La Stampa - 21.03.2020

(Chris Devlin) #1

I


eri pomeriggio all’ospe-
dale Mauriziano si conta-
vano 29 pazienti positi-
vi, 7 «ventilati» in pronto
soccorso e 15 in attesa di esse-
re sottoposti al test per esclu-
dere il contagio da coronavi-
rus: esami che fino a lunedì
non potranno essere effettua-
ti nell’ospedale torinese. Per-
ché senza reagenti non si pos-
sono fare i tamponi. E in que-
sta fase i reagenti arrivano a
singhiozzo, comunque in
quantità insufficiente per ga-
rantire la piena e continua

operatività dei laboratori. Co-
sì il Mauriziano, che ha esau-
rito rapidamente la prima for-
nitura di reagenti, dovrà at-
tendere fino a lunedì.
In una regione che per tam-
poni è agli ultimi posti della
classifica italiana - 9.975 ri-
spetto ai 57.514 della Lom-
bardia, ai 20.753 dell’Emilia,
ai 49.288 del Veneto (dati co-
municati ieri dalla Protezio-
ne civile) - le tribolazioni ri-
guardano in maggiore o mi-
nore misura tutti i laboratori.
Vale anche per quelli dell’A-
medeo di Savoia e delle Moli-
nette, i più grandi, operativi
ma sempre sul filo del rasoio.

All’Amedeo si eseguono
400-500 test al giorno però si
fatica a reggere il ritmo, e
quando proprio non ce la si
fa più si ricorre a soluzioni di

emergenza: in alcune fasi del
procedimento i campioni
vengono lavorati manual-
mente. Anche il laboratorio
delle Molinette è sotto stress:

lo stesso che nei giorni scorsi
ha comunicato all’Unità di
crisi la difficoltà a processare
ogni giorno centinaia di tam-
poni. Strutture in prima li-
nea: se una perde colpi scari-
ca sull’altra, e viceversa. Il
San Luigi di Orbassano si pre-
para a partire. Rivoli è in atte-
sa dell’apparecchiatura per il
test rapido. E via andare. Ci
sono anche le buone notizie.
All’Amedeo e alle Molinette
sono operativi i primi quat-
tro nuovi apparecchi per i te-
st rapidi.
Fette salve le caratteristi-
che di strutture diverse,
emerge però il quadro di una

rete che si cerca di potenzia-
re nel pieno dell’epidemia,
con gli ostacoli del caso.
Per quanto riguarda il per-
sonale sanitario, resta la con-
fusione sui criteri: nelle li-
nee guida sui tamponi dia-
gnostici, comunicate ieri se-
ra, si parla di «operatori sani-
tari che hanno avuto contat-
ti stretti con pazienti positivi
in assenza di idonee prote-
zioni, quando ciò venga rite-
nuto necessario». Pochi mi-
nuti dopo la correzione di
rotta: «Con riferimento alle
indicazioni sull’esecuzione
dei tamponi diagnostici si
precisa che non riguardano
il personale sanitario, per il
quale si è stabilito di voler ef-
fettuare un controllo esteso
a tutti».
Per questo la Regione - pun-
ta sui privati convenzionati.
«Nessun problema per l’Istitu-
to dei Tumori di Candiolo. Si-
tuazione meno definita sul re-
sto della linea. «Favorevoli a

fare i tamponi, ma attendia-
mo formale richiesta - spiega
Giancarlo Perla, presidente
Aiop Piemonte -. Si tratta di or-
ganizzare il personale e di at-
trezzarsi, acquistando o no-
leggiando le apparecchiatu-
re». Questione nodale, data la
domanda a livello nazionale
e internazionale.
Insomma: è tutto in diveni-
re. Vale anche per il Ministe-
ro, che ha dato nuove indica-
zioni per rintracciare i casi po-
sitivi, al netto dei tamponi. Sa-
ranno identificate tutti coloro
che sono stati o possono esse-
re stati a contatto con un caso
confermato o probabile di Co-
vid-19, «focalizzando la ricer-
ca con particolare attenzione
alle 48 ore precedenti l’insor-
genza dei sintomi fino al mo-
mento della diagnosi e dell’i-
solamento del caso». Un crite-
rio stringente per cercare di
circoscrivere l’epidemia il più
possibile. ALE.MON. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

FRANCESCA LAI

L

e persone muoiono
da sole». Alle Molinet-
te si lavora ininterrot-
tamente da giorni: re-
parti svuotati e pronti ad acco-
gliere i nuovi malati affetti da
Covid-19, ingressi sbarrati dai
medici che controllano scru-
polosamente l’accesso. Chi
non ha urgenze non entra. Lu-
ca Brazzi dirige il reparto di
anestesia e rianimazione, che
sta affrontando una delle più
grandi emergenze sanitarie
della storia: «La parola guer-
ra è forte ma esatta - afferma -
Abbiamo vissuto nel servizio
sanitario delle difficoltà con-
centrate in tempi notevol-
mente più brevi, ma in questo
caso si tratta di uno sforzo
prolungato. Proprio per que-
sto è importante seguire le re-
gole e essere responsabili: le
persone devono il più possibi-
le stare a casa».
Il timore è che la sanità pub-
blica non riesca a sostenere
tutto questo stress, perché se
in Piemonte per ora non si so-
no raggiunti ancora in numeri
della Lombardia non è detto
che presto ci si ritrovi in una
crisi simile. «È una pandemia
importante e nessuno si aspet-
tava questi numeri. Soprattut-
to l’opinione pubblica conti-
nua ad avere la percezione
che, se non si commette un rea-
to, allora si può uscire. Ma se
non fermiamo il contagio que-

sti numeri impatteranno tal-
mente tanto sulla sanità che ri-
schiamo di non poter guarire
chi ha altri problemi. Nessuno
è esonerato. Potremmo presto
non essere pronti ad affronta-
re più emergenze contempora-
neamente. Non ci sono solo i
malati di Covid-19, ci sono gli
infarti, gli incidenti stradali e
tante altre emergenze. Ma se i
rianimatori sono tutti impe-
gnati come facciamo a seguire

tutti? È molto importante che
passi questo messaggio: biso-
gna cercare di isolarsi per il be-
ne di tutti».
In questo momento si atten-
de il picco massimo del conta-
gio e Torino si sta preparando:
«Stiamo cercando di gestire
l’emergenza con la massima
attenzione e la giusta preoc-
cupazione - racconta Giovan-
ni La Valle, commissario del-
la Città della Salute - sia con il
personale, che con i pazienti
che con i cittadini. È impor-
tante tranquillizzare anche
medici, infermieri e persona-
le perché dobbiamo restare
uniti. Più passano i giorni e
più riusciamo a governare il
problema. Ci aspettiamo
qualche risultato entro il fine
settimana».
Intanto i dispositivi di prote-
zione individuale del persona-
le, che erano introvabili duran-
te i primi giorni dell’emergen-
za, ora lentamente iniziano a
essere a disposizione: «È la
questione che maggiormente
ci ha preoccupati, perché nei
primi giorni di emergenza era-
no introvabili. Basti pensare
che solitamente usiamo 50 mi-
la mascherine al mese, ma ora
invece siamo a quota 120 mi-
la. Stiamo adeguando la strut-
tura e per ora ci sono ancora
dei posti in rianimazione. In
questa sede verranno concen-
trati i pazienti più problemati-
ci. È una malattia aggressiva
ma con i macchinari i malati ri-
spondono bene». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ANGELO CONTI
In prima linea la lotta si fa
drammatica. E Specchio dei
tempi c’è. Ieri abbiamo ac-
colto l’accorata richiesta del
professor Giovanni Di Perri,
il primario dell’Amedeo di
Savoia che sta cercando di
tamponare da molti giorni
una situazione insostenibi-
le. «Ci serve una tac. Consen-
te con certezza di valutare le
condizioni di un paziente co-
vid. E può anche dirci se un
paziente può continuare il
decorso a casa o se dobbia-
mo tenerlo qui». Specchio
ha trovato la tac. In Polonia.
E l’ha affittata per tre mesi. È
su un tir, che fa anche da am-
bulatorio. Potrebbe essere
operativa già nei primi gior-
ni della prossima settimana.
Il team dei radiologi del
Maria Vittoria, guidato dal
professor Giacomo Paolo
Vaudano, gestirà l’apparec-
chiatura. Il commissario
dell’Asl Torino, Carlo Pic-
co, ringrazia i nostri do-

nors: «Quanto state facen-
do è semplicemente impres-
sionante. Un aiuto conti-
nuo e prezioso alla nostra
battaglia».
Anche ieri, consegne di
due sofisticate apparecchi
radiologici portatili per rx to-
race al Giovanni Bosco e al
Martini. E attrezzature e ar-
redi per la Rianimazione al-
le Molinette. Continua la
consegna gratuita a domici-
lio delle borse spesa a 1.310
anziani delle Tredicesime
dell’Amicizia, abbiamo defi-
nito anche le consegne agli
over 80 da martedì. Sempre
nella prossima settimana,
consegna gratuita delle bor-
se con cibo per animali offer-
te dalla Morando (prenota-
zioni dalle 10 alle 12 al
3489338812).
La raccolta è salita a
6.755.640 grazie a 6.772 do-
nazioni. Tutti possono aiuta-
re Specchio dei tempi. Le do-
nazioni sono possibili con
carta di credito sul sito
http://www.specchiodeitem-
pi.org, con un bonifico sul
conto intestato a Specchio
dei tempi, via Lugaro 15,
10126 Torino, iban: IT67
L0306909 6061 0000 0117
200, oppure sul conto cor-
rente postale 1035683943,
intestato a Specchio dei tem-
pi. È anche possibile usare
Satispay o la piattaforma
“rete del dono” al link https:
//www. retedeldono. it. In-
fo: http://www. specchiodeitem-
pi.org/virus, specchiodei-
tempionlus@lastampa. it;
011.6568376. —
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La parola guerra
è forte ma esatta
In questo caso
si tratta di uno sforzo
prolungato

ALESSANDRO MONDO
Di male in peggio. In Piemon-
te il picco dell’epidemia sem-
bra ancora lontano, ormai
nemmeno gli esperti azzar-
dano pronostici, il virus semi-
na morti e contagi. Ieri la
giornata peggiore: 26 deces-
si comunicati la mattina
all’Unità di crisi regionale, al-
tri 18 nel pomeriggio; quasi
4 mila le persone contagiate,
1.590 nel Torinese e 634
nell’Alessandrino; 1.929
ospedalizzate, di cui 298 in
terapia intensiva; 1.423 in
isolamento domiciliare.
Numeri spaventosi: un bol-
lettino di guerra in costante
aggiornamento, che non pro-
mette niente di buono per il
futuro. E che sta riducendo a
malpartito il sistema sanita-
rio, dove nonostante l’impe-
gno encomiabile del persona-
le, a tutti i livelli, le cose si

mettono male. «Le nostre pro-
iezioni ci dicono che in meno
di tre giorni i contagi raddop-
pieranno, avvicinandosi al li-
vello di saturazione della te-
rapia intensiva», ha avvertito
Alberto Cirio nella lettera al
premier Conte.
I pazienti positivi che arri-
vano negli ospedali sono a
getto continuo. Non solo: si
tratta generalmente di sog-
getti medio-gravi, al netto
dei più gravi, e di giovane
età. Dinamica in controten-
denza rispetto alla fase inizia-
le, quando il coronavirus sem-
brava accanirsi prevalente-
mente sulle persone anziani
e con un quadro clinico preca-

rio o compromesso. Significa
che l’epidemia è in un nuovo
stadio, se possibile ancora
più preoccupante. Più in ge-
nerale, a prescindere dall’età
dei pazienti, l’impennata dei
contagiati che hanno biso-
gno di essere ricoverati acce-
lera la saturazione dei reparti
e delle terapie intensive e
sub-intensive.
L’Unità di crisi regionale
ha dato disposizione alle Asl
di destinare il 40 per cento
dei posti letto ai pazienti Co-
vid. Ieri la Città della Salute
di Torino ha attivato il terzo
reparto-Covid nell’arco di po-
chi giorni presso la struttura
di Medicina Interna 2. Opera-

zioni che, impongono la redi-
stribuzione di altre speciali-
tà. Nell’occasione è stato sta-
bilito che i medici della Chi-
rurgia generale, sgravati dal-
la sospensione degli interven-
ti non urgenti, supportino i
colleghi impegnati nei repar-
ti Covid: disposizione accolta
dopo qualche iniziale mugu-
gno. Nelle altre strutture la si-
tuazione non è migliore: pa-
zienti positivi, pazienti venti-
lati, pazienti in attesa di tam-
pone. A decine. Non c’è diret-
tore generale che non abbia
l’assillo di ricavare nuovi po-
sti letto. Comune tra il perso-
nale sanitario la preoccupa-
zione e il malumore per di-

spositivi di protezione indivi-
duale. Ieri l’Unità di crisi ha
inviato alle aziende sanita-
rie 54 mila mascherine chi-
rurgiche, 900 tute, 1.470 ca-
mici veterinari, 4.410 ma-
scherine Ffp2, 28.300 guan-
ti, 400 tamponi, 200 calzari,
500 cuffie. Una boccata di os-
sigeno, certo, che però non ri-
solve. Lo ricorda lo stesso Ci-
rio nella lettera al premier:
«le attrezzature e il materia-
le medico non arrivano». Rei-
terate le proteste dei sindaca-
ti - Anaao Assomed, Cisl,
Nursind, Nursing Up - per
una situazione giudicata fuo-
ri controllo.
Si ammalano i cittadini, si
ammalano uno dopo l’altro
quanti li curano e li assistono.
Secondo Anaao, sindacato
dei medici ospedalieri, il 16
per cento di quanti hanno fat-
to il tampone è risultato posi-
tivo: medici, infermieri, oss.
Ma ormai anche per i sindaca-
ti di categoria è diventato dif-
ficile tenere il conto. Alcune
Asl, come la Torino 5, sono
state decapitate dei vertici
aziendali. Si ammalano i me-
dici di famiglia e i pediatri, an-
che, di cui si parla poco nono-
stante siano in prima linea. Il
virus colpisce, e non guarda
in faccia nessuno. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

la sperimentazione

Città della Salute avvia la telemedicina
per limitare i rischi di contagio

Pinerolo

Positivo al test
Ricoverato all’Agnelli
il vescovo Olivero

LUCA BRAZZI

la solidarietà

Specchio

dona una tac

all’Amedeo

di Savoia

La Tac mobile

Aumentano i pazienti positi-
vi e i contagi tra il personale
sanitario: gli ospedali non so-
no più sicuri per quanti, pur
non essendo positivi, sono al-
le prese con gravi problemi
di salute. È la premessa, pur-
troppo, del servizio di teleme-
dicina attivato dalla Città del-
la Salute di Torino: il compro-
messo per seguirli comun-
que, senza esporli a rischi.
Da remoto. Così il Centro re-

gionale esperto per la Sla e il
Centro per le malattie neuro-
muscolari (del quale è re-
sponsabile la professoressa
Tiziana Mongini), che fanno
parte della Neurologia 1 uni-
versitaria diretta dal profes-
sor Adriano Chiò, si sono at-
trezzati. Il calendario quoti-
diano delle terapie viene ri-
spettato, mantenendo le tera-
pie salva-vita e sostituendo
le visite in ospedale con con-

sulenze telefoniche o video-
chiamate, nel corso delle qua-
li vengono valutate le necessi-
tà dei pazienti e sono discus-
se le scelte terapeutiche. Ga-
rantite le stesse prestazioni
per i bambini che fanno riferi-
mento all’Ambulatorio neu-
romuscolare della Neuropsi-
chiatria infantile. Se a segui-
to della visita in remoto si va-
luta la necessità di un ricove-
ro, viene subito organizzato.
Per i pazienti di Sla è garan-
tito un servizio di reperibili-
tà telefonica mentre i pa-
zienti con malattie neuro-
muscolari possono contatta-
re il Centro.

ALESSANDRO FERRETTI

Ricoverato in isolamento al
quarto piano dell’ospedale
Agnelli, il vescovo di Pinerolo,
Derio Olivero, positivo al Co-
vid19, respira autonomamen-
te. Era arrivato in ospedale l’al-
tra mattina dopo che da una
settimana era a letto per una
sindrome influenzale. Per lui
era già stato richiesto nei gior-
ni scorsi un tampone, esegui-
to solo dopo il ricovero e gli
esami che hanno accertato
una polmonite. Per 15 giorni,
a partire da lunedì, gli uffici
della curia resteranno chiusi.
Numerosi i messaggi di augu-
ri rivolti al vescovo che, nomi-
nato da papa Francesco, era
arrivato a Pinerolo il 15 otto-
bre del 2017. A. GIA. —

I NUMERI

I positivi

su del 16%

La crescita

sembra stabile

I contagiati in provin-
cia di Torino sono au-
mentati di 230 unità,
ovvero del 17%, in più. È
pressoché lo stesso incre-
mento in percentuale di
giovedì e inferiore agli in-
crementi di martedì e mer-
coledì, (rispettivamente
67% e 30%). Questo dato è
compatibile con il fatto che
la velocità del contagio sia
diminuita rispetto al boom
dei giorni scorsi ma ci dice
anche che i contagi comun-
que continuano ad aumen-
tare. Nel giro di cinque-sei
giorni dovremmo essere in
grado di valutare quanto le
misure restrittive siano sta-
ti efficaci. Adesso è ancora
presto.
Il numero di tamponi
giornalieri in Piemonte ri-
mane stabile, circa 1. 200
al giorno e la percentuale
di tamponi “non negativi”
è stabile al 50%. Per con-
fronto, la Lombardia ha ef-
fettuato quasi 5 mila tam-
poni, quasi 2 mila più di ie-
ri: speriamo che anche in
Piemonte si riesca presto a
trovare il modo di incre-
mentarli.
Molti chiedono quando
ci sarà il picco dei contagi.
La risposta è semplice: no-
nostante il fiorire di previ-
sioni, la realtà è che non si
può proprio prevedere.
Sappiamo perfettamente
che cosa si deve fare per ri-
durre l’epidemia (ovvero
eliminare le occasioni di
contagio), ma su tempi e
modi di questa riduzione
non c’è modo di fare previ-
sioni affidabili perché in ul-
tima analisi tutto dipende
da quanto si riducono le oc-
casioni di contagio, e que-
sto è un dato che non sia-
mo in grado di misurare. —
(Fisico Università di Torino)
© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CORONAVIRUS

Proprio per questo
è importante essere
responsabili:
le persone devono
restare a casa

In troppi continuano
ad avere la percezione
che, se non si
commette un reato,
allora si può uscire

44
Sono i decessi
resi noti ieri
dall’Unità di crisi
regionale

16%
È il tasso di positività,
secondo l’Anaao, tra
medici, infermieri e oss
sottoposti a tampone

4.000

Sono le persone
contagiate
in Piemonte di cui
1.590 nel Torinese

COLLOQUIO

LUCA BRAZZI. Il direttore del reparto di Anestesia alle Molinette

“Oltre all’emergenza virus, dobbiamo gestire anche le altre urgenze”

Rianimatori in trincea


“Se va avanti così


difficile curare tutti”


IL CORONAVIRUS

Diagnosi tardive: alla carenza di reagenti si somma l’insufficienza delle strutture

Tamponi, il Piemonte è fanalino di coda

Laboratori ingolfati dalle richieste di test

IL CASO

Continua la
confusione sui criteri
di accesso per
sottoporsi all’esame

Provette con i tamponi per i test di laboratorio

Vittime e contagi: il virus non si ferma

“Un dramma, il governo deve aiutarci”

Cirio: “Secondo le nostre proiezioni tra due o tre giorni le persone infette sono destinate a raddoppiare”

L’ingresso del Pronto Soccorso delle Molinette

Le Asl destineranno
il 40% dei posti
letto ai malati
di Coronavirus

SABATO 21 MARZO 2020LASTAMPA 33
CRONACA DI TORINO

T1 PR
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