L\'Espresso - 22.03.2020

(WallPaper) #1
Mondovirus / Gli Usa

DI MARTINO MAZZONIS DA NEW YORK

E SENZA LE SCUOLE, I BAMBINI


POVERI NON MANGIANO PIÙ


Gli Stati Uniti hanno inalmente scoperto che il Corona virus
non è una banale “lu”, come ha ripetuto per settimane
il presidente Donald Trump, e il Congresso ha votato una
legge che stanzia fondi per aiutare economicamente i
lavoratori dipendenti privi del diritto alla retribuzione in
caso di malattia. Gli Stati che hanno già una legge in
materia infatti sono solo 13 e quindi in tutti gli altri milioni
di persone devono andare a lavorare anche se stanno male


  • o scegliere di non essere pagate. Il 20 per cento delle
    famiglie più povere, poi, spende più della metà del proprio
    reddito per l’afitto: stare a casa li avvicina al rischio di
    diventare homeless - in America, se non paghi ti sfrattano
    subito.
    Quelli a cui va peggio sono i lavoratori della gig economy,
    che non hanno nemmeno un salario isso. Come un autista
    Uber anonimo che spiega la sua rabbia al telefono: «Non
    abbiamo lavoro. Non esce nessuno. Non abbiamo entrate.
    E nessuno si prende cura di noi. Siamo imprenditori, in
    teoria. Mettiamola così: se continua non potrò pagare le
    bollette, l’afitto o fare la spesa». Un altro autista racconta
    delle spese aggiuntive: «Disinfetto l’auto a ogni passaggio
    e siccome guadagno 15-20 dollari l’ora quando lavoro,
    queste spese in più sono un problema. Oggi ho guidato
    avanti e indietro per 3 ore in cerca di clienti e ho fatto una


cisioni restrittive (chiusura di scuole e
college, telelavoro, divieti di assembramenti,
cancellazione di eventi pubblici) la Casa
Bianca convoca una conferenza stampa ur-
gente e con pochissimo preavviso. Dal Rose
Garden della residenza presidenziale Trump
si presenta attorniato dal vice Mike Pence,
da tutto lo staf, da ministri e da responsabili
medici e della Sanità. Il Coronavirus diventa
uicialmente una crisi degli Stati Uniti. Tru-
mp ancora una volta esalta le qualità ameri-
cane e annuncia che «1.700 ingegneri di Go-
ogle sono al lavoro per creare una piattafor-
ma in grado di permettere a tutti gli ameri-
cani di combattere il virus». Peccato non sia
assolutamente vero.
Nelle 24 ore precedenti il più attivo - pro-
prio come nei giorni convulsi seguiti al giu-
ramento di Trump come presidente nel gen-
naio 2016 - era stato Jared Kushner, marito di
Ivanka (la iglia del presidente) sorta di emi-
nenza grigia dell’amministrazione. Comple-
tamente privo di esperienza sulle malattie
infettive, senza contatti con il mondo scien-
tiico o sanitario, aveva deciso che - vista l’i-
nazione collettiva - toccava a lui prendere
l’iniziativa per mettere a posto le cose. Inten-
to lodevole, risultati rischiosi. C’è la sua ma-
no dietro il discorso di Trump e dietro di lui
c’è la mano del padre di sua cognata, Kurt
Kloss, un semplice medico del pronto soc-
corso. È lui che suggerisce via Facebook di
coinvolgere i leader delle grandi aziende tec-
nologiche ed è Kushner a contattarli. Qual-
cosa si muove: non Google, ma una piccola
azienda collegata che ha solo un migliaio di
dipendenti e che sta mettendo in piedi il fa-
moso sito («serviranno settimane, se non
mesi») di cui parlerà Trump.
Tocca di nuovo a Fauci cercare di fare
chiarezza. Annuncia un «cambiamento ra-
dicale» nella strategia, denuncia i ritardi del
sistema sanitario Usa e la mancanza di kit
per i test («è un fallimento, ammettiamo-
lo»), ipotizza «migliaia se non milioni» di
possibili contagi: «Dobbiamo fare come la
Cina e l’Europa, 14 giorni di quarantena».
Dai Centri per il controllo e la prevenzione
delle malattie (Cdc) - la branca del ministero
della Sanità che si occupa delle epidemie e
che aveva criticato pubblicamente la Casa
Bianca - arrivano le nuove linee guida: limi-
tazioni per eventi e incontri pubblici, invito
pressante agli americani a cancellare matri-
moni, conferenze, sport. «Restate a casa»


diventa anche negli Usa lo slogan principale.
Lunedì 16 marzo Trump completa la sua
marcia indietro con un nuovo discorso tele-
visivo in cui lancia cupi presagi: abbiamo
«un nemico invisibile», c’è «un problema se-
rio che un mese fa nessuno avrebbe potuto
prevedere», quindi divieto ai raduni di più di
dieci persone. Il presidente avvisa gli ameri-
cani che l’economia potrebbe precipitare (lo
dice, dopo il peggior lunedì nero della sto-
ria), aggiunge che «oggi la recessione è pos-
sibile» e ipotizza una «quarantena totale» in
molte aree degli Stati Uniti e «forse anche in
tutto la nazione». Poi, una volta rientrato
nello Studio Ovale, lancia su Twitter un mes-
saggio di iducia per il suo elettorato: «Gli
Stati Uniti sosterranno in modo potente le
industrie, come le compagnie aeree e le altre

NEGAZIONISTA
Sopra: Donald Trump.
A destra: rifornimento
di cibo a La Rochelle
(stato di New York), uno
dei focolai negli Usa
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