Corriere della Sera - 20.03.2020

(Rick Simeone) #1


38 Venerdì20Marzo2020 CorrieredellaSera


Viva i lupi eicavalli,non i gatti


Hitler animalista solo ametà


Ilsaggio


●Il saggio
di Jan
Mohnhaupt,
Tiereim
Nationalsoziali
-smus, è
appena uscito
in Germania
presso la casa
editrice Hanser
Verlag (pagine
288, e 22)

BERLINOChefosserocani o gatti,cervi o leo-
ni,cavalliolupi, in pochi momenti della
storia gli animali sono staticosì importan-
ti come durante il nazismo.Per dirla tutta,
iprimiveri animalisti furonoinazisti. E
non solo perché Adolf Hitler eravegetaria-
no, odiava lacaccia e aveva probabilmente
nelcane pastorefemmina Blondi la sua
miglioreamica. Inverità, appena arrivati
al potere, nel 1933, i nazionalsocialisti ap-
provarono una legge moltosevera per la
protezione delle bestie, mettendone al
bando l’uso negli esperimenti, punendo
ogniforma ditorturaemaltrattamento,
introducendo preciseregole sulla macel-
lazionetese a impedire inutili sofferenze.
Come siconcilia tutto questocon la bru-
talità e la crudeltà delregime hitleriano? E
fu tutto oro quello che luceva, quanto al lo-
roatteggiamento neiconfronti degli ani-
mali?
Affronta questitemi,offrendo
rispostesorprendentieoriginali,
il saggio diJan Mohnhaupt appe-
na uscito in Germania. Pubblicato
da HanserVe rlag, TiereimNatio-
nalsozialismus («Gli animali nel
nazionalsocialismo») fa lucesu
una partemoltopococonosciuta
della storia del nazismo,confer-
mandone le aberrazioniesmon-
tando anche alcuni miti sulle pre-
sunte «cose positive» delregime.
«Proprio attraverso gli animali, possia-
mo inveceraccontaremoltosulle vittime
umane e sulla bestialità del potere nazio-
nalsocialista», spiega l’autore, secondo il
quale i nazisticancellarono iconfini gerar-
chici tra esseri umaniebestie, introdu-
cendo una divisione tra buonoecattivo,
tra vite degne e vite senzavalore. Nel pri-
mo gruppo stavano gli ariani e le razze lo-
ro apparentate,così comecani,cavalli e le-
oni. Dall’altra parteeranoi«parassiti»,
fossero ebrei o cimici, slavi o pidocchi. In
mezzo, scrive Mohnhaupt, stavano i gatti,
considerati animali degli ebrei (ai quali
dal 1940 fu proibitotenerlicome bestiole
domestiche) e per questo protetti, ma non
troppo: sevenivanocolti a più di duecento
metri dal loroterritorio di riferimento po-
tevano essere uccisi.
Il libro ridimensiona alcune narrazioni.

Intanto quella dei nazisti amici degli ani-
mali: la legge del 1933 inrealtàconteneva
molti buchi e scappatoie, lasciando ampia
discrezionalità all’amministrazione sul lo-
rouso negli esperimenti quando erano
«utili alla scienza»: «Sembra unaformula-
zione avanzata, ma inverità è un modo per
dire che è l’autorità a decidere quale delle
istituzioniodelle ricerche debba essere
ammessa a farlo. Il che nel dubbio può le-
gittimare tutto, non solo esperimenti sugli
animali. Come poi fu ilcaso». Quanto alle
regole sulla macellazione, erano dirette
soltantocontrolepratiche kosher ,cioè
avevano una funzione esclusivamente an-
tiebraica. I simili rituali musulmani erano
per esempiotollerati.
Il cane aveva un posto privilegiato nella
gerarchia animale delregime, che nell’al-
levamento e nella selezione delle razzeca-

ninevedeva un modello per le propriefol-
lie razziste. Se il Führer aveva Blondi,Jose-
ph Goebbels ostentava Benno. Icanidi era-
no strumentocentrale della propaganda o
venivano usaticome guardiani del lager e
perterrorizzare gli ebrei durante i rastrel-
lamenti. Sullo stesso piano ilcavallo, a cui
il ministero della Guerra bavarese dedicò
un monumento visibile ancora oggi. Ica-
valli smontano uno dei miti piùforti della
propaganda nazista, quello della guerra
motorizzata che scandìisuccessi della
Wehrmacht: «Inrealtà—spiega
Mohnhaupt — senza i 3 milioni di equini
impiegati nello sforzo bellico non sarebbe
successo molto. Nonc’erano abbastanza
mezzi per assicurareirifornimenti sul
fronte orientale».
Lacaccia poi era unavera e propria me-
tafora delle moltecontraddizioni interne

NovecentoUn saggio dello storico Jan Mohnhaupt analizza l’atteggiamento contraddittorio del Terzo Reich verso le bestie


Cartolina propagandistica del 1934 raffigurante Hitler mentre nutre due cerbiatti, intitolata DerFühreralsTierfreund («Il Führer come amico degli animali»)


Cultura


Il festival di antropologia delcontempo-
raneo Pistoia-Dialoghi sull’uomo
( dialoghisulluomo.it ) aderisce alla
campagna #iorestoacasa .Convivere,fa
sapere ilfestival, significa che tutti ci
prendiamo cura di tutti.Così i Dialoghi
pubblicano suicanali social brevi
riflessioni percondividere i dubbi, le
paure, le idee per superare le difficoltà
insieme. I primicontenuti sono di Marco

Aime, Matteo Lancini, Vittorio Lingiardi,
AscanioCelestini,AdrianoFavole. Inoltre
sulcanaleYouTube delfestival ci sono
oltre 320 fraconferenze e interviste sui
temi che i Dialoghi hanno affrontato: il
dono, lacondivisione, l’identità... Pistoia-
Dialoghi sull’uomo è promosso dalla
Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia
e Pescia e dalComune di Pistoia e ideato
e diretto da GiuliaCogoli.

Lacampagna#iorestoacasa


Dialoghisull’uomo:


ivideoonline


delfestivaldiPistoia


dalnostrocorrispondente
PaoloValentino

Leleggi


Ecologismo ariano


L


a protezione degli animalivenne
assicurata sotto ilTerzoReichcon
una legge, elaborata dagli studiosi
Clemens Giese eWaldemarKahler, che
fu varata nel novembre 1933, meno di
un anno dopo la presa del potere da
parte di Adolf Hitler. E nel luglio 1935
seguì una normativa più ampia di
tutela della natura.Unaltro libro
dedicato a questitemi è TheGreenand
theBrown («IlVe rde e il Bruno») di
FrankUekötter, edito nel 2006 da
CambridgeUniversity Press.

●Jan
Mohnhaupt
(nella foto
sopra) è nato
nel 1983 nella
regione della
Ruhr.
Giornalista e
saggista, è
autore del libro
DerZooder
Anderen
(Hanser Verlag,
2017) sugli zoo
di Berlino Est e
Ovest all’epoca
del Muro

DeNittiselar ivoluz ionedellosguardo


Ferrara /PalazzodeiDiaman ti


Finoal 13.4.2020


palazzodiamanti.it


De Nittis, Tralespighedelgrano (part.), 1873. Collezione privata

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