova da un flusso didomande che ha raggiunto picchidi al secondo, poi dalla tarda
mattinata colpito da un attacco

hacker e da violazioni della privacydegli utenti, che hanno costrettol’istituto di previdenza a chiuderlofino a oltre le ‹. Nel mezzo, l'im-possibilità per migliaia di lavora-tori autonomi di compilare la pro-
cedura online per richiedere l’in-dennità di  euro come soste-gno al reddito per il mese di marzo.Il governo rassicura: corse inutili,i fondi stanziatiper pagare i variammortizzatori sociali, dalle casseintegrazioni agli indennizzi per le
diverse categorie professionali,bastano per tutti. Edizione chiusa in redazione alle —Servizi alle pagine  e
PENALIZZATO IL DISTRETTO EMILIANO DELLE PIASTRELLE

INDUSTRIA E FINANZAPirelli, entra un altro socio cinese alleato di Tronchetti Marco Tronchetti Provera rafforzala presa sul gruppo Pirelli dal     % al
 % siglando una alleanza tra Cam-fin e Longmarch, veicolo lussem-burghese di proprietà della famigliacinese Niu. In agenda non c’è alcunprogetto di fusione con Brembo.—a pagina 

EUROBOND DUE TRANCHEGARANTITEPER SUPERARE
LO STALLOeClaudio De Vincentidi Franco Bassanini—a pag. 

Oggi il Consiglio di amministrazione di Cassa depositi approverà una prima tranche per le erogazionicon garanzia stataleLaura Serafini—a pag. 

Credito Liquidità,da Cdp subito2 miliardi

(^2) miliardidi prestitipontealle aziende
Ceramica, Italia ferma per decretoNe approfitta l’export spagnolo A causa di norme contraddittorie del Dpcm sul-l’emergenza coronavirus, le piastrelle prodotte in Italia possono uscire dai depositi della filiera logistica, ma non dai magazzini delle fabbriche. Ad approfit-tarne è l’export spagnolo. Ilaria Vesentini—a pag. 
Mentre restano le divisioni in Euro-pa sugli strumenti a da utilizzare perdifendere l’economia in piena emer-genza coronavirus, la Ue scende in campo sul fronte del lavoro con un piano anti-disoccupazione da  miliardi di euro. il primo vero stru-
mento di solidarietà comune: il pro-getto “Sure” fornirà «assistenza fi-nanziaria agli Stati per fronteggiare
l’aumento della spesa per preserva-re l’occupazione». In Italia intanto accelera il ricorsoalla cassa integrazione da parte delleimprese, dopo un iniziale gestione dello stop con ferie e permessi. La
conta delle richieste di attivazione diCig è appena all'inizio: ieri l’Inps haparlato a di , milioni di lavoratoriinteressati, ma le stime avrebbero già superato i due milioni.La Francia, infine, per bocca delministro Le Maire ha proposto, sul
piano della ricostruzione, il varo di un fondo «limitato a - anni, conla possibilità di fare debito comune,ma solo all’interno di quel fondo».Romano e Casadei—alle pagine - 
PIANI DI SOLIDARIETÀ Modello tedesco per la Cig Francia: emissione europea a - anni per ricostruzione
Disoccupazione, fondo Ue da 100 miliardiIn Italia domande Cig per 2 milioni
Pubblichiamo la lettera appello a firma di  accademici italiani su come affrontare l’uscita dall’emergenza Covid-. L’iniziativa nasce dal professor Giuseppe Valditara, in passato
capo dipartimento alta formazione e ricerca del Ministero dell’Istruzione.
La situazione sanitaria ed epidemiologica indotta dalladiffusione del virus Covid-œ è
drammatica. Bene ha fatto il Go-verno a disporre misure di conte-nimento che stanno iniziando a produrre qualche risultato inco-raggiante, le attuali misure non solo sono importanti, ma vanno fatte rispettare
con particolare rigore. È evidente tuttavia che non si può immaginare di tenere bloccato il Paese ancora per mesi perché le conseguenze sociali ed economiche rischiereb-
bero di produrre danni irreversibili,probabil-mente più gravi di quelli prodotti dal virus stesso.Le prospettive economiche sonodevastanti. Stando ai dati Ocse, il blocco delle attività produttive
comporterà una diminuzione stimata del Pil di almeno il
% per ogni mese di chiusura. Anche l’ufficio studi di Confindustria prevede un calo del Pil assai signi-ficativo, giungendo a stimarlo pari al  %per il primo semestre


.

Ogni settimana in più di blocco delle attività produttive costerà lo ,‹ % di Pil. Molte imprese sono destinate a fallire e molti lavoratori a perdere l’occupazione. Tutto ciò si tradurrà in un inevitabile crollo delle entrate fiscali dello Stato.
I dati di un sondaggio Swg mostrano che la preoccupazione di perdere il lavoro sta superando quella per il contagio. Oltre il  %
degli italiani ritiene che dovrà mettere mano ai propri risparmi, oltre il  % potrebbe non essere in grado di pagare affitti, mutui e tasse, e per quasi il
% si apre la prospettiva di dover chiedere
un prestito.C’è poi un problema di tenuta della popolazione. Metà degli italiani è ormai insofferente a rimanere confinata in casa, mentre una persona su quattro è in diffi-coltà nel gestire le relazioni di
coabitazione. Allo stesso tempo, il dato settimanale evidenzia una riduzione percentuale di chi condi-vide le limitazioni degli sposta-menti. Si profila un quadro di fragilità e impoverimen-to del Paese, che rischia
di non essere più in gradodi garantire sul medio elungo periodo servizisociali e sanitariadeguati.Occorre iniziare adelaborare rapidamente
contempo rimettere in moto l’Ita-lia, evitando tuttavia il riaccendersi virulento della pandemia. Per poter riavviare i motori del sistema una Fase che, consentadi tutelare al meglio lasalute dei cittadini e nel
produttivo bisogna innanzitutto mettere in sicurezza i lavoratori. LoStato deve dunque destinare risor-se importanti per proteggere la salute di chi produce ricchezza, e contrastare in modo più moderno, e compatibile con la ripresa pro-
duttiva, la diffusione del virus.L’esperienza della Corea del Sud, che sta utilizzando l’intelli-genza artificiale, replicata in vario modo anche in Giappone, Taiwan, Singapore, e ora oggetto di atten-zione da parte di diversi Paesi
europei quali Francia, Germania, Polonia, può indicare una strada particolarmente utile.—Continua a pagina 
SERVE UNA STRATEGIAIL PAESE VA SBLOCCATOPER RIPARTIRE LA LETTERA APPELLO^
IMMATRICOLAZIONIAuto, crollo dell’ ,
%delle vendite a marzo
A causa della pandemia pesantissi-mo calo (-¦ ,
%) delle immatrico-
lazioni di auto a marzo: secondo idati del ministero dei Trasporti, so-no state
¦.
 a fronte delleœ.


dello stesso mese
œ. Ilgruppo Fca ha accusato un calo del-le vendite del œ ,
%.—a pagina 
CONTRO LE SCALATE LIBERARECAPITALEE CRESCERE
SENZA DEBITIdi Massimo Mucchetti—a pag. 
Innovazionestrategicaper ricominciareGiampaolo Colletti—a pag. 
LE STRATEGIE ANTI VIRUS DEGLI ALTRI PAESI solo volontariolockdownIn Sveziae aiuti pari (^) DOMANI IN EDICOLA D’AOSTA, PIEMONTE E LIGURIADISTRIBUITO IN VALLE IL RAPPORTO REGIONALE Nordovest
al 9% del Pil
Lsuoi vicini nordici), è dal mese scorso in una sorta di lockdown aperte per bambini e ragazzi sotto i  anni, negozi e risto-a Svezia, a differenza della maggior parte deiPaesi europei (e anche deivolontario: scuole
ranti aperti, come pure le aziende e le fabbriche che se lo possono permettere, divieto di
assembramenti pubblici solo al di sopra delle persone (e inizialmente il limite era addi-rittura di ). Ai cittadini lo Stato si limita a dare racco-mandazioni: restare a casa ai primi segni di raffreddore o
A Stoccolma. Chiacchiere in stradatosse, lavorare in smart working se possibile.Michele Pignatelli—a pagina 
EPA
IDEE E PRODOTTIPER L’INNOVAZIONE
Imprese, incubatoriper il territorio
L’intelligenza artificiale deve avere un ruolo ‘‘
determinante combattere il coronavirusnel
POLEMICHE
Buffagniattacca
Commerz: consigliadi vendere BTp, è folle
Marroni—a pag. 
L’INTERVISTA Rodolfo Errore: Sace
sosterràl’exportnei mercatiriaperti
Dominelli—a pag. 
IMAGOECONOMICA

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