26 Venerdì 3 Aprile 2020 Il Sole 24 Ore
Norme & Tributi
In Lombardia, Piemonte
ed Emilia Romagna
l’intesa è vincolante
Inps: valenza dei patti
non obbligatoria neanche
per chi ha più di addetti
EMERGENZA COVID-19
AMMORTIZZATORI
FISCALITÀ INTERNAZIONALE
Imposte pagate
all’estero, per detrarle
conta la natura
Alessandro Germani
Le imposte pagate dalla stabile or-
ganizzazione all'estero di una so-
cietà italiana, per la componente
riconducibile a imposta sui reddi-
ti, possono essere scomputate in
detrazione dell’imposta sui redditi
dovuta in Italia attraverso il mec-
canismo del credito d’imposta ex
articolo del Tuir. Questa la sin-
tesi della risposta di ieri.
Una società italiana effettua la
fornitura, l'installazione e la ma-
nutenzione di un sistema di moni-
toraggio idro-meteorologico al-
l’estero, per un periodo superiore
a sei mesi, il che in base all’articolo
della Convenzione fra l’Italia e il
Paese estero configura una stabile
organizzazione. Essa è assogget-
tata all'estero alla Fct (foreign con-
tractor tax) che presenta due com-
ponenti, una ascrivibile all'impo-
sta sul valore aggiunto, l'altra ri-
conducibile a una forma di
tassazione del reddito di impresa,
come Eit (enterprise income taxa-
tion). La componente di imposi-
zione diretta viene applicata e cor-
risposta in più esercizi, sulla base
del momento di incasso dei corri-
spettivi. La stessa viene liquidata
dall'ente estero, che poi si rivale
dell’incasso sulla società italiana.
L’istante ritiene che sulla com-
ponente dell'imposta ascrivibile al
reddito di impresa debba potersi
applicare l’articolo del Tuir per
evitare che i redditi tassati all’este-
ro dalla stabile organizzazione su-
biscano un’ulteriore imposizione
in Italia per via della tassazione
anche nello stato di residenza
(worldwide taxation principle).
Sebbene l’articolo della Conven-
zione fra l'Italia e il Paese estero
non comprenda esplicitamente la
Fct, in quanto istituita dopo, tutta-
via l'articolo , paragrafo del mo-
dello Ocse prevede che il trattato si
applica anche alle imposte di na-
tura identica o analoga istituite
dopo la sua firma, in aggiunta o in
sostituzione delle imposte esi-
stenti, con l’obbligo per le autorità
fiscali degli Stati contraenti di co-
municarsi le modifiche apportate
alle loro legislazioni fiscali.
La circolare /E/ (paragrafo
.) ha chiarito che l’operatività
del credito d’imposta è limitata ai
tributi stranieri che si sostanziano
in un'imposta sul reddito o in tri-
buti di natura similare. Peraltro un
caso di tributo estero misto ha ri-
cevuto già parere favorevole (riso-
luzione /E/) per la compo-
nente di corporate tax.
La risposta è positiva. Le Entra-
te chiariscono che in questi casi va
indagata la natura della compo-
nente di imposta sul reddito.
La Fct non è del tutto assimila-
bile alle imposte sui redditi in
quanto ricomprende anche la
componente di imposta sul valore
aggiunto e inoltre non era ricom-
presa nella Convenzione.
Quest’ultima, tuttavia, ricono-
sce il fatto di ricomprendere anche
imposte successive, purché iden-
tiche o sostanzialmente simili. Se-
condo poi l’articolo del Tuir, le
imposte estere sono ammesse in
detrazione dall’imposta italiana se
si è prodotto un reddito estero, lo
stesso concorre alla formazione
del reddito complessivo del con-
tribuente e le imposte sono state
pagate all'estero a titolo definitivo
(circ. /E/). Tutti requisiti che
nel caso di specie sono soddisfatti.
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Niente doppia imposizione
anche se la tassa arriva
dopo la convenzione
Il mancato accordo tra sindacati
può mettere a rischio la cassa in deroga
Giampiero Falasca
Cassa in deroga a geometria variabile: in
attesa che venga sciolto - possibilmente,
con un intervento normativo - il grande
dubbio sulla natura vincolante (come
prevede l’articolo del Dl /) o
facoltativa (come sostenuto dalla circo-
lare / dell’Inps) degli accordi
sindacali, l’unica certezza che hanno le
imprese e i loro consulenti sono le intese
regionali finora approvate per discipli-
nare il nuovo ammortizzatore.
Intese con natura vincolante per le
Regioni che dovranno valutare le do-
mande di accesso alla Cigd e, quindi,
nella gestione concreta di questo stru-
mento avranno un ruolo determinante.
Tutte le discipline regionali sono frutto
di accordi quadro con le organizzazioni
sindacali; a parte questa similitudine
strutturale, i contenuti cambiano note-
volmente, con particolare riferimento
proprio alla questione degli accordi, de-
clinati in forme molto diverse.
Un primo gruppo di Regioni ri-
produce in maniera fedele la previ-
sione di legge, richiedendo, per i da-
tori che occupano più di cinque di-
pendenti, la stipula di un accordo
sindacale come requisito fondamen-
tale per accedere alla Cigd.
È il caso, ad esempio, dell’accordo
quadro stipulato dall’Emilia Roma-
gna, che prevede – all’articolo – l’ob-
bligo di sottoscrivere un accordo con
le organizzazioni sindacali comparati-
vamente più rappresentative a livello
nazionale; viene precisato che tale ac-
cordo (siglabile anche in via telemati-
ca) deve indicare una causale specifica
(«in conseguenza dell’emergenza epi-
demiologica Covid-»).
L’accordo viene richiesto anche nel
testo approvato da Lombardia e Pie-
monte, che al punto subordina alla
sottoscrizione di un accordo sindacale
la possibilità, per i datori con più di cin-
que dipendenti, di accedere alla cassa in
deroga. In questo caso, si prevede – per
facilitare il completamento degli accor-
di – la costituzione di una Commissione
cui viene affidato il compito di portare a
termine le procedure avviate, qualora
queste non siano concluse nei modi or-
dinari entro sette giorni.
La regione Lazio, in una prospettiva
leggermente diversa, mantiene l’obbli-
go di accordo ma introduce una forma
molto semplificata per la sua sottoscri-
zione. In particolare si prevede che l’esa-
me congiunto deve concludersi con un
accordo entro tre giorni successivi al-
l’invio della comunicazione preventiva:
tale intesa si considera raggiunta anche
mediante un’autocertificazione con la
quale ciascuna delle parti (azienda e sin-
dacato) dichiara di condividere i conte-
nuti della domanda di cassa.
Un altro gruppo di Regioni ha reso
sostanzialmente facoltativa la sotto-
scrizione dell’accordo sindacale. La
disciplina della Toscana prevede, ad
esempio, una doppia regola: viene ri-
chiesta l’attivazione della procedura
di esame congiunto e la stipula dell’ac-
cordo, ma si prevede che, in caso di
mancata definizione dell’accordo en-
tro cinque giorni, il datore può co-
munque procedere alla richiesta, alle-
gando copia della richiesta inviata alle
organizzazioni sindacali. Analoga
procedura viene prevista – con forme
parzialmente diverse – anche negli
Accordi Quadro delle Regioni Veneto,
Calabria e Puglia.
Alcune Regioni, infine, hanno
compiuto una scelta netta di semplifi-
cazione: la Regione Campania preve-
de che il datore deve limitarsi a dare
atto di avere informato le organizza-
zioni sindacali circa la richiesta del
trattamento, attestando inoltre l’esi-
stenza di un pregiudizio per l’attività
dell’impresa e per i lavoratori.
Il risultato complessivo di questa
panoramica è abbastanza sconfortan-
te: nonostante le rassicurazioni della
circolare Inps, gran parte delle Regioni
ha introdotto (replicando le indicazio-
ni del legislatore nazionale) uno sbar-
ramento all’ingresso per le aziende
con più di cinque dipendenti che vo-
gliono accedere alla Cigd. Uno sbarra-
mento che sarà applicato - a meno che
non cambi la legge in sede di conver-
sione – in maniera diseguale sul terri-
torio: imprese in condizioni identiche
avranno o non avranno accesso al trat-
tamento per il solo fatto di aver convin-
to i propri rappresentanti sindacali a
sottoscrivere un accordo.
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Andrea Biondi
In arrivo milioni, relativi a crediti
del , per il tax credit nel cinema e
nell’audiovisivo. E nel giro di un paio
di settimane il ministero dei Beni cul-
turali dovrebbe produrre quella cor-
rezione utile a sbloccare l’uscita di al-
cuni film italiani sulle piattaforme on
demand prima che in sala.
Il cinema italiano si prepara a esse-
re apripista di un test che varrà solo
per il periodo di emergenza, ma che
d’altra parte rappresenta un passag-
gio evolutivo importante frutto di
un’intesa all’interno della filiera (pro-
duttori, distributori, esercenti) che ha
come oggetto (come riportato sul Sole
Ore dello scorso marzo) lo sfrut-
tamento differenziato di alcuni pro-
dotti bypassando le sale, ma condivi-
dendo con gli esercenti i ritorni da
sfruttamento sulle piattaforme. Del
resto ci sono almeno film fermi ai
box, impossibilitati a uscire dal-
l’emergenza coronavirus che ha por-
tato alla chiusura dei cinema di tutta
Italia. «Di questi – spiega Luigi Loni-
gro, alla guida dei distributori del-
l’Anica – una trentina sono italiani. E,
fra questi, per - che abbiamo va-
lutato di medio-piccolo ritorno eco-
nomico pensiamo all’approdo sulle
piattaforme prima che in sala».
Due gli ostacoli sul percorso. Il
primo il fatto che si tratta di opere
che per usufuire di tax credit e deter-
minati contributi, sulla base del de-
creto “Esclusioni” del , devono
uscire prioritariamente in sala e an-
dare su altre piattaforme dopo
giorni. Il secondo nodo sta nella
pressione esercitata dall’emergenza
coronavirus sugli esercenti dell’Anec
guidati da Mario Lorini.
Su quest’ultimo punto è stato trova-
to un accordo interno alla filiera per di-
stribuire i benefici della distribuzione su
altre piattaforme. Quanto ai fondi, Ani-
ca e Anec hanno scritto una lettera per
richiedere una deroga al decreto Boni-
soli per poter accedere ai benefici (tax
credit, contributi automatici e selettivi)
anche nel caso in cui un film non possa
uscire nelle sale cinematografiche. Il
tutto solo per la fase emergenziale.
«Il lavoro svolto dai Presidenti (del-
le sezioni Anica di esercenti, distribu-
tori e produttori, ndr.) è stato il frutto
di un confronto responsabile ed equi-
librato, particolarmente apprezzabile
in un momento così difficile per il Pae-
se», commenta il presidente Anica
Francesco Rutelli. In un paio di setti-
mane ora, a quanto risulta al Sole
Ore, la pratica dovrebbe essere smar-
cata dal Mibact intervenendo sulla
parte del decreto in cui si definiscono
le opere cinematorgrafiche. In paralle-
lo sono in arrivo milioni. Che sa-
ranno distribuiti in base alle regole vi-
genti, che sono in via di trasformazio-
ne, per arrivare subito a destinazione.
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LA RICHIESTA DI ANICA E ANEC AL MINISTERO DEI BENI CULTURALI
Cinema, tax credit anche per i film non in sala
Con la deroga le pellicole
andrebbero sull’on demand
In arrivo intanto milioni
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AVVISO DI ANNULLAMENTO GARA
Ai sensi della L. 109/1994 e s.m.i. è
stato indetto un AVVISO DI ANNULLA-
MENTO GARA per l’asta pubblica per
l’appalto di “collegamento fognario
delle frazioni di Agnona e Isolella
al Cordar” 10360 - CIG: 8229802773
- pubblicato sulla GURI n. 38 del
01/04/2020 - 5a serie speciale.
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
(Dott. Ing. Alessandro Iacopino)
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