La Stampa - 21.03.2020

(Chris Devlin) #1
REPORTERS


  1. I controlli della Guardia di finanza in piazza d’Armi: lo sport all’aria aperta diventa troppo spes-
    so una scusa per lasciare la propria casa. 2. Dopo la confusione dei primi giorni, il mercato di Por-
    ta Palazzo ora sembra rispettare le distanze minime di sicurezza. 3. Ancora troppi affollati, inve-
    ce, i mezzi pubblici: in foto la linea 4, all’altezza di corso Giulio Cesare


Il cimitero di Brandizzo chiuso: i sindaci della cintura si sono mossi prima del governo

IRENE FAMÀ

«L


a speranza è
che questa
emergenza fi-
nisca presto. Il
mio consiglio? Sfruttare que-
sto tempo per godersi la fami-
glia più di quanto si riesca a fa-
re di solito. E per riflettere sul-
le cose più essenziali». Lancia
un messaggio di speranza ai
piemontesi il prefetto di Tori-
no Claudio Palomba, impegna-
to in queste ore in un susseguir-
si di videoconferenze con i

componenti del Comitato Sicu-
rezza e con telefonate ai verti-
ci delle amministrazioni citta-
dine e regionali.
Ieri sera il governo ha vietato
l’accesso del pubblico a par-
chi, ville, aree gioco e giardi-
ni pubblici. A Torino questo
come si può applicare?
«Ho convocato un comitato
questa mattina per mettere a
sistema ciò che era già stato
concordato. Ora c’è una nor-
ma specifica che bisogna vede-
re come applicare. Noi abbia-
mo già intensificato i controlli
nei punti di maggiore assem-
bramento e abbiamo aumenta-

to i cartelli che ricordano di-
sposizioni e divieti. Stavamo
aspettando le nuove disposi-
zioni del governo, che ora so-
no arrivate. È una situazione
in divenire, a cui si fa fronte
giorno per giorno. Adesso biso-
gna capire come muoversi».
Come si può controllare un
parco grande come quello del
Valentino?
«Adesso capiremo come ade-
guarci alla nuova ordinanza. Il
Valentino è un parco aperto: si
può entrare da qualsiasi parte.
Ora bisogna trovare un siste-
ma per evitare le violazioni al-
le nuove norme. Sino ad oggi,

in città, è stato fatto un piano
capillare di distribuzione dei
controlli tra guardia di finan-
za, polizia di Stato, polizia lo-
cale e carabinieri».
Con il divieto di accesso ai par-
chi, ha timore per possibili ri-
percussioni sull’ordine pub-
blico?
«Sono valutazioni che non mi
competono. I controlli, sino ad
ora, sono andati bene e non ve-
do particolare disattenzione
da parte dei Torinesi. Trovare
il giusto equilibrio tra i divieti
e le esigenze dei cittadini? È
un aspetto su cui si ragiona pas-
so passo. L’esigenza primaria
resta la salute e limitare il più
possibile i casi di contagio. In
caso di problemi, ad esempio
tra le mura domestiche, l’inter-
vento delle forze dell’ordine è
immediato».
I sindaci sembrano agire
ognuno come ritiene più op-
portuno. Ad esempio a Villa-
franca è stato vietato, agli
over 65, di uscire di casa se
non per fare la spesa e niente
passeggiate con il cane per

chi ha un giardino. Manca un
indirizzo comune?
«La libertà di movimentazione
è di competenza statale, ma ca-
pisco che i sindaci prendano
decisioni a fronte delle esigen-
ze del proprio territorio. Le di-
rettive generali sono di elimi-
nare la mobilità il più possibi-
le. L’ordinanza di un sindaco
può integrare i decreti, ma
non andare in contrasto. È
chiaro che in questi momenti i
sindaci sono il front office del-
le problematiche e, se adotta-
no provvedimenti più specifi-
ci, lo fanno per il bene dei pro-
pri cittadini».
Un messaggio ai Torinesi?
«Li ringrazio per il comporta-
mento disciplinato. Dopo que-
sto periodo ripartiremo tutti
quanti più forti. Il mio consi-
glio è di apprezzare il tempo
trascorso in famiglia e di riflet-
tere sulle cose più essenziali.
Perché, presi dal quotidiano,
molto spesso ci distraiamo da
quelli che sono e devono resta-
re i veri valori». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALESSANDRO PREVIATI
MASSIMILIANO RAMBALDI
In provincia continuano i
controlli, e le denunce, di ca-
rabinieri e vigili urbani sui
furbetti che non rispettano il
decreto ed escono di casa sen-
za valide motivazioni. E ne-
gli ultimi giorni sono soprat-
tutto i giovani nel mirino. Il
caso più emblematico è di
due 25enni, che nel giro di
40 minuti hanno colleziona-
to due denunce a testa per lo
stesso motivo. Prima sono
stati fermati dai carabinieri a
Carmagnola, poi a Torino.
Usciti da casa non per motiva-
zioni d’emergenza, ma solo
per fare una passeggiata. Gio-
vedì sera, in corso Roma a
Moncalieri, due uomini di 20
e 34 anni sono stati pizzicati
intorno alle 21 a camminare
come se niente fosse. Hanno
cercato di giustificarsi, dicen-
do che erano andati a ripara-
re l’auto di un loro amico.
Una sorta di «straordinario
lavorativo», che non è basta-
to per evitare guai. Tre giova-
ni di 25 anni sono stati becca-
ti giovedì pomeriggio nella
piazza centrale di La Loggia
dai vigili. Uno di loro era già
stato pizzicato il giorno pri-
ma: tutti e tre sono finiti in co-
mando. E poi ci sono quelli
che di problemi ne hanno
sempre dati e non perdono
occasione di mettersi in mo-
stra anche in questo periodo.
I carabinieri hanno denuncia-
to, a Moncalieri, un uomo di
origine rom, vecchia cono-
scenza, perché beccato a fare
la spesa in piazza Caduti con
moglie, cinque figli e un altro
uomo. Tutti seduti all’inter-
no di una Bmw parcheggiata
su un posto disabili. Quando
i militari gli hanno contesta-
to la violazione del decreto,
lui ha pensato bene di pren-
dere il verbale e strapparlo.
Denunce a raffica anche in
Canavese. I primi sono stati
due pescatori pizzicati dai ca-
rabinieri a Locana, sulle rive
del torrente Orco: arrivava-
no addirittura da Milano. A
Ivrea, sedici denunce da par-
te della polizia negli ultimi
giorni. Soprattutto ragazzi
che, noncuranti dei divieti, si
erano ritrovati in un campet-
to alla periferia della città
per giocare a basket. Otto, in-
vece, i denunciati a Perosa
Canavese: su segnalazione
di alcuni residenti i carabinie-
ri della compagnia di Ivrea li
hanno pizzicati mentre stava-
no giocando a calcio in un
prato. Un uomo è stato inve-
ce denunciato dai militari
mentre andava a prendere il
miele, di notte, dal suo pro-
duttore di fiducia.
Infine ieri pomeriggio, a
Rivarolo, la polizia munici-
pale ha multato due ragazzi-
ni che in piazza Chioratti,
pieno centro storico, aveva-
no approfittato del deserto
di auto per scorrazzare
sull’asfalto con i propri ska-
teboard. Sono stati rimanda-
ti a casa con un verbale da
100 euro ciascuno. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

2

il piano delle poste

Ora la pensione si ritira

solo in ordine alfabetico

IRENEN FAMÀ
MATTEO ROSELLI

C’

è chi cerca di fare
il furbo. Indossa
le scarpe da jog-
ging (nuove, com-
perate e mai usate) e si dà ap-
puntamento al parco con gli
amici, dove la corsa diventa
una scusa per raggirare le di-
sposizioni anti-contagio. Chi
esce per andare a fare la spesa
e si mette in coda al supermer-
cato dall’altra parte della cit-
tà, dove - guarda caso - abita il
fidanzato o la fidanzata. C’è
chi, poi, delle norme se ne fre-
ga apertamente e si piazza
fuori dai market aperti h24
con una bottiglia di birra in
mano. Qualcuno prova a scu-
sarsi con le forze dell’ordine
impegnate nei controlli e cer-
ca giustificazioni tra le più
strampalate: «Non si può usci-
re? Pensavo fosse un’invenzio-
ne della tv». Qualcun altro fa
semplicemente spallucce. Zo-
ne virtuose ce ne sono. Il cen-
tro e la periferia sud, dove le
persone stanno a casa e al mas-
simo escono sul balcone.
La polizia pattuglia la città.
E qualche problema in più lo
incontra a Nord: Aurora, Bar-
riera di Milano, Porta Palaz-
zo. Dove la gente continua ad
ammassarsi nei giardini, in co-
da al supermercato, davanti
ai market frequentati pure la
sera. A Torino, dal 10 marzo
ad oggi la Guardia di finanza
ha identificato 2600 persone
e 80 sono state denunciate
per inosservanza del Dpcm.
Sempre i finanzieri hanno
controllato 7500 esercizi pub-
blici. I titolari denunciati sono
stati una trentina, tra chi ha
aperto un locale che avrebbe
dovuto essere chiuso e chi
non ha rispettato orari e di-

stanziamenti. Numeri che si
sommano a quelli dei control-
li dei carabinieri, che in poco
più di una settimana hanno
denunciato 420 persone tra
Torino e Provincia. Parchi,
piazzole, market sempre aper-
ti alla periferia nord della cit-
tà sono i luoghi più critici.
Mentre migliora la situazione
in piazza d’Armi e al parco del
Valentino, pochi cambiamen-
ti si registrano nei giardinetti
di piazza Alimonda, via Mon-
tanaro, in lungo Dora, sul Pon-
te Mosca e in corso Giulio Ce-
sare. Da sempre zone di spac-
cio, non fanno eccezione nem-
meno durante l’emergenza
Covid19. Qui le direttive sem-
brano lontane. Tra gruppi di
pusher e clienti dei mini-mar-
ket che bivaccano.
Qualche furbetto sembra es-
serci anche al parco Colletta.
«Diverse volte ho visto dei ra-
gazzi giocare a pallone» rac-
conta Nora Di Pasquale, che
da anni abita nella zona. Criti-
ca anche la situazione sul
tram della linea 4, principal-
mente nel tratto tra Porta Pa-
lazzo e zona Falchera. Ferma-
te affollate, soprattutto duran-
te il mercato. La gente si am-
massa alle pensiline e poi a
bordo del mezzo. I dati del mo-
nitoraggio di Gtt parlano chia-
ro: intorno all’ora di pranzo
l’affluenza sul 4 (come sulle
tratte del 5, del 18, del 55, del
62 e del 72) è vicina al 50%.
Troppe persone, quindi, per
poter rispettare il metro di di-
stanza. Quando i banchi di
piazza della Repubblica ven-
gono smantellati, l’affluenza
rimane comunque sul 20%, il
doppio rispetto ai dati regi-
strati sul resto della flotta Gtt,
metro compresa. E da ieri i
controlli della municipale alle
fermate dei mezzi pubblici si
sono fatti più stringenti. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

CLAUDIO PALOMBA Il prefetto di Torino: controlli intensificati

”È una situazione in divenire, bisogna capire come muoversi”

“I sindaci difendano il territorio


senza contrastare le norme”


LIDIA CATALANO
Un fine settimana senza par-
chi, aree gioco e giardini pub-
blici. La stretta invocata nelle
ultime 48 ore da Alberto Cirio


  • e di fatto già attuata in ordine
    sparso da altri governatori e
    sindaci di tutta Italia - è arriva-
    ta ieri sera con un’ordinanza
    del Ministero della Salute e ha
    efficacia fino al 25 marzo. Un
    documento focalizzato sostan-
    zialmente sui giorni critici del
    weekend, con l’obiettivo di
    scongiurare il rischio di assem-
    bramenti all’aperto. Per cin-


que giorni niente corsetta e
giochi al parco dunque. Chi
proprio non regge la monoto-
nia delle giornate che scorro-
no lente nel perimetro di quat-
tro mura potrà concedersi un
po’ di jogging o una passeggia-
ta per sgranchirsi le gambe,
ma solo se esce solo, resta nei
dintorni di casa e rispetta la di-
stanza di almeno un metro da-
gli altri.
Divieto assoluto anche di
spostarsi verso altre abitazio-
ni, incluse le seconde case uti-
lizzate per vacanza. Chiudo-
no bar e ristoranti all’interno
delle stazioni ferroviarie e nel-

le aree di servizio, con eccezio-
ne di quelle che si trovano sul-
le autostrade e che comunque
saranno autorizzate a vende-
re solo prodotti da asporto da
consumarsi fuori dai locali.
Nessuna restrizione invece
sui bar all’interno di ospedali
e aeroporti (ma resta l’obbligo
di fare rispettare il metro di di-
stanza) ed è scongiurata, per
ora, la stretta sui supermerca-
ti, che possono rimanere aper-
ti anche nel weekend rispet-
tando gli orari abituali.
Cirio era pronto ad emana-
re un’ordinanza per alcuni
aspetti più stringente: non pre-
vedeva un limite temporale di
applicazione e consentiva l’at-
tività motoria all’aperto solo
per comprovate esigenze di sa-
lute. «È un bene che ci siano
misure unificate per tutto il
territorio nazionale, ma il
provvedimento recepisce solo
parte delle nostre istanze: non
si fa cenno, tra l’altro, agli as-
sembramenti davanti ai distri-
butori automatici di cibi e be-
vande, né si parla dei mercati
e delle modalità per evitare as-
sembramenti negli esercizi
commerciali, soprattutto la
domenica», ha detto nel gior-
no in cui il Piemonte ha regi-
strato il record più drammati-
co di morti per infezione da co-
ronavirus: 44 in ventiquattr’o-
re. Proprio alla vigilia di un
weekend ritenuto «decisivo»,
a cui le istituzioni guardavano
con la speranza di poter con-

statare i primi effetti positivi
delle misure di contenimento
in vigore da due settimane. Ci
si aspettava un rallentamento
della curva epidemiologica,
che invece continua a galoppa-
re senza sosta.
Così si è arrivati alla nuova
stretta sui parchi e le attività
all’aperto, una mossa che la
sindaca Chiara Appendino
avrebbe voluto scongiurare
per il timore di ulteriori riper-
cussioni psicologiche su una
popolazione già molto prova-
ta. «Bisogna pensare a tutta
quelle persone che stanno vi-

vendo momenti di solitudine
e costrizioni impattanti per la
gestione dei nuclei familiari,
come quelle famiglie di quat-
tro o cinque persone che vivo-
no in 30 metri quadri». La sin-
daca avrebbe preferito una li-
nea più morbida sui divieti,
con un incremento di controlli
per far rispettare quelli già in
atto.
Alla fine è arrivato il giro di
vite - per quanto di durata mol-
to ridotta - e anche Torino do-
vrà adeguarsi. Nei prossimi
giorni serviranno più presidi
delle forze dell’ordine e dei vi-

gili urbani nelle strade. Per
questo la decisione dell’ammi-
nistrazione comunale di met-
tere in «ferie forzate» parte del
personale di polizia municipa-
le ha fatto infuriare l’assessore
regionale alla Sicurezza Fabri-
zio Ricca: «Questi agenti ser-
vono in strada per far rispetta-
re le disposizioni da cui dipen-
de la salute di tutti». Il coman-
dante dei vigili Emiliano Bez-
zon precisa però che si tratta
di personale «impiegato negli
uffici e non idoneo ai servizi
operativi esterni». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

1

Dopo questo periodo
ripartiremo tutti
quanti più forti
Ringrazio quanti si
mostrano disciplinati

Bisogna pensare
anche alle persone
che stanno vivendo
momenti
di solitudine

CLAUDIO PALOMBA
PREFETTO
DI TORINO

3

L’attesa, ieri mattina, davanti agli uffici di via Barletta

INTERVISTA

Aree verdi chiuse

supermercati aperti

La serrata di Conte

non accontenta Cirio

Le nuove restrizioni in vigore da oggi sui parchi

Il presidente della Regione: bisognava fare di più

CHIARA APPENDINO
SINDACA
DI TORINO

FABRIZIO RICCA
ASSESSORE
ALLA SICUREZZA

ALBERTO CIRIO
PRESIDENTE
REGIONE

REPORTAGE

Ritiro della pensione spal-
mato su più giorni, in ordi-
ne alfabetico, e aperture al-
ternate degli uffici. Parte il
piano di razionalizzazione
delle Poste per affrontare
l’emergenza coronavirus.
Da un lato si tenta di evitare
l’affollamento negli sportel-
li e dall’altro si cerca di ga-
rantire il servizio nonostan-
te l’assenza di personale
causa malattia. Il primo
step è già attivo da questa
settimana. Si tratta della
turnazione degli uffici.
La maggioranza degli
sportelli di Torino e pro-
vincia resterà aperta sol-
tanto tre giorni a settima-

na. Ci saranno alcune ecce-
zioni per quanto riguarda
gli uffici ritenuti nevralgi-
ci. Questi rimarranno
aperti normalmente. Altri
ancora resteranno con le
serrande abbassate fino a
nuovo ordine.
Certo, gli uffici delle Po-
ste saranno di fatto a mezzo
servizio, però le chiusure
settimanali sono state con-
cepite con l’obiettivo di ga-
rantire almeno un’insegna
gialla illuminata nelle vici-
nanze, se non all’interno
dello stesso quartiere quan-
tomeno all’inizio di quello
successivo. Poi, a partire
dal 26 marzo si affronterà il
nodo pensioni. Per evitare
assembramenti agli sportel-
li a partire da giovedì prossi-
mo gli anziani che dovran-
no ritirare la pensione do-
vranno presentarsi allo
sportello rispettando la tur-
nazione alfabetica. Si parte
con i cognomi che iniziano
con A e B fino ad S e Z, che
verranno chiamati il 1 apri-

le. Ad ogni modo le Poste in-
vitano i cittadini ad usare i
servizi online e il Postamat
per la maggioranza delle
operazioni, così da evitare
situazioni di affollamento
allo sportello come quelle
che si sono viste ieri. Nume-
rose persone si sono riversa-
te agli sportelli per pagare
le bollette, ritirare il reddi-
to di cittadinanza o inviare
una raccomandata. Ma han-
no trovato una brutta sor-
presa: molti uffici erano
chiusi e i restanti sono stati
presi d’assalto con attese di
oltre due ore.
«Arrivo da corso Regina
Margherita, lì gli uffici era-
no chiusi e allora sono dovu-
ta venire fino a qui - raccon-
ta Monica Ciano - Data la si-
tuazione sarei rimasta tran-
quillamente a casa, però de-
vo ritirare il reddito di citta-
dinanza. Perché tenere
chiusi gli sportelli e ammas-
sare la gente nei pochi rima-
sti aperti?». M. ROS. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA

in provincia

Pioggia di multe

ai ragazzi

trovati in strada

senza motivo

IL CORONAVIRUS

Il mio consiglio è di
apprezzare il tempo
trascorso in famiglia
e di riflettere sulle
cose più essenziali

Gli agenti servono in
strada per far
rispettare le
disposizioni da cui
dipende la salute

ll provvedimento
recepisce una parte
delle nostre istanze
ma non si parla
dei mercati

IL CORONAVIRUS

I dubbi di Appendino
sullo stop alle attività
per il timore
dell’impatto psicologico

La mappa dei controlli: fuori dal centro il maggior numero di chi viola i divieti

Dai giardini ai minimarket di periferia

La stretta contro chi non resta a casa

REPORTERS

34 LASTAMPASABATO21 MARZO 2020
CRONACA DI TORINO

T1 PR
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