Il Sole 24 Ore - 20.03.2020

(Nancy Kaufman) #1

Il Sole 24 Ore Venerdì 20 Marzo 2020 11


Coronavirus Primo Piano


IL CURA ITALIA


Baretta. «Non possiamo fare “chi primo arriva meglio
alloggia”. Il click day è una proposta fatta dall’Inps, non

una decisione del governo. Non è un criterio che sta in


piedi» dice il sottosegretario all’Economia Pier Paolo
Baretta

2,


MILIARDI
Le risorse stanziate in favore di quasi 5 milioni di lavoratori
autonomi

Click day autonomi, coro di no


Il governo frena: non ci sarà


I sussidi. Dalla Catalfo al Mef, dalle organizzazioni di categoria ai sindacati: tutti contrari


Bocciatura unanime della proposta del presidente Inps, che fa dietrofront: «Sono stato frainteso»


Giorgio Pogliotti


Un coro di “no” ha accolto la proposta
ventilata mercoledì scorso dal presi-

dente dell’Inps, Pasquale Tridico, di


erogare con un click day l’indennità
di  euro destinata dal Dl “cura Ita-

lia” ad una platea di circa  milioni di


autonomi, professionisti, collabora-
tori, stagionali e operai agricoli. La

proposta tramonta sotto le critiche


che arrivano in modo trasversale dai
ministeri dell’economia, del Lavoro

e dell’Agricoltura, dai sindacati con-


federali dalle organizzazioni di cate-
goria, Confcommercio, Confesercen-

ti, Confartigianato, Cna, dai commer-


cialisti dai tributaristi, obbligando in
serata la stessa Inps ad una correzio-

ne di rotta.


In attesa della circolare Inps con le
modalità attuative per l’invio delle

domande sul sito dell’istituto di pre-


videnza, la prima frenata è arrivata
dal Mef, per voce del viceministro An-

tonio Misiani: «Non ci sarà nessun


click day, le risorse sono ampiamente
sufficienti perché calcolate sull’intera

platea potenziale – afferma -. Sem-


mai le domande dovessero eccedere
lo stanziamento, rifinanzieremo la

misura con il decreto di aprile». Sulla


stessa lunghezza d’onda il sottose-
gretario all’Economia, Pier Paolo Ba-

retta: «Non mi sembra un criterio che
sta in piedi, non possiamo fare a chi

prima arriva prima alloggia, è una co-


municazione fatta dall’Inps, non una
decisione del governo». In serata il

ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo


ha confermato che «non ci sarà nes-
sun click day: forniremo a breve la

data, a partire dalla quale tutti i citta-


dini che ne hanno diritto potranno


iniziare a fare richiesta degli inden-


nizzi», assicurando che «le risorse


stanziate sono sufficienti». Per la sot-
tosegretaria al Lavoro, Francesca Pu-

glisi «non bisogna aumentare l’ansia


nelle persone». La ministra delle Po-
litiche agricole, Teresa Bellanova, si

è spinta a bloccare come «immorale»


la proposta, perchè «non si può met-
tere in competizione le persone in

questo momento, bisogna avere la


responsabilità di dire ai cittadini che
questo è quello che possiamo fare e lo

strumento deve essere immediata-


mente fruibile».
Finito al centro della bufera, l’Inps

ieri sera in un comunicato stampa ha
parlato di «grande fraintendimento»,

confermando che «non c’è nessun


click day inteso come finestra dentro
la quale si possono fare domande di

prestazioni», piuttosto avremo «do-


mande aperte a tutti, ed un giorno di


inizio, con un click». L’Istituto che do-
vrà gestire  miliardi di euro, in po-

che settimane, per circa  milioni di


utenti tra cassa integrazione e gli altri
strumenti di sostegno al reddito, fa

sapere che per il congedo parentale


per i lavoratori dipendenti sono circa
mila le richieste di congedo con

periodi dal  marzo.
Una puntualizzazione, quella del-

l’Istituto, quasi d’obbligo di fronte al


muro di critiche, a partire da Cgil, Ci-
sl e Uil che hanno paventato il rischio

«di una guerra tra poveri» chieden-


do a Governo e Inps di fissare presto
una data entro la quale inviare le do-

mande. Confartigianato ha sollecita-


to la definizione di modalità di in-
dennizzo facilmente fruibili per tutti

gli autonomi, ricordando che «il cli-


ck day già in passato ha causato tanti


problemi agli imprenditori». Sulla
stessa linea Cna, Confcommercio e

Confesercenti.
Per il presidente dell’Istituto na-

zionale tributaristi, Riccardo Ale-


manno «se i fondi stanziati sono limi-
tati, allora che vengano assegnati a

chi più ne ha necessità, con sistemi di


verifica del reddito ed eventualmente
il numero dei componenti del nucleo

famigliare, dati in possesso della PA».


Il presidente del Consiglio nazionale
dei commercialisti, Massimo Miani

ha messo in guardia da «la corsa al-


l’indennizzo: porterebbe a una iniqua
distribuzione dell’indennità, poiché

non è determinato nessun criterio se


non quello del primo arrivato».


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PROGETTI INDUSTRIALI


Contratti di sviluppo,


la dote di 400 milioni


non copre le domande


A rischio circa  milioni


d’investimenti previsti,


in gran parte al Centro Nord


ROMA

Salvataggio (parziale) per i con-


tratti di sviluppo. Lo strumento
che agevola investimenti di me-

dio-grandi aziende, per importi


da  milioni in su, è stato rifi-
nanziato con il decreto “Cura Ita-

lia” con  milioni. Ma, a fronte


del flusso di domande, la dote po-
trebbe non bastare e rischiano di

restare fermi  milioni d inve-


stimenti privati.
Lo rileva la relazione tecnica

che accompagna il decreto. Nelle


prime ipotesi di lavoro del decre-
to il ministero dello Sviluppo eco-

nomico aveva ipotizzato un rifi-


nanziamento per circa  milio-
ni, poi ridotto a  milioni nel

confronto finale con il Tesoro im-


pegnato a trovare copertura per
tutte le misure del Dl.

I  milioni dovrebbero servi-


re almeno a risolvere il problema
più urgente legato a buona parte

delle istanze di accesso sospese


(in tutto sono circa un’ottantina),
relative a progetti che consenti-

ranno di attivare circa  milioni.


Ma resta scoperto il fabbisogno
per completare l'approvazione di

due particolari categorie del con-
tratto di sviluppo, ovvero gli Ac-

cordi di programma e gli Accordi


di sviluppo. In questo caso le do-
mande già presentate si riferisco-

no principalmente a progetti nel


Centro-Nord e si stima che po-
trebbero attivare circa  milio-

ni di investimenti.


In particolare l'Accordo di pro-
gramma, per le significative rica-

dute sul territorio, coinvolge in


modo rilevante le Regioni. L’Ac-
cordo di sviluppo riguarda invece

progetti strategici che prevedono


investimenti per almeno  mi-
lioni, per i quali si adotta un iter

di autorizzazione più rapido con


tempi massimi di istruttoria ri-
dotti da  a  giorni.

Il bilancio dei contratti di svi-


luppo, gestiti da Invitalia, segna
 iniziative finanziate dal .

Ma i tempi di implementazione,


complice la lunga catena di pas-
saggi intermedi che coinvolge

varie amministrazioni, fanno se-


gnare una notevole differenza ri-
spetto al numero di investimenti

conclusi ( su  nel caso di


contratti che riguardano le regio-
ni del Mezzogiorno). Negli ultimi

tempi la limitata disponibilità di
risorse, secondo il ministero del-

lo Sviluppo economico, ha inciso


negativamente. Nonostante il ri-
finanziamento dell'ultima legge

di bilancio per  milioni – ri-


porta la relazione tecnica del de-
creto Cura Italia – c'è stato un si-

gnificativo “overbooking” di do-


mande non processate per indi-
sponibilità di risorse finanziarie.

«È opportuno evidenziare – spie-


gano ancora i tecnici del ministe-
ro – che si tratta di domande pre-

sentate nella maggior parte dei


casi già da diversi mesi, con inve-
stimenti spesso già avviati (è in-

fatti possibile in base alla nor-
mativa di riferimento avviarli

dalla data di presentazione della


domanda)».
L'impatto dei  milioni inse-

riti nel decreto, sempre nelle sti-


me ministeriali, potrebbe avere
effetti abbastanza veloci sul so-

stegno all’economia reale in que-


sta fase di emergenza, considera-
to che uno dei criteri di accesso

alla misura prevede che gli inve-


stimenti richiesti per i quali si ri-
chiedono le agevolazioni siano

immediatamente cantierabili.


Per i contratti di sviluppo le
previsioni indicano un ritmo di

circa  proposte annue, con un


fabbisogno medio per il prossi-
mo futuro di - milioni. Nel

mix di agevolazioni statali i con-


tributi a fondi perduto dovrebbe-
ro continuare a pesare per il %

a fronte del % di finanziamen-


to agevolato.


—C.Fo.
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Davide Colombo


T


utti i casi accertati di infe-
zione Covid in occasione

di lavoro faranno scattare


la piena tutela Inail, con la
temporanea automatica che copre

integralmente lo stipendio per tut-


to il periodo della quarantena, co-
me per le altre malattie o infortuni.

Intanto l'Istituto si prepara a una
prova inedita: la validazione stra-

ordinaria e in deroga dei nuovi di-


spositivi di protezione che verran-
no prodotti. Lo spiega il presidente

dell'Istituto, Franco Bettoni, che


con il direttore generale, Giuseppe


Lucibello, è da giorni impegnato a
tempo pieno nella lotta contro

l'epidemia influenzale. «Nelle ulti-
me settimane avevamo già collabo-

rato con la Protezione civile per la


verifica dei dispositivi di protezio-
ne arrivati anche da altri Paesi -

spiega Bettoni - ora il nostro ruolo


diventerà centrale per la validazio-
ne straordinaria e in deroga delle

nuove produzioni di dispositivi,


con esclusione delle mascherine
chirurgiche, realizzati per fronteg-

giare l'emergenza». Inail ha pub-


blicato le istruzioni operative per i
produttori e si prepara a garantire

un riscontro entro i termini stabiliti


dal decreto Cura Italia. «Non siamo
un ente certificatore, questo va

chiarito. E le validazioni saranno


esclusivamente sui dispositivi pro-
dotti per questa fase di emergenza

epidemiologica».


Presidente quanti saranno i
contagiati sul lavoro?

Fare stime oggi è impossibile.


L'Inail si è già attivato per codifica-
re il Coronavirus come nuova ma-

lattia-infortunio, sia per un moni-


toraggio a fini statistico-epidemio-
logici, che dal punto di vista tariffa-

rio. Partiamo però dai quasi .


sanitari infetti che un paio di giorni
fa ha indicato la Fondazione Gimbe

su dati Iss. Daremo i primi dati pre-


cisi sul trimestre a fine aprile con i
nostri Opendata. Anche le compo-

nenti sanitarie (e non solo) sono


state colpite. Le disposizioni del
decreto di rafforzamento dell'or-

ganico dei medici e per le assunzio-


ni con rapporto di lavoro flessibile
( medici e  infermieri; ndr)

sono un rilevante segnale per la
prosecuzione di un servizio essen-

ziale per infortunati e tecnopatici.


Dobbiamo aspettarci certifica-
zione semi-automatiche?

La tutela assicurativa si estenderà


a tutti i casi in cui l'identificazione
delle precise cause e modalità la-

vorative del contagio si presenti


problematica. Sono ammessi alla
tutela dell'Istituto gli operatori

sanitari che risultino positivi al


test specifico di conferma del
contagio. E saranno tutelati

dall'Inail anche gli eventi infet-


tanti accaduti durante il percorso
casa lavoro e viceversa, configu-

rabili quindi come infortuni in iti-


nere. E per le aziende gli eventi
Covid non determineranno

oscillazioni del tasso per anda-


mento infortunistico.
Per chi ha una rendita Inail in

corso sono sospesi invece i termini


di revisione fino a giugno.
È una misura di tutela generale, si

devono evitare spostamenti nei
nostri Centri medico-legali. Le pre-

stazione resteranno immutate fino


alla fine dell'emergenza.
Inail sta collaborando da setti-

mane con la Protezione Civile e


un suo rappresentante è stato in-
serito nel comitato tecnico-scien-

tifico a supporto della struttura di


Borrelli.
Siamo in prima linea, giusto così.

Inail provvederà rapidamente a


trasferire a Invitalia  milioni da
erogare alle imprese per l'acquisto

di dispositivi e altri strumenti di


protezione individuale in piena co-
erenza con il protocollo per la sicu-

rezza nei luoghi di lavoro recente-
mente siglato da sindacati e asso-

ciazioni di categoria. Abbiamo


inoltre supportato fin dai primissi-
mi giorni l'operatività del portale

del ministero della Salute, il cui si-


stema informativo è gestito presso
il Data center Inail.

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L’INTERVISTA


Franco Bettoni. Il presidente Inail: «Temporanea in automatico per le quarantene»


«Nuova malattia professionale, piena tutela Inail»


400 milioni


Fondi per i contratti di sviluppo


Il decreto “Cura Italia” ha stanziato
400 milioni per il rifinanziamento

dei contratti di sviluppo. La richiesta


iniziale del ministero dello Sviluppo
economico era per circa 750

163


I progetti


Il bilancio dei contratti di sviluppo,
gestiti da Invitalia, segna 163

iniziative finanziate dal 2010. Ma i
tempi di implementazione,

complice la lunga catena di


passaggi intermedi che coinvolge
varie amministrazione, fanno

segnare una notevole differenza


rispetto al numero di investimenti
conclusi (23 su 117 nel caso di

contratti che riguardano le regioni


del Mezzogiorno).


70


Proposte annuali


Peri contratti di sviluppo le
previsioni indicano un ritmo di circa

70 proposte annue, con un


fabbisogno medio per il prossimo
futuro di 6-700 milioni. Nel mix di

agevolazioni statali i contributi a


fondi perduto dovrebbero
continuare a pesare per il 60% a

fronte del 40% di finanziamento


agevolato.


LE CATEGORIE INTERESSATE


Misiani. «Le


risorse sono
sufficienti, ma, se

mai le domande


dovessero
eccedere lo

stanziamento,


rifinanzieremo la
misura con il

decreto di aprile».


Lo afferma il
viceministro

dell’Economia


Antonio Misiani


Bellanova:


«Proposta


immorale,


non si pos-


sono met-


tere in com-


petizione le


persone in


questo mo-


mento»


‘‘


Toccherà


all’Istituto la


validazione


straordinaria


dei dispositivi


di protezione


escluse le


mascherine


‘‘


Inail


trasferirà


subito a


Invitalia 50


milioni per


le imprese


per investire


in sicurezza


LA PROPOSTA DELL’ALLEANZA DELLE COOPERATIVE AGROALIMENTARI


«I beneficiari del reddito al lavoro nei campi»


Pochi stagionali, emergenza


semine e raccolti tra poche


settimane nelle campagne


Micaela Cappellini


Non ci sono più lavoratori da man-
dare nei campi? La soluzione po-

trebbe essere rivolgersi a chi oggi


percepisce il reddito di cittadinan-
za. L’ipotesi è già sul tavolo del mi-

nistero dell’Agricoltura e di quello


del Lavoro, che in questo momento
non scartano nulla per trovare una

soluzione all’emergenza a cui an-


dranno incontro le campagne ita-
liane tra qualche settimana. Con le

semine e i raccolti da fare e troppi


pochi stagionali rimasti a farlo.
A lanciare l’idea è stato Giorgio

Mercuri, presidente dell’Alleanza


cooperative agroalimentari, che


con le sue mila imprese associate
rappresenta un quarto di tutto il

fatturato alimentare del Paese. Ma


la sua proposta sembra condivisa
anche dalle altre associazioni del

settore agricolo: «I tecnici del mini-


stero stanno valutando la fattibilità
di questa ipotesi - spiega Mercuri -

bisognerà capire come accedere al-


l’elenco del reddito di cittadinanza
e come passare per i centri per l’im-

piego. La nostra proposta è che a


ciascuno venga lasciato il reddito e
che in aggiunta sia retribuito per le

giornate di lavoro che farà. Sarebbe


un modo per incentivare queste
persone a venire da noi. Peraltro si

tratta di un percorso formativo che


poi un domani potrebbe tornare lo-
ro utile».

Nei campi italiani si stanno per


raccogliere gli asparagi, le fragole


e i carciofi. In meno di un mese si
dovranno avviare le attività di tra-

pianto e di semina, quindi ci sarà da


raccogliere la prima frutta.
Finora, se ne sono sempre occu-

pati soprattutto gli stranieri, rume-


ni e bulgari in primo luogo, quindi
i cittadini extra-comunitari. «Ma i

rumeni e i bulgari sono andati via



  • dice Mercuri - mentre gli stagio-
    nali extra-Ue rimasti avrebbero


quanto meno bisogno di veder rin-


novato il permesso di soggiorno».
Soltanto la provincia di Foggia ha

mila ettari coltivati ad asparagi:


per raccoglierli ha bisogno di
mila persone, ma ad oggi ne ha

trovate solo .. Traslando la
proporzione a livello nazionale, il

rischio tra poche settimane è che


manchino all’appello fino a


mila lavoratori.


Oltre all’impiego dei cittadini
che percepiscono il reddito di citta-

dinanza, la proposta dell’Alleanza


delle cooperative è più articolata e
prevede altri due pilastri. Entrambi

di carattere transitorio, perché


nessuno vuole riscrivere in fretta le
norme del lavoro agricolo, ma solo

ottenere una deroga per far fronte
all’emergenza.

«Un’altra via - spiega Mercuri -


riguarda la possibilità che gli agri-
coltori delle stesse cooperative si

scambino il personale tra loro,


qualora ci fossero delle giornate di
lavoro inutilizzate. La terza possi-

bilità è quella dei voucher per chi è


disoccupato o è stato messo in cas-
sa integrazione».

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3,6 MILIONI DI AUTONOMI


Beneficiari artigiani


e commercianti





Lavoratori indipendenti


Coinvolti 3,6 milioni di


lavoratori autonomi iscritti
alle gestioni speciali

dell’Ago, non titolari di


pensione. e non iscritti
ad altre forme

previdenziali obbligatorie,


ad esclusione della
gestione separata.

COINVOLTI IN 510MILA


I professionisti


e gli stagionali





Dalle partite Iva ai Co.co.co.


Interessati 339mila liberi


professionisti titolari al 23
febbraio di partita Iva e

Co.co.co iscritti alla gestione


separata. E 173mila stagionali
del turismo e degli

stabilimenti termali rimasti


senza lavoro dal 1° gennaio
2019.

INTERESSATI IN 740MILA


Operai agricoli


e lavoratori spettacolo





Agricoltura e spettacolo


Coinvolti 660mila operai agricoli,


non titolari di pensione che nel
2019 hanno lavorato almeno 50

giornate e 81mila lavoratori


iscritti al Fondo pensioni
lavoratori dello spettacolo con

almeno 30 contributi giornalieri


versati nel 2019 e un reddito fino
a 50mila euro.

Nunzia Catalfo. Il


ministro del
Lavoro assicura:

«Le risorse sono


ampiamente
sufficienti, a

breve forniremo


la data per iniziare
a fare le richieste

per gli indennizzi


per i cittadini che
ne hanno diritto»

I lavoratori


rumeni e i


bulgari sono


andati via.


Agli stagio-


nali extra-Ue


servirebbe il


rinnovo del


permesso di


soggiorno


LE CIFRE IN GIOCO

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