Vanity Fair Italia 8 Aprile 2020

(Romina) #1

LIVING


Vanity Viaggi

er primi sono arrivati i messaggi degli amici dai social,
poi colleghi, sconosciuti, e in pochi giorni intere vie con
i loro balconi, così tanto simili ai nostri, si sono raduna-
te per dirci (cantarci) una cosa sola: quanto è incredibilmente
bella l’Italia. Alcuni sono messaggi video con la loro ufficialità,
sindaci e borgomastri in testa, arrivati da cittadine in angoli di
mondo magari vicini, ma di cui non sapremmo trovare la posi-
zione senza Google Maps.
Le dichiarazioni d’amore per il nostro Paese che stanno
arrivando dal mondo sono tante, affettuose, e fanno parti-
colarmente bene perché omaggiano tutte la bellezza dei no-
stri 300 mila e tanti chilometri quadrati di nazione, non solo le
mete famose del Grand tour, Venezia, Firenze, Roma. E rac-
contano il desiderio struggente di ritornare presto.
Che è anche il nostro. Ognuno verso i suoi luoghi del cuore,
un certo sentiero, una vista sul mare, una via che ha un suono e
un senso di bellezza privato, anche solo per noi.
Di questi messaggi, uno dei più commoventi, e insieme spi-
ritosi, è arrivato dai nostri «cugini» dell’edizione spagnola di
Condé Nast Traveller e ha come titolo Italia, te querré siem-
pre, Italia, ti amerò per sempre. «Un Paese che ha tirato fuori
Giotto, Mastroianni, Nino Rota, Masaccio, Prada, Caravaggio
e il Parmigiano può permettersi di guardare il resto del mondo
dall’alto in basso; e non lo fa», ci scrive la giornalista Anabel
Vázquez. «Torneremo a visitarti, con più voglia che mai».
Per quando, speriamo prestissimo, potremo tornare anche

noi a scoprire l’Italia, sarà il momento perfetto per scoprire
anche i lati meno in vista, le mete conosciute ma non famo-
se, come la stupenda Bergamo, ora così provata, che in realtà
i grandi viaggiatori doc del passato, la «magica triade» Sten-
dhal-Goethe-Byron, conoscevano benissimo, e già per Her-
mann Hesse era «il panorama stupendo e del tutto diverso».
Oppure «l’anti Costa Smeralda», Carloforte, la rocca sarda
sull’Isola di San Pietro dalla storia simile a una saga omerica,
di popoli in movimento, maestri d’ascia, fiori che esistono solo
qui in tutto il pianeta come l’astragalo, e dove si parla forse
l’unica lingua minore del mondo, il tabarkino, troppo facile da
definire ligure, che non ha bisogno di protezione Unesco, per-
ché dal 1500 quando è nata in un misto di idiomi mediterra-
nei è ancora parlata da oltre l’85% dei carlofortini. Tornando
in continente quest’estate potremmo andare nelle Murge, «la
Puglia che non c’era», con le sue masserie bianche e Ostuni
che anche se nella foto sopra sembra blu al crepuscolo, al sole
spicca come un cesto di uova da quanto è bianca e da miraggio.
Per finire vorremmo portarvi all’Isola delle Correnti, pro-
vincia di Siracusa, il luogo più a Sud della Sicilia, con il suo faro
battuto dal vento che guarda l’Africa, perché è qui, in questo
punto finale che sembra il finis terrae, l’ultimo confine della
Terra, che si incontrano i due mari, lo Ionio e il Mediterraneo.
E sono sempre, in un unico sguardo, uno scuro, agitato e mi-
naccioso, ma l’altro celeste e perfettamente calmo, amico, ac-
cogliente.

P


AFFACCIATI ALLA FINESTRA


Balconi italiani, in questi giorni per molti la finestra
sul mondo: ecco quelli di Carloforte, in stile ligure
mediterraneo (Isola di San Pietro, Sardegna, dove
si trovano anche i pilastri naturali Le Colonne, a sinistra).
Sotto, Ostuni, la «città bianca» delle Murge (Puglia).

TORNARE A CASA


Molti italiani all’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19 si
trovavano in viaggio all’estero. I tour operator aderenti ad ASTOI
Confindustria Viaggi, l’associazione che rappresenta il 90%
del mercato del tour operating in Italia, sono in prima linea
nella gestione e organizzazione dei rimpatri dall’estero
e nell’assistenza agli italiani in quarantena nei diversi Paesi.
A oggi, oltre 12 mila sono stati riportati in Italia con l’invio di voli
charter vuoti e oltre 10 mila gestiti attraverso riprotezioni su voli
di linea. I tour operator si sono fatti carico dei costi
e della gestione. E delle altre migliaia di cittadini italiani che
erano partiti da soli, senza agenzie, vari sono stati fatti rientrare
lo stesso da alcuni tour operator per etica e serietà professionale. Shutterstock

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