Il Sole 24 Ore Venerdì 3 Aprile 2020 9
Coronavirus Primo Piano
IL CAOS BONUS
Bonus garantito. Nessun ordine cronologico e limite
di spesa previsto dalla legge ma - ha assicurato il
presidente Inps Pasquale Tridico (nella foto) - il Governo
ha garantito che verranno aggiunte nuove risorse
in caso di esaurimento del plafond
4,5 milioni
LA PLATEA
Sono 4,5 milioni i beneficiari totali delle domande presentate
ieri (comprese 181.683 richieste di congedi parentali)
All’Inps 1,7 milioni di domande
per il bonus da 600 euro
Procedure online. Ieri primo giorno di accessi scaglionati: due milioni le istanze per il Cura Italia.
I patronati segnalano ancora difficoltà di ingresso nel sito. Lega, Fdi e Fi: Tridico si deve dimettere
Davide Colombo
Matteo Prioschi
Un lento ritorno alla normalità dopo
lo storico stop per il sito Inps del °
aprile. Ieri, al termine della prima ses-
sione riservata a patronati e interme-
diari, Inps ha comunicato con una
scarna nota che alle ore erano arri-
vate poco meno di due milioni di do-
mande (.. per la precisione)
riferite a circa , milioni di beneficia-
ri. In stragrande maggioranza si tratta
di domande per il bonus da euro,
per .. richieste, seguiti dai
congedi parentali, con . do-
mande, il bonus baby sitting (.
domande). Poi il pacchetto di richieste
telematiche per la cassa integrazione
conseguente alle chiusure imposte
dalla quarantena anti-virus. Per la Ci-
go le domande sono state . per
.. beneficiari (.. paga-
menti a conguaglio e . paga-
menti diretti), mentre per l’assegno
ordinario il contatore Inps s’è fermato
a . domande per . bene-
ficiari (. pagamenti a congua-
glio e . pagamenti diretti).
Nessun riferimento, nella nota uf-
ficiale dell’Istituto, a quanto accaduto
nel famoso “click day”, da intendersi
per il presidente Pasquale Tridico co-
me primo giorno utile per inviare le
domande con procedura Pin sempli-
ficata all’istituto e non come il via a
una corsa per accaparrarsi bonus li-
mitati. «Non c’è un ordine cronologi-
co per l’accettazione delle domande di
indennità per i lavoratori autonomi»
ha ribadito Tridico ai microfoni di
Skytg, sottolineando che tutti gli
aventi diritto al bonus lo avranno.
«C’è un limite di spesa previsto dalla
legge ma - ha assicurato - laddove do-
vessero esaurirsi i fondi il Governo ha
garantito che saranno rifinanziati».
Dopo le il sito è stato riaperto a
tutti i cittadini e a sera, mentre il no-
stro giornale andava in stampa, la
funzionalità sia pure a rilento è stata
garantita. «Stiamo registrando circa
mila domande l’ora - ha spiegato
la direttrice generale, Gabriella Di Mi-
chele - sono stati fatti interventi di
manutenzione della struttura infor-
matica e il sito, sia pure a rilento, sta
reggendo». L’Inps è pronto a pagare
l’indennità di euro ai lavoratori
autonomi entro il aprile (fino a
mercoledì era dal aprile, ndr) ma
per il mese successivo, se il nuovo de-
creto sarà approvato entro le prossi-
me due settimane, il pagamento po-
trebbe arrivare entro la fine del mese,
ha invece aggiunto Tridico sempre in
tv; particolari non riferiti nella nota
ufficiale. Ieri intanto il Garante per la
Privacy ha annunciato l’apertura di
un’istruttoria e Inps presenterà nei
prossimi giorni una denuncia circo-
stanziata alla magistratura sugli at-
tacchi hacker (si vedano gli altri arti-
coli in pagina). Sull’accaduto non si
sono placate le reazioni polemiche,
soprattutto dalle forze di opposizio-
ne, con il leader della Lega, Matteo
Salvini, che è tornato a chiedere le di-
missioni di Tridico. Posizioni su cui
sono allineati anche FdI e Forza Italia.
Ma mentre i dati diffusi dall’istitu-
to di previdenza testimoniano un
flusso consistente di domande, i pa-
tronati, che nelle otto ore a loro dedi-
cati sarebbero dovuti essere gli unici
a inviare le domande per l’indennità
da euro a nome dei cittadini, se-
gnalano criticità. A fine mattinata Mi-
chele Pagliaro presidente di Inca-Cgil
parlava attività a singhiozzo: «Di dieci
pratiche immesse nel sistema riuscia-
mo a portarne a termine una».
Situazione disastrosa rispetto alla
normalità è quella descritta da Giulio
Dal Seno, della direzione del patrona-
to Sias: «Speravo che la differenzia-
zione degli accessi avesse migliorato
la situazione. Invece per mandare una
pratica sono stati necessari fino a dieci
accessi perché il sistema si bloccava.
Ciò a fronte del fatto che la procedura
in sé è molto semplice, richiede pochi
dati e si svolgerebbe in un minuto». Il
patronato ha comunque preso in cari-
co le richieste e le smaltirà nei prossi-
mi giorni, dopo aver fatto firmare una
autorizzazione agli interessati.
Quadro analogo per Inas-Cisl che
ieri ha raccolto circa mila doman-
de ma è riuscito a inserirne solo una
parte. «Il sito è migliorato - afferma il
presidente Gigi Petteni - ma non a
sufficienza. Sarebbe opportuno con-
sentirci l’invio massivo delle richieste
per evitare di trovarci in difficoltà». E
rivendica il ruolo dei patronati, attra-
verso cui è passata gran parte delle
domande di Quota : «Auspichia-
mo che l’Inps ci metta in condizione di
poter svolgere al meglio il nostro ser-
vizio, dando priorità di ascolto a chi
come noi, da sempre e quotidiana-
mente, svolge questo lavoro e realizza
prossimità anche quando le istituzio-
ni lasciano il territorio privo di punti
di riferimento, a differenza di chi oggi
si improvvisa esperto».
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Il calendario.
Da ieri sito
accessibile
a patronati
e intermediari
dalle 8 alle 16,
poi dalle 16
è consentito
l’accesso ai
cittadini
ANSA
ORDINI
Casse, 323mila richieste di assegni
Federica Micardi
Ieri le richieste per il bonus di eu-
ro da parte dei professionisti sono ar-
rivate a . pari a , milioni,
ancora, ma di poco, sotto la soglia dei
milioni stanziati. Un numero al-
to ma non quanto il giorno prima,
quando sono arrivate più di mila
domande.
Il decreto Cura Italia ha stanziato
per il Fondo del reddito di ultima
istanza, milioni di euro, di cui
milioni dedicato ai professionisti
iscritti agli Ordini, sufficienti a coprire
. persone.
Le Casse stanno già verificando la
correttezza delle rischieste, ma per
poterlo fare in forma adeguata vor-
rebbero alcuni chiarimenti da parte
dei ministeri. I dubbi interpretativi sul
decreto ministeriale marzo
sono stati esposti in una lettera invia-
ta il marzo ai ministri di Lavoro ed
Economia. Ma ancora non è arrivata
una risposta. È stato chiesto, per
esempio, di precisare la portata del-
l’articolo che riconosce il bonus a chi
guadagna meno di mila euro se l’at-
tività professionale «sia stata limitata
dai provvedimenti restrittivi». Il de-
creto del Governo che ha fatto diven-
tare tutta l’Italia una “zona rossa” si
può considerare provvedimento re-
strittivo? Se la risposta è no l’applica-
zione di questo bonus si riduce sensi-
bilmente a quelle zone d’Italia, come
la Lombardia, che hanno previsto re-
strizioni specifiche. Ma non è tutto,
chi guadagna tra i mila e i mila
euro, dati i requisiti previsti, si trove-
rebbe ad essere favorito rispetto a chi
guadagna meno.
Un altro dubbio riguarda i forfetta-
ri. Fiscalmente il reddito forfettario
non rientra nel reddito complessivo,
come accade anche agli introiti da lo-
cazione soggetti a cedolare secca; nel
Dl marzo viene precisato che nel
reddito complessivo va fatto rientrare
quello da locazione soggetto a cedola-
re ma non viene menzionato quello
forfettario: significa che quest’ultimo
non va considerato? Il timore delle
Casse, chiamate a verificare la corret-
tezza delle domande per poi anticipa-
re il bonus, è di ritenere valide dichia-
razioni non corrette.
Fino ad ora le Casse hanno seguito
un comportamento univoco e condi-
viso; con l’arrivo delle domande per il
bonus, però, ancora non è stata decisa
che strategia adottare per l’erogazio-
ne degli aiuti. C’è chi vorrebbe dare
subito i soldi e chi, invece, chiede di
aspettare l’ aprile quando le Casse
dovranno rendicontare ai ministeri i
dati della prima settimana.
Il timore è che arrivino più do-
mande rispetto ai fondi stanziati, e
dato il ritmo dei primi due giorni è
certo che accada. A questo proposito
il presidente Adepp, l’associazione
degli enti di previdenza dei profes-
sionisti, Alberto Oliveti ha avuto dal
ministro del Lavoro Nunzia Catalfo
rassicurazioni in merito: «Mi è stato
garantito che in caso di necessità, il
fondo sarà rifinanziato, come viene
scritto nel decreto del marzo che
rimanda all’articolo , comma del
decreto Cura Italia».
C’è un secondo problema, che ri-
guarda soprattutto gli enti piccoli, che
potrebbero non avere la liquidità ne-
cessaria a far fronte alle domande,
«anche in questo caso - assicura Oli-
veti - il ministero si è detto disposto ad
intervenire». La norma prevede la re-
stituzione alle Casse di quanto elargi-
to entro un mese, ma questi tempi sa-
ranno rispettati nel caso si superi il
plafond? Per evitare che tra le Casse si
verifichino ingiustizie è opportuno
individuare un criterio che permetta
a tutte loro di accedere in parte ai
milioni; si potrebbe decidere si aspet-
tare che i ministeri visionino le richie-
ste e distribuiscano tra tutti gli enti,
secondo un criterio proporzionale, i
fondi disponibili.
Comunque ieri in serata la soglia
dei . ancora non era stata su-
perata. Ecco i numeri aggiornati:
Cassa forense ., Enpap-psico-
logi ., Cnpadc-commercialisti
., Inarcassa ., Enpam-
medici ., Cassa geometri .,
Enpav-veterinari ., Inpgi-gior-
nalisti ., Enpacl-consulenti del
lavoro ., Cassa ragionieri .,
Enpab-biologi ., Eppi-periti in-
dustriali ., Enpapi-infermieri
., Epap (attuari, chimici, fisici,
dottori agronomi e dottori forestali)
., Enpaia-agricoli . , Cassa
del notariato .
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Mancano poco più di mila
domande per superare
il plafond di milioni
LE INDAGINI
L’istituto: l’ultimo
attacco hacker alle 5
Denuncia in arrivo
Ivan Cimmarusti
ROMA
L’ultimo presunto tentativo di «ac-
cesso abusivo» al sistema informati-
co dell’Inps sarebbe avvenuto alle
del mattino di ieri. La tracce sareb-
bero nei server dell’Ente che gli in-
vestigatori del Cnaipic – articolazio-
ne anticrimine della Polizia postale
che si occupa del protezione delle
infrastrutture critiche – stanno va-
lutando da quando, martedì scorso,
hanno ricevuto una prima segnala-
zione dall’Istituto presieduto da Pa-
squale Tridico.
C’è da dire che allo stato manche-
rebbe la «pistola fumante», anche se
una prima informativa investigativa
è stata depositata ai pm di Roma, al
comando del procuratore capo Mi-
chele Prestipino.
Tecnicamente, però, si attende so-
lo un esposto per dare impulso pro-
cessuale al procedimento, anche se le
indagini sono già in corso. Perché il
Cnaipic si è mosso immediatamente
quando ha ricevuto la prima denun-
cia. Un attacco hacker durante la rice-
zione delle domande per l’accesso al
bonus da euro, ha segnalato Tri-
dico, il cui effetto avrebbe portato a
uno stallo del portale web. «Abbiamo
fatto le segnalazioni alla Polizia po-
stale, che ha potuto verificare gli at-
tacchi e con la quale siamo sempre in
contatto. Nei prossimi giorni faremo
anche denuncia alla magistratura»,
rivelano dall’istituto di previdenza.
Nella prima informativa investi-
gativa già depositata risultano de-
nunciati dall’Inps quattro tentativi di
accesso avvenuti dal marzo. Se-
condo le verifiche preliminari si trat-
terebbe di attacchi di tipo Denial of
Service, che ha lo scopo di esaurire
tutte le risorse di un server al quale
sono collegati diversi utenti, così da
renderlo inutilizzabile. In poche pa-
role sarebbe stato individuato un
traffico in entrata «aggressivo» sui
server Inps, che avrebbe così manda-
to in tilt il sistema. È come se da una
singola porta si volessero far passare
migliaia di persone, con il risultato
che l’ingresso viene bloccato.
Parallelamente il Cnaipic sta ana-
lizzando anche tutto il traffico «rego-
lare», relativo alle normali richieste
di accesso al bonus. Il monitoraggio
si è reso necessario alla luce delle cri-
ticità che sono state registrate negli
ultimi giorni.
Intanto i pm di Roma stanno
stringendo il cerchio sull’accesso
abusivo al sistema informatico dello
Spallanzani, l’Istituto nazionale delle
malattie infettive vittima di un blitz
di criminalità informatica. L’ipotesi
che si fa largo è che un’organizzazio-
ne abbia tentato di sottrarre gli ac-
count che consentono di gestire
l’enorme flusso di finanziamenti pri-
vati verso la struttura, in prima linea
nella guerra al Covid-. Anche in
questo la traccia lasciata sui server è
fondamentale per risalire agli autori
di questo assalto informatico.
Gli attacchi hacker sono stati og-
getto di una riunione straordinaria
del Nucleo sicurezza cibernetica,
presieduto dal direttore generale con
delega al cyber del Dis. La valutazio-
ne è che si tratta di «episodi fisiologi-
ci» nella situazione in corso che «sol-
lecita appetiti vari, per lo più di ma-
trice criminale». I casi singoli di at-
tacchi registrati in Italia, è la
valutazione del nucleo secondo
quanto comunicato dal Dis, vanno
letti come episodi di un «fenomeno
di portata mondiale, come l’emer-
genza coronavirus, che cerca di sfrut-
tare, spesso con attacchi cosiddetti
“ransomware” , ispirati cioè da finali-
tà di lucro e non dall’intento di esfil-
trare dati sensibili».
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Informativa già sul tavolo
dei Pm di Roma
Mnitorato tutto il traffico
CONSULENTI E COMMERCIALISTI
Professionisti esclusi
dall’invio delle domande
La suddivisione oraria degli
accessi ha portato qualche
beneficio agli intermediari che ieri
sono riusciti a svolgere la loro
attività senza incappare in blocchi
del sito. Una giornata migliore di
quella di mercoledì, ma comunque
non ottimale perché i tempi di
reazione del sito sono risultati più
lenti di quelli ordinari.
Che la scansione degli accessi,
comunque, non sia stata
completamente rispettata lo
confermano anche gli
intermediari: «Abbiamo conferma
- dichiara Roberto Cunsolo,
consigliere delegato dell’Ordine
dei commercialisti - che alcuni
nostri clienti - sono entrati nel sito
con il Pin da privato cittadino e
sono riusciti a inoltrare la pratica.
L’attività fino alle è stata un po’
rallentata ma si è riusciti a
lavorare, mentre dopo le ci sono
stati problemi».
Situazione analoga è stata
riscontrata dai consulenti del
lavoro, sia per quanto riguarda
l’accesso da parte di privati
cittadini in orario in teoria
a loro non consentito, che per
la velocità del sito.
Per lo meno gli intermediari
hanno avuto la possibilità di
proseguire l’attività che significa
anche, in molti casi, la
presentazione delle domande di
cassa integrazione per conto delle
aziende e a beneficio dei
lavoratori.
Non è arrivata e probabilmente
non arriverà, almeno in tempo
utile, l’autorizzazione ai
professionisti per la
presentazione delle domande per
l’indennità da euro. Per fare
ciò sarebbe necessario il via libera
dal ministero del Lavoro e al
contempo Inps dovrebbe variare a
livello informatico le abilitazioni
degli intermediari. Operazione
che sembrerebbe richiedere alcuni
giorni e quindi rischia di essere
completata a emergenza superata.
Piuttosto Marina Calderone,
presidente dell’Ordine dei
consulenti del lavoro ha
sottolineato il «malvezzo di
individuare nuovi adempimenti e
ritenere che debbano passare tutti
per il portale dell’Inps. La
domanda per l’indennità avrebbe
potuto essere destinata a un
canale diverso da quello degli
intermediari per i quali sarebbe
meglio avere un canale riservato».
—M.Pri.
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La classifica.
Cassa forense,
guidata da Nunzio
Luciano (nella
foto) è prima con
111.
richieste, a
seguire Inarcassa
(ingegneri e
architetti) con
68.382 ed Enpap
(psicologi) con
30.000 L’Inps
potrebbe
essere
obbligato a
comunicare
a ogni
interessato
l’accesso
di terzi ai
propri dati
Dopo
la tranche
di metà
aprile
le indennità
potrebbero
essere
pagate
a fine
mese
IL DATA BREACH
Avviata l’indagine
del Garante privacy
In caso di gravi
responsabilità sanzione
fino a milioni di euro
Antonello Cherchi
Il Garante della privacy si è ufficial-
mente messo in moto. L’Inps ha, in-
fatti, comunicato all’Autorità il data
breach, ovvero la violazione di dati
personali. Il Gdpr (il regolamento
europeo sulla privacy) stabilisce
che la comunicazione debba essere
effettuata entro le ore dal mo-
mento in cui si viene a conoscenza
dell’incidente.
Questo ha permesso ieri al Ga-
rante di avviare l’istruttoria per ca-
pire realmente cosa sia accaduto e
prendere gli eventuali provvedi-
menti, che possono andare dalla ri-
chiesta di adeguamento delle misu-
re di sicurezza e, nel caso di partico-
lari responsabilità da parte dell’Isti-
tuto, a sanzioni amministrative
piuttosto salate.
Intanto, l’Authority ha chiesto a
chiunque sia venuto a conoscenza,
a causa del crac dell’altro ieri del sito
Inps, di dati personali di altre perso-
ne, di non utilizzarli ed evitare « di
comunicarli a terzi o diffonderli, ad
esempio, sui canali social». E questo
per non amplificare i rischi per le
persone coinvolte nel data breach e
per «non incorrere in possibili illeci-
ti». La raccomandazione è, semmai,
di rivolgersi allo stesso Garante per
segnalare eventuali aspetti rilevanti.
Uno degli elementi da chiarire
è l’esatta portata dell’incidente e
il numero delle informazioni per-
sonali coinvolte. Ci potrebbe, in-
fatti, essere anche la necessità per
l’Istituto - nel caso la violazione
abbia comportato un rischio ele-
vato per i diritti delle persone - di
dover comunicare l’accaduto a
tutti gli interessati,
È sempre il Gdpr a prevederlo,
insieme agli elementi da segnalare
al Garante, che sono riassunti in un
modello che l’Autorità ha predispo-
sto per questo tipo di violazioni: si
va dal momento in cui è accaduto il
fatto (o se ne è venuti a conoscenza)
alla sua natura, le cause, la tipolo-
gia di dati personali e dei soggetti
interessati, il numero (anche ap-
prossimativo) di informazioni e di
persone coinvolte, i potenziali ri-
schi che ne derivano. Una procedu-
ra che deve essere seguita non solo
se la violazione è conseguenza di
un attacco di hacker, ma ogni volta
che un sistema “perde” i dati perso-
nali che custodisce.
Una volta ricevuta la notifica del
data breach, al Garante spetta il
compito di verificare l’entità dell’in-
cidente e capirne le ragioni. Sulla
base di quanto viene accertato nel
corso dell’istruttoria si decidono i
successivi interventi. Se viene ri-
scontrato che il data breach è dovuto
a un mancato rispetto del Gdpr,
l’Authority può imporre l’adegua-
mento delle misure di sicurezza sia
organizzative sia tecniche. Se però
la responsabilità e il danno risultano
più gravi, si passa alle sanzioni pe-
cuniarie, che possono arrivare fino
a milioni di euro o, nel caso di im-
prese, fino al % del fatturato totale
annuo mondiale.
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