Vanity Fair Italia 8 Aprile 2020

VANITY FAIR

Vanity Family

8 APRILE 2020

STORIE

hissà quanto starai scrivendo, con le tonnellate di tem-
po che ci sono a disposizione e con la violenta ispira-
zione di quello che sta succedendo: è la domanda che
in un modo o nell’altro in questi giorni mi sono sentita ripete-
re più volte.
Mentre non riesco neanche a concepire di scrivere qualcosa.
Perché è vero che per farlo, come tanti altri scrittori, ho bi-
sogno di isolarmi: ma l’isolamento a cui siamo costretti ades-
so, mentre ci stacca dal resto del mondo, tutto il mondo ci fa
abbracciare – a distanza di un metro, di trecento, quarantami-
la chilometri. Perché quello che sta succedendo chi lo sa che
cos’è, per ora è l’ombra di un elefante che galoppa pazzo e to-
glie il fiato, le parole, qualunque possibilità di ricavare un senso
o un non- senso dalla sua corsa. Ti costringe a fissarla e svuo-
ta da dentro la possibilità di qualunque altra storia che ci si

potrebbe raccontare per distrarsi.

E perché ho una bambina con cui vivo da sola.

Si chiama Vita, ha due anni: sta attraversando quella fase

che la pedagogia considera l’adolescenza dell’infanzia. Cioè la

meraviglia delle meraviglie e l’incubo degli incubi, per te e per

chi ti sta attorno. Come quando sei adolescente, infatti, ti sen-

ti uomo, ti senti donna, però non lo sai fare, nei Terrible Two, i

terribili due anni (li chiamano così), non sei più un bambolot-

to, ormai esisti. Però non lo sai fare. A due anni, per esempio,

un bambino comincia a parlare, ma non ti fa quelle domande

magiche che mentre chiedono spiegazioni ti rivelano galassie

e non segue mai, mai il filo di un discorso: ha pensieri ossessi-

vi, come tutti noi, ma a differenza nostra niente lo trattiene dal

condividerli. Può ripetere per un giorno intero: Peppa Pig bel-

la, oppure: mamma ha capelli, o ancora: topo fa cacca?

di

CHIARA GAMBERALE

foto

ANDREA DORETTI

Inventarsi nuovi riti per arredare il tempo nell’attesa di tornare vicini alle

altre persone importanti è l’impresa di tutti in questi giorni di isolamento.

Ancor più dei genitori con figli piccoli, magari nei loro TERRIBLE TWO

C

NOI DU E

E IL MONDO DENTRO