Vanity Fair Italia 8 Aprile 2020

(Romina) #1

VANITY FAIR


Vanity Metri quadrati

8 APRILE 2020


l Covid-19 chiude, ammala, terro-
rizza, separa, a volte uccide. E fa
anche un’altra cosa: porta tutti i no-
di al pettine.
«Questo virus forza le cose», ci dice
Chiara Ruini, psicologa e professores-
sa di Psicologia clinica all’Università di
Bologna, «come tutti gli eventi trauma-
tici o stressanti, è un amplificatore di ciò
che abbiamo già dentro».
Il momento che stiamo vivendo è molto
delicato, «dobbiamo tenere duro. In psi-
cologia positiva c’è un fenomeno che si
chiama “crescita post traumatica”, ossia
la crescita che avviene dopo un evento
traumatico. Da certe situazioni possono
nascere condizioni migliori sia a livello
personale che interpersonale. Certo, c’è
chi ne uscirà traumatizzato, ma c’è chi
potrebbe uscirne più consapevole», di-
ce. «Dobbiamo interiorizzare che stare
a casa è una scelta di responsabilità per
la propria salute e quella degli altri. Se

ragioniamo così diventa tutto più accet-
tabile», dice. Dietro ogni porta chiusa,
però, ci sono esseri umani che per la
prima volta si trovano ad affrontare
la convivenza forzata e prolungata
con se stessi e con chi chi amano. E
non è sempre facile: in Cina, per esem-
pio, il Covid-19 ha visto impennare le
richieste di divorzi. Ecco allora come
«tenere duro» secondo Chiara Ruini.

SONO A CASA DA SOLA/O


«Ci sono persone sole che stanno tra-
endo vantaggio da questa situazione,
prendendosi più cura di loro stessi. Per
quelli che soffrono la solitudine, consi-
glio invece di creare al più presto una
routine, perché le abitudini aiutano a
gestire anche le emozioni. Imbruttirsi
sul divano abbassa il tono dell’umore.
Quindi, svegliarsi presto, vestirsi, per-
ché no, truccarsi. E poi sbrigare tutte
quelle cose che di solito non riusciamo

I


I NODI VENGONO AL PETTINE


Tra gli effetti collaterali del #restiamoacasa ci sono le «convivenze forzate»
(con i figli, i partner indesiderati), e la solitudine. Ecco i consigli della psicologa

di GRETA PRIVITERA

a fare: le bollette, pulire casa, come fos-
se un lavoro. E poi sentire gli amici, la
famiglia».

FAMIGLIA FELICE
(PIÙ O MENO)
«Nelle famiglie bisogna darsi delle re-
gole precise per non inciampare, lette-
ralmente, l’uno nell’altro. Se i genitori
lavorano, se si può, bisogna farlo a tur-
ni. E ai bambini/ragazzi dare istruzioni
su quando fare i compiti, sull’uso del
tablet e magari responsabilizzarli e
intrattenerli facendoli apparecchiare,
portare giù la pattumiera. La conviven-
za così stretta può creare inevitabilmen-
te dei conflitti».

LA COPPIA CHE SCOPPIA


«Per alcune coppie questa potrebbe es-
sere l’occasione per riscoprirsi e valo-
rizzare l’importanza dell’altro. Per altre,
la convivenza forzata può aumentare
gli scontri. In questo caso, se nella casa
ci sono più camere, conviene dividerle e
stare meno tempo possibile insieme per
prevenire l’esplosione».

SONO SOLO RAGAZZI
«Gli adolescenti si salvano con i social
che li aiutano a non sentirsi soli. Il ri-
schio è che si arrivi all’abuso. Per so-
pravvivere tutti, però, in questo periodo
i genitori dovrebbero avere un atteggia-
mento più flessibile rispetto all’uso del
cellulare, per esempio, e comprendere il
bisogno di contatto dei giovani».

NONNO (IN)FELICE


«C’è una fetta di anziani già abituata
alla solitudine, per loro la vita cambia
poco. Cambia invece per gli anziani abi-
tuati a stare fuori: per loro questo è un
periodo difficile. Allora tocca alla co-
munità prendersene cura. Tocca al buon
vicinato, alla famiglia, alle associazioni.
Basta una telefonata, oppure la spesa
alla porta». Stocksy United
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