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Vanity Su di morale
MASSIMO PUOTI
Direttore Dipartimento Malattie Infettive
dell’Ospedale Niguarda di Milano
Parla molto chiaro, il professor Massimo Puoti:
«Qui è tutto un fiorire di esperti. Tra l’altro
molti dei cosiddetti esperti che si alternano
h 24 sui giornali e nei talk show non hanno
l’umiltà di ammettere che ci troviamo davanti a
un fenomeno eccezionale, che non conosciamo
bene. È in continua evoluzione e spesso le
ipotesi fatte una settimana prima non valgono
più in quella successiva. La situazione è molto
seria. Non possiamo trattarla come una partita di
calcio e farne il processo del lunedì». Allora lei,
che lavora sul campo e non è solito concedere
interviste, ci dica come dobbiamo comportarci.
«Bisogna stare a casa, ma senza deprimersi.
C’è un rapporto ben definito tra tono
dell’umore e sistema immunitario. Sappiamo,
per esempio, che l’herpes simplex si riattiva in
condizioni di stress e che la depressione riduce
la risposta dell’organismo davanti ai virus o ai
tumori. Il meccanismo per cui questo accade
non è ancora ben chiaro, ma vero è che se sei
triste resisti meno alle malattie e quindi anche ai
virus». Dunque dobbiamo tenerci su di morale.
Possiamo almeno fare una passeggiata? «Una
camminata all’aperto fa sempre molto bene a
fisico e umore. Ma in questo momento bisogna
limitarsi allo stretto indispensabile, il giretto col
cane, l’uscita per la spesa. Punto». Come facciamo
a stare chiusi in casa e a non abbatterci? «Evitate
i programmi che parlano di coronavirus!
Seguite un solo telegiornale al giorno per
tenervi informati e per il resto letture, film,
Montalbano, videochiamate con gli amici,
un po’ di ginnastica e programmi radio o
tv di qualunque genere, basta che non vi
tormentino con gli opinionisti sull’epidemia».
ANNA GARDINER
psichiatra e psicoterapeuta a Milano
Che strategie adottare per vivere al meglio questo
periodo di quarantena? Lo abbiamo chiesto ad
Anna Gardiner, psichiatra e psicoterapeuta a
Milano: «È indubbio che la situazione non mette
di buon umore. E fino a pochi giorni fa gli italiani
non ne comprendevano l’urgenza. Dobbiamo
invece essere consapevoli che facciamo questo
sacrificio per noi e per gli altri. Se capiamo che i
nostri comportamenti hanno un valore, ce ne
facciamo una ragione e li mettiamo in atto più
volentieri». Come passare il tempo? «Allo stesso
modo, dando un senso a quello che facciamo.
Occorre però distinguere tra chi vive in famiglia
e quindi può giocare a carte, Monopoli, Trivial,
mangiare in compagnia, chiacchierare, e chi invece
è solo. Nel nostro Paese molte persone, giovani
e meno giovani, vivono in solitudine. Per loro la
quarantena è senz’altro più faticosa. Non andare
a bere un aperitivo, per esempio, diventa un vero
sacrificio, perché anche in tempi normali può
essere l’obiettivo finale di una giornata di lavoro».
Il suo consiglio? «Fare. Leggere, ascoltar
musica, provare ricette nuove (ma attenti ai
chili in più da vita sedentaria!), riordinare
i cassetti, organizzare videocolazioni con
gli amici, meditare, praticare yoga, ballare,
giocare a burraco online, guardare film o
serie avvincenti. I social in questa situazione
possono essere molto utili a chi è solo, perché
offrono tutorial di ogni genere. In ogni caso
l’importante è fare cose che piacciano almeno
un po’ e distraggano la mente dal rimuginio
deleterio sul coronavirus. Passare le ore davanti
ai notiziari è davvero un modo per farsi del male.
Quindi distogliamo il pensiero dal problema e
cogliamo questa occasione per assaporare
ritmi più lenti. Invece di deprimerci, cerchiamo
di utilizzare le nostre risorse di espressione e
creatività, tenendo però anche in casa delle
affettuose distanze. L’unico modo per ritornare a
riabbracciarci il prima possibile».
LA FORTUNA DI AVERE TEMPO
Reclusione casalinga uguale depressione? No, dicono due esperti.
L’importante è FARE, assaporando tutte quelle cose che davamo per scontate.
Perché quando finalmente saremo liberi di uscire, sarà tutto ancora più bello
di ANNA CAPELLI
VANITY FAIR
BELLEZZA
8 APRILE 2020
