La Stampa - 21.03.2020

(Chris Devlin) #1
CAGLIARI

ITALIA

Fratelli scomparsi


da oltre un mese:


uccisi dai vicini


Corpi introvabili


C’


erano vecchie ruggi-
ni tra i fratelli Mira-
bello e i vicini di pa-
scolo. Joselito Mar-
ras e il figlio Michael,
allevatori di pecore nelle campagne
di Dolianova, avevano già avuto scre-
zi anche violenti con i due calabresi
che abitavano in questo centro del Ca-
gliaritano. C’era stato un brutale pe-
staggio e i rapporti erano tesi, per que-
sto i carabinieri hanno sospettato che

potesse esserci il coinvolgimento pro-
prio dei due allevatori arrestati ieri,
nella scomparsa di Davide e Massimi-
liano Mirabello (35 e 40 anni), origi-
nari di Vibo Valentia e spariti miste-
riosamente il 9 febbraio. Quel che è
successo quella mattina, i militari del
Nucleo investigativo lo hanno scoper-
to passo passo, fino a da avere la cer-
tezza che i due calabresi fossero stati
uccisi, forse accoltellati, e che gli au-
tori dell’omicidio fossero proprio Jo-
selito e Michael Marras.

La vicenda
Poche testimonianze e due cadaveri
introvabili hanno reso molto compli-
cato il lavoro degli investigatori. Sul-
lo sfondo di questa drammatica vicen-
da, balzata anche agli onori delle tra-
smissioni televisive che si occupano
di misteri e di persone scomparse, c’è
sempre stato il rapporto tra i fratelli
Mirabello e i due pastori di Doliano-
va. Ma la certezza che si trattasse di
un delitto si è avuta appena gli specia-
listi dell’Arma hanno trovato alcune
pozze di sangue dei calabresi nella
strada che porta al terreno dei rivali e
quando ne hanno scovata un’altra

goccia dentro la loro auto. Le analisi
tecniche curate dal Reparto operati-
vo dell’Arma, guidato dal tenente co-
lonnello Ivan Giorno, hanno anche
consentito di verificare che Joselito e
Michael Marras si trovassero nel pun-
to in cui è rimasta la goccia di sangue
proprio nel momento in cui è avvenu-
ta la scomparsa dei Mirabello.
L’orario è stato facile da stabilire,
perché coincide con il momento in
cui uno dei due fratelli ha chiesto
all’altro di fargli compagnia senza
spiegare il perché. In casa, in quel mo-
mento c’erano anche altri parenti,
ma il motivo per cui i due siano usciti
di corsa non si era capito. Lo hanno
dedotto i carabinieri che hanno rico-
struito lo scenario di un regolamento
di conti finito con un brutale omici-
dio. «Uno dei fratelli Mirabello ha in-
contrato per strada i pastori con i qua-
li c’erano le vecchie tensioni - spiega
il tenente colonnelo Michele La Stel-
la - Si sono forse minacciati e rivisti in
campagna per affrontarsi ed è finita
nel peggiore dei modi». Gli autori del
delitto sono in carcere, ma il corpo
dei calabresi non è stato trovato. —
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MILANO

ITALIA

Scatta il Daspo

per una mamma

dopo la partita

all’oratorio

I


l Daspo è scattato dopo una par-
tita di calcetto all’oratorio e rice-
verlo è stata la mamma di uno
dei giovanissimi calciatori. Una
ultras violenta, una 51enne di
origine napoletana, che ha scatenato
la sua violenza dopo un fallo commes-
so in campo da un giocatore 17enne
della squadra avversaria. Prima ha
iniziato a inveire contro di lui con in-
sulti e minacce di ogni tipo: «Io ti am-
mazzo», «Da qui non esci», «Deve ve-

nire tua madre e meno anche a lei».
Le urla hanno raggiunto i giocatori in
campo creando molta agitazione. Da-
vanti alla voce femminile furibonda
che si alzava dagli spalti, il 17enne,
inizialmente messo in panchina
dall’allenatore e poi tornato a gioca-
re, ha sputato sul terreno da gioco, in
direzione della signora. Un gesto che
chiaramente ha aggravato la situazio-
ne. E anche il tenore degli insulti e del-
le minacce è peggiorato. Ma la 51en-
ne non si è placata neanche a partita
finita, quando i giovani giocatori so-
no andati negli spogliatoi. All’uscita,
la mamma ultras si è avvicitata al
17enne, gli ha messo le mani attorno
al collo e ha provato a strangolarlo da-
vanti agli occhi attoniti dei presenti
che sono interventi per allontanarla.
Non ha risparmiato spinte, graffi e mi-
nacce anche alla madre del 17enne
che si era precipitata all’oratorio del-
la parrocchia di San Gerolamoa Lam-
brate, periferia est di Milano.

Violenza in campo
I fatti risalgono al pomeriggio del pri-
mo febbraio. Dopo gli accertamenti
condotti dai poliziotti della Squadra

olante del commissariato di Lambra-
te, il questore Sergio Bracco ha emes-
so un Daspo di due anni nei confronti
della mamma ultras, denunciata per
violenza privata e minacce aggravate
nei confronti del minorenne. Ed è la
prima volta che un provvedimento di
questo tipo viene emesso dopo una
partita di calcetto all’oratorio.
Quello che è successo quel pome-
riggio è raccontato dalle tante testi-
monianze dei presenti raccolte dai po-
liziotti diretti dal vice questore Nun-
zio Trabace, che sono intervenuti do-
po una segnalazione del 118. Mam-
ma ultras e figlio, infatti, si sono fatti
trasportare in codice verde da un'am-
bulanza all’ospedale mentre la giova-
ne vittima e la sua mamma, che pure
è stata graffiata al volto dalla 51en-
ne, hanno rifiutato le cure mediche.
«Maleducato», «Maledetto», «Ti am-
mazzo», «Ti insegno io come si sta al
mondo», sono solo alcune delle paro-
le urlate dalla donna che, a partita fi-
nita, come promesso, è passata ai fat-
ti. Ora non potrà partecipare ad alcu-
na manifestazione sportiva per due
anni. Neppure in oratorio. —
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WASHINGTON

STATI UNITI

Testato il missile

ipersonico:

pronta l’arma

invisibile Usa

N

onostante tutto le gran-
di manovre proseguo-
no. Mentre il Pianeta in-
tero è distratto dalla pan-
demia di Covid-19 gli
Stati Uniti vanno avanti con le speri-
mentazioni militari soffiando sui ven-
ti di guerra nel Pacifico. Sperimenta-
zione portate a termine «con succes-
so» come quella di un nuovo missile
ipersonico, il cui lancio, condotto dal-
la Marina in collaborazione con l’E-

sercito, è stato pubblicizzato ieri dal
Pentagono. Il vettore in questione è
un “glider”, un modulo privo di moto-
re, montato sulla testata di un missi-
le balistico lanciato su una traietto-
ria tradizionale. Una volta rientrato
nell’atmosfera e raggiunta la veloci-
tà ipersonica desiderata, il “glider”
viene sganciato per procedere a spin-
ta «fino a colpire l’obbiettivo».

La tecnologia
Il missile, il cui nome in codice è
C-HGB, potrebbe essere reso operati-
vo nel corso del 2020, grazie anche
all’apporto proveniente dalla “war
room ipersonica” recentemente inau-
gurata per studiare lo sviluppo della
tecnologia. Il test «convalida la bon-
tà del progetto, siamo pronti per av-
viare la prossima fase», spiega il con-
trammiraglio Johnny Wolfe, diretto-
re per lo sviluppo dei programmi per
i sistemi strategici. Il C-HGB è stato
lanciato giovedì notte da una base di
Kauai, nelle Hawaii, e la sua traietto-
ria è stata monitorata dalla Missile
Defense Agency, l’agenzia militare
dedicata. I missili ipersonici sono
progettati per traiettorie che rientra-

no all’interno dell’atmosfera terre-
stre e viaggiano a velocità superiore
almeno di cinque volte quella del suo-
no. È assai complicato individuarli e,
soprattutto, intercettarli e neutraliz-
zarli con i normali sistemi antimissi-
le. E sono in grado di raggiungere
agilmente bersagli situati dall’altra
parte del Pianeta. Tutti le grandi po-
tenze della terra li vogliono, tanto da
investire fiumi di denaro per svilup-
parne la tecnologia. In questa corsa
ipersonica Washington era rimasta
indietro però rispetto a Russia e Ci-
na. Mosca ha infatti già messo in pro-
duzione una versione aria-aria, il
Khinzhal (pugnale) e posizionato un
prototipo del “glider” Avanguard,
lanciato da terra e che può raggiunge-
re una velocità di addirittura 22 Ma-
ch prima di colpire. Pechino invece
sta sviluppando due vettori simili,
uno dei quali dichiarato operativo lo
scorso anno. Si tratta di un “glider”
montato su un missile balistico a me-
dio raggio, capace di raggiungere ve-
locità tra mach 5 e mach 10, e come
per il concorrente russo, pensato per
trasportare testate nucleari. —
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NEW DELHI

INDIA

Prime condanne


a morte per abusi


sulle donne


Ma i casi crescono


ROMA

ITALIA

Nuovi guai

per Palamara:

sequestro di beni

per 66 mila euro

BEIRUT

LIBANO

Blitz americano


per prelevare


Amer Fakhoury


appena scarcerato


È lo strumento primario dei salvataggi eu-
ropei, erede del vecchio fondo Efsf usato
per Grecia, Spagna, il Portogallo, Irlanda Ci-
pro. Ma il Mes, il meccanismo europeo di
stabilità creata nel 2012 per frenare la cri-
si finanziaria, è anche al centro di innume-
revoli divisioni tra i Paesi. il Meccanismo
europeo di stabilità - che si finanzia emet-

tendo bond e ha un capitale garantito dagli
Stati - ha a disposizione circa 500 miliardi
di euro e una serie di strumenti: prestiti, a
fronte di un programma di riforme concor-
dato; acquisti di titoli di Stato; linee di cre-
dito precauzionali; prestiti per la ricapitaliz-
zazione indiretta delle banche e ricapitaliz-
zazioni dirette. Aiuti, quelli previsti finora,

rivolti a un singolo Paese, con la sottoscri-
zione di un accordo in cui Paesi come l'Ita-
lia vedono il rischio di finire stigmatizzati.
L'idea del governo italiano è quella di
un'applicazione diversa di fronte al corona-
virus: consentire al Mes di fornire linee di
credito a tutti i Paesi di fronte all'impatto eco-
nomico della pandemia. —

L


e prime condanne a mor-
te per stupro in India sono
state eseguire ieri all’al-
ba, nel carcere di Tiham a
sud di Delhi. Akshay Tha-
kur, Vinay Sharma, Pawan Gupta e
Mukesh Singh sono stati giustiziati
per avere violentato e torturato a
morte su un busuna studentessa di
23 anni nel mese di dicembre del


  1. I quattro, assieme ad altri due
    complici, erano stati condannati in
    tempi strettissimi, con una senten-
    za emessa nel febbraio del 2013.


Ma sono passati sette anni prima la
sentenza venisse eseguita. Nel frat-
tempo, uno degli altri due complici,
l’autista dell’autobus, è morto in car-
cere suicida, mentre il sesto, allora
minorenne, è tornato in libertà do-
po avere scontato tre anni in un ri-
formatorio giovanile. «Abbiamo do-
vuto attendere, ma non abbiamo
mai perso la speranza» ha dichiara-
to ai media Asha Devi, la madre del-
la ragazza: «Nessuno ci restituirà
nostra figlia, ma almeno, da oggi, le
indiane possono sperare che i colpe-
voli di delitti così atroci vengano pu-
niti come meritano».
Nirbhaya, un nome di fantasia che
significa “senza paura” e che venne
attribuito alla ragazza dai media du-
rante l’inchiesta e il processo, fu stu-
prata e gettata dalla gang lungo una
strada periferica dopo alcune ore di
atroci torture. La ragazza (il cui no-
me vero non poteva essere divulga-
to perché ancora minorenne) venne
soccorsa da alcuni passanti, e subito
ricoverata in un ospedale di Delhi
ma morì nella notte del 29 dicem-
bre, a Singapore dove era stata tra-
sferita per le brutali ferite riportate.

Prima di perdere conoscenza, anco-
ra a Delhi, la giovane era riuscita a
trovare la forza di raccontare le bru-
talità subite e descrivere i suoi aguz-
zini a una commissaria di polizia che
riuscì in pochi giorni ad individuare
i colpevoli.
Il caso suscitò in tutta l’India un’on-
data di proteste senza precedenti,
con manifestazioni che dilagarono
dalla capitale a tutte le maggiori cit-
tà: migliaia di uomini e donne scese-
ro per la prima volta in strada per chie-
dere maggiore sicurezza nelle stra-
de, ma anche nelle case. Il governo de-
cise di creare una corsia preferenzia-
le con procedimenti speciali per i casi
di stupro e in risposta all’indignazio-
ne pubblica, il governo approvò una
legge che prevede anche la pena capi-
tale nel casi in cui uno stupro finisca
con la morte della vittima o danni irre-
versibili. Ma nonostante l’inaspri-
mento delle pene, tanti sono i casi se-
gnalati dai media indiani: secondo i
dati ufficiali del National Crime Re-
cords Bureau la polizia ha registrato


  1. 977 casi di stupro nel 2018, in me-
    dia 93 al giorno. —
    © RIPRODUZIONE RISERVATA


N

uova bufera per Luca Pa-
lamara, ex pm romano e
già componente del Con-
siglio superiore della ma-
gistratura, da cui fu
espulso nel luglio del 2019, perché al
centro dello scandalo che ha scosso i
vertici della magistratura italiana. So-
no stati i finanzieri del Gico, coordina-
ti dalla procura di Perugia, a notifica-
re a Palamara e all’imprenditore Fa-
brizio Centofanti - entrambi indagati

per corruzione - un decreto di seque-
stro preventivo per poco più di 66 mi-
la euro. Stesso provvedimento an-
che per Adele Attisani, amica del ma-
gistrato, «obbligata in solido sino al-
la concorrenza» di circa 63 mila eu-
ro. Sequestri preventivi adottati dal
gip del capoluogo umbro sui suoi
conti e beni ritenuti prezzo o profitto
del reato. Nell’inchiesta, partita a Ro-
ma e finita a Perugia, all’ex pm viene
contestato di avere violato i suoi do-
veri quale componente del Csm. In
particolare, di avere messo le sue fun-
zioni a disposizione dell'imprendito-
re e suo amico Centofanti in cambio
di viaggi e regali. Attisani è invece ac-
cusata di essere stata istigatrice delle
presunte condotte illecite e in parte
beneficiaria delle asserite utilità: re-
gali e viaggi. Dalle indagini erano
emersi svariati soggiorni pagati da
Centofanti, o da una società a lui rite-
nuta riconducibile, di cui aveva usu-
fruito l’ex magistrato, insieme a suoi
familiari, e la Attisani. Secondo il gip
che ha disposto i sequestri, l'inchie-
sta ha portato alla luce un quadro
«delineato e preciso» delle presunte
utilità che Palamara avrebbe ricevu-

to da Centofanti. Tra queste il paga-
mento del soggiorno, in diverse occa-
sioni insieme alla Attisani, in diverse
strutture: un hotel a Favignana nell’a-
gosto del 2014 e a Dubai nel novem-
bre del 2016. Ma anche un anello da
2 mila euro che l’ex pm ha poi regala-
to alla sua amica. Non solo. Al centro
dell’indagine sono finiti anche dei la-
vori di ristrutturazione fatti eseguire
dalla Attisani e successivamente ri-
sultati a carico di Centofanti. Lo stes-
so imprenditore avrebbe anche fi-
nanziato il soggiorno di tutta la fami-
glia di Palamara in un hotel di Ma-
donna di Campiglio e un viaggio a
Madrid dell'ex pm romano con il fi-
glio per assistere alla partita di calcio
tra il Real e la Roma di Champions
League. Alla luce di tutto questo, il
gip, parla dunque di «anormali rap-
porti» tra l'imprenditore e l’allora
consigliere del Csm. Centofanti, da
parte sua, avrebbe svolto attività di
lobbing «per conto di importanti
gruppi imprenditoriali», mirando ad
accrescere la propria capacità d’in-
fluenza. E questo proprio grazie al
rapporto con Palamara. —
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Q

uando l’enorme elicottero
Osprey della Marina mili-
tare americana è atterrato
nel giardino dell’amba-
sciata a Beirut per il Liba-
no è stato come un balzo indietro di
trent’anni, ai tempi della guerra civi-
le. Con un blitz improvviso gli Stati
Uniti riportavano a casa un loro citta-
dino, per di più malato di cancro, pri-
ma che rischiasse di rimanere rinchiu-
so in una prigione. Ma Amer Fakhou-

ry non è un cittadino americano qual-
siasi. I libanesi lo conoscono come il
“macellaio”, o il “torturatore di
Khiam”. Una delle figure più contro-
verse di quegli anni di massacri. Fa-
khoury, 57 anni, libanese di nascita,
era fuggito nel 2001 negli Stati Uni-
ti, dove si era rifatto uno vita, aveva
aperto un ristorante a Denver e la cit-
tadinanza. A settembre era tornato
nel Paese dei Cedri, convinto di non
rischiare più. Invece è stato indivi-
duato e arrestato con l’accusa di cri-
mini di guerra e «intelligence con il
nemico», cioè Israele.

La vicenda
Negli Ottanta Fakhoury militava
nell’Esercito libanese del Sud, una
milizia cristiana alleata dello Stato
ebraico e gestiva il famigerato cen-
tro di detenzione di Khiam, di lì il
suo soprannome, dove centinaia di
prigionieri delle milizie sunnite e poi
sciite, soprattutto della sinistra, so-
no stati torturati. Il processo sembra-
va destinato a chiudersi in maniera
rapida e con una condanna pesante.
È intervenuto il Senato americano, a
cominciare dall’influente Ted Cruz,

e il dipartimento di Stato, che ha mi-
nacciato di sanzioni i vertici dell’eser-
cito libanese. Un’ulteriore batosta
per un Paese attanagliato dalla più
grave crisi finanziaria della sua sto-
ria, e adesso in piena emergenza co-
ronavirus. Lunedì, a sorpresa, il Tri-
bunale militare ha stabilito che i rea-
ti erano “prescritti” e ha scarcerato
Fakhoury. Giovedì l’Us Navy lo ha
prelevato e portato a Cipro, da dove
rientrerà in America. Una decisione
politica che ha fatto infuriare le asso-
ciazioni delle vittime della guerra ci-
vile. Nel mirino l’esercito, il governo
di Hassan Diab, in piena tempesta,
ma anche Hezbollah, che avrebbe da-
to l’ok alla liberazione per non irrita-
re gli Usa in questa fase delicata,
quando l’appoggio delle istituzioni
internazionali, come l’Fmi, è vitale.
Ma se c’è una cosa che unisce i libane-
si è il disprezzo per il Jaysh Janubi,
l’Esercito libanese del Sud, autore di
vessazioni e crimini che hanno con-
tribuito all’ascesa di Hezbollah. Ieri
il presidente del Tribunale militare,
Hassan Abdallah, ha presentato le di-
missioni e altre teste traballano. —
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NICOLA PINNA

7N

LA GIORNATA

IN SETTE NOTIZIE

La parola del giorno

Mes

Meccanismo europeo di stabilità da usare per il coronabond

OLI SCARFF/AFP

MONICA SERRA

EDOARDO IZZO

GIORDANO STABILE

Una mascherina bianca, di quelle che
nell’Europa alle prese con il coronavirus
sono diventate rare e costose, è comparsa
sulla statua della Regina Vittoria all’inter-
no dei Piccadilly Gardens di Manchester.
Una provocazione nel Regno Unito che fi-
no a ora sembra aver sottovalutato l’alto ri-
schio del contagio. Dopo la scelta iniziale
di non adottare alcun tipo di provvedimen-
to, il primo ministro Boris Johnson ha an-
nunciato una strategia di contenimento e
ha già ordinato la chiusura di bar, ristoran-
ti, teatri e cinema e in più ha annunciato
un piano di sostegno per l'economia.

MANCHESTER

REGNO UNITO

La regina Vittoria


con la mascherina:


la provocazione


nei giorni del virus


FRANCESCO SEMPRINI

14 LASTAMPA SABATO21 MARZO 2020

7N
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