Corriere della Sera - 20.03.2020

(Rick Simeone) #1


CorrieredellaSera Venerdì20Marzo2020 23


ta ed anche della mano che lo ha sempre ac-
compagnato nella vita e di cui avrebbe ancor
più bisogno nella sofferenza o nell’agonia. Le
regole ci impediscono ditoccarequella mano
e divenirtoccati da essa. Sapere che un genito-
re, un figlio, un amante soffre solo e può mori-
resolo, non sapere quali parole e pensieri gli
vengono alla mente o sapere che quei pensieri
equelle parole non possono giungereachi
l’ama, è un dolore checontiene la morte,come
un fruttocontiene un seme.
Ma abbiamo il diritto dicompromettere al-
tre vite anche in nome del nostro amore e bi-
sogno di loro o del loro desiderio di noi? Pure
l’amore, se dissolve limiti e doveri, può diven-
tare un guazzabuglio distruttivo. Pure nel cuo-
re, scriveStefanoJacomuzzi, nel suo straordi-
narioromanzo Unventosottile , spesso tutto è
pasticcioegranconfusione.Èumano amare
più quelconfuso pasticcio che leregole; la tra-
sgressione ci appare trascurabilecome una so-
sta vietataoattraversarelastradacolrosso
quando su quella strada nonc’ènessuno. È
inevitabile, quasi naturale odiareleregole, i
divieti di sosta, i limiti divelocità. Leregole so-
no la democrazia e la democrazia ècerto meno
affascinante dell’amore o delcolore del mare;
è unvalore freddo,come laregola, che tuttavia
ci permettedicoltivareinostrivaloricaldi,
l’amore o ilcolore del mare. Latentazione di
trasgredire leregole è umana, umanissima, è il
colore della nostra vita. Mac’è un’asciutta, du-
ra poesia delleregole che dobbiamo imparare
a rispettare,come il poeta rispetta l’endecasil-
labo; attraverso questacocciutaeapparente-
mente arida fatica potremo anche amare lere-
gole,commuoverci non solo per lafotografia
di una persona che soffre e che muore ma an-
che per i grafici che ci mostrano le curve della
pandemia, non solo sapere ma anche sentire
che quelle curve sono destini umani, ognuno
unico e irripetibile. La poesia delleregole può
daresobria dignità al nostrodestino. Me ne
vado, sembra abbia dettomorendo Basilio
Puoti, gran difensore del purismo della lingua
italiana, aggiungendo: «si può dire anche me
nevo».
©RIPRODUZIONERISERVATA

T


ramontodella deregulation? Non
solo nellarealtà economica ma pu-
renella vita affettiva, nella creazio-
ne artistica o nellacondotta di vita
la lottacontroleregoleèinsieme
necessaria e distruttiva, una misce-
la di generosa passione, brutale o inconsape-
vole egoismo econfusione. Soprattutto quan-
do,come nella devastantetempesta che si è
abbattuta su tutti noicon l’aggressione delco-
ronavirus, ci si trova avviluppati in una maglia
di prescrizioni e di divieticome un pesce nella
rete. Laregola viene facilmente vissutacome
astratta, fredda, ostile alla passione e alla vita
che essa pure difende. Soprattutto incerte sta-
gioni storiche, ad esempio in quellaromanti-
ca, leregole sono state deprezzate quali astra-
zioni generiche econtrapposte all’imprevedi-
bile creatività poetica. Benedetto Croce diceva
che i grandissimicapolavori poetici — Omero,
DanteoShakespeare—hannofelicemente
peccatocontro leregole.
Non èvero: le rime delleterzine dantesche e
l’endecasillabo di ogniverso sono la poesia
stessa, il bacio diPaolo e Francesca, la musica
del mare che si richiudecome un sudario sul
naufragio di Ulisse e questovale per tutte le ar-
ti. Pure i geni scomposti e turbolenti delle ri-
voluzioni artistiche hanno proclamato e prati-
catola sovversione delleregole dellaforma e
della vita ma per crearne e praticarne altre.Un
genio sregolato, ribelle e autodistruttivocome
Poe, autore dicapolavori che sovvertono ogni
attesa logica, ha rivelato nella Genesid’unpoe-
ma , laferrea logica e leferree leggi delverso,
dell’invenzioneedell’architettura espressiva
che presiedono alla creazione del suo sconvol-
gente poema Ilcorvo.
Respintaretoricamenteinnome dell’anar-
chicalibertà del mercatoedel desiderio af-

francato da norme morali, laregola ètornata
all’ordine del giorno quando, poche settimane
fa, la pandemia hacominciatoecontinua,
sempre più violentemente, a devastare le no-
stre vite e quelle del mondo intero. La battaglia
contro la pandemia e la morte si affida sempre
di più aregole, ingiunzioni,veti e interdizioni.

INTERVENTI


LAPOESIADELLE REGOLE


CHECIRENDEDIGNITÀ


NELL’ORADELDOLORE


Personeamatesoffronoemuoionoinunasolitudine


chestringeilcuore,eppurenonpossiamorischiare


dicomprometterealtrevite:èilcodicediquestigiorni


Pure questo impero della legge e delle sue san-
zioni è una strategia che difende la vita e insie-
me accresce il disagio e la sofferenza, ostacola
la soddisfazione di bisogni primari e crea de-
solazione quotidiana.Persone amate soffrono
e muoiono in una solitudine che stringe il cuo-
re, sia del malato privato della salute o della vi-

SolidarietàLe bandiere dei Paesi coinvolti dalla pandemia di coronavirus sulla statua del Cristo redentore a Rio de Janeiro ( Afp )


Primopiano L’emergenzasanitaria


KerryKennedy
L’ITALIAINSEGNAALMONDO

COME REAGIRECONEMPATIA


I


lmese scorso, mi trovavo
presso l’Universitàcattoli-
cadi Piacenza per presen-
tare la miarelazione su viola-
zioni dei diritti umani, econo-
mia e povertà. «Per risponde-
reall’appello di papa
Francesco, occorrefaredi
più», ho detto, rivolgendomi
agli studenti. «Dobbiamo tut-
ti avere un sogno: il sogno di
un mondo migliore, che sa-
premocostruireattraverso
l’amore, l’empatia e il rispetto
reciproco». Nessuno di noi
potevaimmaginare, in quel
momento, quantosarebbe
statoimportantesaper inter-
pretarequelle parole in un
contesto del tutto diverso, e a
distanza di poche settimane.
A ripensarci, la lectiomagi-
stralis aPiacenzaèstata una
delle mie ultime esperienze di
normalità, prima che la mi-
naccia della pandemia daco-

ronaviruscominciasse a insi-
nuarsi quasi in ogni piega del
vivere quotidiano.
Di ritornoaNewYork dal-
l’Italia,idottori mi hanno
messo in isolamentoper di-
verse settimane. Da quel mo-
mento in poi, ho seguito il dif-
fondersi del virus man mano
che infettava amici e parenti.
Nel mettere incampo ogni
dispositivoper arrestare
l’avanzata della pandemia, gli
StatiUniti ed altri nel mondo
hanno puntatogli occhi sul-
l’Italia, primoPaese in Europa
a dover fare iconticon le ine-
narrabili sofferenzeinflitte
dalla malattia, perché anche
noi ci prepariamo ad affronta-
re, di qui a poco, la medesima
emergenza. Oltre ad avercon-
sentitoalmondo interodi
prevederequale sarà l’inci-
denza dei malati rispettoai
casi rilevati, quanti letti ospe-

dalieri e quanti apparecchire-
spiratori saranno necessari,
per quantotempo stabilire la
chiusura di scuole, chiese e ri-
storanti, il mondo oggi guar-
da all’Italiacome nazione
esemplareanche nel trovare
gioiaesolidarietà intempi
difficili.Èsottogli occhi di
tutti,con esempi grandi e pic-
coli, ogni singolo giorno.
L’altra sera il bambino di
cinque anni del mio amico
Giulio harealizzato untenero
lavoretto: ha tracciato la sago-
ma delle sue manine inrosso,
biancoeverde,icolori della
bandiera italiana.Questodi-
segno infantile sacomunica-
re, in tutta la suacommovente
semplicità, l’incredibileforza
d’animo,coraggioeumanità
del popolo italiano.
In paesiecittà, l’abitudine
dicantare incoroda finestre e
balconièdiventatounfeno-

meno dilagante, un modo per
comunicareconivicini, an-
ch’essi in quarantena. Ci sono
stati anche flashmob di luci e
applausi sincronizzati dedica-
ti ai medici e a tutto il perso-
nale ospedaliero.
Papa Francescohapersino
lasciatoilsuo isolamentoin
Va ticano perrecarsi in visita a
duechieseromaneepregare
per la fine della pandemia.
Timorieincertezzespesso
fannoagaraatirar fuori la
partepeggioreepiù egoista
dell’umanità. Nel mio stesso
quartiere, e da uncapo all’al-
tro degliStatiUniti, si sono vi-
ste molte scene di questo ge-
nere, lefolle che si accalcano
in preda al panico per fare in-
cetta di cibo, mascherine, sa-
pone e prodotti igienizzanti.
Noi tutti dobbiamoreagire
aquesta crisi non solocome
individui, maconunforte

senso di uguaglianza e giusti-
zia sociale, anche quando il
mondo sembra mostrareil
suo lato più barbaro, impreve-
dibile e irrazionale.
«Dobbiamo riconoscere
dentro di noi che il futuro dei
nostri figli non potrà essere
costruitosulle sofferenzeal-
trui», dichiaròmio padreil
giorno dopo l’assassinio di
Martin Luther King, nel 1968.
«Occorrericordare—anche
solo per un istante—che
quanti vivono accantoanoi
sono nostri fratelliecon noi
condividono questa nostra
breve esistenza, e che anch’es-
si — propriocome noi — am-
biscono a raggiungere lafeli-
cità e a dare un senso alla loro
vita, sforzandosi direalizzarsi
al meglio delle lorocapacità».
Oggi, l’Italia è un faro per il
mondo intero sucome mette-
rein praticaleparole di mio
padre — il suo invito alla soli-
darietà e al senso del beneco-
mune—anche intempo di
quarantena. Vi sono grata per
averci mostrato la strada.
(traduzione
diRitaBaldassarre)
©RIPRODUZIONERISERVATA

❞Mostrate
come
mettere
inpratica
leparole
dimio
padre,ilsuo
invitoalla
solidarietà
ealsenso
delbene
comune,
anchein
tempodi
quarantena

L’impegno


●Kerry
Kennedy, 60
anni, settima
figlia di Bob, è
presidente
della fondazio-
ne Robert F.
Kennedy
Human Rights,
che ha un ramo
anche in Italia

diClaudioMagris

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