Il Sole 24 Ore Venerdì 3 Aprile 2020 29
INDUSTRIA
STILE
BELLEZZA.
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moda
PANORAMA
Marta Casadei
C
on le persone chiuse in
casa e buona parte dei
negozi di abbigliamen-
to, calzature e accessori
con le serrande abbas-
sate (in Italia, tutti),
l’unico canale che, al momento, tiene
in vita le vendite del settore moda in
mercati strategici come Europa e Usa
è quello virtuale.
Il web bilancia il calo «fisico»
La sopravvivenza del settore moda -
almeno in questi mesi- sembra dun-
que essere appesa a un filo digitale,
ma l’e-commerce potrebbe non esse-
re ancora pronto per essere investito
di un ruolo tanto decisivo sul lungo
periodo: «Nel mondo pre-Covid , il
canale e-commerce proprietario pe-
sava nei brand più “digitalizzati” per
il -% dei ricavi nel segmento lus-
so, e fino al doppio nel segmento
mass/apparel, una quota ancora li-
mitata rispetto ad altri settori. Di
conseguenza, per quanto forte possa
essere la crescita nel breve termine,
il canale online non è ancora struttu-
rato per sostituire quello fisico, ma
può solo contrastare in parte la per-
dita di ricavi che questo registrerà»,
dice Filippo Bianchi, managing di-
rector e partner Bcg.
La crescita dopo lo shock
Dopo un primo momento di stop, le-
gato allo shock generato dalla situa-
zione, le persone hanno infatti rico-
minciato a comprare prodotti di mo-
da. Premiandosi con prodotti non es-
senziali. Lo confermano da Bcg: «Nei
giorni immediatamente successivi al
“blocco”, le vendite sono calate sensi-
bilmente anche online, dato il taglio
delle spese non essenziali da parte
del consumatore - dice Bianchi -.
Successivamente, però, alcuni brand
hanno registrato un incremento si-
gnificativo delle vendite e-commerce
nei maggiori Paesi europei, e in parti-
colare in Italia. La resilienza di questo
stesso trend dipende ovviamente dal
rischio di chiusura dei siti logistici, e
sarà da verificare – con / settimane
di “ritardo” – anche negli Stati Uniti».
L’organizzazione degli e-store
In Italia (in lockdown totale da metà
marzo) e nel resto del mondo alcuni
e-store hanno gi messo le attività in
stand-by temporaneo: lo hanno fat-
to, per esempio, big player come yo-
ox.com e net-à-porter.com del grup-
po Ynap che permettono di fare ac-
quisti, ma spostano la consegna dei
prodotti a quando l’emergenza si sa-
rà attenuata. «Dobbiamo sospendere
i nostri desideri. Non interromperli,
solo rimandarli», ha scritto Federico
Marchetti, ceo di Ynap in una lettera
inviata ai clienti finali.
Se qualcuno si ferma, altri conti-
nuano a vendere online, stimolando
i consumatori ad acquistare con
sconti e spedizioni gratuite, ma con
un’avvertenza: per lavorare in sicu-
rezza, si è dovuto ridurre il numero di
persone al lavoro contemporanea-
mente e, quindi, per ricevere il pacco
potrebbe volerci più tempo. È il caso
di brand come Furla, e di marchi del
gruppo Calzedonia. Se per i big è an-
cora troppo presto per fare un bilan-
cio in termini di numeri, ci sono real-
tà che, nonostante le difficoltà gene-
rali, confermano di registrare una
crescita nelle vendite digitali. È il caso
di Manila Grace : «Dall’inizio dell’an-
no il nostro sito ha registrato un an-
damento positivo rispetto allo stesso
periodo dell'anno precedente - dice
Enrico Vanzo, amministratore dele-
gato -. Pensavamo di perdere terreno
perché non siamo un bene cosiddetto
indispensabile». I risultati sono an-
che merito delle promozioni e delle
campagne social per coinvolgere le
clienti costrette a casa.
La strategia dei multibrand
Accanto alle piattaforme dei brand
anche quelle dei negozi multimarca
italiani - che negli ultimi anni le han-
no utilizzate come volàno per cresce-
re, anche all’estero - sono rimaste at-
tive e con risultati positivi: «Da
quando abbiamo chiuso le boutique
le vendite e-commerce sono cresciu-
te del % circa rispetto allo stesso
periodo dell’anno scorso - dice Bep-
pe Angiolini, titolare di Sugar -, an-
che se il valore medio degli acquisti
è basso. Sono in crescita sia le vendi-
te in Italia sia quelli in Europa».
Cambia, di fatto, ciò che le persone
hanno voglia di acquistare: «Capi
confortevoli come t-shirt, felpe, sne-
aker. Niente borse». Federico Giglio,
titolare delle boutique Giglio di Pa-
lermo, conferma di aver mantenuto
attiva la piattaforma Giglio.com: «Ci
sono mercati in cu in stiamo venden-
do, come l’Asia che è in ripresa, ma
nel complesso registriamo un legge-
ro calo sul e, senza dubbio, ri-
spetto alle previsioni . Stiamo
pensando a misure per stimolare gli
acquisti, come uno sconto ma non
superiore al per cento».
Il boom del second hand
Un’interessante conferma dell’anda-
mento individuato da Bcg arriva dalle
parole di Fanny Moizant, co-founder
e presidente di Vestiaire Collective:
«Inizialmente abbiamo visto un calo
delle vendite nei mercati interessati
dal virus, ma poi abbiamo registrato
un +% nelle vendite rispetto alla
settimana precedente e la crescita
continua». In Italia la piattaforma se-
cond hand di lusso ha registrato un
«forte aumento dei depositi di pro-
dotto, +% rispetto all’anno prece-
dente: le persone, passando più tem-
po a casa, hanno modo di mettere a
posto i guardaroba e vendere ciò che
non indossano più. Inoltre in un mo-
mento di crisi sanitaria ed economica
come questo la vendita di pezzi può
essere una risorsa economica in più».
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Online. Vendite appese a un filo digitale,
ma il web non può sostituire i negozi
L’e-commerce
in crescita
tiene in vita
la moda
Che cosa succede allo shopping all'estero durante il lockdown
STATI UNITI
Via libera a saldi
e offerte speciali
Tradizionalmente privi di qualsiasi
regolamentazione su saldi di
stagione e vendite speciali, gli
Stati Uniti stanno utilizzando gli
sconti per aumentare le vendite
online. Importanti più che mai
perché nelle grandi città
americane, a cominciare
naturalmente da New York, i
negozi sono chiusi e molti altri
Stati seguiranno. Marchi storici
come Brooks Brothers, nato
proprio a New York, manda mail
quotidiane con offerte ancora più
speciali del solito (in alto, le
famose camicie noiron)e lo stesso
vale per brand del lusso
accessibile, come Michael Kors.
Rispetto a maison del lusso
italiane e francesi, i marchi e le
aziende americane hanno (per
ora) meno problemi di supply
chain e di gestione della logistica.
Ma – occorre ripeterlo – la
situazione è in continua
evoluzione e anche negli Stati
Uniti potrebbero presto sorgere
difficoltà di magazzino e
spedizione (e potrebbero anche
arrivare norme più stringenti).
Molti giornali americani hanno
segnalato come in questo
momento siano avvantaggiati i
marchi che vendono, per
tradizione, soprattutto negli Usa,
come Filson o L.L. Bean
(abbigliamento outdoor) o James
Perse (luxury casualwear), da
sempre sbilanciati sul mercato
domestico. Più in sofferenza Gap
e Abercrombie&Fitch, che da anni
avevano iniziato l’espansione in
Europa e Asia, fisica e virtuale.
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REGNO UNITO
Resistono online
solo i «grandi»
Il Governo di Boris Johnson (per
ora) non è intervenuto con regole
ed eventuali sanzioni per l’e-
commerce. Le aziende che
vendevano online prima del
lockdown e della decisione di
chiudere gli esercizi commerciali
che non vendono beni di prima
necessità possono continuare a
farlo. Mancano però istruzioni
precise per la sicurezza delle
persone che lavorano nei magazzini
o sono addetti alla spedizione dei
prodotti. Molti marchi e negozi
indipendenti hanno quindi deciso,
dalla scorsa settimana, di tenere
aperti i rispettivi shop online,
spiegando però che gli ordini
verranno registrati ma non spediti,
in attesa che la situazione generale
si normalizzi o che arrivino
disposizioni governative più chiare.
È il caso di boutique come Selvedge
(specializzata in brand artigianali) o
Ehrman Tapestry, che vende kit per
ricami, grembiuli, maglioni. Le
grandi catene e i marchi britannici
più famosi – quasi sempre con
sede a Londra – proseguono invece
regolarmente le spedizioni. Tra
questi Smythson (pelletteria di
lusso e accessori per la scrittura),
che offre uno sconto del 20% su
tutti (eccezionale per il periodo) e
Anya Hindmarch, tra i più
sofisticati marchi di accessori e
abbigliamento inglesi (nella foto, la
nuova borsa Rope), che ha
ampliato l’offerta online
aggiungendo pezzi d’archivio; non
offre particolari sconti, ma offerte
speciali per le tariffe di spedizione
fuori dal Regno Unito.
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CINA
Strategia Tencent:
buy now, pay later
A Hong Kong si registra un boom
di reselling online di prodotti del
lusso: l’ex colonia britannica,
tornata sotto il controllo della
Cina nel 1997, subisce ora l’onda
lunga dell’epidemia e del
lockdown, che arriva dopo un
anno di chiusure dei negozi per i
disordini degli attivisti che
chiedono più indipendenza dalla
Cina. Molte persone hanno perso
il lavoro e cercano di rivendere i
prodotti comprati negli anni
passati: Hong Kong è stata per
molti anni la capitale asiatica
dell’alta gamma (nella foto, un
paio di Nike molto rare e ambite).
In Cina invece l’economia sta
ripartendo e così lo shopping,
specie online. Forse con un po’
meno consumer confidence di
prima, ma pur sempre in modo
vivace. Per aiutare la ripresa
Tencent ha lanciato, in
collaborazione con WeChat, il
servizio “buy now, pay later”, che
permette alla sua comunità di
utenti (più di un miliardo) di
comprare ma differire il
pagamento, senza anticipi, senza
addebiti sui conti correnti e con
interessi molto bassi. Secondo il
sito di notizie Jing Daily, l’opzione
messa a punto da Tencent e
WeChat ha preso spunto da
offerte simili di piattaforme
occidentali in collaborazione con
società di servizi digitali come
Klarna, QuadPay e Affirm e non è
molto diversa da un’opzione di
pagamento differito proposta
da Alipay.
A cura di Giulia Crivelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
OROLOGI
Chiuso il con una crescita a doppia cifra e vendite
lorde per , miliardi di franchi svizzeri (poco più di , mi-
liardi di euro), per il primo lancio del Audemars Pi-
guet ha scelto di guardare al passato con il [Re]master.
L'orologio è la riedizione attualizzata, in soli esempla-
ri, di un modello del che fa parte dell'ampio patrimo-
nio storico del brand e verrà distribuito a livello mondiale
solo nelle sue boutique monomarca (attualmente ne sono
aperte alcune in Asia, mentre quelle chiuse per i provvedi-
menti di contenimento del Covid-, possono essere con-
tattate telefonicamente, via mail o trami-
te social media).
Il [Re]master ha una cassa e le anse
a forma di goccia in acciaio, mentre la lu-
netta, corona e i pulsanti che azionano le
funzioni del cronografo sono in oro rosa
e il quadrante è di colore champagne. Le
dimensioni della cassa sono diverse,
mm di diametro contro i mm del pezzo
d'epoca. Recentissimo è il movimento
cronografico a carica automatica di ma-
nifattura con massa oscillante in oro rosa,
visibile attraverso il fondello trasparente,
a differenza del meccanismo nel modello
originale. La creazione di [Re]master
ha richiesto un approccio unico – ha
spiegato Michael Friedman, Head of
Complications del brand –. Per adattare
il design vintage di un cronografo del
, che sarà una delle attrazioni del Musée Atelier a Le
Brassus, è stato necessario trovare un equilibrio ideale tra
l'estetica del passato e la tecnologia orologiera del presen-
te. Dal momento che la manifattura del brand di Le Bras-
sus è stata chiusa, come le altre, per garantire la sicurezza
dei dipendenti, anche le altre novità del brand sono legate
alla fine dell'emergenza coronavirus. A cominciare dall'at-
tesa inaugurazione del Musée Atelier del brand, fissata per
il giugno, e dallo svelamento dei futuri orologi previsto
durante l'anno in momenti importanti: come Art Basel, di
cui il brand è partner da anni (in calendario al momento dal
al giugno), e come i numerosi eventi e roadshow pro-
grammati in tutto il mondo.
—Paco Guarnaccia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Audemars Piguet svela
un vintage prezioso
Shopping virtuale È ancora una porzione limitata dei ricavi dei brand di moda
FIERE
Pitti rinvia a settembre,
Mido salta al 2021
Pitti scioglie la riserva sui saloni di giugno: li conferma,
ma li rinvia a settembre. Pitti Uomo, accorciato da quat-
tro a tre giorni, si terrà dal al , mentre Pitti Bimbo
durerà due giorni, il e il settembre; da definire, inve-
ce, le date di Pitti Filati. «È emersa forte la richiesta di
mantenere a tutti i costi appuntamenti leader come i
saloni Pitti che saranno i primi fondamentali strumenti
da attivare per rimettere gradualmente in moto l'intera
macchina commerciale del settore moda», ha detto
Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine, annun-
ciando invece lo slittamento di Testo e Taste.
Si allunga, dunque, la lista di fiere e saloni che, dopo
l’annuncio della Camera della moda che rimanda a set-
tembre le sfilate uomo previste dal al giugno a
Milano, rimandano o rinunciano all’edizione estiva. Lo
ha fatto White, salone della moda contemporary che a
giugno sarebbe stato parte integrante della fashion
week maschile con il format Wsm: ha dato appunta-
mento a settembre con un’edizione extralarge che af-
fiancherà White Milano a Wsm. Ha invece fatto saltare
l’edizione Mido, salone internazionale dell’occhia-
leria che, inizialmente, doveva tenersi ai primi di marzo
e, vista l’emergenza Covid-, aveva annunciato nuove
date a luglio: «L'edizione dei anni viene spostata al
, che siamo certi sarà il momento di rilancio del
settore dell'eyewear italiano e internazionale», ha detto
Giovanni Vitaloni, presidente di Mido, annunciando, tra
l’altro, una collocazione temporale «anticipata» per la
manifestazione, dal all’ febbraio. Anche Milano Unica
ha voluto dare prova di prudenza: l’edizione di luglio,
infatti, è stata spostata dal al settembre.
Moda uomo.
Un momento
del Pitti uomo
96 a Firenze,
a giugno
scorso.
L'edizione
2020 è
rinviata a
settembre
causa Covid 19
[Re]master01. Solo 500
esemplari in vendita nelle
boutique monomarca 54.800
LE TRE PRIORITÀ
NELL’EMERGENZA COVID
Le decisioni di merchandising e
marketing devono essere volte
a promuovere una selezione
rilevante dell'assortimento sul canale
online, per massimizzare le vendite e
ridurre il rischio di accumulare scorte.
In particolare, è necessario attrarre il
maggior numero di utenti (ovvero
“generare traffico”) sul proprio sito,
tramite Seo e Sem.
È necessario ottimizzare
l'intero processo di acquisto
online, dalle comunicazioni in home
page, al display di catalogo e dei
singoli prodotti, alle fasi finali di
carrello e check-out.
Vanno prese decisioni urgenti
lungo la supply chain. Per
esempio, serve una revisione
frequente delle previsioni di vendita
del canale online, scelte chiave di
allocazione (e de-localizzazione)
dello stock nei diversi asset
distributivi, attenta valutazione della
capacità ed efficienza operativa, e
ricerca del migliore trade-off tra
flessibilità e minimizzazione del
rischio nel modello logistico end-to-
end (dalle fabbriche, ai magazzini, al
trasporto last-mile). (a cura di Bcg )
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Relax. Un trattamento
al Naturhotel Leitlhof
di San Candido (Alta
Pusteria) in Alto Adige
In attesa di poter tornare a farsi coccolare
nei centri benessere alla fine
dell’emergenza coronavirus, ci si può
prendere cura di sé tra le mura domestiche
Benessere
Trattamenti
e massaggi fai da te
in casa: i consigli
e le ricette di quattro
Spa manager