12 Sabato 28 Marzo 2020 Il Sole 24 Ore
Economia
Imprese
Acquisti in videochat,
abbonamenti in regalo per i
servizi di streaming, pranzi e
concerti virtuali. Le marche
ripensano la relazione
passando dal reale al digitale.
—a pagina
Marketing
L’arte di vendere
in lockdown:
brand a caccia
di nuove relazioni
L’auto verso un calo del 25%,
il blocco minaccia le filiere
INDUSTRIA
Scudieri (Anfia): «Centrali
misure fiscali e a sostegno
della rottamazione»
È corsa alle riconversioni
industriali su dispositivi
di protezione individuale
Filomena Greco
TORINO
Chi può corre per riconvertire sta-
bilimenti e linee alla produzione di
dispositivi di protezione indivi-
duali, come in una economia di
guerra. Altri fanno i salti mortali
per tenere in piedi le attività di in-
gegneria e design. Il mondo del-
l’automotive combatte per restare
in piedi e l’impresa – con tutti gli
stabilimenti auto in Europa e negli
Stati Uniti chiusi per l’emergenza
sanitaria – è assai difficile. Le pre-
visioni di mercato sono impietose:
il calo di volumi potrebbe arrivare
al % nel corso del e i dati
sulle immatricolazioni di marzo,
che saranno diffusi nei prossimi
giorni, anticiperanno questa ten-
denza sia in Italia che in Europa. Un
mese di blocco delle attività, secon-
do le proiezioni dell’Anfia, l’asso-
ciazione delle imprese della filiera
automotive, si traduce in un calo
produttivo nel settore della com-
ponentistica pari al -%, diffici-
le fare previsioni se lo stop dovesse
prolungarsi ulteriormente. «Ser-
vono misure necessarie a garantire
la ripartenza dell’intero comparto
- dice Paolo Scudieri, a capo di An-
fia – per questo saranno fonda-
mentali misure come il credito
d’imposta per la ricerca e lo svilup-
po, il superammortamento e gli in-
terventi a sostegno della rottama-
zione, soprattutto per quei mi-
lioni di autovetture in Italia con
motorizzazione compresa tra Euro
ed Euro». Vista nel suo com-
plesso la Industry automotive in
Italia conta circa , milioni di ad-
detti, tra produzione, indotto e ser-
vizi collegati. Se si parla di Europa
i numeri sono quelli dell’Acea, as-
sociazione di riferimento del setto-
re guidata dal ceo di Fca Mike Man-
ley: milioni di lavoratori alle pre-
se con una crisi senza precedenti.
La produzione in queste setti-
mane è ridotta al lumicino. Il ri-
schio, dunque, è che le filiere si
sfilaccino e che le Pmi del settore
non riescano a rialzarsi. Resta in
attività chi si occupa di ingegneria
e design, parte del mondo dell’af-
termarket e quelle imprese della
componentistica che hanno tec-
nologie e competenze utili e stan-
no cercando di riconvertire una
parte della produzione. Lo ha fat-
to la stessa Adler guidata da Paolo
Scudieri e lo sta facendo in queste
settimane la Sigit – azienda attiva
nello stampaggio della plastica
con mila addetti – guidata da
Pierpaolo Decisi: «Abbiamo ri-
sposto alla call di Invitalia – rac-
conta Decisi – e stiamo collabo-
rando con l’Unione industriale di
Torino e il Politecnico per accele-
rare l’iter della certificazione. En-
tro la prossima settimana presen-
teremo un prototipo, con l’obiet-
tivo di avviare la produzione di un
milione e mezzo tra mascherine e
dispositivi plastici di protezione
oculare». Sono i tecnici e gli in-
gegneri che stanno lavorando per
ottimizzare una linea di produ-
zione e completare la riconversio-
ne dello stabilimento in provincia
di Ancona, un centinaio sono al
lavoro in modalità agile, tutti gli
altri sono fermi.
Aziende come Pininfarina, ad
esempio, focalizzate su design e in-
gegneria, hanno corso per attivare
la modalità di lavoro da remoto per
portare avanti i progetti. Discorso
simile vale per l’ex Centro Ricerche
e sviluppo sui motori diesel Gm di
Torino, rilevato il mese scorso dal
Gruppo Punch. «Riapriremo lunedì
prossimo i nostri laboratori, dove
effettuiamo i test sui motori. Avre-
mo una ottantina di persone al la-
voro, per garantire il massimo della
sicurezza per gli addetti. In questo
ci aiuta molto l’alto livello di auto-
mazione» racconta il ceo Pierpaolo
Antonioli. Tra le altre cose Gm è
stata tra le prime aziende del setto-
re automotive a fare un accordo
sindacale per favorire lo smart
working. Oggi l’% dei addetti
in capo al Centro ricerche e svilup-
po di Torino lavora in remoto. «Ora
siamo riusciti ad aggiungere alla
nostra piattaforma nuovi tools ag-
giuntivi per consentire anche di la-
vorare su cad da casa – aggiunge –
e questo ci ha consentito di portare
avanti buona parte del lavoro».
Dopo l’emergenza, si pensa alla
ripresa che assorbirà energie e ca-
pitali. «Per questo il settore – ag-
giunge Scudieri – ha la necessità, a
livello europeo, di dilatare i tempi
ad esempio in relazione alle pena-
lizzazioni per le emissioni di CO
previste già per il ».
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EMERGENZA COVID-
Confitarma: urgenti misure per 320 milioni
Raoul de Forcade
Confitarma chiede al Governo di inse-
rire nel decreto Cura Italia, per contra-
stare gli effetti sull’economia del co-
ronavirus, misure dirette a sostegno
dell’armamento per un valore di circa
milioni, più la possibilità di acce-
dere a finanziamenti fino a tre anni a
valere su fondi di Cdp, per una somma
ipotizzata di oltre milioni. Insom-
ma in tutto milioni, più altre mi-
sure a costo zero per lo Stato. A spie-
garlo è il presidente dell’associazione
degli armatori italiani, Mario Mattioli,
che ha inviato al ministro dei Traspor-
ti, Paola De Micheli, una lettera e un
documento tecnico, con gli emenda-
menti proposti da Confitarma, da in-
serire agli articoli , , , e del
decreto numero del marzo .
Nella missiva, «abbiamo ricordato
al ministro - spiega Mattioli – che i
collegamenti marittimi garantiscono
i flussi di merci e materie prime ne-
cessarie alle attività produttive indu-
striali, commerciali essenziali per il
Paese. Abbiamo aggiunto che le misu-
re enucleate nel documento tecnico
trovano riscontro, a livello interna-
zionale, sia nelle richieste sostenute,
davanti alle istituzioni Ue e mondiali,
dalla European community shipowner-
s’ association (Ecsa) che dall’Interna-
tional chamber of shipping (Ics). Le
proposte da noi formulate, inoltre,
vanno considerate alla luce temporary
framework adottato dalla Commissio-
ne europea per consentire agli Stati
membri di avvalersi della flessibilità
prevista dalle norme sugli aiuti di Sta-
to per sostenere le imprese nel conte-
sto dell'epidemia di covid-».
Nel documento tecnico Confitar-
ma chiede, in primis, un intervento
eccezionale di sostegno al reddito dei
marittimi italiani e comunitari coin-
volti in situazioni di sospensione o ri-
duzione dell’attività lavorativa a cau-
sa del fermo delle navi. A scopo di co-
pertura dei relativi oneri, scrive Confi-
tarma, occorre «uno stanziamento
straordinario a favore del Fondo Soli-
mare (di solidarietà del settore, ndr)
pari a milioni». Un altro emenda-
mento si rivolge alle imprese armatri-
ci non iscritte al registro internazio-
nale, escluse quelle da pesca; e propo-
ne, per il , l’esonero dal versa-
mento dei contributi previdenziali e
assistenziali (ex articolo dl /),
tagliando il costo del lavoro. Il fabbi-
sogno valutato è di milioni l’anno
(, milioni al mese).Poi si chiede
Lettera al ministero
dei Trasporti per chiedere
emendamenti al Cura Italia
Nel caos dell’epidemia. Il settore delle crociere
PANORAMA
Fiori, piante, semi e fertilizzanti potranno essere
venduti nei negozi specializzati e anche nella grande
distribuzione. A specificarlo è la Presidenza del
Consiglio dei ministri, che a tarda notte di giovedì
ha pubblicato sul suo sito Internet ufficiale una Faq
nella quale si esplicita quali sono le attività florovi-
vaistiche consentite ai sensi del Dpcm del marzo
scorso. «Il grido di allarme che si è levato dal settore
florovivaistico non è rimasto inascoltato - ha com-
mentato ieri la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bel-
lanova - semi, piante, piante da frutto, fiori orna-
mentali, piante in vaso e fertilizzanti potranno esse-
re prodotti, trasportati e commercializzati».
Nei giorni scorsi le associazioni degli agricoltori
avevano lanciato l’allarme, come raccontato
anche dal Sole Ore di mercoledì marzo:
il grosso degli affari del comparto viene fat-
turato tra aprile e magggio, e con il corona-
virus che ha bloccato le cerimonie e fatto
abbassare le saracinesce dei fiorai rischiano
di finire gambe all’aria parecchie imprese.
In Italia il settore conta mila aziende, per
un totale di oltre mila addetti e per un
fatturato annuale di , miliardi di euro.
Per queste stesse organizzazioni, però,
l’apertura mostrata dal governo non può
che essere solo un primo passo: l’ok alle
vendite permetterà di certo di non dover
mandare al macero milioni di fiori pronti
per essere recisi, ma per sostenere il settore e con-
sentire alle imprese di investire per la campagna
sono necessari anche finanziamenti diretti e
prestiti agevolati.
«L’autorizzazione alla vendita di fiori e piante è
un primo passo, adesso tocca al governo rafforzarlo
con aiuti concreti ai florovivaisti, valorizzando il
Made in Italy anche negli ipermercati e nei super-
mercati», ha dichiarato la Cia-gricoltori Italiani.
D’accordo anche l’Alleanza delle cooperative, se-
condo cui quello del governo «è un segnale impor-
tante ma non un intervento risolutivo» e continua
a chiedere «che vengano messi in campo strumenti
di sostegno specifici per il comparto».
—Mi.Ca.
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Dopo aver ottenuto dal prefetto di Taranto la possibilità
di tenere in marcia gli impianti siderurgici seppure solo
per salvaguardia e sicurezza, ArcelorMittal chiede il ri-
corso alla cassa integrazione per il Coronavirus. La ri-
chiesta è numericamente importante, addetti solo
per Taranto, di cui nell’area a caldo, nell’area
a freddo e nei servizi. Gli operai coinvolti sono
, gli impiegati e gli equivalenti . «Trattan-
dosi di un evento oggettivamente non evitabile», si evi-
denzia con riferimento al Coronavirus, si «rende indif-
feribile la riduzione dell’attività lavorativa». In pratica,
la cassa Covid riguarda tutta la forza lavoro diretta
dello stabilimento. La cassa integrazione vie-
ne chiesta per settimane e l’azienda incon-
trerà lunedì mattina in video conferenza i sin-
dacati. Si dovrà partire subito anche perché
domani terminano le ulteriori settimane di
cassa integrazione che, per crisi di mercato,
hanno interessato in fabbrica un numero
massimo di addetti. L’altro ieri Arcelor-
Mittal ha ottenuto dal prefetto l’ingresso quo-
tidiano in stabilimento di addetti divisi
sui tre turni, più di altri delle imprese
dell’indotto-appalto. La cassa integrazione
Covid per tutto l’organico sembrerebbe es-
sere in contraddizione con l’accesso garantito
per diretti, ma i sindacati spiegano che
non ci sarà una fabbrica deserta, per ovvi motivi, e che
gli lavoratori per i quali ArcelorMittal vuole il ricor-
so agli ammortizzatori sociali sono da intendersi, come
per la cassa ordinaria, un tetto massimo. In realtà,
l’azienda ne metterà meno in cassa per Covid - il nu-
mero non è stato ancora determinato - e il fatto che la
richiesta riguardi è da intendersi a scopo preventi-
vo e precauzionale. «L’azienda ha voluto mettersi al si-
curo» commentano i sindacati. Resta comunque il rilie-
vo della richiesta, tanto più che avanzata per un solo sito
produttivo. Ieri sera, infine, i sindacati sono stati nuova-
mente ascoltati in video conferenza dal prefetto Deme-
trio Martino cui hanno chiesto di ridurre sia gli impianti
in attività, che il numero delle presenze in fabbrica, al
fine di ridimensionare le possibilità di contagio. I sinda-
cati hanno infatti contestato il decreto del prefetto.
—Domenico Palmiotti
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ACCIAIO
Arcelor chiede la cassa
Covid per Taranto
SETTORI IN CRISI
Florovivaisti, il Governo
autorizza le vendite
Arcelor Mittal
Solo a Taranto la
richiesta è per
8.173 addetti
di cui 5626 operai
Non basta. Ora le
imprese chiedono
fondi e prestiti
agevolati per la
campagna 2021
La crisi dell’auto. Il fermo delle attività di Fca a Mirafiori
IMAGOECONOMICA
AUTOMOTIVE
1,2 mln
Gli addetti del settore
Gli occupati dell’automotive
considerando tutte le attività
produttive, l’indotto e il mondo
dei servizi
5.
Le aziende produttive
La filiera automotive conta oltre
5mila imprese in tutta Italia, di
queste poco meno della metà
(2.207) rappresentano la
componentistica
l’estensione dell’esonero del versa-
mento dei contributi previdenziali e
assistenziale, dall’ febbraio al di-
cembre , anche per il personale
dipendente di terra delle compagnie.
Il fabbisogno qui è di , milioni l’an-
no (, milioni al mese). Per interventi
di riduzione dei costi di approdo delle
navi (diritti portuali e servizi tecnico-
nautici), il fabbisogno quantificato da
Confitarma da marzo a luglio è
di milioni ( al mese). Ma l’asso-
ciazione chiede anche (questo a costo
zero) che, quando le navi da crociera
potranno ripartire, passata l’emer-
genza virus, visto che incontreranno
difficoltà a fare scalo in Paesi mediter-
ranei che imporranno ancora misure
restrittive, possano scalare per il
nei soli porti nazionali, nonostante si-
ano iscritte al registro internazionale.
Sempre a costo zero, si propongo-
no: una moratoria per le aziende sugli
accordi di ristrutturazione del debito
tra armatori e banche; una proroga di
giorni dei termini per la presenta-
zione di documenti per procedure
concordatarie; e l’esclusione dell’ap-
plicazione del contributo addizionale
Naspi per i contratti di arruolamento
dei marittimi. Infine si chiede, per le
navi bloccate a causa del coronavirus,
che gli armatori possano accedere a
finanziamenti erogati da Cdp, con ga-
ranzia statale, per oneri di «disarmo
temporaneo». Supponendo un fermo
di un anno, Confitarma stima un one-
re a carico dello Stato, a determinate
condizioni, di circa , milioni.
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MARIO
MATTIOLI
Il presidente di
Confitarma ha
firmato la lettera
al ministro De
Micheli
CROCIERE E TRAGHETTI
Messina: «Settore vicino alla crisi»
Anche Assarmatori, altra
associazione nazionale
dell’armamento, si rivolge al
Governo per perorare la causa di
compagnie di navigazione e
marittimi. «Le navi da crociera –
dice il presidente, Stefano Messina
- sono ferme, ancorate nei porti di
diverse nazioni e il personale
spesso non può né sbarcare né
tornare a casa. Le navi cargo
viaggiano tra mille difficoltà,
devono districarsi tra porti chiusi e
quarantene, mentre sono bloccate
le rotazioni degli equipaggi per la
limitazione dei voli aerei. Il settore
traghetti, poi, è veramente nei guai.
A marzo si sono quasi azzerati gli
incassi, perché fino ad aprile è
vietato il traffico passeggeri ».
Assarmatori chiede che vengano
estesi, al comparto marittimo, i
benefici concessi, con l’articolo
del decreto Cura Italia, al settore
aereo; che vengano assicurati
anche alle imprese di navigazione
meccanismi di garanzia pubblica
delle linee di credito; e che venga
integrato, con capitali pubblici, il
fondo Solimare per il sostegno al
reddito dei marittimi disoccupati.
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La pandemia da Covid
costringe a rinviare le sfilate
uomo, da giugno a settembre,
in contemporanea con le
passerelle donna. Intanto la
Camera della Moda sta
lavorando a nuovi format
digitali per presentare
le collezioni maschili
http://www.ilsoleore.com/moda
Moda uomo
Sfilate maschili
rinviate
a settembre
con la donna
Appuntamento rinviato.
Nella foto un momento
della sfilata Prada
a gennaio scorso a Milano