Il Sole 24 Ore - 21.03.2020

(Frankie) #1

20 Sabato 21 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore


Mondo


CONGELATA L’IVA


Londra: salari


garantiti all’80%


dal governo


Il dipartimento americano alla


Difesa ha annunciato il lancio
di un missile ipersonico: un

modulo privo di motore,


montato su un normale
missile balistico

Hawaii


Gli Usa testano


«con successo»


un missile


ipersonico


Le riserve valutarie indiane


hanno subito il maggior calo
in otto anni: la Banca centrale

ha venduto , miliardi di


dollari la scorsa settimana per
frenare il calo della rupia

India


Rupia in picchiata


Banca centrale


costretta


a bruciare riserve


«State a casa»: la California


e New York contro Trump


VIRUS E POLITICA


Chiuse le attività e gli uffici


non essenziali


Restrizioni su spostamenti


La Fed assicura liquidità


anche sul mercato del debito


emesso da città e Stati


Riccardo Barlaam


Dal nostro corrispondente


NEW YORK


«Safer at home» è la versione califor-


niana del restate a casa. Giovedì sera


il governatore Gavin Newsom ha di-


sposto il lockdown con questo ordine.


Ieri lo ha seguito Andrew Cuomo, go-


vernatore dello stato di New York.


Sessanta milioni di persone sono in


isolamento negli Usa.


La California è lo stato più popolato


e ricco del Paese. Se fosse una nazione


sovrana sarebbe la quinta economia


del mondo. «Da giorni – racconta un


diplomatico da Los Angeles - si stava


discutendo se mettere in isolamento


tutto lo stato, tra mille difficoltà. La


scelta era lasciare morire mila per-


sone di coronavirus o creare un milio-


ne di homeless. In Italia avete gli am-


mortizzatori sociali. Ma qui stanno


tutti “a uno stipendio dalla strada”.


Non è stata una scelta facile ma è stata


quella giusta perché c’era troppa gen-


te in giro». L’ marzo si è svolta la Ma-


ratona di Los Angeles, con un record


di partecipanti: quasi mila persone.


Fino allo scorso fine settimana i risto-


ranti erano pieni. Ma ieri la Highway


 che taglia in due la metropoli, di


solito lento serpentone di auto in coda


a  corsie, era quasi vuota.


Il governatore democratico New-


som è stato tra i maggiori critici di


Trump per la tardiva e insufficiente


risposta data dal suo governo al-


l’emergenza. Mercoledì, poche ore


prima di decidere il blocco, ha scritto


una lettera al presidente nella quale


spiegava che oltre metà dello stato -


, milioni di persone - nelle prossi-


me otto settimane rischia di amma-


larsi di Covid-. «La California ha 


ospedali, con mila letti, avremo bi-


sogno di altri mila posti. Il sistema


sanitario non ha tale capacità».


Negli ultimi giorni, forse anche per
le continue pressioni, il presidente ha

cambiato atteggiamento su quello che


chiama in modo un po’ offensivo il
«virus cinese». Ha ammesso la pan-

demia,la recessione in arrivo, e si è


avocato i poteri esecutivi di emergen-
za rispolverando il Defense Produc-

tion Act, una legge del  usata per


la guerra in Corea. Le ultime decisioni
sono l’annullamento del G- di Camp

David di inizio giugno che si terrà in
streaming, e il rinvio del pagamento

delle tasse per gli studenti.


L’Empire State ha seguito l’esem-
pio del Golden State. Cuomo ha an-

nunciato la chiusura di tutte le attività


economiche non-essenziali nello sta-
to di New York, tranne supermercati,

farmacie, i ristoranti che fanno deli-


very, le banche e altre attività essen-
ziali. Vietato l’assembramento, le atti-

vità all’aperto non solitarie, tutti gli


sport di squadra. Il governatore ha
chiesto «al % dei dipendenti pub-

blici e dei dipendenti privati occupati


in settori non essenziali» di lavorare
da casa. Chi violerà l’ordine di chiude-

re l’attività o di restare a casa verrà


multato o obbligato a farlo. Simili mi-
sure di lockdown sono attive in New

Jersey, Connecticut, Pennsylvania e


Delaware. Stati che assieme a New
York chiedono ora  miliardi di aiu-

ti federali d’emergenza.


«Ognuno ha la libertà personale e
io l’ho sempre protetta. Ma adesso

ognuno di noi ha una responsabilità


di fronte agli altri», dice Cuomo. I casi
confermati di Covid- nello stato so-

no ., più di . nella città di


New York. Il sindaco di New York Bill
de Blasio continua ad attaccare

Trump: «Non sta agendo da com-
mander-in-chief, non sa come fare».

Lamenta la carenza di apparecchiatu-


re sanitarie, milioni di mascherine e
migliaia di respiratori che mancano e

chiede l'intervento dei militari: «Se il


presidente non agisce entro pochi
giorni per massimizzare la produzio-

ne, ottenere mascherine e respiratori,


se non mobilita le forze armate, la
gente nella più grande città america-

na morirà», dice il sindaco.


«I respiratori - spiega Cuomo – in
questa guerra sono come i missili nel-

la seconda guerra mondiale».


Lo stato di New York pagherà un
premio alle società che si metteranno

a produrre protezioni personali e at-
trezzature sanitarie. Ford, Gm e Tesla

stanno già pensando di produrre re-


spiratori invece delle auto in questo
periodo scuro.

I danni saranno enormi su econo-


mia e lavoro. Da lunedì le compagnie
aeree hanno cancellato oltre mille vo-

li. Secondo le stime di Goldman Sachs,


le richieste di sussidi alla disoccupa-
zione questa settimana potrebbero

salire al record di , milioni di per-


sone. Tre volte di più del precedente
primato di mila richieste, del .

La Fed ha aggiunto altre due misu-


re per aiutare l’economia. Ha amplia-
to il ritmo delle operazioni swap con

Bce, Bank of Japan, BoE e Banca Sviz-


zera da settimanali a giornaliere, sino
a fine aprile, per garantire il regolare

funzionamento dei mercati di finan-


ziamento in dollari. E ha esteso il pia-
no di acquisti dei “commercial paper”,

i debiti a breve delle società anche alle


obbligazioni statali e comunali.


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«Lockdown». Il governatore della California, Gavin Newsom


REGNO UNITO


L’epidemia costringe a ripensare anche Brexit


Nicol Degli Innocenti


LONDRA


Brexit è l’ultimo dei pensieri di Boris


Johnson. L’emergenza coronavirus


ha costretto a rinviare i negoziati bi-


laterali tra Londra e Bruxelles, ma il


premier britannico non intende


chiedere un allungamento del perio-


do di transizione.


Il rinvio dell’uscita definitiva


della Gran Bretagna dall’Unione


Europea «non è una cosa di cui si


parla a Downing Street», ha tagliato


corto Johnson: «Procediamo come


previsto. C’è una legge e non ho al-


cuna intenzione di modificarla».


Johnson aveva reso la scadenza del


 dicembre un vincolo legale pro-


prio per dimostrare il suo impegno


a rispettare i tempi.


La posizione del premier rassicu-


ra gli oltranzisti pro-Brexit, che con-


siderano l’mergenza virus e l’annul-


lamento dei negoziati la scusa ideale


per uscire dalla Ue senza un accordo.


Per i falchi di cui si è circondato
Johnson nel suo Governo il periodo

di transizione è il peggiore dei mon-


di possibili, dato che costringe la
Gran Bretagna a rispettare le regole

Ue e a versare contributi finanziari


a Bruxelles senza avere alcuna voce
in capitolo.

Estendere il periodo di transizio-
ne al  non solo sarebbe un vol-

tafaccia politico che potrebbe far


perdere consensi al premier, ma ob-
bligherebbe la Gran Bretagna a ver-

sare altri fondi a Bruxelles perché


rientrerebbe nel nuovo bilancio
-.

Secondo Nigel Farage, leader del


Brexit Party, il virus ha reso un’inte-
sa commerciale con la Ue «più facile

che mai, perché con l’economia al


tracollo l’Italia ha disperatamente
bisogno di un accordo con il Regno

Unito, e la Germania anche».


Del tutto diverso il punto di vista
di Gordon Brown: l’emergenza sta

dimostrando l’importanza della col-


laborazione tra Paesi e la necessità di
stringere invece di allentare i legami

commerciali, quindi spingerà la


Gran Bretagna tra le braccia della Ue.
«La questione - ha detto l’ex pre-

mier laburista - sarà come ripristi-


nare gli scambi commerciali e far ri-
partire l’economia. Non ha alcun

senso parlare di dazi e tariffe quando


staremo cercando di far ripartire
l’export tra Paesi. Il Governo deve te-

nerne conto».


Per molti filo-europei in Gran
Bretagna la crisi coronavirus conce-

de a Johnson la scusa ideale per chie-


dere un allungamento dei tempi, che
la Ue ha confermato ieri di essere di-

sposta a concedere.


I pochi mesi per negoziare un ac-
cordo commerciale e sui rapporti fu-

turi tra la Gran Bretagna e i  erano


già considerati insufficienti anche
prima dell’emergenza virus. Ora che

i negoziati sono sospesi e non si sa


quando potranno ripartire, raggiun-
gere un’intesa nei tempi previsti

sembra impossibile.


Secondo molti esperti la pande-
mia, con gli inevitabili effetti nega-

tivi che avrà sull’economia di tutti


i Paesi europei colpiti, avrà un im-
patto di lungo termine sui nego-

ziati e sui rapporti futuri tra Gran


Bretagna e Ue.
«Il coronavirus dovrebbe indurre

a un ripensamento per concedere


più tempo ai negoziatori di discutere
i rapporti futuri senza minacciare

l’economia con una hard Brexit -


spiega Federico Fabbrini, direttore
del Brexit Institute a Dublin City

University -. È nell’interesse sia della


Gran Bretagna che della Ue raggiun-
gere un accordo che mantenga l’in-

tegrazione tra i mercati e una stretta


cooperazione nei settori chiave co-
me la ricerca, la sanità e la sicurezza

internazionale».


Il premier sta dimostrando un
certo pragmatismo in questi giorni

di crisi, cambiando le direttive del


Governo sulla gestione dell’epide-
mia a seconda dell’opinione degli

scienziati e dell’evidenza sul cam-
po. Nei prossimi mesi potrebbe

quindi cambiare idea anche sulla


necessità di estendere il periodo di
transizione. Johnson non solo ha

tempo fino a giugno per fare inver-


sione di marcia, ma ha anche la scu-
sa pronta per farlo.

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Johnson procede «come


previsto» ma sembra


inevitabile uno slittamento


Ipersonico.
Il lancio del missile dalla
base di Kauau, Pacifico

Petrolio in calo, coronavirus, fuga dal rublo: Vladimir Pu-


tin sembra finito fra tre fuochi. Dal  a oggi, sotto il peso
delle sanzioni internazionali e ricordando la crisi finanzia-

ria del , le autorità russe hanno accumulato risorse


per “i giorni di pioggia”, costruendo una fortezza che ren-
desse il Paese impermeabile ai dardi dei “fattori esterni”.

Le riserve della Banca centrale hanno così superato i 


miliardi di dollari, quarto posto nel mondo; mentre il Fon-
do di riserva nazionale - alimentato dai guadagni del pe-

trolio - si appoggia su liquidità di  miliardi. Davanti a


queste cifre, e a un debito estero tra i più bassi al mondo,
gli investitori stranieri erano tornati.

Fino a un mese fa, Putin contava di attingere a tutto


questo per rimediare almeno in parte agli squilibri sociali,
per rilanciare la crescita con grandi progetti infrastruttu-

rali e rinvigorire la propria popolarità. Improvvisamente,


però, le ragioni per mettere mano al tesoro di casa si sono
moltiplicate, tutte nello stesso tempo. C’è bisogno di soldi

per sostenere il rublo e tenere a bada l’inflazione, per af-


frontare l’emergenza sanitaria e attutire l’impatto sui
conti pubblici di un petrolio sotto i  dollari al barile;

senza contare la fuga dei capitali, di nuovo spaventati, e


gli interventi a sostegno di famiglie e imprese nella crisi
che rischia di scatenarsi. Per un presidente che sta per

mettere ai voti l’idea di restare al Cremlino a tempo inde-


terminato, la tempesta non poteva arrivare in
un momento peggiore.

Putin, il suo governo e la Banca centrale russa
ostentano sicurezza, nel nome di una stabilità

finanziaria che non considerano in pericolo: né


possono permettere che sia messa a rischio
quella politica, incarnata dal presidente. Le ri-

sorse raccolte in questi anni consentono di far


fronte a un prezzo del petrolio a / dollari il
barile per / anni, dice il ministro delle Finan-

ze, Anton Siluanov. Prezzi così bassi non fanno


certo piacere, ammette il portavoce del presi-
dente, Dmitrj Peskov, ma non sono catastrofici: la Russia

è in grado di reggere l’impatto. È tutto sotto controllo,


ripete Putin. Al punto, scrive l’agenzia Bloomberg, che il
presidente russo non ha alcuna intenzione di cedere per

primo nella sfida ingaggiata con i sauditi, a chi resiste di


più con il petrolio così basso.
Ma in un momento come questo, nulla è sotto controllo:

la stessa Russia lo sta sperimentando sul fronte del coro-


navirus, da cui aveva cercato di tenere le distanze alzando
barriere ai confini con la Cina. Ora un rapido aumento dei

contagi -  solo nelle ultime  ore, a  casi - ha spinto


le autorità ad adottare misure simili a quelle di altri Paesi:
scuole chiuse e insegnamento a distanza, manifestazioni

culturali e sportive (nonché di protesta) cancellate, restri-


zioni ai movimenti delle persone. L’emergenza metterà
seriamente alla prova il sistema sanitario nazionale.

«La situazione è cambiata drammaticamente, nel-


l’economia globale, sui mercati delle commodities e su
quelli finanziari», ha riconosciuto Elvira Nabiullina,

presidente della Banca centrale, nella conferenza stam-


pa in cui ieri ha spiegato la decisione di lasciare invariati
al % i tassi di interesse. L’incertezza è evidenziata dalla

scelta «rara» tra le opzioni considerate dal consiglio di
Bank Rossii: abbassare i tassi, alzarli o lasciarli invariati.

Diversamente dalle banche centrali di mezzo mondo,


infatti, alla minaccia di un rallentamento dell’economia,
la Russia unisce la necessità di proteggere il rublo, bersa-

gliato dal calo del petrolio: a marzo, la moneta ha già


perso il %. Nelle ultime settimane, per sostenerlo, la
Banca centrale aveva così ripreso le vendite di valuta

estera; ieri, per incoraggiare invece l’attività economica,


Nabiullina ha annunciato un pacchetto di iniziative a
sostegno delle piccole e medie imprese, con la possibilità

di accedere a prestiti agevolati a un tasso del %. Ma la


fortezza, impegnata contemporaneamente su più fronti,
quanto tempo potrà resistere?

—Antonella Scott


© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’EMERGENZA IN RUSSIA


CONTAGI IN AUMENTO


Petrolio, virus, rublo:


le tre crisi che sfidano


la fortezza Putin


Stretta fra


svalutazione


e rischio


crescita,


la Banca


centrale ha


lasciato tassi


inviariati


Allerta a Mosca. Una donna alla stazione metrò Tverskaja


AFP

I NUMERI


2,25 milioni


Rischio disoccupazione
Il coronavirus si sta diffondendo

rapidamente negli Usa: i casi sono


ormai quasi 15.300 con oltre 200
morti. Sale la preoccupazione,

anche sul fronte economico: si
teme un’impennata della

disoccupazione. Per Goldman


Sachs, le richieste di sussidi
balzeranno alla cifra record di 2,

milioni questa settimana. Bank of


America ne prevede addirittura 3
milioni.





Lo Stato più colpito


È lo Stato di New York, con oltre
7.100 casi. In un giorno i contagi

sono aumentati di 2.900. Il


governatore Andrew Cuomo ha
ordinato a tutti gli addetti delle

imprese e degli uffici non


essenziali di restare in casa, a


partire da domenica sera. Per chi


non rispetterà l’ordinanza
scatteranno multe e chiusure

dell’attività. Misure più rigide sono
previste per gli over 70 e le

persone affette da patologie gravi


o immunodepresse: potranno
uscire di casa solo per attività

motoria, ma da soli, dovranno


indossare mascherine quando
sono in presenza di altre persone

e non dovranno usare i trasporti


pubblici se non in casi di urgenza e
necessità





La California


I contagi in California hanno
superato quota mille, con 19

decessi. Il Governatore Gavin


Newsom è stato il primo a ordinare
la chiusura di tutte le attività non

strettamente necessarie


AFP

Il cancelliere dello Scacchiere,


Rishi Sunak, ha promesso che il
governo britannico garantirà il

pagamento dell’% dello


stipendio, fino a . sterline al
mese, a tutti i dipendenti

costretti a casa dal coronavirus.


«Per la prima volta nella nostra
storia» lo Stato interverrà per

contribuire a redditi e salari, ha


detto Sunak nella quotidiana
conferenza stampa del premier

Boris Johnson, annunciando
anche un congelamento dell'Iva

fino al  giugno, aiuti alle


imprese e incrementi allo
schema del credito universale. A

partire da venerdì Johnson ha


ordinato la chiusura di pub,
ristoranti, cinema e negozi.
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