L\'Espresso - 22.03.2020

(WallPaper) #1
Scritti al buio/cinema

AMORE E AMICIZIA TRA GLI ULTRAS

FABIO FERZETTI

Il ilm di Lettieri dribbla tutti i luoghi comuni del cinema sul mondo del calcio

Doveva uscire tre giorni al cinema
e poi andare in streaming, come “Il
sindaco del rione Sanità” di Martone
(visibile in questo momento su Rai-
Play). Invece eccolo direttamente
su Netlix dal 20 marzo, a conferma
che parte del miglior cinema italia-
no ormai passa dalle piattaforme.
Sulla carta era una sida: rari sono
i bei ilm sul mondo del calcio. Ma
Francesco Lettieri, napoletano, clas-
se 1985, autore di tutti i videoclip di
Liberato e molti altri, dribbla trappole e tentazioni. Prima
lavorando di fantasia (un cartello iniziale chiarisce che i
veri Ultras sono altro e non hanno partecipato al ilm). Poi
elaborando un’ambientazione inedita e struggente, per lo
più ai Campi Flegrei, che dà un’inattesa patina sentimen-
tale, nel senso migliore del termine, a questa storia co-
struita su due binari. Di qua Sandro detto il Mohicano, un
capo ultras che ne ha abbastanza e vorrebbe cambiar vita,
tanto più che si innamora (il portentoso Aniello Arena di
“Reality”, isico da bodybuilder e volto sensibilissimo). Di
là lo smarrito Angelo (Ciro Nacca), un biondino senza pa-
dre che cerca un’identità nel gruppo dei coetanei e nei riti
violenti dei più maturi ultras.
Inutile dire che Sandro cerca di compensare i vuoti adole-
scenziali di Angelo (forse ha avuto parte nella morte di suo


fratello) e che l’emulazione della vio-
lenza non darà nulla di buono. Ma
poco importano in fondo le scorre-
rie degli ultras, divisi in clan rivali
per età, poco importano il Daspo di
Sandro, gli scontri tra bande, la tra-
sferta a Roma con il suo tripudio di
violenze. Ciò che conta e ci prende
alla gola in questo esordio imperfet-
to ma notevole sono i sentimenti.
Perché se il mondo degli adolescenti
e quello degli ultras, benché sorret-
ti da un cast che mixa con sicurezza professionisti e non,
restano abbastanza convenzionali, la storia fra Sandro e
quella bellezza rimorchiata alle stufe di Nerone (Antonia
Truppo, altra interprete sempre sbalorditiva) sorprende e
commuove. Per l’intreccio di spudoratezza e vulnerabili-
tà, timore e sensualità. Per la inezza della regia (che me-
raviglia quella scena costruita sui piedi e i tatuaggi dei due
amanti). Per il coraggio di inserire la dimensione dell’eros
in una vicenda e un ambiente apparentemente così lonta-
ni. Tutti quei ruderi e quelle rovine del resto parlano chia-
ro. Gli dèi abitano ancora lì. Q

“ULTRAS FILM”
di Francesco Lettieri
Italia, 106’ aaabc

forbice tra i tycoon e chi, presto, oltre
Manica o oltre Oceano, rischia di non
potersi permettere manco l’aspirina.
Poi, per carità, vale tutto, anche che
i Johnson, i Biden, naturalmente i
Trump, ci facciano la morale su quello
che - nonostante il thatcherismo
all’amatriciana degli ultimi anni, anche
dei cosiddetti governi di sinistra -
facciamo ancora meglio di loro. Però,
ecco, almeno sottovoce. Thank you.
GIUDIZIO: UN’ALTRA PINTA, GRAZIE.


MODELLO CINESE
COMPORTAMENTO PRÊT-À-INCARCÉRER.
In questi giorni complessi, vanno per
la maggiore anche sui maggiori media


i modelli altrui a cui rifarsi. Piace
molto il coreano, che abbina tamponi
per tutti al Gps per i contagiati,
limitando a un periodo molto limitato
la soppressione delle libertà, ma tirano
anche quello cinese e quello russo.
Cioè la coercizione di una dittatura
(esci di casa? Ti sparo) e l’ipocrisia
autoritaria di un regime personalistico,
secondo cui per non avere a che fare
col virus basta non parlarne. Un po’
come la maia ai tempi di Mussolini:
scomparsa dai giornali, mica sconitta.
Nel conteggio dei contagi, la Russia
tallona San Marino, che è grande come
un piccolo quartiere di Mosca. Perché
ha messo la sordina al problema e

ne pone uno piuttosto importante a
noi: cosa è davvero negoziabile per
risolvere presto questa incombenza?
Musumeci, Fontana, qualche altro,
vogliono l’esercito nelle strade già ora,
anche se per fortuna non si registrano
né accaparramenti né un estendersi
dei delitti. Solo che l’esercito è un po’
come i muratori in casa: sai quando
entra, non sai quando esce. Facciamo,
per quanto possibile, di vincere questa
guerra in modo democratico. Siamo
stati sempre in troppo sensibili al virus
dell’uomo forte. È, questo, il momento
di fare il richiamo al vaccino.
GIUDIZIO: DEMOCRATICA,
E FONDATA SUL LAVORO.
Free download pdf