La Stampa - 19.03.2020

(backadmin) #1

.


La festa del papà 2020

C

aro papà,
a me piace tanto
quando sei a casa
e mi annoia quan-
do sei al lavoro. Io
ho anche un po’ di paura
che quando curi un pazien-
te lui abbia il covid-19 e che
ti infetti e quindi che tu ti
possa ammalare. Io ho pau-
ra che ti venga una grande
influenza e che tu potresti
rischiare di morire.
Sono stanco di sentire il co-
ronavirus ogni giorno sul te-
legiornale e sono anche un
po’ agitato perché penso
che se tu potresti morire la
mia vita potrebbe cambiare
senza ridere a crepapelle
con i tuoi scherzetti e il tuo
solletico.
Ti voglio tanto bene.
firmato Achille
Volevo anche dirti che vor-
rei tanto tornare a cammi-
nare in montagna e nei bo-
schi con te, la mamma e l’A-
nita e scoprire tante cose.
Mi piacerebbe tornare a far-

ci le coccole come prima del
virus. So che adesso non si
può perché voi lavorate in
ospedale tutto il giorno.
Non vedo l’ora che questa
situazione finisca e che tor-
ni tutto come prima. Per la
festa del papà staremo tutti
insieme senza poter uscire
ma sarà bello lo stesso.

“Ho paura di questo virus

Se tu ti infetti come faccio?”

“Ogni giorno sei in ospedale

rischiando tutto per gli altri”

C

aro papà,
ti scrivo nel gior-
no della tua festa,
ora più che mai
per ringraziarti.
Grazie per avermi insegna-
to che cos’è un eroe, che co-
sa significa mettere il bene
comune prima di sé stessi.
In questi giorni difficili, di
paura e di incertezza, conti-
nui ad andare in ospedale,
ad ottemperare a quel giura-
mento per cui tanto hai sa-
crificato, l’amore per gli al-
tri impresso nel tuo camice
bianco. Vai a lavoro quando
potresti scegliere di non far-
lo, quando alla maggior par-
te viene chiesto di stare a ca-
sa. Egoisticamente vorrei
saperti lì, in smart-working
con i pantaloni del pigiama,
come i tanti insofferenti che
leggo lamentarsi sui social.
Invece tu sei in ospedale, a
rischiare tutto per il bene co-
mune. Grazie per avermi in-
segnato che cos’è l’amore
per la collettività. Grazie pa-

pà, dai tuoi figli lontani da
casa, per i bollettini sui dati,
gli unici di cui ci fidiamo.
Per le video-chiamate in cui
sembri sempre tranquillo,
sicuro, sereno. Ci aiuta a
non mollare nel nostro pic-
colo. Grazie per quella ma-
schera di normalità che sce-
gli di indossare. Posso solo
immaginare quanto sia pe-
sante da portare: perché do-
potutto, papà, sei umano
anche tu. E come noi, più di
noi, immagino che tu abbia
paura. Grazie per non aver-
cela mai fatta percepire.
Grazie per la tua forza che è
la nostra speranza. Mi augu-
ro che quando tutto questo
finirà, lo sforzo e il sacrificio
dei medici, degli infermieri
e del personale sanitario
venga riconosciuto come
meritate. Vi dobbiamo tut-
to. Mai così lontani, mai co-
sì incerti, eppure mai così
vicini, così orgogliosi di voi.
Ancora e mai abbastanza,
grazie.

È una festa del papà diversa da tutte le altre quella di oggi. Tan-
ti padri sono chiusi in casa con i figli in una quarantena che nes-
suno sa dire quando finirà. Altri i figli li hanno distanti, prigio-

nieri in case-studenti sparse un po’ ovunque. E poi ci sono lo-
ro, i papà-eroi, quelli che da settimane lavorano giorno e not-
te per salvare vite negli ospedali. Rischiando per tutti noi.

L’EMERGENZA CORONAVIRUS

Achille ha 8 anni. Suo
papà, Alessandro Pi-
cone, è infermiere del
118 di Como e lavora
presso la Sala operati-
va regionale emergen-
za urgenza (Soreu dei
Laghi). Anche la mam-
ma, Stefania Vezzali,
è infermiera e lavora
nel reparto di Terapia
intensiva neonatale
dell’ospedale
Sant’Anna di Como

Giulia Persico ha 27 anni
e vive a Milano. Suo pa-
dre è medico a Pescara

GIOVEDÌ 19 MARZO 2020 LASTAMPA 19
Free download pdf