Corriere della Sera - 20.03.2020

(Rick Simeone) #1


14 Venerdì20Marzo2020 CorrieredellaSera


LONDRA


Ilpremier:«In12settimanepossiamocavarcela»


Laregina:«Oraciascunofaccialasuaparte»


Barnierpositivo,sifermanoinegoziatiperlaBrexit


Borisostinato econtrario:


glistoppossonoattendere,


aibritannicisolo«consigli»


DALNOSTROCORRISPONDENTE


LONDRANon faremocome a
Milano, lacapitale britannica
non chiude. Dopo una giorna-
ta difebbrili speculazioni,
quando sembravaormai im-
minentel’annuncio di una
serratatotale della metropoli
sulTamigi, il governo di Boris
Johnson ha di nuovorifiutato
di imporrequelle misureche
sono ormai in attoin tutta Eu-
ropa, a partire dall’Italia.
Dunque la Gran Bretagna
continua a seguire la sua stra-
da,in(splendido?) isolamen-
to. E se èveroche mercoledì è
stata annunciata la chiusura
delle scuole a partire da oggi,
dall’altro lato pub e ristoranti,
cinemaediscotecherestano
aperti, névengono imposte
restrizioni ai movimenti delle
persone. Quello chevaleèil
«forteconsiglio»aevitarei
luoghi affollati: ma nessun di-
vietoèstatofattocalaredal-
l’alto.
La speranza diJohnson è
che la gente si attenga da sé al-
le indicazioni del governo: se
così fosse, ha detto, possiamo
«invertire latendenza nel giro
di 12 settimane»e«battereil
virus». Anche laregina Elisa-
betta, in un brevemessaggio
scritto alla nazione, ha sottoli-
neatoche «ciascuno ha un
ruolo importante da svolgere»
e si è detta fiduciosa che «sa-
remo all’altezza della sfida».
Il premier non ha negato
che, nelcaso in cui i cittadini
disobbediscano in massa ai
consigli, il governo possa es-
serecostretto a introdurre mi-
surepiù stringenti: ma per il
momento non sembra questo
il caso. In particolare, Boris ha
escluso che possa essere bloc-
cata laretedi trasporti londi-
nesi: anche seivagoni della
metropolitana, che fino allo
scoppiaredell’epidemia tra-
sportavano due milioni di
persone al giorno, sono l’in-
cubatore ideale per il virus.

contenere il piccodell’infezio-
ne più che ad arrestarla, in
modo che il sistema sanitario
sia in grado di gestire l’emer-
genza. Maèuna scommessa
rischiosa: la Gran Bretagna è
indietro di qualche settimana
rispettoall’Italia nella curva
deicontagiel’efficacia delle
attuali (non-)misure potrà es-
sereverificata solo fra due-tre
settimane. Quando potrebbe
essere troppo tardi: mentre il
tasso di mortalità qui sta già
crescendo a un ritmo più ele-
vatodi quello italiano.
Nel frattempo, il governo
mette le mani avanti: ieri è sta-
ta pubblicata la legislazione di
emergenza checonsentedi
detenereesottoporreatest
forzatiisospetti ammalati,
con la possibilità diconfinarli

incentri sicuri.Eventimila
soldati sono stati messi in sta-
todi allerta.
IeriJohnson ha fatto anche
appello alla popolazione a evi-
tarel’assaltoaisupermercati:
ma è un’esortazione che fino-
raècaduta nel vuoto.ALon-
dra ormai è difficile trovare la
carta igienica — anche a Dow-
ningStreet sono arrivatele
scorted’emergenza—edai
supermercati sono spariti pa-
sta, risoealimentialunga
conservazione, tanto che qua-
si tuttiigrandi magazzini
hanno introdottomisuredi
razionamento.
PerBorisèiltest politico
piùdifficileeinaspettato, a
soli tre mesi dal trionfo eletto-
rale. Lui sta dando provadi
gravitas etrasparenza,con
unaconferenza stampa alle-
stita ogni pomeriggio a Dow-
ningStreet: ma intanto la no-
tizia che Michel Barnier, ilca-
po negoziatore europeo per la
Brexit, hacontratto il virus, ha
imposto una battuta d’arresto
aicolloqui Londra-Bruxelles.
Eaquestopunto, anche se
Johnson lo nega, sembra diffi-
cile non rinviare la transizione
oltre il 31 dicembre.
Luigi Ippolito
©RIPRODUZIONERISERVATA

Di loro iniziativa, le autorità
cittadine hanno chiuso ieri 40
stazioni della metro (su 270) e
ridotto lecorse degli autobus:
ma questo soprattutto perché
ormaic’è molta meno gente in
giro. Grosso modo i londinesi
stanno dandoretta a Boris: le
strade, soprattuttoincentro,
appaiono svuotate mentre bar
eristorantirestano semide-
serti. Diversiteatri hanno
chiusoibattentielostesso
hanno fattovari musei, dalla
National Gallery allaTateMo-
dern al Barbican. I mitici club
privati dellacapitale, invece,
continuano a operare, seppu-
rea scartamento ridotto.
Qual è allora la strategia del
governo britannico, che vista
dall’Europa può apparireco-
me unafollia? Loro puntano a

Ilcaso


diMilena Gabanelli


LaTurchiabloccalemascherine


destinateall’Italia(egiàpagate)


S


onoferme lì, alla doga-
na dell’areoportodi
Ankara da 4 marzo.Par-
liamo di uno stock di
200.000mascherine Ffp2 e
Ffp3con valvola che la Comi-
tec(gruppo Klinicom) ha ac-
quistatoepagatoafinefeb-
braio dalle Ege Maske, l’azien-
da turcache ne sforna ogni
giorno 1 milione di pezzi, e ri-
chiestecon urgenza dagli
ospedali di Emilia-Romagna e
Marche. A bloccarle un decre-
todel governo turcopartorito
la nottedel4marzostesso:
per l’esportazione servel’au-
torizzazione del ministero
della Sanità. Da ormai 20 gior-
ni l’ambasciata italiana sta fa-
cendo pressione sul ministe-
roper farle partire, ma la ri-

sposta è: «in un paio di giorni
sarà sbloccatotutto».
Martedì sera il premier
Contehatelefonatoalpresi-
denteturcoErdogan, che ha
promesso di risolvere la que-
stione in un paio di giorni. So-
no passati,enon sièmossa
unafoglia. Intantol’azienda
italiana ha sborsato670.
euro,enon può farseliresti-
tuire dalvenditore perché so-
no stateregolarmenteconse-
gnate. Ha solo potutoannul-
lare l’ordine già fatto per altre
300.000 mascherineasetti-
mana fino al 30 aprile. Nella
stessa situazione la Sol Group
di Monza, cheforniscebom-
bole di ossigenoeassistenza
domiciliare ai malati dicoro-
navirus, ed ha urgenza di pro-

teggere tutta lacatena di ope-
ratori. Acquistate, pagatee
consegnate90.000 mascheri-
ne Ffp2, ma bloccate ad Anka-
ra dalla decisione di Erdogan.
Intantoleaziende turche
che hanno ricevutoordini
dall’Italia e altriPaesi europei
hanno la produzioneferma.
Solo l’Italia, in questi giorni,
ha bloccatocommesse invari
Paesi, fra cui la Turchia, per
27 milioni di pezzi, proprio

Di fatto Erdogan, che ha vi-
stol’economia del suoPaese
decollareanche grazie alla
tecnologia italiana utilizzata
nelle sue fabbriche, sta eserci-
tando un braccio diferro tutto
politico fra Turchia e Europa,
mentrelapandemiacorre. A
bloccarele esportazioni sono
anche la Russia, ilKazakistan,
l’Ucraina, laRomania. E quan-
do uncarico parte, non sai se
arriva, perché duranteiltra-
gitto spesso vienerequisito. È
successo alla Gvs, un’altra
grande azienda italiana, che
ha acquistato inRomania ma-
scherine semilavoratedesti-
nate alla protezione civile, ma
in questocasoabloccarle ci
ha pensato l’Ungheria.
Scopriamo ora la nostra

fragilità, quando la protezio-
ne dei tuoi operatori dipende
dall’avereomeno quel pezzo
ditessuto-nontessutoormai
prodotto in Cina,Taiwan, In-
dia, Turchia, Corea per pochi
centesimi.
Adesso che non si trovano
nemmeno a peso d’oro, si sta
correndo a mettere in piedi li-
nee di produzione: le sta am-
pliando la Gvs che già da qual-
che anno producemascheri-
ne biohazard Ffp3, quelle per
irischi biologici. L’Agenzia
Industria Difesa sta prenden-
do accordiper dotarediim-
pianti la lorostruttura mani-
fatturiera diTorreAnnunzia-
ta,eprodurredispositivi 7
giorni su 7 h 24.Resta iltema:
la materia prima per farele
Ffp2 dovela prendi?Èuna
partita che si può vincere solo
con lacollaborazione interna-
zionale, perché il virus non ha
firmato accordi diYalta o patti
conl’Alleanza Atlantica, lui
banalmentecercasolo uncor-
po qualunque in cui infilarsi.
©RIPRODUZIONERISERVATA

❞Secapiremo
chelenostre
raccoman-
dazioninon
vengono
seguite
ilgoverno
studierà
misure
ulteriori
Boris
Johnson
premier
britannico

TubeAlcuni londinesi sulla Central line della capitale inglese. Ieri le autorità cittadine hanno chiuso 40 stazioni su 270. Ma per ora a Londra gli eventuali stop sono affidati all’iniziativa della singola realtà (Getty)


Primo piano L’emergenzasanitaria


perché gli ordini, sui quali so-
no stati sborsati anticipi,ven-
gono poifermati in dogana.
La ditta Amet Maske (una del-
la più grandi delPaese) ha di-
chiarato che se il governo tur-
cosbloccale spedizioni glire-
gala 300.000 mascherine; ieri
il general manager della Ege
Maske ha dichiarato a Eleven
News :siamo in grado difor-
nirle a tutti iPaesi europei. In
effetti in Turchia, doveci sono
98 casi dicontagio dichiarati
su 80 milioni di abitanti, ben
30 aziende sono in grado di
produrre 50 milioni di dispo-
sitivi alla settimana, quindi
nellecondizioni di provvede-
real fabbisogno delPaese
qualora l’epidemia esplodes-
se.


Ilpersonaggio


NEGOZIATOREEUROPEO


Michel Barnier, 69 anni, è il negoziatore
capo dell’Unione Europea per la Brexit. Ha
dichiarato di essere risultato positivo al
coronavirus, i negoziati sono stati sospesi.

200


mila
le mascherine Ffp2 e Ffp
con valvola che la Comitec
ha pagato a fine febbraio
alle turca Ege Maske
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