Vanity Fair Italia 8 Aprile 2020

(Romina) #1

Patrick Zachmann/Magnum Photos/Contrasto


8 APRILE 2020


VANITY FAIR


PRESENTE


Vanity Lockdown

IL SACRIFICIO UTILE


La scelta coraggiosa di «fermare tutto» è al momento cruciale: l’I TA L I A resiste
nonostante tempi più lunghi. E una volta fuori, potremmo avere un vantaggio

di FRANCESCO BISOZZI

i canta sui balconi ma dal karaoke ai disordini il pas-
so è breve. E i furbetti della quarantena si moltiplicano.
Così viene da chiedersi se il «modello Wuhan», dove
tutto ha avuto inizio e dove sono ancora in vigore le restri-
zioni anti-virus, sia replicabile sul lungo termine in città come
Roma, Milano, Parigi o New York. Esiste anche un altro modo
di gestire l’epidemia, che non punta a limitare i contagi e non
prevede dunque limitazioni alla circolazione delle persone,
che cinicamente non deprime l’economia nel breve termine
ma che equivale a una condanna a morte per una parte della
popolazione. Ci ha fatto un pensierino il premier britannico
Boris Johnson che in principio non voleva prendere precau-
zioni contro il Covid-19 (mentre adesso dice che adotterà mi-
sure «Italy-style»). La Germania non ha seguito fin da subito
l’esempio cinese, italiano e spagnolo, introducendo dei lock-
down a metà. Negli Stati Uniti le serrate avanzano a macchia
di leopardo. Insomma, il modello di gestione dell’emergenza
improntato su provvedimenti che isolano la gente, dopo esse-
re stata criticata, ora è la strada più percorsa. Intanto a Wuhan,

a distanza di due mesi dall’inizio dell’emergenza, la quaran-
tena è stata allentata, però solo nelle aree dove non si regi-
strano infezioni. «Più il lockdown sarà ampio a livello globale,
meno dureranno le restrizioni e più rapidamente si attenuerà
l’epidemia», spiega Francesco Daveri, economista ed esperto
di governance globale, direttore del master in Business admi-
nistration della Bocconi. Che tuttavia avverte: «L’emergenza
potrebbe durare più del previsto».

Se la curva epidemica non dovesse rispondere alla cura del
lockdown i cittadini potrebbero fare pressione affinché si
adotti un approccio che impatti meno sulle libertà individuali?
«Se le previsioni del governo su quando finirà l’emergenza
dovessero rivelarsi errate, allora la popolazione potrebbe per-
dere fiducia nell’attuale modello di gestione. Le previsioni sul
picco dei contagi sono cambiate in corsa: doveva arrivare alla
fine della scorsa settimana ma poi la data è stata spostata più
in avanti. Considerato che da noi il lockdown è cominciato
davvero l’11 marzo, se le cose dovessero andare come in Cina,

S


PARIGI DESERTA


Museo del Louvre, 17 marzo: in Francia da quella data sono state adottate le prime restrizioni,
negate dal premier Emmanuel Macron fino alle elezioni comunali del 15 nella capitale. Solo il 22 è stata
votata una legge d’emergenza che consente di limitare le libertà individuali per due mesi.
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