Corriere della Sera - 20.03.2020

(Rick Simeone) #1


16 Venerdì20Marzo2020 CorrieredellaSera


Lostudio


cheaveva


previstotutto


ottoannifa


InGermania


LACINA


Lacittàdadoveèpartital’epidemiaperilprimo


giornononsegnalanuovicasi:laquarantenacontinua


Controllistrettiperevitareunasecondaondata


Wuhanannuncia«zerocontagi»


MaPechinoteme irientridall’estero


DALNOSTROCORRISPONDENTE


BERLINONel 2012, sull’onda
dell’epidemia mondiale di
Sars, il governotedesco
commissionò alRobert
Koch Institut una simula-
zione sulla diffusione di
una devastante pandemia
in Germania. Il risultato fu
un’analisi di rischio molto
dettagliata,comprensiva
delle misure che
sarebbero state necessarie
per proteggere la
popolazione e arginare il
contagio. Lo studio,
custodito negli archivi del
Bundestag e scovato da
Kristina Dunz, giornalista
della RheinischePost ,
anticipa in modo
impressionante quanto sta
succedendocon il Covid-


  1. Il virus immaginario ha
    origine in Asia, dovedai
    mercati di animali
    selvatici fa il salto sugli
    esseri umani, ma il
    pericolo e la sua
    dimensionevengono
    realizzati solo settimane
    dopo. Il periodo d’incuba-
    zione è da 3 a 5 giorni. Il
    contagio avviene per
    goccioline o percontatto.
    Identici i sintomi. Identici
    i soggetti più a rischio,
    cioè gli anziani. Identiche
    le misure imposte dal
    governo: isolamento,
    quarantena, chiusura di
    scuole e fabbriche,
    cancellazione di ogni
    evento pubblico.
    La domanda è inevitabile:
    nonostante avesse a
    disposizione un’analisi di
    rischiocosì approfondita,
    il governotedesco ha
    sottovalutato l’epidemia di
    Covid-19? Gli esperti del
    Koch Institutcontestano
    però che la situazione
    virtuale e quellareale
    siano paragonabili.
    ©RIPRODUZIONERISERVATA


Èdiventata la città più fa-
mosa (o famigerata) della Ci-
na e del mondo. Il suo assur-
do mercatodellacarne selva-
tica e degli animali in gabbia è
indicatocome luogo di nasci-
taediffusione delcoronavi-
rus. Ma Wuhan, la città del
pazientezero, dei 3.000 morti
e oltre 70.000 malati su 11 mi-
lioni di abitanti ora segnala
zero contagi.Per la primavol-
ta da quando è stato dato l’al-
larme,agennaio, nessun
nuovoinfetto è stato segnala-
tonellacapitale dello Hubei.
E zeroanche nello Hubei eze-
ro casi dicontagio interno in
tutta la Cina.
Di frontealla pandemia il
triplozero comunicato daPe-
chino dà speranza anche nel
resto del mondo.
Se la Cina è due mesi in an-
ticipo su di noi nell’epidemia,
possiamo prevedereche an-
che in Italia tra due mesi, a
maggio, saremo quasi fuori

dal tunnel.Restano dubbi di
virologi ed esperti statistici
sulla precisione della dichia-
razionezerocontagi in Cina.
Basta rifletteresul fattoche
anche quando ogni primavera
passa il piccodell’influenza
«normale di stagione», molti
prendonocomunque il virus.
CautamenteWuhan sta
permettendo ai lavoratori di
fabbricheeuffici più impor-
tanti ditornare in attività.Per
la fine della quarantenacasa-
linga imposta a iniziofebbra-
io (senza deroghe) si dovran-
no aspettare14giorniconse-
cutivi dizero contagi, annun-
ciano le autorità.
APechino dicono che in
tuttoilPaese il rischio da
scongiurareoraèquello di
una seconda ondata diconta-
gi, di ritorno. Ci sonocentina-
ia di migliaia di cinesi che
viaggeranno pertornarein
patria, e decine di migliaia di
stranieri che per lavoronon
potranno evitarelaCina (che
ora oltretuttoci appare quasi
il luogo più sicuro al mondo).

A Pechino sono staticonta-
ti 64 infetti «importati» negli
ultimi sette giorni: la maggior
parte spagnoli e italiani. È sta-
ta introdotta una procedura
di arrivostrettissima: primo
controllo dellatemperatura
in aeroporto; trasferimento in
uncentrodiosservazione e
smistamento; obbligo dicer-
tificazionievisitemediche;
poi, se noncompaiono segni
di positività alcoronavirus,
invio per 14 giorni in una
struttura di quarantena, a
proprie spese. Circondati da

personale in tuta, maschera e
guanti.
Va le anche per i cittadini ci-
nesi.Esiincrociano polemi-
che nei social network man-
darini sui tanticonnazionali
che oravogliono rientrare:
«Stavano all’esteroperché
amano queiPaesi più della
Patria, ora riportano il virus»,
si legge suWeibo.
Torniamo alla grande gior-
nataconzerocontagi di
Wuhan.Una decina di italia-
ni sono rimastiacasa a
Wuhan in questi due mesi,

perché quella è la loro città, lì
ci sono i lorocari e il loro la-
voro. Ci ha detto Lorenzo Ma-
strotto,vicentino, moglie e
due bambini piccoli: «Il mo-
mentopiù buio?Afine gen-
naio, quando qui a Wuhan ci
sentivamo il lazzarettodel
mondo. È stato un crescendo
di disposizionirestrittive, a
partire dal 23 gennaio. Prima
non muoversi dalla città, poi
ci hanno detto di uscire dica-
sa solo uno per nucleo fami-
liare, ogni due giorni, poi
ogni tre. Ultimo passorestare

al chiuso.Poi, quattordici
giorni dopo l’ultima uscita,
mi sonoresoconto che sicco-
me stavo bene, stavamo tutti
bene, bastavarestare acasa e
seguireledisposizioni per
evitarel’infezione.Ungran-
dissimo sollievoquel quat-
tordicesimo giorno, ci ha da-
tola spinta per noncedere. E
oratelefono a Vicenza, a mio
fratello e ai miei genitori e gli
spiego checosì si devefare
per battere l’epidemia».
GuidoSantevecchi
©RIPRODUZIONERISERVATA

23


gennaio
Daquelgiorno
divietodiuscire
eentrarenella
capitaledello
Hubei.Da
febbraioordine
distareacasa

64


«importati»
Pechinodice
chegliinfetti
oraarrivano
dall’estero:
cinesie
stranieridi
ritorno


Laparola


LOCKDOWN


Lockdown nasce
dall’unione di duetermini
inglesi «lock» e «down»,
in italiano si può tradurre
«isolamento» o «blocco».
La parola viene usata per
definire un protocollo di
emergenza che impedisce
alla persone di muoversi
in una determinata area
per salvaguardare la
salute. È quello che è
successo a Wuhan e, ora,
nelresto del mondo.

Guardiaalta
Lagenteancoraincasa
Potràuscirequando
noncisarannocasi
per14giornidiseguito

diPaoloValentino


Primopiano L’emergenzasanitaria

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