Vanity Fair Italia 8 Aprile 2020

(Romina) #1

8 APRILE 2020


VANITY FAIR


AGF


Vanity Moda

MODA


primi sono stati Fedez e Chiara Ferragni con un
invito su Instagram ai loro milioni di follower. Dal
9 marzo, e dopo aver versato loro stessi 100mila
euro, i Ferrag nez hanno superato i 4 milioni di euro,
una continua crescita che sta consentendo l’attivazione
di una nuova terapia intensiva presso l’Ospedale San
Raffaele di Milano (nelle foto).
Nel frattempo anche tante aziende di moda italiane
hanno avviato operazioni di crowdfunding. Restando
nella martoriata Lombardia, Coccinelle – che ha lan-
ciato la sua sfida solidale con un investimento di 20mila
euro – ha scelto di finanziare proprio la Regione, che
stanzierà i soldi in base alle priorità dell’emergenza
sanitaria. Attraverso l’hashtag #conbergamo, Trus-
sardi devolve il 100% delle vendite sul proprio sito
alla onlus Cesvi per sostenere l’acquisto di respiratori
e ventilatori polmonari per l’Ospedale Papa Giovanni
XXVIII, uno tra i più tragicamente coinvolti nella lotta
al Covid-19. L’imprenditrice Elisabetta Franchi, da
sempre molto radicata nel suo territorio, la provincia

I


Non solo donazioni in denaro. Alcune imprese
stanno fronteggiando la situazione passando
all’azione concreta. Se in Umbria, BRUNELLO
CUCINELLI ha messo a disposizione tremila
mascherine per gli ospedali, i medici di famiglia
e le guardie mediche, in Piemonte MIROGLIO
ha deciso addirittura di produrle. Lo storico
gruppo tessile di Alba, in provincia di Cuneo,
ha convertito parte della propria struttura per
realizzare il bene di primissima necessità più

richiesto in questo momento: la domanda,
solo in Italia, è di circa 90 milioni di dispositivi
al mese, come ha spiegato il commissario
per l’emergenza Angelo Borrelli. Le prime
15mila mascherine confezionate da Miroglio
sono state consegnate all’unità di crisi della
Regione Piemonte il 14 marzo. A regime sarà
possibile farne circa 75-100mila al giorno.
Anche centinaia di sarte della griffe ERMANNO
SCERVINO, da casa propria, lavorano giorno

e notte per cucire camici e mascherine da
donare alle strutture sanitarie (soprattutto case
di riposo) della zona di Firenze. Ma siccome
a mancare è anche il disinfettante per le
mani, il gruppo LVMH ha chiesto alla propria
divisione Perfumes & Cosmetics (cui fanno capo
Christian Dior, Guerlain e Givenchy) di produrre
ingenti quantitativi di gel idroalcolico. Per ora
l’operazione è destinata agli ospedali francesi.
Speriamo che si possa estendere oltre i confini.

DALLA MODA ALLE MASCHERINE, AL GEL


L’UNIONE FA LA FORZA


Dai Ferragnez alle aziende, si moltiplicano i casi di CROWDFUNDING,
le raccolte di denaro online basate su donazioni anche piccole

di PAOLA SALTARI

di Bologna, con la campagna #sevuoipuoi, ha lancia-
to un messaggio a tutto il Paese: «Ci sono momenti in
cui non sei emiliano, pugliese, campano, siciliano... Sei
italiano!». Al momento ha raccolto circa 200mila euro


  • di cui 50mila donati da lei – che devolverà alle tera-
    pie intensive degli ospedali italiani più colpiti. Patrizia
    Bambi e Claudio Orrea, anime di Patrizia Pepe, han-
    no deciso invece di concentrare gli sforzi sulla propria
    città, Firenze, raccogliendo fondi per l’Azienda Ospe-
    daliero-Universitaria Careggi. Dalla Toscana alle Mar-
    che, dove Giuseppe Santoni, dell’omonima azienda di
    scarpe e accessori, dopo aver donato 50mila euro, ha
    invitato gli altri imprenditori della sua regione a fare lo
    stesso, per aiutare insieme i reparti di terapia intensiva
    delle strutture sanitarie locali. Della stessa idea anche
    Gianluca Mirabassi, presidente e ad del brand Lorena
    Antoniazzi: «Il contributo più grande che possiamo
    dare in questo momento è quello di attivare insieme
    una serie di circuiti virtuosi», dice. Il loro crowdfunding
    è dedicato all’ospedale Misericordia di Perugia.

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