La Stampa - 19.03.2020

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In spirito prussiano

Allarme in Piemonte, crescono casi e paura: “Aumentare i tamponi”. Il lazio raddoppia i posti letto e le nuove assunzioni

Virus, record di morti: peggio della Cina

In un giorno 475 decessi, il picco nel mondo: ma è stabile il trend dei malati. Verso una nuova stretta per il fine settimana


Borse: tonfo a Wall Street (-6,3%), Milano limita le perdite. Mega intervento della Bce: un pacchetto anti-crisi da 750 miliardi


Amici Liti, espulsioni, gelosie

Tutti contro tutti dalla De Filippi
LUCA DONDONI — P. 23

Sport Prime proteste degli atleti

“Rinviamo i Giochi di Tokyo”

GIULIA ZONCA — PP. 26 E 27

Michela Natali con il papà Marcello, medico di famiglia morto a Cremona

Bentivoglio “La mia fatica

è parlare in tv come Camilleri”
FULVIA CAPRARA — P. 22

MONICA SERRA

◗ ◗

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO

Michel: nessun Paese

può farcela da solo

Serve più solidarietà

LE OPZIONI PER GLI STATI

LE RISORSE

PER VINCERE

IL CONTAGIO

Il Paese è stato percorso da un’ondata di indignazione
nello scoprire che, fra l’11 e il 17 marzo, 43 mila e 595 di
noi sono stati pizzicati a zonzo. E’ come se tutta Biella se
ne andasse a spasso noncurante dei decreti di governo.
E fa impressione. Fra richieste di istituzioni di corti mar-
ziali e di erezioni di patiboli, mi permetto di suggerire
uno sguardo da altra prospettiva. Poiché i controlli sono
stati una quantità enorme, un milione e 25 mila, a me
piuttosto stupisce che fossero in regola in più di 980 mi-
la. Oltre il 95 per cento. Stando ai pronostici sugli italia-
ni fatui e furbini alle prese con le autocertificazioni, e al-
lo sperpero di denunce su internet, giornali e tv di assem-
bramenti irresponsabili, con produzione probatoria di
foto, video e coordinate geografiche, ci si sarebbero

aspettate percentuali che riproducessero un popolo in
baldoria itinerante. Non sfugge che 4.25 insubordinati
su cento siano tanti, per le ripercussioni sanitarie. E biso-
gna che diminuiscano. Ma probabilmente molti di loro
avevano equivocato, o peccato di leggerezza, e non han-
no mentito: la falsa certificazione è stata prodotta da
926 persone (0.09 per cento). Il niente. Immaginate che
sarebbe dell’Italia se le leggi e le ordinanze fossero rispet-
tate dal 95 e passa per cento dei cittadini. Se pagasse il fi-
sco il 95 e passa per cento dei cittadini. Sarà soprattutto
la paura ma non s’era mai vista una tale adesione, da de-
finirsi prussiana, alle disposizioni statali. Non si vuole
esagerare in ottimismo ma, fatta l’Italia, il virus ha (al-
meno provvisoriamente) fatto gli italiani.

MATTIA
BUONGIORNO FELTRI

N

ella crisi economica che or-
mai si teme la più grave da
75 anni a questa parte, l’Ita-
lia è più fragile degli altri non solo
perché da noi il virus è arrivato pri-
ma. Il panico sui mercati che si è
aggravato ieri, e continuerà, pro-
viene dall’impressione che gli Sta-
ti Uniti siano impreparati a reagi-
re, e che la Cina non sia in grado di
avviare la ripresa mondiale come
fece nel 2009.
Il dato di fondo confortante è
che il mondo ha risorse in abbon-
danza per riprendersi.

Q

uando papà era in ospedale a Cre-
mona, lei l’ha chiamato e glielo ha
detto forte: «Papà, ti amo tantissimo.

Ma proprio tanto». Non ha rimpianti
Michela. Non è arrabbiata perché lui
ha fatto il suo lavoro fino alla fine.


MARCO BRESOLIN — P. 7

QUALCOSA SI MUOVE

EUROBOND,

L’OPZIONE

DI BRUXELLES

“Era mio padre, medico caduto da eroe”


STEFANO LEPRI

Sono 475 le vittime del coronavi-
rus in Italia nelle ultime 24 ore:
neanche in Cina così tanti morti in
un giorno. Borrelli: «È importante
il numero dei guariti, sono 1.084».
Il totale dei contagiati sale a
28.710. Allarme in Piemonte, cre-
scono casi e paura: «Aumentare i
tamponi». Il Lazio raddoppia i po-
sti letto. Borse giù. Mega interven-
to della Bce: un pacchetto anti-cri-
si da 750 miliardi. SERVIZI – PP. 2-

L

a disastrosa conferenza
stampa di Christine Lagar-
de qualche giorno fa ha di-
stolto l’attenzione da quello che
le istituzioni europee stanno effet-
tivamente facendo per sostenere
l’economia del nostro continente.
Credo sia utile quindi riassumere
quello che è stato deciso, quello
che probabilmente verrà presto
deciso e quello che invece manca.
Le decisioni prese qualche giorno
fa dalla Bce, al di là dell’enorme
problema di comunicazione insor-
to durante la conferenza stampa
sulla questione degli spread, non
sono irrilevanti. – P. 8

CARLO COTTARELLI

eeeeeeeeeeeeeeeeeeee

E

ro in Sicilia fino al 23 febbra-
io. Il coronavirus era appro-
dato nel Nord Italia e ne ero
preoccupata; pensavo che non sa-
rebbe arrivato in Sicilia. Da allora
tutto il mondo è stato infestato
dal Covid-19, come ora tutti lo
chiamano seguendo la classifica-
zione del lessico scientifico. Mi
imbarazza il comportamento del
governo britannico e in particola-
re del premier Boris Johnson, che
negli ultimi giorni ha dovuto ri-
mangiarsi varie volte e pubblica-
mente le sue parole teatrali, arro-
ganti e soprattutto ignoranti, e fa-
re dietro front. – P.

UNA SFIDA EPOCALE

LO SCATTO

CHE MANCA

ALL’UNIONE

A PAGINA 11

MICHELE VALENSISE

CONTINUA A PAGINA 18

L’ISOLA CHE FINALMENTE C’É

LIGIA E CIVILE

LA MIA SICILIA

ORA È ITALIA

SIMONETTA AGNELLO HORNBY

L’EPIDEMIA A GERUSALEMME

DECAMERON

AI TEMPI

DEL COVID-

ABRAHAM B. YEHOSHUA

O

ltre al dolore per le migliaia
di vittime e agli incalcolabi-
li effetti della recessione
economica, il coronavirus rischia
di lasciare dietro di sé un’Europa
in macerie. Una buona notizia per
chi persegue quell’obiettivo, più o
meno dichiaratamente; una pro-
spettiva allarmante per quanti cre-
dono che, pur tra debolezze e ritar-
di, il progetto europeo sia essen-
ziale, nell’interesse dei Paesi mem-
bri e dell’Unione.
E’ naturale che nell’attuale con-
giuntura le attese siano rivolte a
Bruxelles, per un approccio comu-
ne alla sfida epocale in corso e per
misure rapide ed efficaci.

CONTINUA A PAGINA 18

L’

epidemia di coronavirus è
arrivata anche qui in Israe-
le. Ogni Paese vive questo
dramma in maniera diversa. In al-
tre parole è possibile valutare i
pregi e il carattere della struttura
amministrativa di ogni popolo
dal modo in cui affronta un disa-
stro o una sfida che coinvolge an-
che altre nazioni. Proprio perché
io sono così legato all’Italia, la visi-
to di frequente e sono grato per
l’entusiasmo e la fedeltà con cui il
pubblico italiano accoglie le mie
opere, sono rimasto addolorato
I per voi. – PP. 20-

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