La Stampa - 21.03.2020

(Chris Devlin) #1
TEODORO CHIARELLI

L


a saga di Esselunga e
della famiglia Caprot-
ti è arrivata alla parola
fine. L’arbitrato su Su-
permarkets Italiani valuta lin-
tero gruppo 6,1 miliardi e il
30% in mano a Giuseppe e Vio-
letta Caprotti 1,83 miliardi
(915 milioni a testa). Si conclu-
de così, la procedura per deter-
minare il valore della società
che controlla la catena di su-
permercati, e mette fine alla
controversia fra gli eredi del
fondatore Bernardo Caprotti,
con l’acquisto da parte della
moglie Giuliana Albera e della
figlia Marina, socie al 70%, del
30% dei due figli di primo letto
del fondatore. Pagamento ca-
sh entro 30 giorni dal deposito
dell’arbitrato.
Il verdetto pende più a favo-
re delle posizioni di Giuseppe
e Violetta che valutavano Esse-
lunga 7 miliardi, mentre gli ad-
visor di Marina e la madre Giu-
liana avevano indicato un valo-
re di 4,14 miliardi. L’esito
dell’arbitrato arriva al termine
di una proceduta durata 14 me-
si nel corso della quale sono
emerse visioni notevolmente
divergenti sul valore del grup-
po di supermercati. Gli arbitri
hanno valutato il 100% di Su-
permarkets Italiani al 31 dicem-
bre 2016. E' il 30 settembre di
quell’anno che a 91 anni muore
Bernardo Caprotti lasciando
nel testamento il 70% della so-
cietà alla seconda moglie e alla
figlia Marina e il restante 30% a
Giuseppe e Violetta senza pote-
re né posto in consiglio di ammi-
nistrazione. Inoltre La Villata,
società che detiene gran parte
del patrimonio immobiliare
del gruppo, è assegnata per il
22,5% ciascuno ai due figli di
primo letto e il restante 55% a
Giuliana e Marina.
Imprenditore geniale e visio-
nario, esponente di una ricca
famiglia di industriali tessili
lombardi, Bernardo Caprotti
conosce negli anni Cinquanta
Nelson Rockefeller con il qua-
le nel 1957 fonda a Firenze, in-
sieme a un terzo socio, Marco
Brunelli, Esselunga. La catena
si espande nel Nord Italia, so-
prattutto a Milano e in Lombar-
dia, facendo conoscere agli ita-
liani in pieno boom economi-
co la grande distribuzione or-
ganizzata basata sul supermer-
cato: grandi negozi con repar-
ti dedicati ai vari specifici setto-
ri, frutta e verdura, pasta, ga-
stronomia, salumeria, droghe-
ria, carni, vini. Un modello di
business perfezionato con gli
anni e ancora oggi ammirato,
studiato, copiato dai concor-
renti. Ma anche, e soprattutto,
una macchina da soldi, un
gruppo che macina utili e che

oggi fattura quasi 8 miliardi. E
che aveva fatto di Caprotti uno
degli uomini più ricchi d’Italia.
Geniale, innovativo e visio-
nario, Caprotti è stato anche
un imprenditore controverso
e duro. Per decenni sui giorna-
li non esistevano sue fotogra-
fie. Per questo pochissimi era-
no in gradi di riconoscerlo.
Tanta da diventare il terrore
dei dipendenti: maniaco della
soddisfazione del cliente, si ag-
girava in incognito e indistur-
bato nei suoi store e annotava
le cose che non andavano. Per
i responsabili le conseguenze
erano terribili. Il suo volto di-
venne improvvisamente noto
quando decise di lanciare la
sua personalissima crociata
contro le Coop rosse, accusate
di concorrenza sleale. Scrisse
un libro, distribuito anche nei
supermercati, diventato pre-
sto un best seller e lo promosse
personalmete in tutto il Paese.

Il titolo? Tutto un program-
ma: "Falce e carrello".
Con i figli, in particolare Giu-
seppe e Violetta, fatti entrare
in azienda e poi clamorosa-
mente cacciati, è stato durissi-
mo, al limite dello stalking. Al
contrario non ha lesinato dena-
ri in opere di beneficenza e di fi-
lantropia ed è stato generosis-
simo con i suoi più stretti colla-
boratori: alla segretaria di una
vita, Germana Chiodi, ha la-
sciato 75 milioni.
Quasi inevitabile che all’in-
domani dell’apertura del suo ric-
chissimo testamento si scatenas-
se la guerra tra i due rami della
famiglia. A giugno 2017 viene
sottoscritto un accordo con il
quale Giuseppe e Violetta ven-
dono il proprio 45% di La Villata
a Esselunga. L’accordo prevede
al contempo per i due fratelli la
possibilità di liquidare il 30% in
Supermarkets Italiani tramite
la quotazione in Borsa della so-
cietà o un’opzione call per le
azioniste di maggioranza, ossia
il diritto di acquisto della parteci-
pazione di minoranza, col con-
seguente obbligo di Giuseppe e
Violetta a cedere le proprie azio-
ni in caso di esercizio dell’opzio-
ne. A gennaio 2019 Giuliana Al-
bera e Marina Caprotti decido-
no di esercitare la call. Comin-
cia così l’arbitrato, che doveva
durare tre mesi e portare a una
valutazione dell’azienda al 31
dicembre 2016. I tempi si sono
però allungati: quattro mesi so-
lo per nominare i tre arbitri e
mettere a punto il relativo man-
dato. Il delicato incarico è stato
affidato a Mario Cattaneo per
Giuseppe e Violetta, Gualtiero
Brugger per Giuliana e Mari-
na, Enrico Laghi d’accordo tra
le parti.
Ieri la decisione del collegio
arbitrale che ha messo la paro-
la fine, salvo improbabili impu-
gnative, alla dinasty. —
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EF

ECONOMIA

& FINANZA

La guerra fra gli eredi di Bernardo Caprotti ha tenuto a lungo in sospeso il destino del gruppo Esselunga

contro l’epidemia

Per Unicredit
assemblea
a porte chiuse

ITALIA
FTSE/MIB

15.
+1,71%

FTSE/ITALIA

17.
+1,85%

EURO-DOLLARO
CAMBIO

1,
-0,87%

PETROLIO
WTI/NEW YORK

23,
-8,57%

ALL'ESTERO
DOW JONES

19.
-4,55%

NASDAQ

6.
-3,79%

Il punto della
giornata
economica

Si chiude l’arbitrato: i due figli cederanno il 30% del gruppo alla moglie del fondatore Giuliana Albera e all’altra figlia Marina


Esselunga, fine della saga Caprotti

A Giuseppe e Violetta 1,8 miliardi

LA STORIA

ANSASTEFANO SCARPIELLOGIOCHIANSA

Giuseppe Caprotti

Marina Caprotti

Bernardo Caprotti

L'emergenza coronavirus
irrompe nell’assemblea di
Unicredit: la banca “convo-
ca” i soci a porte chiuse
per il 9 aprile. Nessuna pre-
senza fisica ma l'ammissio-
ne solo del voto per dele-
ga. L'anno scorso l'assise
di Unicredit fu a Palazzo
Mezzanotte, quest'anno il
presidente (Cesare Biso-
ni), il notaio (che farà an-
che da segretario), il dele-
gato designato (ossia un
rappresentante di Compu-
tershare), il collegio sinda-
cale e il revisore dei conti
si ritroveranno a debita di-
stanza in una delle sale riu-
nioni della Tower A di Piaz-
za Gae Aulenti. In vista
dell’appuntamento Uni-
credit provvederà a pubbli-
care sul proprio sito, entro
il 7 aprile, le risposte alle
domande degli azionisti
sulle materie all'ordine
del giorno. —

SABATO 21 MARZO 2020LASTAMPA 17

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