24 Venerdì 20 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore
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FALCHI & COLOMBE
LA TERZA VIA
DELLA BCE
NEL SOLCO DI DRAGHI
C
on la decisione di ieri la Bce ha scelto tra
le tre diverse possibili opzioni di politica
monetaria: quella minimalista dei falchi,
quella massimalista delle colombe e
quella indicata da Draghi nel . Ha
adottato l’opzione Draghi: utilizzare su-
bito in modo straordinario gli strumenti disponibili,
per perseguire il suo obiettivo: combattere il rischio di
una crisi irreversibile dell’euro.
La scelta della Bce di fare un uso straordinario di
uno strumento oramai convenzionale come l’attivi-
smo sui mercati finanziari indica che a Francoforte si
è finora deciso di non cambiare la rotta che è stata
lasciata dal suo passato timoniere Mario Draghi. Una
rotta messa in discussione, soprattutto in questi gior-
ni, dall’emergere di due altre rotte, tra loro antitetiche.
Sono la versione delle due opposte visioni su
come deve essere definita la condotta ottimale della
politica monetaria europea.
Da un lato c’è la strategia del “sommergibile”, che è
la versione della posizione dei falchi rispetto all’emer-
gere del rischio macroeconomico da coronavirus. As-
sunto di base: la Bce non deve modificare la sua norma-
le funzione di reazione, ma semplicemente adattarla
alla presenta di un evento straordinario e negativo co-
me quello dell’emergere di una pandemia. Ci deve esse-
re un uso pronto, ma normale, di strumenti normali.
È una visione minimalista della politica monetaria, an-
che rispetto al ruolo che essa deve avere nei confronti
della politica fiscale: deve essere mi-
noritario e passivo. Un approccio che
possiamo ritrovare nei silenzi di al-
cuni esponenti del consiglio della
Bce, oppure nella posizione indivi-
duale inizialmente espressa dal go-
vernatore della Banca centrale au-
striaca, poi rientrata.
Dall’altro lato c’è la strategia del-
l’”elicottero”, che è invece la versione
congiunturale e radicale delle posi-
zioni tradizionalmente attribuibili
alle colombe. Assunto di base: la Bce deve radicalmente
modificare la sua funzione di reazione, perché l’evento
straordinario lo necessita. In termini generali e sempli-
ci, occorre che la Bce attui autonomamente una creazio-
ne di euro a cui non corrisponda alcuna voce fruttifera
nel suo bilancio a favore degli esecutivi, nazionali e/o
comunitari, impegnati nella definizione della politica
economica necessaria per fronteggiare l’emergenza. È
una versione massimalista della politica monetaria, che
può avere un ruolo almeno altrettanto importante, pre-
feribilmente in tandem, con la politica fiscale.
Le due posizioni hanno però un tratto comune: dise-
gnano politiche molto propense al rischio, rispetto alla
probabilità di innescare una crisi irreversibile dell’euro.
La strategia del “sommergibile” sembra sottovalutare
il rischio che il minimalismo monetario contribuisca al
fallimento delle politiche economiche europee, che au-
menterebbe il rischio di una crisi Euro. Ma anche la
strategia dell’”elicottero” sembra sottopesare il rischio
speculare che la monetizzazione incondizionata delle
scelte fiscali produca rischi prospettici, ma non per que-
sto potenzialmente meno rilevanti, di una crisi euro.
La Bce ieri ha scelto una terza via, che può essere
ricostruita partendo dalla natura inedita del rischio re-
cessione , che non è comparabile alla recessione
del , quando la miccia fu il settore finanziario, ma
neanche alla recessione degli anni , quando tutto
iniziò per una impennata dei costi, dal lato dell’offerta
aggregata. Oggi è diverso: lo shock ha causato una fran-
tumazione dell’offerta aggregata, aggravata da una
contemporanea debolezza della domanda. La Banca
centrale concentra allora la sua attenzione sullo stato
della liquidità, per evitare che la frantumazione dell’of-
ferta aggregata si aggravi ulteriormente, con rischi di
default di debito privato e pubblico che possano far sali-
re il anche rischio euro.
Al contempo è verosimile che la Banca centrale defi-
nisca ora passo dopo passo la sua reazione, tenendo
conto della risposta degli esecutivi, sotto due punti di
vista. In generale, rispetto alla scelta di politica sanita-
ria, che implica un dilemma tra azzeramento del virus
e rischi recessivi, come ben spiegato dal gruppo di ricer-
ca Covid- della Banca d’Italia; poi quale è la scelta in
termini di politica fiscale. Date le scelte di politica sani-
taria e fiscale, la politica monetaria deve essere attiva
e flessibile, per evitare la crisi dell’euro, utilizzando in
maniera straordinaria e credibile gli strumenti conven-
zionali e non convenzionali. È la rotta tracciata da Dra-
ghi nel , ma con due incognite in più: il mare è mol-
to cambiato, e anche il timoniere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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AZIENDE E SINDACATI, UNA INTESA PER RIPARTIRE
È
comprensibile che ci sia
voluta una lunga tratta-
tiva, con la mediazione
del presidente del Con-
siglio Giuseppe Conte,
per giungere alla defi-
nizione del Protocollo, firmato sa-
bato scorso e ora in corso d’appli-
cazione, fra la Confindustria e le
tre centrali sindacali.
Tanto complessi e oggetto per-
ciò di adeguate valutazioni sono
stati i problemi di cui tener debito
conto e consistenti i provvedimen-
ti da assumere per mettere a punto
una serie di norme dettagliate e
condivise che garantissero innan-
zitutto la sicurezza dei lavoratori,
proteggendoli dai rischi di un con-
tagio del coronavirus, e assicuras-
sero, nel contempo, la prosecuzio-
ne di determinate attività produt-
tive, a cominciare dalle filiere del
settore agroalimentare e di quello
farmaceutico.
Quest’accordo è uno strumento
d’importanza fondamentale per il
nostro Paese, costretto in trincea su
molti fronti dall’emergenza sanita-
ria. Sia perché è assolutamente in-
dispensabile tutelare, in tutti i suoi
aspetti e risvolti, la salute di quanti
operano nei luoghi di lavoro. Sia
perché, unitamente a questa esi-
genza primaria, consente di argina-
re, per quanto possibile, la minaccia
di un grave irreparabile deperimen-
to delle risorse e delle potenzialità
del nostro sistema economico.
Di fatto l’intesa così raggiunta
fra le parti, all’insegna di questo
duplice obiettivo (modulabile o in-
tegrabile a seconda di particolari
evenienze e condizioni riscontrabi-
li in singoli distretti o comparti),
conferma in pieno la centralità dei
corpi intermedi, il loro ruolo deter-
minante di attori sociali responsa-
bili ed efficaci, che alcuni partiti
erano arrivati negli ultimi tempi a
mettere in discussione, discono-
scendone le funzioni o cercando di
annacquarle in nome di una cosid-
detta “democrazia diretta”.
È emerso invece, in modo altret-
tanto chiaro che tangibile, nel mez-
zo di questo dirompente shock do-
vuto all’impatto del Covid , quan-
to sia rilevante, per la governabilità
di una società democratica avanza-
ta, l’esistenza di una classe operaia
sindacalizzata e di un’organizza-
zione imprenditoriale rappresenta-
di Valerio Castronovo
UN NUOVO CANALE TRA BCE E BEI
PER DARE LIQUIDITÀ ALLE IMPRESE
I
n questo momento, è urgente
mettere in atto politiche eco-
nomiche capaci di far fronte
all’enorme tensione che la
pandemia di Covid- sta eser-
citando su tutte le economie
dell’Unione europea. Un fronte
cruciale su cui la Ue può essere di
aiuto è, nell’immediato, quello
della carenza di liquidità per le
imprese che stanno affrontando
un calo temporaneo, ma dramma-
tico delle loro entrate. Fornire li-
quidità alle imprese europee è es-
senziale se si vuole che esse pos-
sano continuare a:
Pagare gli stipendi ai propri di-
pendenti. Non retribuirli provo-
cherebbe grandi sofferenze, poi-
ché molte famiglie non sarebbero
in grado di soddisfare i bisogni di
base: esse dovrebbero tagliare i
propri consumi e non riuscireb-
bero a far fronte ai propri impe-
gni fissi di spesa, come canoni di
locazione o tasse scolastiche. Se
addirittura si arrivasse a licen-
ziarli, i lavoratori dovrebbero af-
frontare un processo lungo e co-
stoso di ricollocamento, e quindi
prolungata disoccupazione, e le
imprese un processo altrettanto
lungo di ricerca e ricostituzione
del personale, con gravi perdite
di produttività.
Onorare i propri debiti. Questi
includono sia crediti commerciali
da fornitori sia prestiti a breve
termine ricevuti da banche. L’in-
solvenza avrebbe ripercussioni
anche su altre imprese e altri set-
tori economici, anche in altri Pae-
si della Ue. Inoltre farebbe fallire
le banche e destabilizzerebbe il si-
stema finanziario europeo per
molti anni a seguire.
Per fornire direttamente alle
imprese la liquidità necessaria su
larga scala e con la dovuta urgen-
za si potrebbe creare – idealmente
in poche settimane – un meccani-
smo a livello europeo in cui la
Banca europea per gli investimen-
ti (Bei) prenda a prestito le risorse
necessarie dalla Banca centrale
europea (Bce) e le presti alle im-
prese a corto di liquidità. Le auto-
rità fiscali nazionali incassereb-
bero poi le rate di rimborso negli
anni successivi per recuperare il
prestito e le userebbero per ripa-
gare la Bei. In particolare, preve-
diamo i seguenti passaggi:
1
La Bei concede prestiti a tutte
le imprese al solo scopo di co-
prire i pagamenti in scadenza nei
prossimi mesi, ad esempio il
prossimo semestre. I prestiti sono
concessi sulla base di documenta-
zione comprovante che l’impresa
ha un debito da saldare. L’eroga-
zione dei prestiti da parte della
Bei può esser fatta direttamente a
favore delle imprese o indiretta-
mente alle banche e ai fornitori
verso cui esse sono indebitate, su
istruzione delle imprese debitrici.
I prestiti, concessi a interesse ze-
ro, devono essere rimborsati con
una rateizzazione sull’arco di un
orizzonte lungo, per esempio
anni. In linea di principio, la Bei
può erogare i prestiti tramite le
autorità fiscali nazionali.
2
I prestiti vengono rimborsati
affidando il recupero delle
loro rate alle autorità fiscali na-
zionali, in aggiunta alle imposte
dovute dalle rispettive imprese.
Ciò riduce drasticamente i costi
di riscossione della Bei, poiché le
autorità fiscali dispongono di
una tecnologia superiore per im-
porre il rimborso. Inoltre, poiché
i debiti verso le autorità fiscali
sono in genere quelli che hanno
prelazione più elevata in caso di
fallimento, ciò riduce il rischio di
insolvenza.
3
La Bei finanzia questi prestiti
collocando obbligazioni in-
vestment grade presso la Bce, che
fornisce la liquidità necessaria.
Ciò è perfettamente in linea con
il Pandemic emergency purchase
programme (Pepp) appena appro-
vato dalla Bce, che stabilisce mol-
to chiaramente che Francoforte
può comprare obbligazioni
emesse dalla Bei, ed è disposta a
farlo. La Bce è ovviamente libera
di gestire il portafoglio di obbli-
gazioni della Bei così acquisito,
anche vendendo tali obbligazioni
sul mercato a investitori privati,
se lo desidera. Passare attraverso
la Bei evita che sia la Bce a effet-
tuare l’allocazione di fondi tra gli
Stati membri, il che potrebbe es-
sere problematico dal punto di
vista politico.
Ma perché non incanalare que-
sti fondi attraverso le banche? Il
meccanismo qui proposto aiute-
rebbe molto gli istituti di credito,
poiché consentirebbe alle impre-
se di rimborsare integralmente i
propri debiti su prestiti già in es-
sere. Perciò ridurrebbe i prestiti in
sofferenza e contribuirebbe a sta-
bilizzare le banche. Va però sotto-
lineato che la natura diretta del
regime di finanziamento che pro-
poniamo eviterebbe l’intermedia-
zione da parte delle banche, ga-
di Markus Brunnermeier, Jean-Pierre Landau, Marco Pagano e Ricardo Reis
L’ACCORDO
È FONDAMENTALE
PER IL PAESE
E RILANCIA
IL RUOLO DEI
CORPI INTERMEDI
tiva consolidata. A riprova, d’altra
parte, di quel “Patto per la fabbrica”
(siglato nel marzo fra Confin-
dustria e Cgil, Cisl e Uil) che, da allo-
ra, ha comportato un dialogo aperto
e costruttivo sia nelle relazioni in-
dustriali sia nell’impostazione di
nuove direttrici nelle politiche atti-
ve del lavoro. E che può costituire
adesso un cardine per un’azione co-
mune a sostegno di un robusto pro-
gramma economico di medio ter-
mine, inquadrabile in un maxipia-
no di interventi a livello europeo,
per uno sviluppo degli investimenti
pubblici in infrastrutture, energie
rinnovabili e formazione del capita-
le umano. Senza il quale non uscire-
mo dal tunnel di una crisi sistemica
micidiale e senza precedenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
rantendo che il denaro affluisca
direttamente alle imprese in tutti
gli Stati membri dell’Ue, indipen-
dentemente dallo stato di salute e
dall’efficienza dei sistemi bancari
nazionali. Inoltre, poiché la crisi
sta colpendo non tanto le banche
quanto le imprese, è più logico
erogare il finanziamento diretta-
mente a quest’ultime. Natural-
mente, evitare un’ondata di falli-
menti darà sollievo anche alle
banche, ai consumatori e a tutti gli
altri operatori economici
Perché fare ciò a livello europeo
piuttosto che a livello nazionale?
Ci sono buone ragioni, sia di tipo
economico che di tipo politico:
La motivazione economica ge-
nerale è che lo shock sanitario è
comune a tutti i Paesi, e se alcuni
di essi non rispondono adeguata-
mente, la catena di insolvenze e il
calo dei consumi si ripercuote-
ranno su tutti. Alcuni Paesi pos-
sono fornire questa liquidità con
fondi nazionali, e altri no, ma tutti
soffriranno se alcuni non riesco-
no a farlo. Inoltre, in tempi di for-
te stress per i mercati finanziari,
è indispensabile il coinvolgimen-
to della Bei e della Bce: nell’area
dell’euro la Bce è l’unico fornitore
di liquidità, per cui qualsiasi inie-
zione di liquidità a livello euro-
peo, in particolare sulla scala qui
prevista, non può che poggiare sul
suo pieno coinvolgimento.
Politicamente, oggi i cittadini di
tutta Europa si stanno chiedendo
se, in caso di necessità, possano
contare sulla Ue come la propria
“casa comune”. Se la Ue non ac-
cetterà questa sfida e si cerche-
ranno di dare solo soluzioni na-
zionali a questa crisi, molti citta-
dini metteranno in discussione
l’idea stessa di Unione e finiranno
per appoggiare i partiti nazionali-
sti, e ciò finirà per minare il pro-
gresso del progetto europeo.
Markus Brunnermeier (Princeton
University), Jean-Pierre Landau
(Sciences Po), Marco Pagano (Universi-
tà di Napoli Federico II) e Ricardo Reis
(London School of Economics)
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Con San Pietro deserta
i fiori andranno ai malati
PAESI BASSI
Ogni anno, a Pasqua, il Vaticano importa dai Paesi Bassi decine di migliaia
di fiori per decorare piazza San Pietro in occasione della benedizione
papale Urbi et orbi. Quest’anno, a causa dei divieti legati all’epidemia di
coronavirus, i fiori prenderanno invece la via degli ospedali olandesi.
Nella foto, il vescovo Hans van den Hende, mentre benedice un roseto.
EPA
Fondato nel 1865 QuotidianoPolitico Economico Finanziario Normativo
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conv. L. /
, art. , C. , DCB Milano
9 771973 564394 00009 I LIBRI DEL SOLE 24 ORE Pubblicazione settimanale con Il Sole 24 ORE€ 2,50 (I Libri del Sole 24 ORE € 0,50 + Il Sole 24 ORE € 2,00) NON VENDIBILE SEPARATAMENTE Solo ed esclusivamente per gli abbonatiin vendita separata dal quotidiano a € 0,50
LE GUIDE
FTSE MIB15314,77+2,23%|SPREAD BUND 10Y282,40+23,90|€/$1,0982-1,57%La battaglia del secolocontro la malattiaORO FIXING|1536,20+3,26%| Indici Numeri w PAGINE 38-41
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Ore
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Ore e Focus, in vendita separata. 9 7 7 0 3 9 1 7 8 6 4 1 8^81300
Negozi e catene della gdo riaprono in Cina dopo la crisi per il coronavirus e fuori dalle vetrine si formano le code dei clienti. È il «revenge spending», lo shopping per vendicarsi e dimenticare. Giulia Crivelli su ilsole24ore.com
PROTEZIONE DEI LAVORATORIBancari, accordo sulle filialitra Abi e sigle sindacali
TRASPORTO AEREO Alitalia, Ue prontaa valutare interventiIata: al settore aiuti
per 200 miliardiLa Commissione Ue si è dichiarataconsapevole della difficile situazionedel settore aereo a causa del Corona-virus e disposta a valutare aiuti anchead Alitalia. Quanto all’intero settore,
la Iata ha stimato in -
miliardidi dollari l’ammontare di aiuti pubbli-ci necessario alle compagnie per so-pravvivere alla crisi.—alle pagine e
PANORAMA
Il Protocollo siglato ieri da Abi e daisindacati (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil,Uilca e Unisin) chiude il cerchio diuna serie di iniziative decise dallesingole banche per proteggere i la-voratori in questa emergenza sani-taria dovuta al Covid .
—a pagina
Mossa Fed-Trump, mercati in ripresaDalle infrastrutture la Fase 2 dell’Italia
MISURE ANTI CRISI Milano recupera il ,%,ma lo spread vola fino a
nonostante gli acquisti Bce
Il Governo preparaun nuovo decreto per il rilancio dei cantieri
Rimbalzano le Borse , tutte positive dopo una seduta ad altissima volatili-tà. Gli investitori guardano con fidu-cia alle mosse Usa contro la crisi inne-scata dal coronavirus (S&P stima uncrollo dell’-,% della crescita globale
): la Fed ha lanciato una linea di
credito speciale per imprese e fami-glie già utilizzata nella crisi del
;e la Casa Bianca proporrà al Congres-so un maxipacchetto di aiuti da miliardi di dollari. A Piazza Affari in-dice Ftse Mib a +
,
%, balzo di oltre punti per Madrid dopo che il gover-
no ha promesso un piano da mi-liardi. Netto recupero a Wall Street. Caso Italia sui mercati: lo spread èsalitofino a
punti nonostante igrandi acquisti di BTp da parte dellaBce. I titoli di Stato italiani sono staticolpiti da massicce vendite sulle stime
Edizione chiusa in redazione alle del - %. Il governo è all’opera: men-tre è atteso in Gazzetta oggi il decretoCura Italia, si lavora ad una seconda manovra per il rilancio dell’economia,che punta soprattutto sulle infra-strutture. degli analisti di un calo del Pil servizi alle pagine e — CINA. RIAPRONO I NEGOZI, CORSA ALL’ACQUISTO
La Ue chiude per un mese le fron-tiere esterne e prepara la clausolad’emergenza del Patto di Stabili-tà. Il premier Conte ha chiestol’emissione di Covid-bond. Me-rkel: «Nulla di deciso». Che nonè un “no”. —Servizi a pagina
Conte: ora i Covid bond europeiLa Ue studia nuovi interventi
IL VERTICE La Commissione e il Fondo salva Statial lavoro per le proposte
IMPRESE DA SALVARE
di Isegnale forte e chiaro in difesa delle grandi aziende del Paese. Fabio Tamburinieri il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, è intervenuto lanciando un
Siamo pronte a difenderle con «tutti gli strumenti», ha detto, compreso la nazionalizzazione. Lo ha fatto perché la crisi del coronavirus ha determinato il crollo delle quotazioni di Borsa, con il risultato di esporle al
rischio scalate. Si può aggiun-gere che è soltanto l'inizio, perché l'emergenza sanitaria determinerà inevitabilmente una crisi economica ancora più drammatica. L'unica speranza è che la durata della stretta in
corso sia limitata nel tempo ma, purtroppo, è facile prevedere l'esatto contrario.anche il governo italiano inter-venga con forza in difesa di quanto resta delle grandi imprese italiane. E' necessario ma non Ecco perché è opportuno che
basta. L'Italia ha come asse por-tante le medie e piccole aziende, spesso protagoniste sui mercati internazionali. Facile prevedere che saranno prede ideali. E ieri lo ha confermato l'offerta giappo-nese sulla Molmed, società di
biotecnologie quotata in Borsa. fica il crollo dei consumi e, in molti casi, perfino l'azzeramento. Occorre avere ben chiaro che non c'è azienda, per quanto florida, che possa resistere più di qualche La blindatura del Paese signi-
mese. Il blocco del turismo, la Caporetto delle compagnie aeree, la caduta verticale delle vendite di auto e moto, lo stallo generalizzato dei settori indu-striali (a parte eccezioni come l'alimentare e il farmaceutico)
stanno innescando una spirale negativa destinata ad avere un impatto forte sulle banche. —Continua a pagina
UN PIANO MARSHALLCOME NELDOPOGUERRA
CONSOBStop tre mesi per le vendite allo scoperto sul listino Prorogato di giorni dalla Consobil divieto di short selling, che si
estende a tutto il listino della Borsadi Milano. L’authority presieduta daPaolo Savona ha anche acceso un fa-ro sulla convocazione ritardata delleassemblee consentita dal recentedecreto Cura Italia.—a pagina
—Servizi a pag.
L’emergenza spinge l’industria
a riconvertirsi al biomedicale
MANIFATTURA (^) SOLIDARIETÀAziende: boom di donazioniper arginare l’emergenza
Aziende in soccorso dei territori piùin difficoltà di fronte all’emergenza coronavirus. Da qualche giorno sonopartite donazioni per sostenere ospe-dali e iniziative messe in piedi con ur-genza in queste ore. Tra queste la rea-lizzazione di un ospedale all’internodella ex Fiera di Milano.—a pagina
Matteo Prioschi —a pagina
Dl Cura Italia/1 Cassa in deroga:pronti 3,2 miliardi,ma serve il ripartodelle risorse
Le proroghe disposte per i versamenti Iva in scadenza a marzo, a causa dell’emergenza coronavirus, costituiscono un vero e proprio rompicapo. Con un quadro confuso che presenta
un rischio: quello di sfociare in futuro in contestazioni “pazze” da parte del Fisco a loro volta
causa di contenzioso. Basti pensare al limite di
milioni di ricavi da non superare nel
, per fruire della sospensione dall' marzo al
marzo: molte imprese non hanno chiuso i
bilanci e potrebbero non avere idee chiare proprio sul livello dei ricavi. —Servizi a pagina
Proroghe rompicapocon rischio contenzioso FISCO E RINVII^
L’ANALISI Intervento ricco d’incogniteche dev’essere migliorato
Salvatore Padula—a pag.
In Francia scudo a difesa delle im-prese in difficoltà e a rischio scalata.Il ministro dell’Economia, Le Maire,annuncia un pacchetto di miliar-di utilizzabili anche per nazionaliz-zazioni. In Italia Opa dei giapponesidi Agc su Molmed di cui Fininvest èprimo azionista. —a pagina
RISCHIO SCALATE In Italia Opa amichevole da milioni di Agc (Giappone) su Molmed
Nordest VENERDÌ NELLE EDICOLE DI VENETO, FRIULI-VENEZIA GIULIA E TRENTINO-ALTO ADIGE Dalla sostenibilità
la leva per la ripresa
Agenzie del lavoroa caccia di 2milainfermieri Colloqui via Skype
Cristina Casadei—a pag.
I COMMENTI
LA GESTIONEDEL CAPITALEUMANO
LEZIONI DA CORONAVIRUS UNIVERSITÀA DISTANZA,UN ORGOGLIOTUTTO ITALIANO
di Paola Severino—a pagina
IL DECRETO CURA ITALIA LIQUIDITÀ, CONTANO I DETTAGLI
SUGLI AIUTIdi Giovanni Tria—pagina
LA SFIDA PER LA UE CONTENITORE UNICOPER IL DEBITO
DELL’UNIONEdi Vincenzo Visco—a pagina
La Francia difende le imprese Le Maire: pronti a nazionalizzare
Giusppe Latour—a pag.
Dl Cura Italia/2 Verifiche appalti,committentisenza esonero
esplicito
—Venerdì con Il Solea , centesimi
La Guida La battagliadei medicicontro la malattiadel secolo
Marco Morino—a pag.
Dalla Slovenia all’Ungheria l’Est Europa
blocca i Tir italiani
LOGISTICA
Dopo la crisi le spese della rivalsa
IL SOLE 24 ORE,
18 MARZO 2020,
PAGINA 1
Il direttore
del Sole 24 Ore
Fabio Tamburini
ieri ha chiesto
in un editoriale
il lancio di un
Piano Marshall
per tutelare
le imprese
alle prese
con il crollo
dei consumi
innescato
dal coronavirus