Vanity Fair Italia 8 Aprile 2020

(Romina) #1
Vanity Requiem

urtroppo ha smesso di piovere, tempo ideale per i fu-
nerali. «Ma tanto non è un funerale», pensa Arianna,
le hanno spiegato che si tratterà solo di una benedi-
zione. Nessuno dei suoi parenti ha più potuto vedere zia Ele-
na, da quando è stata messa nella bara qualche giorno prima.
Già, la bara. Distante qualche metro, sembra un abisso. Otto
parenti, tutti a distanza di qualche metro l’uno dall’altro, tutti
con le protezioni anti-contagio. Gli addetti alle pompe funebri


tengono la cassa, ma non entrano nel cimitero, immobili sul
piazzale antistante il cancello del camposanto di Caselle Landi,
a due passi dal Po, tra Piacenza e Cremona, dove c’è la cappella
di famiglia. Arriva il prete, benedice il feretro. Le sue parole
escono ovattate dalla mascherina. Dura in tutto due minuti. Poi
la cassa viene portata via. «Restiamo rigidi. Impossibile dire
qualcosa. Impossibile abbracciarsi». Anche le lacrime faticano
a scendere. «Ma tanto», dice Arianna, «forse sono infette».

In Lombardia centinaia di decessi hanno stravolto il modo di salutare
i morti. Vietati i FUNERALI, chi resta affronta «servizi funebri asciutti»,
come si dice in gergo. Perché Covid-19 cambia anche il nostro dolore

LE LACRIME


CHE NON TI HO DETTO


P


di SILVIA BOMBINO foto MARCO FERRARIO
Free download pdf